Leggenda di Santa Chiara Vergine |
[3173] 9. Raggiunti a volo dalla notizia dell'avvenimento, i parenti, col cuore straziato, condannano il proposito messo in atto dalla vergine; e riunitisi in gruppo, accorrono al luogo, nel tentativo di ottenere l'impossibile.
Ricorrono a tutto: alla violenza impetuosa, a trame avvelenate, a lusinghiere promesse, pur di persuaderla a recedere da quella condizione di umiliata bassezza, che né si addice alla nobiltà del casato, né ha precedenti nella contrada.
Ma ella, aggrappandosi stretta alle tovaglie dell'altare, si scopre il capo rasato, affermando che in nessun modo si lascerà strappare dal servizio di Cristo.
Col crescere della lotta ostile dei suoi, cresce il suo coraggio, e nuove forze le infonde l'amore stimolato dalle offese.
Ostacolata così per più giorni nella via del Signore e soffrendo l'opposizione dei suoi familiari al suo proposito di santità, non vacillò l'animo, non svigorì il suo fervore: anzi, tra le parole ingiuriose, ella tempra il suo spirito alla speranza, finché i parenti, sconfitti, si danno per vinti e si placano.
[3174] 10. Trascorsi pochi giorni, si trasferì alla chiesa di Sant'Angelo di Panzo; ma non trovando lì il suo spirito piena pace, passò infine, per consiglio del beato Francesco, presso la chiesa di San Damiano.
Qui, fissando l'àncora del suo spirito come in un porto sicuro, non ondeggia più nell'incertezza di ulteriori mutamenti, non esita per l'angustia del luogo, non si lascia impaurire dalla solitudine.
[3175] È questa la famosa chiesa per il cui restauro Francesco si affaticò con mirabile zelo e al cui sacerdote aveva offerto denaro per ripararla.
È la chiesa nella quale mentre Francesco pregava, una voce discesa dal legno della croce suonò così: « Va', Francesco, e ripara la mia casa che, come vedi, va tutta in rovina ».
[3176] Nella prigione di questo minuscolo luogo, la vergine Chiara si rinchiuse per amore dello Sposo celeste.
Qui incarcerò il suo corpo, per tutta la vita che aveva innanzi, celandosi dalla tempesta del mondo.
Ponendo il suo nido, quale argentea colomba, nelle cavità di questa rupe, generò una schiera di vergini di Cristo, fondò un monastero santo e diede inizio all'Ordine delle Povere Donne.
Qui frange le zolle delle sue membra nella via della penitenza, qui semina semi di perfetta giustizia, qui col suo proprio passo segna la via per le sue future seguaci.
In questo angusto eremitaggio per quarantadue anni spezza l'alabastro del suo corpo con i flagelli della disciplina, perché l'edificio della Chiesa si riempia della fragranza degli unguenti.
La vita gloriosa da lei condotta in questo luogo sarà l'oggetto della nostra narrazione, più avanti: ma per prima cosa si narrerà qui di seguito quante e quali anime per suo mezzo siano venute a Cristo.
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