Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

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Dalla prima lettera ai Corinzi

344 [ 1 Cor 1 ].

Vi scongiuro, fratelli, per il nome del Signore Gesù Cristo affinché fra tutti voi ci sia un unico parlare e non ci siano divisioni fra voi; ma piuttosto siate perfettamente uniti nello stesso sentire e nello stesso pensare.

Dai familiari di Cloes infatti mi è stato riferito nei vostri riguardi, fratelli miei, che fra voi ci sono delle discordie, e questo dico in quanto ciascuno di voi va dicendo: " Io sono di Paolo, io invece di Apollo, io poi di Cefa e io di Cristo ".

Forse che Cristo è diviso? Ovvero forse che Paolo è stato crocifisso per voi o siete stati battezzati nel nome di Paolo? [ 1 Cor 1,10-13 ].

E dopo un po': Per sua disposizione voi siete in Cristo Gesù, il quale per volere di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, per cui, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel Signore ( Ger 23,5; Ger 9,23-24 ) [ 1 Cor 1,30-31 ].

345 [ 1 Cor 3 ].

In un altro passo: Se allignano fra voi gelosie e contese, non è forse perché siete carnali e camminate secondo l'uomo [ vecchio ]?

E quando uno dice: " Io sono di Paolo ", e un altro: "Io invece di Apollo ", non è segno che siete soltanto uomini? [ 1 Cor 3,3-4 ].

E dopo poco: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Se uno profana il tempio di Dio, Dio lo abbatterà.

Santo infatti è il tempio di Dio e questo tempio siete voi. Che nessuno si illuda!

Se uno di voi pensasse d'essere sapiente per la sapienza del mondo, si renda stolto, per diventare [ veramente ] sapiente, poiché la sapienza del mondo presente è stoltezza agli occhi di Dio [ 1 Cor 3,16-19 ].

346 [ 1 Cor 4 ].

Dopo pochi versi: Ne segue che prima del tempo [ del Signore ] non dovete pronunziare giudizi, finché cioè non venga il Signore, il quale metterà in luce quanto si nasconde nelle tenebre e renderà palesi le intenzioni dei cuori, e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

Queste cose, fratelli, io le ho applicate a me e ad Apollo in vista di voi, affinché in noi impariate a non gonfiarvi - al di là di quanto sta scritto - parteggiando per l'uno e rifiutando l'altro.

Chi è infatti colui che ti giudica? Inoltre, che cosa possiedi tu che non l'abbia ricevuto?

E se l'hai ricevuto, come fai a vantartene quasi che non l'abbia ricevuto? [ 1 Cor 4,5-7 ].

E dopo un po': Fino al momento presente noi soffriamo la fame e la sete, siamo nudi e presi a schiaffi, andiamo randagi e ci affatichiamo lavorando con le nostre mani.

Maledetti, benediciamo; perseguitati, pazientiamo; ingiuriati, rispondiamo pregando.

Siamo diventati come i rifiuti del mondo presente, la feccia dell'umanità fino ad oggi.

Non vi scrivo questo per farvi arrossire; è solo un ammonimento che sento di dovervi dare come a miei figli carissimi [ 1 Cor 4,11-14 ].

347 [ 1 Cor 5 ].

Dopo un po': Si sente dire ovunque della fornicazione che si commette fra voi: una fornicazione tale che non la si trova nemmeno in mezzo ai pagani, e cioè che uno si è preso in moglie la moglie di suo padre.

Di questo voi vi siete inorgogliti e non, piuttosto, ne avete fatto il necessario lutto, sicché colui che ha commesso un tal gesto fosse espulso dalla vostra comunità.

Quanto a me, assente sì col corpo ma presente con lo spirito, ho già emesso il mio giudizio, considerandomi come presente, nei riguardi di colui che si è comportato così.

Riuniti voi e il mio spirito nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, con la potenza del Signore Gesù ho deciso di consegnare quest'uomo a satana per l'annientamento della carne e in tal modo lo spirito sia salvo nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.

Non è bello il vostro vanto! Non sapete che un po' di lievito fermenta tutta la massa?

Rigettate il lievito vecchio per diventare una nuova massa poiché voi siete pani azzimi.

In effetti la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata, sicché non dobbiamo pranzare con il lievito vecchio, che è lievito di malizia e cattiveria, ma usando gli azzimi della sincerità e della verità.

Nella lettera vi ho scritto di non mischiarvi con i fornicatori: non dico certo dei fornicatori di questo mondo, o degli avari o dei rapinatori o dei cultori degli idoli; altrimenti sareste dovuti uscire da questo mondo.

Tuttavia io vi ho scritto di non mescolarvi con gente come questa.

Se uno che chiamate fratello è fornicatore, o avaro, o idolatra, o calunniatore, o ubriacone, o ladro, con una tale persona non vi dovete nemmeno sedere a mensa.

Quanto agli altri, che sono a noi estranei, tocca forse a me giudicarli?

In realtà voi stessi non vi limitate a giudicare quelli di famiglia?

Per quanto invece riguarda gli estranei, li giudicherà Iddio.

Eliminate fra mezzo a voi chi si comporta male [ 1 Cor 5,1-13 ].

348 [ 1 Cor 6 ].

C'è qualcuno tra voi che, avendo una lite con un altro, osa farsi giudicare dagli infedeli anziché dai santi?

Ma non sapete che i santi saranno i giudici di questo mondo?

E se da voi sarà giudicato il mondo, non siete in grado di giudicare le [ vostre ] bazzecole?

Non sapete che saremo giudici anche degli angeli? Quanto più dunque delle cose materiali!

Se pertanto avrete contrasti su cose terrene, per tali cose costituite giudici quelli che nella Chiesa sono i più spregevoli.

Lo dico a vostra vergogna: possibile che fra voi non ci sia nessun saggio, che possa far da giudice tra i fratelli?

Ma ecco che un fratello intenta lite con il fratello e vuole il giudizio, e per questo ricorre agli infedeli!

Effettivamente, è già uno sconcio che ci siano liti tra voi.

Non dovreste infatti accettare [ in pace ] i torti? Non dovreste preferire d'essere frodati?

Al contrario voi fate i torti, commettete le frodi, e questo ai fratelli!

Ma non sapete che i malvagi non otterranno il regno di Dio?

Non illudetevi! Né i fornicatori né gli idolatri, né gli adùlteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né i detrattori, né i rapinatori possederanno il regno di Dio [ 1 Cor 6,1-10 ].

E dopo un po': Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?

E io oserò prendere un membro di Cristo per farlo membro d'una prostituta? Non sia mai!

Non sapete che chi si unisce ad una prostituta diventa con lei un unico corpo?

Essi saranno - dice - due in un corpo solo ( Gen 2,24 ).

Chi al contrario si tiene unito al Signore diviene, con lui, un unico spirito.

Fuggite la prostituzione! Qualunque peccato che l'uomo possa commettere è al di fuori del corpo, mentre chi si dà alla fornicazione pecca proprio contro il suo corpo.

O non sapete che le vostre membra sono tempio dello Spirito Santo, che abita in voi avendolo ricevuto da Dio, e quindi non appartenete a voi stessi?

Siete stati infatti riscattati a caro prezzo: glorificate quindi il Signore portandolo [ degnamente ] nel vostro corpo [ 1 Cor 6,15-20 ].

349 [ 1 Cor 7 ].

Riguardo a quello che mi avete scritto, è bene che l'uomo non abbia rapporti con donna, ma per [ evitare ] le fornicazioni ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il suo marito.

Il marito renda alla moglie il debito [ coniugale ], e così la moglie al marito; poiché la moglie non è padrona del proprio corpo ma lo è il marito, e parimenti il marito non è padrone del suo corpo ma lo è la moglie.

Non privatevi l'uno dell'altro se non di rado, di comune accordo e per breve tempo, per dedicarvi alla preghiera.

In seguito ritornate di nuovo insieme, in modo che satana non vi tenti per la vostra incontinenza.

Questo dico come un atto di condiscendenza, non per impartirvi un comando.

Vorrei certamente che tutti gli uomini fossero come me, ma ciascuno ha da Dio il suo dono, uno così e un altro così.

Ai non sposati e ai vedovi dico però che è bene se rimangono come me; ma se non riescono a contenersi, si sposino pure, poiché è meglio sposarsi che ardere [ di libidine ].

Quanto invece a coloro che sono uniti in matrimonio, comando non io ma il Signore, che la moglie non abbandoni il marito - se lo abbandona non si risposi ma piuttosto si riconcili con suo marito - e così l'uomo non deve allontanare la sua moglie.

Riguardo invece agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha una moglie non credente, la quale però è d'accordo nel rimanere insieme con lui, non la mandi via; e se una moglie ha un marito non credente, il quale però è d'accordo nel rimanere con lei, non lo mandi via.

Mediante la moglie credente viene infatti data una santificazione all'uomo non credente, e mediante l'uomo credente è santificata la donna non credente.

Se fosse diversamente, i vostri figli dovrebbero ritenersi impuri, mentre invece essi sono santi.

Se però chi non ha abbracciato la fede se ne va [ da casa ], se ne vada pure; in tal caso il fratello, o la sorella, non è più soggetto a legami verso l'altro.

Dio infatti ci ha chiamati a vivere nella pace; e poi come fai tu, donna, a sapere che potresti salvare il marito?

E come fai tu, uomo, a sapere che potresti salvare la moglie?

Ciascuno dunque viva secondo il dono che Dio gli ha conferito; ciascuno rimanga nello stato di quando Dio l'ha chiamato.

Così insegno in tutte le Chiese. Uno è stato chiamato da circonciso? Non cerchi di rifarsi il prepuzio.

Un altro è stato chiamato mentre aveva il prepuzio? Non si circoncida.

Niente infatti significa la circoncisione e niente il prepuzio.

Ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio.

Sicché ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato.

Sei stato chiamato quando eri schiavo? Non te ne preoccupare, ma anche se potessi diventare libero approfitta piuttosto [ della tua condizione ].

Colui infatti che è stato chiamato [ ad essere ] del Signore quand'era schiavo è un liberto del Signore, e parimenti colui che è stato chiamato quand'era libero è servo di Cristo.

Siete stati riscattati a [ grande ] prezzo; non dovete quindi diventare schiavi di uomini.

Fratello, nella condizione in cui ciascuno è stato chiamato in essa rimanga dinanzi a Dio.

Quanto alle vergini, non ho alcuna prescrizione tassativa da parte del Signore; voglio tuttavia darvi un consiglio come uno che dal Signore ha ottenuto misericordia per rimanergli fedele.

A motivo dunque della strettezza [ di tempo ] che ci sovrasta io ritengo che sia bene questo: che cioè all'uomo sia opportuno regolarsi come segue.

Sei unito a donna? Non cercare di rompere il vincolo.

Sei libero da [ legami con ] donna? Non ammogliarti!

Anche se prendendo moglie non commetti peccato e se una vergine si sposa non pecca.

Tuttavia chi si sposa avrà da sopportare difficoltà d'ordine materiale, dalle quali io vorrei esentarvi.

Insomma, fratelli, io vi dico questo: il tempo si è abbreviato.

Per quel che rimane, dunque, chi ha moglie sia come chi non l'ha; e chi piange come chi non piange; e chi gode come chi non gode; e chi si serve di questo mondo sia come chi non se ne serve.

Poiché passa la configurazione di questo mondo.

E io, per mio conto, vorrei liberarvi da ogni preoccupazione.

Chi non ha moglie si dedica alle cose di Dio e si preoccupa di come piacere a Dio; chi invece è ammogliato ha da pensare alle cose del mondo, cioè come possa piacere alla moglie, e quindi è diviso.

Ugualmente la donna non sposata, e ancor più la vergine, pensa alle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito, mentre colei che è sposata pensa alle cose del mondo, cioè come piacere al marito.

Naturalmente dico questo nel vostro interesse: non per tendervi un laccio ma per suggerirvi ciò che è più corretto e vi dia maggiore possibilità di elevare orazioni al Signore.

Se poi qualcuno ritiene d'apparire come inverecondo nei confronti della propria vergine per il fatto che questa sia oltre il fiore dell'età e sia necessario che le cose vadano così, faccia ciò che vuole: non pecca se si sposa.

Differente il caso di colui che ha preso la decisione sentendosi sicuro nel suo cuore, non avendo alcuna necessità e sapendo dominare la sua volontà.

Se costui avrà ritenuto in cuor suo che sia bene conservare [ intatta ] la sua vergine, agisce bene.

In conclusione, chi dà a marito la sua vergine agisce bene, ma chi non la marita fa meglio.

La donna è vincolata alla legge [ maritale ] finché suo marito vive; se il marito cessa di vivere è sciolta [ dal vincolo ]: si sposi pure, ma lo faccia nel Signore.

Se poi resterà così [ com'è ] sarà più felice.

Questo, secondo il mio consiglio: e credo d'avere anche io lo Spirito di Dio [ 1 Cor 7,17-40 ].

350 [ 1 Cor 8 ].

Sulle carni immolate agli idoli siamo bene informati, avendo tutti [ il dono del ] la scienza.

Ma la scienza gonfia; chi invece edifica è la carità.

Se uno su qualcosa si ritiene di essere sapiente, non per questo conosce ancora il modo d'essere sapiente, mentre colui che ama Dio è riconosciuto da lui.

Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo che gli idoli esistenti nel mondo sono nullità [ 1 Cor 8,1-4 ].

E dopo un po': Ma non tutti hanno la scienza.

Alcuni, convinti ancora [ della realtà ] degli idoli, mangiano [ le carni ] come se fossero state immolate agli idoli e così la loro coscienza, essendo fragile, viene contaminata.

Quanto a noi, non sono i cibi che ci rendono graditi a Dio, per cui se non ne mangiamo diventiamo meno perfetti e se ne mangiamo aumentiamo [ in santità ].

Tuttavia state attenti affinché una tale libertà non diventi motivo di scandalo per i deboli.

Se infatti uno di questi vede che un altro, ritenuto persona ben istruita [ nella fede ], sta seduto alla mensa degli idoli, la sua coscienza, fragile com'è, non sarà forse indotta a mangiare quanto sacrificato agli idoli?

E così per la tua scienza andrà in perdizione un fratello, per il quale Cristo ha dato la vita!

In tal modo peccando con danno dei fratelli e ferendo la loro coscienza ancora debole voi peccate contro Cristo.

Pertanto se il mio mangiare scandalizza qualcuno dei miei fratelli, non mangerò carne in eterno per non scandalizzare il mio fratello [ 1 Cor 8,7-13 ].

351 [ 1 Cor 9 ].

Dopo poche parole: Non abbiamo noi forse la licenza di mangiare e di bere?

O non abbiamo la licenza di condurre con noi una donna sorella come l'hanno gli altri apostoli, i fratelli del Signore, e lo stesso Cefa?

Perché mai soltanto io e Barnaba non dovremmo avere la facoltà di compiere tali cose?

Chi mai si mette a fare il soldato a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiare dei suoi frutti?

Chi pascola un gregge senza prenderne il latte e mangiarne? Sono troppo umano nel dire questo?

O non c'è anche la legge a dire la stessa cosa? Nella legge di Mosè è infatti scritto: "Non metterai la museruola al bue che trebbia " ( Dt 25,4 ).

O che Dio s'interessa dei buoi? Non parlerà per caso a nostro ammaestramento?

In effetti [ i libri sacri ] sono stati scritti per noi: sicché chi ara deve arare nella speranza e chi trebbia deve trebbiare nella speranza di percepirne i frutti.

Se noi pertanto abbiamo seminato in voi dei beni spirituali, sarà cosa esagerata che veniamo a mietere dei beni materiali?

Se altri hanno facoltà di parteciparne, non dovremmo averla anche noi a maggior ragione?

Ma noi a tale facoltà abbiamo rinunciato, preferendo sostenere ogni disagio per non creare ostacoli al Vangelo di Cristo.

O non sapete che quanti lavorano nel tempio mangiano delle cose del tempio e coloro che servono all'altare hanno parte dei doni disposti sull'altare?

Allo stesso modo anche il Signore autorizzò gli annunziatori del Vangelo a vivere [ dai proventi ] del Vangelo.

Ma io di tutto questo non ho voluto per nulla approfittare.

Non scrivo questo affinché si faccia altrettanto verso di me.

Preferirei infatti morire piuttosto ché permettere a qualcuno di togliermi un tale vanto.

Non è infatti per motivi di gloria che predico il Vangelo; è una necessità che mi viene imposta.

Guai a me se non mi dedicassi alla predicazione del Vangelo!

Certo, se facessi questo di mia spontanea volontà meriterei la ricompensa; se invece lo faccio non di mia volontà vuol dire che è un incarico a me affidato.

Quale sarà dunque la mia ricompensa? Quella di predicare il Vangelo di Cristo e di diffonderlo senza [ percepirne ] emolumenti, cioè senza usare in maniera distorta del potere che il Vangelo mi dà.

Essendo infatti libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero possibile.

Per questo mi sono fatto giudeo con i Giudei per conquistare i Giudei; con coloro che erano sotto la legge mi sono comportato come se fossi sotto la legge - io che non ero sotto la legge ma sotto la grazia - per conquistare coloro che erano sotto la legge.

Per coloro che non erano sottoposti alla legge mi sono fatto come un senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio ma trovandomi nella legge di Cristo; e questo pur di conquistare coloro che non avevano ricevuto la legge.

Mi sono reso debole con i deboli per conquistare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti per conquistare tutti.

Tutto questo faccio per amore del Vangelo, per poter partecipare dei suoi benefici.

Ora non sapete che quanti corrono nello stadio corrono, sì, tutti ma uno solo conquista il premio?

Correte anche voi in modo da conseguirlo! Ma chi gareggia nello stadio si astiene da ogni piacere; e loro lo fanno per una corona che marcisce, mentre noi per una che non marcisce.

Io pertanto corro, ma non come alla ventura; faccio del pugilato ma non come chi dà colpi al vento.

Se castigo il mio corpo e lo tengo sottomesso come uno schiavo è perché non vorrei che, dopo aver predicato agli altri, io stesso risulti squalificato [ 1 Cor 9,4-27 ].

352 [ 1 Cor 10 ].

Non mi piace che voi, fratelli, ignoriate come i nostri padri furono tutti nella nube [ 1 Cor 10,1 ].

E dopo pochissimi versi: Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque, tant'è vero che furono abbattuti nel deserto.

Ora queste cose accaddero come figura per noi: affinché cioè noi non nutriamo desideri di cose cattive come ne ebbero loro; né dovete darvi all'idolatria come fecero alcuni di loro, come sta scritto: " Il popolo si sedette per mangiare e bere e si alzò per divertirsi " ( Es 32,6 ).

Né diamoci alla fornicazione, come fornicarono alcuni di loro e in un solo giorno perirono ventitremila persone ( Nm 21,1-9 ).

E non tentiamo Cristo, come lo tentarono alcuni di loro, i quali morirono morsi dai serpenti.

E non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, i quali furono abbattuti dallo sterminatore.

Tutte queste cose infatti accadevano loro come in figura; nella loro realtà esse erano scritte per nostro ammaestramento, poiché è su di noi che incombe la fine dei tempi.

Pertanto chi crede di stare in piedi veda di non cadere.

Non vi sorprenda alcuna tentazione che non sia [ soltanto ] umana.

E [ sappiate che ] Dio è fedele e non permette che siate tentati al di sopra delle vostre forze, ma insieme con la tentazione vi somministrerà le forze perché possiate sopportarla.

Per questo motivo, miei carissimi, fuggite l'idolatria [ 1 Cor 10,5-14 ].

E dopo un po': Ciò che immolano i pagani, lo immolano ai demoni, non a Dio.

Ora io non tollero che voi siate in comunione con i demoni.

Non potete bere al calice del Signore e al calice dei demoni; non potete partecipare alla mensa del Signore e a quella dei demoni.

Vogliamo forse provocare all'ira il Signore? Osiamo forse reputarci più potenti di lui?

" Tutto mi è lecito! ". Ma non tutto mi è conveniente.

" Tutto mi è lecito! ". Ma non tutto mi edifica.

Pertanto nessuno cerchi il proprio interesse ma l'interesse altrui.

E mangiate pure quel che si vende nel macello senza porvi problemi per [ quanto concerne ] la coscienza ( Sal 24,1 ) [ 1 Cor 10,20-25 ].

E dopo un po': Se viceversa qualcuno dice: " Questa carne è stata immolata agli idoli ", voi non la mangiate per riguardo verso colui che ha fatto un tale rilievo e anche per motivo di coscienza: non dico della coscienza tua ma di quest'altro.

Ma che la mia libertà debba essere valutata in base alla coscienza altrui?

Se io partecipo [ alla mensa ] rendendo grazie [ a Dio ], perché dovrei essere biasimato del mio ringraziare Dio?

Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto a gloria di Dio.

Non siate d'ostacolo né ai Giudei né ai pagani né alla Chiesa di Dio.

In questa maniera infatti anch'io cerco di piacere a tutti in ogni cosa, cercando non ciò che è utile a me ma alla gente, perché tutti siano salvi [ 1 Cor 10,28-33 ].

353 [ 1 Cor 11 ].

Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo [ 1 Cor 11,1 ].

E dopo un po': Ogni uomo che preghi o profetizzi a capo coperto disonora il suo capo; ogni donna che preghi o profetizzi a capo scoperto disonora il suo capo [ 1 Cor 11,4-5 ].

E dopo un po': Questo poi vi prescrivo non potendovi lodare, dato che vi radunate non nella maniera migliore ma in quella più sconveniente.

In primo luogo, quando vi radunate in assemblea, sento dire che fra voi ci sono delle divisioni e, in parte almeno, lo credo.

È necessario infatti che ci siano delle fazioni, perché si renda palese chi fra voi merita approvazione.

Ecco dunque che quando voi vi riunite insieme non è come se doveste mangiare la cena del Signore, poiché ciascuno pretende di mangiare la sua propria cena, e succede che, mentre uno resta con la fame, un altro è ubriaco.

O che non avete ciascuno la vostra casa per mangiare e bere?

O volete disonorare l'assemblea di Dio e umiliare chi non ha provviste?

Che dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo [ 1 Cor 11,17-22 ].

E dopo alcuni versi: Di conseguenza, chi indegnamente mangia il pane o beve al calice del Signore è reo del corpo e del sangue del Signore.

Ognuno dunque esamini se stesso e così mangi di quel pane e beva di quel calice, poiché chi ne mangia e beve indegnamente si mangia e beve la propria condanna non valutando [ a dovere ] il corpo del Signore.

Ed è per questo che fra voi ci sono molti infermi e fiacchi, e molti anche muoiono.

Se invece da noi stessi ci sottoponessimo a giudizio, certo non saremmo [ da lui ] giudicati; se però è il Signore a giudicarci, lo fa per richiamarci al dovere e così non essere condannati insieme col mondo presente.

In conclusione: miei fratelli, quando vi radunate per mangiare aspettatevi gli uni gli altri.

Se uno ha fame mangi a casa propria, perché le vostre adunanze non risultino di vostra condanna.

Quanto al resto, lo regolerò alla mia venuta [ 1 Cor 11,27-34 ].

354 [ 1 Cor 12 ].

In un altro passo: Dio ha strutturato il corpo accordando maggior onore alle membra che ne erano prive, e così non ci siano divisioni nel corpo ma le membra siano armonicamente sollecite le une delle altre; e se un membro soffre tutte le membra soffrono con lui, e se un membro è onorato ne godono tutte le membra.

Ora voi siete il corpo di Cristo e membra l'uno dell'altro.

E Dio ha stabilito alcuni nella Chiesa: in primo luogo gli apostoli, in secondo i profeti, in terzo i dottori, e poi gli operatori dei miracoli, quelli che hanno il dono di guarire, di presiedere, di soccorrere, di parlare diverse lingue, di interpretare le loro parole.

O che sono forse tutti apostoli? O tutti profeti? O tutti dottori? O tutti operano miracoli?

O tutti hanno il dono delle guarigioni? O tutti parlano lingue sconosciute? O tutti interpretano le [ loro ] parole?

Aspirate quindi ai doni più elevati. Ma io voglio indicarvi una via che è ancora più sublime [ 1 Cor 12,24-31 ].

355 [ 1 Cor 13 ].

Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli ma non avessi la carità, sarei come un bronzo echeggiante o come un cembalo sonoro.

E se avessi la profezia e possedessi la conoscenza di tutti i misteri e di tutto lo scibile, e se avessi tanta fede da spostare le montagne, ma non avessi la carità, sarei un nulla.

E se distribuissi tutti i miei averi per sfamare i poveri e dessi lo stesso mio corpo alle fiamme, ma non avessi la carità, non mi gioverebbe a nulla.

La carità è paziente, è benigna la carità. La carità non è gelosa, non agisce maliziosamente, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca interessi personali, non si adira, non pensa male, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità.

Tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, tutto soffre. La carità non finirà mai [ 1 Cor 13,1-8 ].

E dopo alcuni versi: Ora, è vero, rimangono la fede, la speranza, la carità, ma di tutte queste la più grande è la carità [ 1 Cor 13,13 ].

356 [ 1 Cor 14 ].

Cercate di possedere la carità [ 1 Cor 14,1 ].

E dopo un po': Dato che voi aspirate ai beni spirituali, cercateli per edificare la comunità e cercatene la pienezza [ 1 Cor 14,12 ].

E dopo un po' ancora: Fratelli, non vogliate diventare bambini per i sensi del corpo ma per la malizia.

Quanto ai sensi, siate invece perfetti [ 1 Cor 14,20 ].

E altrove: Cosa accade dunque, fratelli? Quando vi adunate, ecco che ciascuno di voi ha il suo salmo, il suo insegnamento, la sua rivelazione, la sua parola [ ispirata ], la sua interpretazione.

Fate tutto per la [ comune ] edificazione [ 1 Cor 14,26 ].

E dopo pochissimi versi: Le donne durante l'assemblea stiano in silenzio!

Non è infatti loro consentito di parlare ma di stare sottomesse, come dice la legge ( Gen 3,16 ).

Se vogliono conoscere qualcosa, interroghino i loro mariti a casa propria.

È infatti una sconcezza che la donna parli in assemblea.

In effetti è sorta forse in mezzo a voi la parola di Dio o è giunta soltanto a voi? [ 1 Cor 14,34-36 ].

357 [ 1 Cor 15 ].

Dopo un po': Non lasciatevi ingannare! Le cattive compagnie guastano i buoni costumi.

Siate svegli, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti non conoscono Dio: lo dico a vostro disonore [ 1 Cor 15,33-34 ].

E dopo un altro po': Pertanto, fratelli miei carissimi, mantenetevi saldi e irremovibili abbondando sempre nell'opera del Signore, sapendo che il vostro impegno non sarà infruttuoso nel Signore [ 1 Cor 15,58 ].

358 [ 1 Cor 16 ].

Riguardo alla colletta a favore dei santi, come ho prescritto alle Chiese della Galazia, così fate anche voi.

Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte in casa sua quel che gli sembrerà opportuno, in modo che la raccolta non si debba fare alla mia venuta.

Quando sarò tra voi manderò a portare il vostro dono gratuito a Gerusalemme, servendomi di coloro che avrete designati accompagnandoli con lettera.

Se poi varrà la pena che ci vada anch'io, verranno con me.

Da voi verrò dopo aver attraversato la Macedonia: in effetti voglio passare per la Macedonia.

Presso di voi forse mi tratterrò a lungo, o forse anche vi passerò l'inverno, affinché siate voi ad accompagnarmi dovunque mi recherò.

Non voglio infatti questa volta vedervi di sfuggita, ma spero di restare del tempo presso di voi, se il Signore lo consentirà.

Ad Efeso resterò fino alla Pentecoste, dato che mi si è aperta una porta grande e manifesta, e molti sono anche gli avversari.

Se verrà da voi Timoteo, procurate che vi si trovi senza preoccupazioni [ 1 Cor 16,1-10 ].

E dopo un poco: Vegliate, state saldi nella fede, agite virilmente e siate persone coraggiose.

Tutto fra voi si faccia nella carità [ 1 Cor 16,13-14 ].

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