Ortoprassi
Il termine ortoprassi ( dal greco orthós: corretto, e pràxis: azione ) significa letteralmente: corretto modo di agire. La parola è stata introdotta in teologia dalla teologia della liberazione ( v. ) e dalla teologia politica, per richiamare la fondamentale dimensione "pratica" della verità cristiana, che è irriducibile a un puro credere, ma si deve manifestare in un corretto agire. |
|
Dal greco « orthios », « retto, diritto, ordinato »; e « praxis », « azione, opera ». Mentre ortodossia è termine antico per designare quell'atteggiamento che si riferisce all'intelletto e alla parte interiore dell'uomo ( proclamazione della vera fede con le parole autentiche e con l'assenso del cuore ), « ortoprassi » è invece una parola recentemente introdotta per caratterizzare la corrispondenza fra la proclamazione della vera fede e la pratica conseguente della vita cristiana. « Ortoprassi » è condurre una vita corrispondente al Vangelo che si proclama. L'autore di 1 Gv 1,6 direbbe che essa è « mettere in pratica la verità », e Gv 3,21 aggiungerebbe: « chi opera la verità, viene alla luce ». |