2 - Norme per il rinnovamento della vita religiosa
Perfectae caritatis 1,4; Perfectae caritatis 2
Affinché il superiore valore della vita consacrata per mezzo della professione dei consigli evangelici, nonché la sua necessaria funzione nelle presenti circostanze riescano di maggiore vantaggio alla Chiesa, questo sacro Concilio sancisce le seguenti norme, che riguardano soltanto i principi generali dell'aggiornamento della vita e della disciplina da attuarsi nelle famiglie religiose ... e negli istituti secolari, conservando ognuno la propria fisionomia ...
Le norme particolari ... saranno emanate ... dopo il Concilio. - Perfectae caritatis 1,4
L'aggiornamento della vita religiosa comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e allo spirito primitivo degli istituti, e nello stesso tempo l'adattamento degli istituti stessi alle mutate condizioni dei tempi.
Questo rinnovamento deve attuarsi sotto l'influsso dello Spirito Santo e la guida della Chiesa. - Perfectae caritatis 2,1
Essendo norma fondamentale della vita religiosa il seguire Cristo come viene insegnato dal Vangelo, questa norma deve essere considerata da tutti gli istituti come la loro regola suprema. - Perfectae caritatis 2,2
"... voi mi avete seguito ... Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, ( o moglie ), o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna." - Mt 19,27-30; Lumen gentium 28-30
"Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore ...
Questo poi lo dico per il vostro bene ..., per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni" - 1 Cor 7,32.35
Torna a vantaggio stesso della Chiesa che gli istituti abbiano una loro propria fisionomia e una loro propria funzione.
Perciò fedelmente si interpretino e si osservino lo spirito e le finalità proprie dei fondatori, come pure le sane tradizioni: tutto ciò costituisce il patrimonio di ciascun istituto. - Perfectae caritatis 2,3
Tutti gli istituti partecipino alla vita della Chiesa e secondo la loro indole facciano propri e sostengano nella misura delle proprie possibilità le sue iniziative e gli scopi che essa si propone di raggiungere nei vari campi, come quello biblico, liturgico, dogmatico, pastorale, ecumenico, missionario e sociale. - Perfectae caritatis 2,4
Gli istituti procurino ai loro membri un'appropriata conoscenza sia delle condizioni dei tempi e degli uomini sia dei bisogni della Chiesa, in modo che essi sapendo rettamente giudicare le circostanze attuali del mondo secondo i criteri della fede e ardendo di zelo apostolico siano in grado di giovare agli altri più efficacemente. - Perfectae caritatis 2,5
Essendo la vita religiosa innanzitutto ordinata a far sì che i suoi membri seguano Cristo e si uniscano a Dio con la professione dei consigli evangelici, bisogna tenere ben presente che le migliori forme di aggiornamento non potranno avere successo, se non saranno animate da un rinnovamento spirituale, al quale spetta sempre il primo posto anche nelle opere esterne di apostolato. - Perfectae caritatis 2,6