Vangelo
Adattamento popolare del greco euanghélion ( "buon annunzio" ), venne ad indicare il messaggio di redenzione che Gesù recò al mondo e, per traslato, il libro che lo contiene. La narrazione dei fatti e delle parole di Gesù incominciò il giorno stesso della Pentecoste, per via di una predicazione che confluì in raccolte scritte. S. Luca, verso l'anno 60, ci garantisce che "molti, prima di lui, si erano accinti a mettere insieme un racconto degli avvenimenti accaduti nella comunità cristiana, come li avevano trasmessi coloro che fin dall'inizio erano stati testimoni oculari e ministri della parola" ( Lc 1,1-2 ). tra questi spiccarono senza dubbio Marco e Matteo. La notizia attesta la realtà di estrema importanza che, immediatamente dopo la Pentecoste, "molti" documentarono, subito, per iscritto, le loro esperienze: non ci fu dunque spazio per rielaborazioni fantastiche e trasposizioni mitiche come astrattamente ipotizzò la scuola razionalistica di Tubinga. Tra le molte narrazioni, talora assai probabilmente parziali, la Chiesa ne riconobbe come autentiche ed ispirate da Dio solo quattro, redazioni di un unico Vangelo, le quali tuttavia non si proposero di raccontare tutto, ma solo ciò che ritenevano opportuno per motivare la fede. |
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Lett. « buona notizia », è la realtà che Gesù è venuto a proclamare ( Mt 4,23; Mt 9,35; Mc 1,14 e par. ), che è collegata col regno ( « vangelo del regno », da « evangelizzare », annunciare con gioia: Lc 4,43; Lc 8,1; Lc 16,15 ). È la buona notizia della Salvezza per gli uomini, una notizia che bisogna credere, con un'adesione vitale ( Mc 1,15; Mt 8,10; Rm 1,16 ). Il « Vangelo » viene così a coincidere con Gesù e la sua opera ( Mc 1,1 ), dato che è giunto agli uomini nella sua persona ( Mt 11,5 e par.; Lc 4,18.21 ). Il « Vangelo » deve essere annunciato dai discepoli ( Mt 24,14; Mt 26,13; Mc 16,15; At 5,42; Gal 2,7 ) e così continua nella storia dell'umanità. « Vangelo » è dunque prima di tutto una parola predicata; solo alla fine dell'età apostolica la « buona notizia » su Gesù è fissata per iscritto e redatta nei quattro libri che da esso prendono nome, ossia i «Vangeli» canonici, ufficialmente riconosciuti e letti nelle celebrazioni delle comunità cristiane. ( canone ). |
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Il termine greco euanghélion ( lieta notizia ) era d'uso abituale per dire la lieta notizia di una vittoria o della nascita di un principe o della salita al trono di un nuovo imperatore. Nel giudaismo palestinese, fino al tempo di Gesù, era assai viva l'attesa del messaggero di gioia del Deuteroisaia ( Is 40,9; Is 41,27; Is 52,7 ) che annuncia l'arrivo di Dio, il trionfo della sua regalità, la liberazione di Israele. La lieta notiziaPer il Nuovo Testamento lieta notizia è l'evento di Gesù colto in tre dimensioni, come si può arguire, per esempio, dal Vangelo di Marco. Per l'evangelista, "vangelo" non indica più soltanto l'annuncio del Regno fatto da Gesù, ma l'annuncio di Gesù ripetuto dalla Chiesa, attualizzato e diffuso a Roma e in tutto l'impero attraverso la predicazione. Il termine aveva assunto una chiara dimensione ecclesiale e missionaria e si era anche precisato e approfondito nel suo contenuto: non più soltanto l'annuncio fatto da Gesù ( "il Regno è vicino" ), ma l'avvenimento di Gesù. Le comunità primitive capiscono ben presto che la lieta notizia è Gesù stesso e per questo non si limitano a ripetere la predicazione di Gesù, ma considerano la persona e la storia di Gesù l'oggetto del proprio annuncio. I Vangeli e la loro redazioneIn questo senso Marco usa il termine "vangelo", che passa poi a significare i libri che trasmettono questa buona novella riconosciuti come canonici dalla tradizione della Chiesa: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Diverse sono le ragioni per cui sono stati scritti questi libri: il desiderio di fissare la predicazione su Gesù; la convinzione che per comprendere la lieta notizia non bastano ricordi frammentari ed episodi sparsi, ma occorre l'intera storia di Gesù ( vita, predicazione, controversie, miracoli, passione e risurrezione ); la persuasione che non basta raggruppare diversi ricordi, ma occorre disporli secondo un ordine progressivo, inserendoli nello sviluppo della storia di Gesù. I quattro Vangeli, pur nelle diverse accentuazioni, non sono antologie delle cose che Gesù ha fatto e detto, ne una raccolta tematica, bensì il racconto della "storia" di Gesù. La stesura di ciascun Vangelo è il punto terminale di una formazione lunga e complessa. Gesù opera e insegna, e gli apostoli sono testimoni privilegiati e oculari della sua azione e della sua predicazione. Nessuno, oggi, mette in dubbio la presenza dei discepoli durante la vita di Gesù, e solidi argomenti di ordine critico permettono di collocare qui l'inizio della tradizione intorno a Gesù. I discepoli, dopo la partenza del Maestro, trasmettono quello che
egli ha detto e operato con fedeltà, ma anche - e questo è da notare -
con "quella più completa intelligenza di cui essi, ammaestrati
dagli Già in questa prima tappa, dunque, la tradizione cristiana non è una semplice memoria documentaria, ma una memoria che medita, approfondisce e comprende. Ogni Vangelo è preceduto da una tradizione orale, che non è soltanto apostolica, ma ecclesiale, fatta dalla Chiesa, nella Chiesa e, soprattutto, per la Chiesa. In altre parole, i bisogni della comunità operano un lavoro di scelta, di accentuazione, di organizzazione. E facile capire come accanto ai bisogni della Chiesa in genere vi siano i bisogni delle singole comunità particolari. Nel seno, perciò, della tradizione comune incominciano a delinearsi le tradizioni particolari e locali. Questa seconda tappa è importante per giustificare le notevoli differenze tra Vangelo e Vangelo. Ogni Vangelo è, infine, opera di un preciso evangelista. Questi si mostra, anzitutto, rispettoso della predicazione che lo ha preceduto. Infatti l'evangelista non e un testimone che, saltando la predicazione della comunità che ha preceduto il suo scritto, si richiama direttamente ai propri ricordi personali; l'evangelista scrive a nome della comunità. Ma questo rispetto della tradizione comunitaria non impedisce che ogni evangelista persegua anche un suo personale lavoro redazionale-teologico. Ci sono argomenti per dire che ciascun evangelista sviluppa una sua personale teologia raccontando la medesima storia di Gesù. La diversità di prospettiva tra un Vangelo e l'altro non si rivela solo nei singoli racconti di episodi, ma soprattutto nel complesso e nella struttura generale. Genere letterario dei VangeliI Vangeli costituiscono un genere letterario a sé. Si ricollegano al genere storico, in quanto riportano ricordi e tradizioni che raccontano cose realmente accadute. Il prologo del Vangelo di Luca ( Lc 1,1-4 ) sottolinea con forza questa attenzione alla realtà dei fatti. L'esigenza di fedeltà alla storia delle prime comunità cristiane non va in alcun modo sottovalutata. I cristiani erano interessati a sapere se i fatti raccontati - di grande importanza per la loro vita - fossero o no accaduti. Tuttavia i Vangeli non sono paragonabili a resoconti cronachistici. Il loro scopo fondamentale è di nutrire la fede, per questo sono un intreccio inscindibile di storia e di interpretazione e si permettono alcune libertà che difficilmente uno storico moderno si permetterebbe. Il fatto che i ricordi di Gesù devono servire alla vita della Chiesa fornisce un principio di "selezione" nel cumulo dei ricordi. Il fatto, inoltre, di utilizzare i gesti e le parole di Gesù per la vita dei fedeli dispensa dall'obbligo di inquadrare con esattezza i ricordi nel quadro preciso della vita di Gesù. Infine, i bisogni della comunità forniscono un principio di "attualizzazione": non basta ricordare ciò che Gesù ha fatto e detto, è necessario esprimerlo nelle forme che interpellano la vita dei fedeli e della comunità. v. Apocrifi; Bibbia; Canone; Vangelo di: Giovanni; Luca; Marco; Matteo; Sinottici |
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Le guarigioni miracolose sono i segni privilegiati dell'avvento messianico ( Mt 10,1.7s; Mt 11,4s ). |
Mt 4,23 |
La « buona novella », espressa dal termine greco vangelo, è la venuta del regno di Dio ( Mt 4,17+ ). Già preparata nellA. T. ( Is 40,9; Is 52,7; Is 61,1 ), viene annunziata da Gesù che « proclama » il vangelo ( Mt 4,23; Mt 9,35; Mc 1,14p ), « evangelizza » il regno ( Lc 4,43; Lc 8,1; Lc 16,15 ) e invita a credervi ( Mc 1,5; Mt 8,10+; Rm 1,16+ ). Questo regno è giunto nella sua persona ( Mt 11,5p; Lc 4,18.21 ). Dopo di lui, i suoi discepoli porteranno il vangelo in tutto il mondo ( Mt 24,14p; Mt 26,13p; Mc 16,15; At 5,42+; Gal 2,7 ). Prima predicata, poi un po' alla volta scritta, questa buona novella si è fissata nei quattro vangeli canonici. Il sostantivo, che mai appare in Luca, riveste sempre in Marco ( e in Mt 26,13 ) il valore d'un termine tecnico, usato in modo assoluto, che si traduce meglio con « evangelo ». Altrove in Mt, e sempre in Lc che usa solo il verbo derivato ( Lc 1,19+ ), la traduzione ( annunziare la ) « buona novella » sembra preferibile. |
Mc 1,1 |
Il lieto annunzio: la buona novella del regno ( Mc 1,1+ ), predicata dai discepoli, ossia la Parola che essi evangelizzano ( At 8,4.25.40; At 14,7.15.21; At 16,10 ) o « il vangelo » ( At 15,7; At 20,24 ) per il cristianesimo primitivo è in concreto la persona di Gesù ( At 8,35 ), resuscitato da Dio ( At 13,32s: At 17,18; At 2,23+; At 9,20 ) e divenuto Figlio di Dio con potenza ( Rm 1,1+ ), Cristo ( At 5,42; At 8,12; At 9,22 ) e Signore ( At 10,36; At 11,20; At 15,35; At 2,36+ ). |
At 5,42 |
Vangelo: non vi è che un solo vangelo ( vv 6-8; 2 Cor 11,4 ), predicato da tutti gli apostoli ( 1 Cor 15,11 ), al servizio del quale Dio ha scelto l'apostolo Paolo ( Rm 1,1; 1 Cor 1,17; Gal 1,15-16 ). Come nei vangeli ( Mc 1,1+ ) e negli Atti ( At 5,42+ ), è una buona novella, annunziata a viva voce e ascoltata. Il suo contenuto è la rivelazione del Figlio Gesù Cristo ( Rm 1,1-4 ), resuscitato dai morti ( 1 Cor 15,1-5; 2 Tm 1,10 ) dopo la sua crocifissione ( 1 Cor 2,2 ); è lui che ha instaurato a beneficio di tutti i peccatori, giudei o pagani ( Rm 3,22-24 ), l'economia della giustizia ( Rm 1,16+ ) e della salvezza ( Ef 1,13 ) che i profeti avevano annunziato ( Rm 16,25-26; 1 Pt 1,10 ). Spesso altrove il termine esprime insieme l'attività dell'apostolo e il messaggero che egli annunzia ( 2 Cor 2,12; 2 Cor 8,18; Fil 1,5.12; Fil 4,3.15; Fm 13; 1 Ts 3,2 ). L'efficacia di questa proclamazione è dovuta alla potenza di Dio ( 1 Ts 1,3; 1 Ts 2,13 ): parola di verità che manifesta la grazia di Dio ( Col 1,5-6; Ef 1,13; 2 Cor 6,1; At 14,3; At 20,24.32 ), la buona novella produce la salvezza in colui che la accoglie con la fede ( Rm 1,16-17+; Rm 3,22; Rm 10,14-15; Fil 1,28 ) e le obbedisce ( Rm 1,5; Rm 10,16; 2 Ts 1,8 ); essa dà frutti e si sviluppa ( Col 1,6 ); e per mezzo di essa il ministero dell'apostolo, che la « compie » ( Rm 15,19 ), resta la prima sorgente di tutta la speranza cristiana ( Col 1,23 ). |
Gal 1,6-7 |
Spirito del …Gesù ha esposto lo spirito nuovo del regno di Dio ( Mt 4,17+ ) con un discorso inaugurale; Mc lo ha omesso ( Mc 3,17+ ); Mt e Lc ( Lc 6,20-49 ) ne presentano due redazioni differenti. Luca ha soppresso, come meno interessante per i suoi lettori, ciò che concerneva le leggi o le pratiche giudaiche ( Mt 5,17-6,18 ); Mt invece vi ha inserito anche parole pronunciate in altre occasioni ( vedere i loro paralleli in Luca ), per ottenere un programma più completo. Nel discorso composito così ottenuto, sono trattati cinque temi principali: 1 - quale spirito deve animare i figli del regno ( Mt 5,3-48 ); 2 - con quale spirito essi devono « perfezionare » le leggi e le pratiche del giudaismo ( Mt 6,1-18 ); 3 - il distacco dalle ricchezze ( Mt 6,19-34 ); 4 - le relazioni don il prossimo ( Mt 7,1-12 ); 5 - entrare nel regno con una scelta decisa e che si traduca in opere ( Mt 7,13-27 ) |
Mt 5,1 |
Schedario biblico |
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Predicazione | C 55 |
Teocrazia | A 43 |
Povertà | E 51 |
Magistero |
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Enciclica Giovanni Paolo II - Evangelium vitae - 25-3-1995 |
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Il termine "vangelo", ai tempi di Gesù, era usato dagli imperatori romani per i loro proclami. Indipendentemente dal contenuto, essi erano definiti "buone novelle", cioè annunci di salvezza, perché l'imperatore era considerato come il signore del mondo ed ogni suo editto come foriero di bene. |
Angelus Benedetto XVI 27-1-2008 |
Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, ti fa conoscere Gesù vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita. Leggere il Vangelo è trovare Gesù e avere questa gioia cristiana, che è un dono dello Spirito Santo. |
Angelus Francesco 27-7-2014 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Vangeli | |
I … culmine di tutta la Bibbia, origine apostolica dei …, autori | Dei verbum 18 |
Storicità dei …, fede della Chiesa, fedeltà dei …, con quali criteri furono scritti e con quali sussidi naturali e soprannaturali | Dei verbum 19 |
Appartengono al Canone ( v. ) del N. T. | Dei verbum 20 |
I Presuli devono istruire i fedeli sul retto uso soprattutto dei … | Dei verbum 25 |
v. Ispirazione | |
Vangelo | |
Fonte di ogni salutare verità e regola morale | Dei verbum 7 |
Forza di Dio per ogni credente | Unitatis redintegratio 21 |
che si manifesta nella debolezza dei testimoni | Gaudium et spes 71 |
la quale non deve danneggiare il … | Gaudium et spes 43 |
Il … è di Dio | Presbyterorum ordinis 4 |
il quale apre lo spirito all'ascolto del … | Ad gentes 40 |
Deve essere annunziato fino alla fine del mondo | Ad gentes 9 |
Convoca e aduna il Popolo di Dio | Presbyterorum ordinis 2 |
Presbyterorum ordinis 4 | |
Presbyterorum ordinis 11 | |
La sua rivelazione fu preparata nell'A. T. | Sacrosanctum conclium 5 |
Dei verbum 3 | |
Dei verbum 7 | |
Dei verbum 16 | |
ed ebbe la sua perfezione e il suo culmine in Cristo | Sacrosanctum conclium 5 |
Dei verbum 4 | |
il quale adempì e promulgò il … | Dei verbum 7 |
e lo annunzia nella Liturgia | Sacrosanctum conclium 33 |
Lo Spirito Santo chiama tutti gli uomini a Cristo mediante il … | Ad gentes 15 |
e per mezzo dello Spirito Santo la viva voce del … risuona nella Chiesa | Dei verbum 8 |
Cristo diede mandato agli Apostoli di predicare il … | Sacrosanctum conclium 6 |
Dei verbum 17 | |
Unitatis redintegratio 2 | |
Ad gentes 5 | |
Ad gentes 6 | |
come l'adempirono | Dei verbum 7 |
il loro annunzio cominciò a Pentecoste ( v. ) | Ad gentes 4 |
e radunò la Chiesa universale | Lumen gentium 19 |
I Santi attirano al … | Lumen gentium 50 |
La Chiesa ha la missione divina di annunziare il … | Unitatis redintegratio 1 |
Gaudium et spes 89 | |
amministrandolo a tutto il genere umano | Unitatis redintegratio 2 |
Ad gentes 1 | |
è una sua necessità | Inter mirifica 3 |
e un suo sacrosanto diritto | Ad gentes 7 |
per il quale ha bisogno della libertà | Dignitatis humanae 13 |
è fedele al … | Gaudium et spes 76 |
che è per sempre il principio di tutta la sua vita | Lumen gentium 20 |
nel dialogo col mondo porta la luce del … | Ad gentes 12 |
Gaudium et spes 3 | |
Gaudium et spes 92 | |
Gaudium et spes 93 | |
interpretando i segni dei tempi alla luce del … | Gaudium et spes 4 |
e proclama in forza di esso i diritti umani | Gaudium et spes 71 |
Gaudium et spes 74 | |
col … la Chiesa fonda le Chiese particolari | Ad gentes 6 |
Obbligo di tutte le Chiese particolari di Oriente e di Occidente di predicare il … | Orientalium ecclesiarum 3 |
Ad gentes 6 | |
Il Concilio si propone di illuminare tutti col … | Lumen gentium 1 |
e di diffonderlo in tutto il mondo | Presbyterorum ordinis 12 |
Il … è preparato nel mondo e variamente aiutato dall'attività umana | Gaudium et spes 40 |
dalla cultura | Gaudium et spes 57 |
dall'attività dei cattolici nella vita pubblica | Apostolicam actuositatem 14 |
dalle iniziative religiose dell'umanità | Ad gentes 3 |
… e uomo: il … mette veramente al sicuro la dignità e la libertà dell'uomo | Dignitatis humanae 12 |
Gaudium et spes 41 | |
suscita in lui esigenze di dignità | Gaudium et spes 26 |
è fermento molteplice nella storia umana | Ad gentes 8 |
Rapporti tra … e cultura | Gaudium et spes 57 |
Gaudium et spes 58 | |
Ad gentes 22 | |
adattamento del … nei secoli alle varie culture | Gaudium et spes 44 |
Ad gentes 22 | |
Il … non si impone con la coercizione e gli artifici | Dignitatis humanae 11 |
le vie e i mezzi del … differenti da quelli della città terrestre | Gaudium et spes 76 |
Necessità per tutti di annunziare il … | Apostolicam actuositatem 6 |
Annunzio del … nelle Missioni | Ad gentes 13-15 |
v. Evangelizzazione | |
i missionari messaggeri del … | Ad gentes 23 |
Ad gentes 24 | |
Ad gentes 26 | |
Ad gentes 28 | |
Ad gentes 39 | |
Il compito di annunziare il … riguarda primariamente il Collegio Episcopale | Ad gentes 29 |
Ad gentes 38 | |
tra tutti i doveri dei Vescovi successori degli Apostoli eccelle la predicazione del … | Lumen gentium 25 |
Christus Dominus 12 | |
Unitatis redintegratio 2 | |
Ad gentes 38 | |
specialmente ai poveri e più deboli | Christus Dominus 13 |
col … devono permeare tutta l'attività dei fedeli | Gaudium et spes 43 |
sono debitori del … a tutti | Lumen gentium 27 |
I sacerdoti sono soprattutto ministri del … | Presbyterorum ordinis 4 |
dal quale devono anche vivere | Presbyterorum ordinis 20 |
I chierici devono imparare a vivere secondo il … | Optatam totius 8 |
gustarne la beatitudine dei puri | Optatam totius 10 |
prepararsi a predicarlo dovunque | Optatam totius 20 |
Il … norma fondamentale della vita religiosa | Perfectae caritatis 2 |
opera dei contemplativi e testimonianza degli Istituti di vita attiva al … | Ad gentes 40 |
I cristiani devono collaborare alla causa del … secondo i vari carismi e ministeri | Ad gentes 28 |
Ad gentes 35 | |
I laici: sono i soli che spesso possono portare il … a molti | Apostolicam actuositatem 13 |
Ad gentes 21 | |
la loro presenza dinamica fa penetrare il … | Christus Dominus 21 |
il … nelle associazioni per l'apostolato dei laici | Apostolicam actuositatem 30 |
loro formazione per portare a tutti il … | Apostolicam actuositatem 10 |
Apostolicam actuositatem 31 | |
L'uso degli strumenti della comunicazione sociale per il … | Inter mirifica 3 |
… e fratelli separati: loro amore e venerazione per il … | Unitatis redintegratio 21 |
non sempre inteso come i cattolici nel campo morale | Unitatis redintegratio 23 |
la divisione dei cristiani danneggia il … | Unitatis redintegratio 1 |
il … e l'unità dei cristiani | Unitatis redintegratio 2 |
cooperazione per l'applicazione sociale del … | Unitatis redintegratio 12 |
Annunzio del … ai non credenti da parte dei laici | Apostolicam actuositatem 31 |
Dio apre lo spirito dei non cristiani perché ascoltino il … | Ad gentes 40 |
Gli atei considerino il … con animo aperto | Gaudium et spes 21 |
v. Parola di Dio; Predicazione | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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La vita dell'uomo - conoscere e amare Dio | 2 |
Trasmettere la fede - la catechesi | 6 |
La Tradizione apostolica | 75ss |
Il Nuovo Testamento | 125ss |
Tutta la vita di Cristo è Mistero | 514 |
515 | |
La nuova Legge o Legge evangelica | 1968 |
La dottrina sociale della Chiesa | 2419 |
« La sintesi di tutto il Vangelo » | 2761ss |
Venga il tuo Regno | 2816 |
Comp. 22; 261; 328; 359; 419; 579 | |
v. Buona novella; Nuovo Testamento; Sacra Scrittura | |
Rinnovamento catechesi |
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Il ministero della parola | 10 |
L'adattamento della parola rivelata, legge della catechesi | 76 |
La dimensione "spirituale" del mistero cristiano: la continua azione dello Spirito Santo | 79 |
La catechesi su Dio e la situazione del mondo di oggi | 85 |
I grandi problemi del mondo contemporaneo | 97 |
La Rivelazione trasmessa nella Chiesa della parola viva della Tradizione | 104 |
Che cosa attingere dalla Scrittura | 108 |
Tradizione, Scrittura e magistero | 110 |
La storia della Chiesa e dei popoli | 112 |
Umiltà e fiducia | 185 |
I sacerdoti e i diaconi | 193 |
Compendio della dottrina sociale |
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Terzo Millennio e annuncio del Vangelo |
2 |
Chiesa, Vangelo e dignità dell'uomo | 3; 51 |
Compendio, Vangelo e problemi dell'uomo | 8 |
Comunità cristiane, situazioni e Vangelo | 11; 574 |
Solidarietà tra Chiesa e mondo e Vangelo | 18 |
Dieci comandamenti e ricco del Vangelo | 22 |
Chiesa, Regno di Dio e Vangelo | 50 |
Vangelo di Gesù e anticipazione del futuro | 52 |
Rapporti sociali, prassi e Vangelo | 53 |
Insegnamento sociale, Vangelo e relazioni | 62 |
Fecondare la società con il Vangelo | 62 |
Dottrina sociale e Vangelo del Regno | 63 |
Uomo ed economia salvifica del Vangelo |
65 |
Dottrina sociale. Vangelo e vita concreta | 66 |
Chiesa, competenza e Vangelo | 68 |
Chiesa, maestra di verità e Vangelo | 70 |
Evangelizzare il sociale e Vangelo | 70; 71 |
Rilevanza pubblica del Vangelo | 71 |
Interpretazione e Vangelo sull'uomo | 72 |
Filosofia e Vangelo sulla società | 77 |
Vangelo e dottrina sociale | 85; 86; 87 |
Diritti umani e Vangelo ai poveri | 158 |
Destinazione dei beni e Vangelo | 175 |
Chiesa, poveri e-Vangelo delle beatitudini | 184 |
Giustizia, amore misericordioso e Vangelo | 206 |
Carità coniugale, socialità e Vangelo | 220 |
Famiglie cristiane e Vangelo della vita |
231 |
Rivoluzione industriale e Vangelo | 267 |
Ideale di re Vangeli e Gesù di Nazaret | 378 |
Obiezione di coscienza e Vangelo | 399 |
Creazione, discepolo e Vangelo | 453 |
Pace e annuncio del Vangelo | 493 |
Significato sociale del Vangelo | 521 |
Antropologia, inculturazione e Vangelo | 523 |
Vangelo e dimensione sociale | 526 |
Istituzioni educative, Vangelo e saperi | 532 |
Impegno del popolo di Dio e Vangelo | 538 |
Laico, Vangelo e realtà temporali | 543 |
Cultura sociale e politica e Vangelo | 555 |
Laico, discernimento e Vangelo |
568 |
Dimensione etica, valori e Vangelo | 576 |
Questione sociale, Cristo e Vangelo | 577 |
Speranza, impegno sociale e Vangelo | 579 |
Rapporti sociali, carità cristiana e Vangelo | 581 |