3 - La bontà ontologica di Dio
( bontà per sua natura )
- Dio è infinito in ogni perfezione e nella creazione comunica i suoi beni alle creature - Concilio Vaticano I
Come essere sussistente, Dio è per sua natura la bontà stessa o la bontà essenziale perché buono in se stesso in quanto possiede tutte le perfezioni convenienti alla sua natura.
Come causa o principio di tutte le creature e di tutti i beni creati, Dio è la bontà universale perché buono relativamente ad altri in quanto capace di comunicare ad altri le sue perfezioni.
Nota: al termine di ognuna delle opere della creazione, "Dio vide che era cosa buona" ( Gen 1,4.10.12.18.21.25 )
e dopo la creazione dell'uomo, quando oramai l'opera si completa in tutto il suo significato: "Dio vide.. era cosa molto buona" ( Gen 1,26-28; Gen 2,19-20; Sap 9,2-3; Gen 1,31; Gaudium et spes 34,1 )
A causa dell'infinito divario esistente tra la bontà divina e quella delle creature, Dio è il bene supremo o sommo bene
Dio solo è la bontà essenziale "…nessuno è buono se non uno solo: Dio." - Lc 18,19; Mt 19,17; Mc 10,18
Le creature posseggono una bontà derivata e partecipata " … tutto ciò che è stato creato da Dio è buono.. perché esso viene santificato dalla parola di Dio ..." ( 1 Tm 4,4-5 )
Brani dei documenti conciliari sull'argomento
L. Ott Compendio di teologia dogmatica pag. 61s. ed Marietti 1964