Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura |
Scopo della legge è la carità, che procede da cuore puro, da buona coscienza e da fede sincera.
Allontanandosi da questi princìpi alcuni hanno deviato perdendosi in discorsi vuoti di senso e legge, sebbene pretendano d'essere maestri della legge non capiscono né quello che dicono né le cose a proposito delle quali proferiscono sentenze.
Noi, viceversa, sappiamo che la legge è cosa buona per chi ne usa legittimamente; come pure sappiamo che la legge non è stata data per chi è giusto ma per chi è ingiusto, empio e peccatore.
È stata data per i delinquenti e gli impuri, per i parricidi e i matricidi, per gli omicidi, i fornicatori, i sodomiti, i sequestratori, i mentitori, gli spergiuri e per tutto ciò che si oppone alla sana dottrina: alla dottrina cioè che si conforma al Vangelo della gloria del Dio benedetto, quale è stato affidato a me [ 1 Tm 1,5-11 ].
E dopo un po': Raccomando dunque anzitutto che si facciano suppliche, preghiere, orazioni e ringraziamenti a favore di tutti gli uomini: per i re e coloro che occupano alte dignità, affinché possiamo condurre una vita serena e tranquilla in totale dedizione a Dio e morigeratezza di costumi [ 1 Tm 2,1-2 ].
E dopo un po': Voglio pertanto che gli uomini preghino ovunque, elevando [ a Dio ] mani pure senza ira né discordia.
Similmente le donne siano vestite di decoro, si adornino con modestia e verecondia, non curandosi di inanellare i capelli o di vestirsi d'oro, di pietre preziose o vesti di lusso ma, come si conviene a donne, professando la vera religiosità mediante le opere buone.
La donna apprenda in silenzio e piena soggezione.
Io non ammetto che le donne la facciano da maestre e da padrone nei confronti dell'uomo: esse debbono tenersi in silenzio [ 1 Tm 2,8-12 ].
Dopo alcuni versi: Il vescovo dev'essere irreprensibile, sposato una sola volta, sobrio, prudente, gentile, pudico, ospitale, capace d'insegnare.
Non sia dedito al vino né facile a menare di mano, ma disciplinato; non litigioso o avaro ma abile nel reggere la sua famiglia avendo figli a lui sottomessi e perfettamente casti.
Se pertanto uno non sa reggere la propria casa, come potrà avere cura diligente per la Chiesa di Dio?
Non sia un neofita, perché non si insuperbisca e cada in potere del diavolo.
Bisogna inoltre che egli riscuota buona testimonianza da quelli di fuori, perché non abbia a subire vergogna e [ cada nei ] lacci del diavolo.
Parimenti i diaconi debbono essere onesti: non parlino con doppiezza né siano dediti al vino in maniera smodata; non ambiscano a turpi guadagni, ma conservino il mistero della fede in una coscienza pura.
Occorre quindi sottoporli prima a un tirocinio, sicché possano esercitare il ministero senza riprensioni.
Così anche le [ loro ] donne debbono essere pudiche, non maldicenti ma sobrie e fedeli in tutto.
I diaconi debbono essere sposati una sola volta ed essere capaci di ben governare i figli e tutti i domestici.
Infatti coloro che esercitano bene il proprio ministero si acquistano un grande prestigio e meritano molta fiducia nella fede in Cristo Gesù [ 1 Tm 3,2-13 ].
Dopo dodici versi: Lo Spirito predice apertamente che alla fine dei tempi ci saranno alcuni che, seguendo gli spiriti della falsità e le dottrine dei demoni, si allontaneranno dalla fede, pronunzieranno menzogne con animo ipocrita e, bollati a fuoco nella loro coscienza, proibiranno di sposarsi e costringeranno [ la gente ] ad astenersi da cibi che Dio ha creato perché i fedeli e quanti conoscono la verità ne usino con rendimento di grazie a Dio.
Ogni cosa creata da Dio è infatti buona e nulla è da rigettarsi se lo si prende con gratitudine, essendo tutto reso santo attraverso la parola di Dio e la preghiera.
Spiegando queste cose ai fratelli sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito dalle parole della fede e della sana dottrina sulla quale sei stato formato.
Evita pertanto le favole inconsistenti di cui vanno a caccia le vecchie.
Esèrcitati nella pietà, poiché mentre ogni esercizio corporale è utile a poco, la pietà è utile a tutte le cose, avendo in sé la promessa della vita presente e di quella futura.
Eccoti una parola degna di fede e che tutti debbono accettare: noi fatichiamo e siamo sottoposti a vituperi perché riponiamo la nostra speranza nel Dio vivo, Salvatore di tutti gli uomini, specie dei credenti.
Queste cose inculca e insegna. Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma tu da parte tua sii di esempio ai fedeli nel predicare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella castità.
Finché non venga io stesso dèdicati alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento.
Non trascurare la grazia che è in te essendoti stata data attraverso i profeti con l'imposizione delle mani da parte dei presbiteri.
Medita queste cose e rimani saldo in esse, affinché il tuo progresso risulti chiaro a tutti.
Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in tali cose.
Praticando tutto questo salverai te stesso e i tuoi uditori [ 1 Tm 4,1-16 ].
Non riprendere con severità i vecchi, ma fa' uso della raccomandazione come [ faresti ] con un padre.
Tratta i giovani come fratelli, le vecchie come madri, le giovani come sorelle, con ogni castità.
Onora le vedove, quelle che sono vedove per davvero.
Se una vedova ha figli o nipoti, impari prima a governare bene la casa e a ricambiare alla pari i benefici ricevuti dai genitori, poiché questo è gradito a Dio.
Colei che è veramente vedova e vive nella solitudine spera in Dio e si dedica alle preghiere e alle orazioni notte e giorno, mentre quella che si dà ai piaceri, anche se vive è morta.
Questo inoltre comanda loro: che siano irreprensibili.
Se poi qualcuno non si prende cura dei propri parenti, specie se della sua famiglia, rinnega la fede ed è peggiore di un infedele.
Una vedova per essere annoverata nel catalogo delle vedove deve avere almeno sessant'anni, essere stata sposata una sola volta, deve riscuotere buona testimonianza sulla pratica delle opere buone: se ha educato [ bene ] i figli, se ha praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, dato del suo a chi si trovava nelle strettezze, praticato ogni sorta di opere buone.
Rifiuta invece le vedove di giovane età, poiché quando sono prese da desideri lussuriosi, sebbene legate a Cristo, vogliono sposarsi incorrendo nella condanna per essere venute meno alla fedeltà promessa.
Esse inoltre sono oziose e vanno girando di casa in casa, e non sono soltanto oziose ma anche linguacciute e parlano di cose di cui non è bene parlare.
Stabilisco pertanto, riguardo alle vedove giovani, che si sposino, abbiano figli, diventino madri di famiglia e non diano all'avversario alcun appiglio di sparlare.
Questo, perché già alcune ci hanno voltato la faccia mettendosi al seguito di satana.
Se un credente ha in casa delle vedove pensi lui a mantenerle affinché non abbiano a gravare sulla comunità, la quale deve aiutare quelle che sono veramente vedove.
I presbiteri che sanno ben governare [ la Chiesa ] sono degni di una doppia rimunerazione, specie quelli che si affaticano per la [ predicazione della ] parola e l'insegnamento.
Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia ( Dt 25,4 ), e ancora: L'operaio merita la giusta ricompensa ( Lv 10,7 ).
Non prendere in considerazione le accuse lanciate contro il presbitero se non sono appoggiate da due o tre testimoni.
Ammonisci pubblicamente i peccatori perché anche gli altri concepiscano timore.
Dinanzi a Dio, a Gesù Cristo e agli angeli eletti ti scongiuro di conservare integre queste norme, nulla facendo che suoni preferenza per l'una o l'altra delle parti.
Non imporre frettolosamente le mani a nessun candidato per non essere responsabile dei peccati altrui.
Conservati casto! Non seguitare a bere solo acqua ma usa anche del vino a causa del tuo stomaco e delle frequenti tue infermità.
I peccati di alcuni sono già palesi prima del giudizio, mentre quelli di altri saranno noti solo dopo.
Così anche le opere buone: alcune di esse sono già note, mentre quelle che non lo sono non potranno restare nascoste [ 1 Tm 5,1-26 ].
Gli schiavi che sono sotto il giogo [ dei pagani ] stimino i loro padroni degni d'onore perché non siano diffamati il nome e l'insegnamento del Signore.
Quelli invece che hanno padroni cristiani non manchino loro di rispetto poiché essi sono fratelli, ma li servano più attentamente appunto perché quelli a cui prestano il loro servizio sono credenti e amati [ da Dio ].
Queste cose insegna e [ a questo ] esorta.
Se uno insegna diversamente e non si adatta alla predicazione genuina del Signore nostro Gesù Cristo e all'insegnamento conforme alla vera fede è un superbo che non capisce niente e si perde dietro questioni e cavilli di parole.
Da questo nascono invidie, litigi, diffamazioni, sospetti maligni, contrasti di uomini dalla mente corrotta e aliena dalla verità, che considerano la vita di fede come una fonte di guadagno.
Certo la fede è un guadagno, ma se unita a moderazione.
Nulla infatti abbiamo recato in questo mondo né c'è dubbio che da qui possiamo portare via qualcosa.
Se quindi abbiamo il nutrimento e il vestito, contentiamoci di questo.
Coloro infatti che bramano le ricchezze cadono nella tentazione e nei lacci del diavolo, desiderando molte cose inutili e nocive che cacciano l'uomo nella morte e nella perdizione.
Radice di tutti i mali è infatti l'ingordigia, correndo dietro alla quale alcuni fecero naufragio nella fede e si cacciarono in mezzo a un'infinità di guai.
Ma tu, uomo di Dio, fuggi tutto questo e cerca di conseguire la giustizia, la pietà, la fedeltà, la carità, la pazienza, la mansuetudine.
Combatti la buona battaglia della fede, consegui la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la bella confessione di fede di fronte a molti testimoni.
Di fronte a Dio, che dà la vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che rese la sua testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti comando di fare la tua bella professione di fede, di osservare il comando [ di Dio ] senza macchiarlo ma in modo irreprensibile fino alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo [ 1 Tm 6,1-14 ].
E dopo alcuni versi: Ai ricchi di questo mondo ingiungi di non nutrire sentimenti superbi né sperare nella ricchezza incerta ma piuttosto in Dio, che dà a tutti noi in abbondanza ciò di cui dobbiamo servirci.
Che compiano il bene e si arricchiscano di opere buone, che siano facili nell'elargire e nel comunicare [ agli altri i propri beni ], accumulandosi un tesoro per il futuro e così raggiungere la vita vera.
O Timoteo, custodisci il deposito [ della fede ]; evita le novità di dicerie profane e le obiezioni che alcuni fanno [ alla fede ] in nome di una falsa scienza.
Volendo spacciare questa scienza essi sono decaduti dalla fede. La grazia sia con te. Amen [ 1 Tm 6,17-21 ].
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