Leggenda di Santa Chiara Vergine |
[3178] 11. Intanto, perché la vena sorgiva di questa celeste benedizione scaturita nella valle Spoletana, non rimanga circoscritta in angusti confini, per opera della Provvidenza divina si allarga in un'ampia corrente, così che l'impeto del fiume rallegri tutta la città di Dio, che è la Chiesa.
La novità di così grandi avvenimenti si sparse infatti in lungo e in largo per il mondo, ed ebbe per effetto di guadagnare ovunque anime a Cristo.
Continuando a rimanere rinchiusa, Chiara incomincia a diffondere chiarore in tutto il mondo e risplende chiarissima per meritati elogi.
La fama della sua virtù riempie gli appartamenti di donne illustri, raggiunge i palazzi di duchesse, penetra perfìno nelle stanze delle regine.
Il vertice della nobiltà si piega a seguire i suoi passi e per santa umiltà rinnega l'orgoglio del sangue e della schiatta.
Alcune, pur degne di nozze ducali e regali, invitate dal pubblico elogio di Chiara, si danno a dura penitenza e quelle che già si erano unite in matrimonio con potenti, imitano anch'esse Chiara, secondo la possibilità della loro condizione.
Si adornano di monasteri innumerevoli città; e perfino le campagne e le contrade montane si decorano della costruzione di questi celesti edifici.
Si moltiplica nel mondo l'osservanza della castità: Chiara santissima è la guida che apre la via e ritorna d'attualità lo stato verginale, come richiamato a nuova vita.
Di questi beati fiori, sbocciati da Chiara, oggi felicemente s'infiora la Chiesa, lei che domanda d'esserne sorretta, dicendo: Sostenetemi con fiori, rinfrancatemi con pomi, perché sono malata d'amore.
Ma torni ormai la penna al suo proposito iniziale, affinché sia noto quale sia stata la sua pratica di vita.
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