Vitello
… d'oroIl vitello di metallo fatto fondere dal popolo d'Israele, accampato ai piedi del Sinai in attesa di Mosè, salito sul monte per ricevere da Dio la Legge ( Es 32 ). Il toro nell'Oriente antico era simbolo della divinità e della sua potenza, e il popolo, impaurito per il ritardo di Mosè, con il consenso di Aronne si fabbricò un vitello d'oro, trasgredendo il divieto delle immagini formulato dal decalogo ( Es 20,4 ). Anche Geroboamo I ( 933-911 a.C. ), che aveva guidato la secessione delle tribù del nord ed era diventato il primo re del Regno d'Israele, istituì luoghi di culto a Betel e a Dan, in cui la presenza di Dio era rappresentata sotto la forma di due vitelli d'oro ( 1 Re 12,26-33 ). Tale culto, fermamente condannato dai profeti ( Os 8,5 ), sopravvisse fino alla caduta del Regno del Nord ( 722 a.C. ). |
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… d'oroQuesto toro non è un'immagine di Jahvè; secondo i paralleli orientali, esso è solo il piedestallo della divinità invisibile, com'era l'arca. Il ruolo di guida invece è riservato alla stessa divinità ( v 1 ) |
Es 32,1.4 |
Due vitelli d'oro: Gereboàmo perseguiva un fine politico, egli non intendeva cambiare divinità. All'arca dell'alleanza che era a Gerusalemme il simbolo della presenza di Jahvè, egli oppone il giovane toro, simbolo del piedistallo di Jahvè invisibile. Egli si appoggia su una vecchia tradizione, che appare, anche nell'episodio del « vitello d'oro » ( Es 32 ). I due racconti sono stati trasformati dalla polemica. Scegliendo comunque il medesimo simbolo usato per Baal, Gereboàmo apriva le porte ai peggiori compromessi ( Os 13,2 ). Questo sarà il « peccato di Gereboamo » che ritornerà come un ritornello nella condanna dei re d'Israele fatta dallo storico deuteromista. |
1 Re 12,28 |
Schedario biblico |
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Cristo e Mosè (Capo) | B 39 |
Scisma | C 27 |