Leggenda di Santa Chiara Vergine

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E per primo la sua nascita

[3154] 1. La mirabile donna, Chiara di nome e chiara per virtù, nacque nella città di Assisi, da stirpe assai nobile: fu prima concittadina del beato Francesco in terra, per regnare poi con lui in cielo.

Suo padre era cavaliere, e tutta la famiglia, da entrambi i rami, apparteneva alla nobiltà cavalleresca.

La sua casa era ricca e le sue sostanze, in relazione alle condizioni generali del paese, erano doviziose.

[3155] Sua madre, di nome Ortolana - destinata a partorire nel campo della Chiesa una pianticella ricca di frutti - era, lei stessa, dotata di buoni e abbondanti frutti.

Benché, infatti, legata in matrimonio, benché vincolata alle cure della famiglia, si dedicava tuttavia, quanto più poteva, al culto divino e con assiduo zelo si applicava ad opere di pietà.

Per devozione, appunto, si recò oltremare in pellegrinaggio e visitò quei luoghi eccezionali, che Dio fatto uomo ha santificato con le sue sacre orme, ritornandone infine indietro nella gioia.

Per pregare andò anche a San Michele Arcangelo e con fervente devozione visitò le tombe degli Apostoli.

[3156] 2. A che altre parole?

Dal frutto si conosce l'albero e il frutto trae pregio dall'albero.

L'abbondanza della grazia divina si riversò preveniente nella radice, perché nel ramoscello fiorisse copiosa la santità.

Infine, mentre la donna, gravida e ormai vicina a partorire, pregava intensamente il Crocifisso in chiesa, davanti alla croce, che la salvasse dai pericoli del parto, udi una voce che le diceva: Non temere, donna, perché sana e salva darai al mondo una luce, che aggiungerà chiarore alla luce stessa.

Illuminata da questa profezia, volle che la neonata, rinascendo al fonte battesimale, si chiamasse Chiara, sperando che si realizzasse in qualche modo in seguito la chiarezza di luce promessa, conformemente al disegno d'amore della divina volontà.

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