Sacrum commercium |
[1991] 33. « Per lungo tempo queste parole continuarono ad essere vere per molti, soprattutto perché il sangue del povero Crocifisso era ancora caldo nel loro ricordo e il calice glorioso della sua passione inebriava il loro cuore.
Infatti se alcuni in qualche momento erano tentati di abbandonarmi vinti dalla mia asprezza eccessiva, ricordando le piaghe dei Signore, vere finestre aperte sulle viscere della sua misericordia, si imponevano gravi pene per quella tentazione e si stringevano più forte a me abbracciandomi con ardore rinnovato.
Io stavo con loro, ravvivando continuamente nella loro memoria i dolori della passione dell'eterno Re, cosicché intimamente confortati dalle mie parole, accoglievano con amore il ferro che lacerava il loro corpo e senza paura miravano il sangue benedetto sgorgare dalla loro carne.
Si prolungò questa vittoria fino a tempi lontani e così ogni giorno migliaia di migliaia venivano segnati coi sigillo dell'altissimo Re ».
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