Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

" Il Crocifisso! È tutto "

Davvero i giovani membri dell'Unione, sempre più attratti da Gesù, crescono nell'amore e nella dedizione a Lui, nell'impegno di testimonianza a Lui nel mondo e nell'apostolato, soprattutto del catechismo.

Il testo che usano è quello di Pio X, diventato sempre più un vero best-seller dell'istruzione e della formazione cristiana-cattolica.

Fratel Teodoreto viene notando sempre di più questa crescita, da parte dei suoi giovani amici, nell'intimità con Gesù.

Li incoraggia, li aiuta a crescere con le "utili direttive ricavate dalle relazioni con fra Leopoldo", che ha il "filo diretto" con il Redentore.

Ispirandosi a queste direttive, Teodoreto prepara il nuovo regolamento e il 24 gennaio 1917 lo porta a Leopoldo, affinché chieda la benedizione di Gesù su di esso.

In quei giorni, Leopoldo si trova nel convento di S. Antonio a Torino, a sostituire il Confratello cuoco chiamato alle armi, in quel tempo terribile di guerra.

L'indomani, 25 gennaio 1917, ricevuta la Comunione durante la S. Messa, Leopoldo sente dentro di sé una voce potente: "Dirai al Fratello Teodoreto che il regolamento va tanto bene".

Dunque, il nuovo regolamento viene pubblicato e l'opera assume in modo definitivo il nome che abbiamo già citato.

Ha un altro interrogativo, Teodoreto, da sottoporre a Gesù: se pubblicare un Bollettino dell'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso, affinché contribuisca anch'esso a far conoscere l'adorazione - divozione a Lui, come pratica di preghiera e di vita.

Il 16 aprile 1917, mentre Leopoldo è in adorazione davanti a Gesù Eucaristico, si sente dire: "Fin da questo momento si metta in opera; non temere, la Provvidenza verrà in aiuto".

In preghiera davanti alla Madonna, il 15 maggio 1917, ode queste parole: "Il Bollettino lo intitolerai così: L'amore a Gesù Crocifisso.

L'abbonamento sia gratis. La carità di chi voglia venire in aiuto, non si rifiuta".

Qualche giorno dopo, Leopoldo, su richiesta di Teodoreto, domanda a Gesù se nel Bollettino si debba incominciare a parlare dei suoi "detti" o dell'Unione.

Gesù risponde: "Né dell'uno né dell'altro; ma si deve incominciare a parlare della fede che cade a poco a poco; del bene che fanno i catechisti; parlare del bene, delle virtù da praticare; del vizio da lasciare e dei castighi che verranno, se non si lascia il vizio; del bisogno estremo di ben indirizzare la povera gioventù e della necessità che i ricchi e i sacerdoti si diano la mano per lavorare intorno a queste pianticelle".

In quell'inizio d'estate, un socio dell'Unione Catechisti, dopo tre anni di vita intensamente vissuta nel sodalizio, scrive: "Questa sera ( ore 22,30 - 7 giugno 1917 ), più che altre volte, sento profondamente quanto sia grande la grazia che Gesù mi ha fatto con il chiamarmi all'Unione.

Oggi abbiamo fatto una grande festa: una festa d'amore, ed è stato un vero trionfo per Gesù Sacramentato.

Mi trovavo con gli amici dinanzi a Gesù e il loro esempio di fede, di pietà e di carità mi ha commosso fino all'anima.

Domani mi troverò di nuovo con loro!

Da quando ho conosciuto l'Unione, il mio pensiero più forte, l'ideale unico, a cui sono dirette tutte le mie energie giovanili, tutti i miei affetti e a cui si riattaccano tutte le azioni della giornata, è l'Unione stessa.

Sì, perché ho trovato in essa il più bel programma di vita e di attività giovanile; perché ogni volta che mi ci trovavo, ne sono uscito migliore; perché là ho i miei migliori amici, amici veri, esempi di perfezione, giovani di ideali forti e luminosi; perché sento che quello è il mio nido, dove Gesù mi vuole e mi ricolma delle sue grazie: grazie nascoste, consolazioni ineffabili che il mondo ignora, ma che partono direttamente da Gesù Crocifisso.

Quando sono con gli amici e parliamo insieme di queste cose, trovo riflessi in ciascuno di loro tutti questi affetti e profondamente radicate queste convinzioni. Gesù Crocifisso ci ha chiamati a gustare la soavità delle sue predilezioni.

Egli ci tiene uniti con l'affetto di fratelli e ci fa crescere alla sua scuola d'amore!

Quando prego non sono mai solo, ma attorno a me ci sono gli amici …

Quando incontro uno di loro per la via, è un raggio di sole che rallegra l'anima; nella gioia, nella prova, sempre il mio unico desiderio è di essere con loro.

E domani li rivedrò tutti e intanto posso pregare per loro, per tutta l'Unione, perché si sviluppi sempre di più e si dilati il Regno di Gesù Crocifisso.

Il Crocifisso! Per il passato io l'avevo tenuto come divozione buona e santa, ma da quando sono entrato nell'Unione è divenuto per me l'amico più caro, l'unico Amico; ho incominciato a gustare nuove consolazioni ineffabili, sconosciute per l'addietro.

Gli ho dato il posto d'onore, lo porto sempre con me …: un'occhiata, un bacio al Crocifisso è la sintesi di tutte le promesse, di tutti gli ideali, di tutto quanto desidero quaggiù".

Sì, o Dio della mia giovinezza, a Te il fiore della mia gioventù, tutte le mie forze, tutto l'amor mio.

Questo ad onta di quelli che non ti vogliono, di quelli che si vergognano di Te!

Accetta, o Signore, questi sfoghi dell'anima e lascia che ancora una volta ti ringrazi di avermi chiamato all'Unione, dove Tu sei il padre, il maestro, il fratello".

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