Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo |
Dunque Leopoldo ha una grande certezza, la medesima dei santi: "Il Crocifisso ha sempre trionfato e trionferà".
"In hoc signo - quello della Croce - vinces".
Ma dev'essere consapevole dell'enormità degli errori, per combatterlo e per amare di più Gesù e compiere la missione cui Egli lo chiama.
Così prega: "Dammi, o Signore, la grazia che io ti adori; da' a me tutti i Crocifissi che un giorno erano esposti all'adorazione e che ora con tanto disprezzo non vogliono più; dà a me tanta grazia, o mio Dio Crocifisso, che adorandoti, ti adori pure continuamente sopra tutte le croci disprezzate".
Così si lamenta con Gesù: "Vogliono perfino farti dimenticare dai credenti e farti odiare, strappandoti ciò che è più sacro, cioè l'aureola della divinità.
Dio mio, che orrore! Mio Signore, suscita anche oggi in questi giorni, anime generose come S. Bernardino, S. Antonio e altri Santi a confusione dei tristi affinché al tuo Nome Santissimo venga fatta giustamente riparazione" ( 7 agosto 1908 ).
Egli sa che tra i modernisti ci sono dei consacrati: "Figlio mio, gli dice Gesù il 17 agosto 1908, avrai da Me grande amore e grazia, in cambio di certi religiosi che pretendono calpestarmi negando ciò che con fede dovrebbero credere, e mentre dovrebbero consolare il mio Vicario in terra, gli danno invece dispiacere, non volendo piegarsi a ubbidirlo in ciò che ha diritto".
Ma lui è soltanto un piccolo frate: che cosa può fare, lavorando tra pentole e fornello?
Che cosa c'entra lui? Gesù lo rassicura: "Rivolterai in bene tutto il mondo!"
"Come rivolteremo? Sei Tu, mio buon Gesù, che lo volti; io non sono che una canna che ogni movimento d'aria meno forte atterra".
"Sì, ma tu devi aiutarmi. Ritorneranno i tempi dei primi cristiani: se la persecuzione fa capolino, la forza, la fede infusa da Dio fa miracoli" ( 25 agosto 1908 ).
Questa riforma del mondo "in bene", comincia dalla sua preghiera e dalla sua offerta, ma presto farà spazio a una piccola grande opera: " Durante la santa adorazione, quando raccomandavo tutti i sacerdoti del mondo, affinché celebrino santamente, il mio Gesù mi disse il numero di quelli che sono al contrario: "Ciò mi affligge il cuore, anzi me lo trafigge" ".
Leopoldo comprende ogni giorno di più, alla scuola del Crocifisso, qual è la sua missione, che cosa gli chiede Gesù.
Da Lui gli è stato posto tra le mani uno strumento semplice e grande, una piccola cosa, che tuttavia avrà un grande risultato nelle anime e nel mondo: "la Divozione", cioè l'adorazione al Crocifisso.
Innanzitutto, si impegna a diffonderla, senza fermarsi mai: tutti possono adorare il Crocifisso, chiedere a Lui l'esaltazione della Chiesa e del Papa, la sua vittoria sui nemici, a cominciare da quelli più subdoli, al suo interno.
Quindi chiedere la conversione dei peccatori, la santificazione dei sacerdoti e dei religiosi, la liberazione delle anime del Purgatorio, tante grazie per tutte le anime.
Gesù gli ha promesso grandi cose, a lui e a tutti coloro che diffondono "l'adorazione".
Leopoldo è certo che Gesù mantiene la sua parola: comincia a vedere i malati che guariscono, i lontani da Dio che tornato a Lui …
Gli adoratori del Crocifisso, a cominciare da lui, non praticheranno solo una preghiera in più, ma avranno uno stile di vita diverso, di adorazione, di offerta, di oblazione con Gesù, di partecipazione al suo sacrificio, sul Calvario e sull'altare.
Convertiranno le anime, le più lontane.
Sosterranno il Papa nella sua missione.
Leopoldo è il primo a vivere santamente tutto questo.
Vinceranno il modernismo.
Gesù gli dice: "Figlio mio, il tuo Gesù, il mio Vicario e tu, siamo uno spirito solo, a confusione dei miei religiosi che, pur sapienti secondo loro e superbi in ciò, invece di stare con Me, tuo Gesù, cercano di allontanarsi col loro indagare inutile sulla Fede e verità rivelata ai miei Apostoli, e vanno a rapire e turbare le coscienze dei credenti e a cancellare con le loro pretese di sapere, la fede che rimane nelle anime e la fanno perdere del tutto.
Alzati e va' a scrivere a confusione di questi ciechi che hanno gli occhi e che non vogliono vedere" ( 28 ott. 1908 ).
Ora Leopoldo sa che cosa deve fare: ha un compito grandissimo, quello di ricondurre costoro alla Verità: "Ah, modernismo diabolico! Cancellate subito dalla vostra mente turbata da immaginazione le vostre pretese diaboliche; il vostro lavoro è turbolento, è fatica gettata ai quattro venti.
Pregate Dio Santissimo che vi cambi il cuore con farvi scendere a miglior consiglio, e vedrete che la misericordia d'un Dio sapiente vi farà grazia di vedere il dolce sereno, la luce più abbagliante della nostra Fede Cattolica, come al tempo degli Apostoli" ( 28 ott. 1908 ).
Lui amerà Gesù non amato, Gesù tradito, lui riparerà le offese contro la Fede, contro la Verità.
Gesù lo chiama, anche se è illetterato ed è solo un piccolo frate: "Scegliendo te, semplice frate, per mio aiutante, sia smascherato il bugiardo, superbo modernismo. Io sono il tuo Gesù Crocifisso " ( 2 dic. 1908 ).
A lui toccherà "rialzare la Croce", far regnare Gesù.
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