Sacrum commercium |
[1995] 37. « Tuttavia dopo qualche tempo alcuni cominciarono a riaversi e a camminare per volontà propria su quella via diritta, che altri a quei tempi percorrevano costretti da necessità.
Tutti costoro vennero da me, supplicandomi caldamente con preghiere e lacrime di stringere con loro in perpetuo un trattato di pace e di comportarmi con loro come ai tempi della mia adolescenza, quando l'Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano attorno.
Furono costoro uomini virtuosi,
pacifici,
irreprensibili davanti a Dio,
perseveranti nell'amore fraterno,
finché vissero nella carne, poveri in ispirito,
sprovvisti di cose materiali,
ricchi di santità di vita,
ben forniti del dono dei carismi celesti ferventi nello spirito,
lieti nella speranza
forti nella tribolazione,
miti ed umili di cuore,
tesi a serbare la pace dello spirito,
l'equilibrio nei costumi,
la concordia degli animi la unione gioiosa nel loro genere di vita.
Insomma uomini devoti a Dio,
graditi agli angeli,
amabili agli uomini,
rigidi con se stessi,
compassionevoli verso gli altri,
religiosi nel comportamento,
modesti nel loro camminare,
ilari nel volto austeri nel cuore,
umili nella prosperità,
coraggiosi nelle avversità,
sobri alla mensa,
assai moderati nel vestito,
scarsi nel sonno,
verecondi,
timorati,
ricchi dello splendore di ogni opera buona.
La mia anima era profondamente legata a loro, e un solo spirito e una sola fede albergava in noi ».
Indice |