Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura |
State attenti, fratelli, affinché in nessuno di voi abbia a trovarsi un cuore cattivo e alieno dalla fede per cui vi allontaniate dal Dio vivente.
Esortatevi piuttosto a vicenda tutti i giorni - finché si può parlare di un " oggi " - perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato.
Siamo stati infatti resi partecipi del Cristo, ma a condizione che manteniamo salda sino alla fine quella stabilità in lui che avevamo all'inizio.
Al riguardo è detto: Oggi, se ascoltate la sua voce, non indurite i vostri cuori com'essi nella ribellione ( Sal 95,8 ) [ Eb 3,12-15 ].
Dopo pochi versi: Temiamo dunque affinché, allontanandosi dalla promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne venga a mancare.
Il messaggio infatti è inviato anche a noi come a loro, ma a loro la parola ascoltata non arrecò alcun vantaggio non essendo congiunta alla fede in ciò che ascoltavano [ Eb 4,1-2 ].
E altrove: Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è penetrato nei cieli, cioè Gesù Figlio di Dio, stiamo saldi nella professione della fede [ Eb 4,14 ].
E dopo quattro versi: Accostiamoci dunque con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare grazia mediante un aiuto adeguato [ Eb 4,16 ].
Dopo un po': Dio non è ingiusto e quindi non può dimenticare le vostre opere, specialmente la carità di cui avete dato prova nel suo nome quando avete prestato servizio ai santi, come del resto state facendo tuttora.
Desideriamo tuttavia che ognuno di voi continui a manifestare la stessa premura per conseguire sino alla fine una completa speranza.
Non dovete pertanto impigrirvi, ma restare imitatori fedeli di quanti attraverso la fede e la pazienza diverranno eredi della promessa [ Eb 6,10-12 ].
E dopo sette versi: Gli uomini giurano ricorrendo a qualcuno che sia a loro superiore, e il giuramento serve a dare stabilità e a definire ogni loro controversia [ Eb 6,16 ].
Dopo un po': Manteniamo fissa e stabile la confessione della nostra speranza ( è infatti fedele colui che ci ha fatto la promessa! ) e incoraggiamoci a vicenda stimolandoci alla carità e alle opere buone.
Non disertiamo le nostre adunanze come sogliono fare certuni ma sosteniamoci scambievolmente, e questo tanto più perché, come potete constatare, il giorno si sta avvicinando.
Se infatti dopo ricevuta la conoscenza della verità noi volontariamente cadiamo nel peccato, non ci rimane alcun sacrificio per il peccato, ma solo l'attesa angosciosa del giudizio e l'ardore del fuoco destinato a divorare i nemici.
Se infatti colui che trasgredisce la legge di Mosè deve senza pietà subire la condanna a morte sulla testimonianza di due o tre persone ( Dt 17,6 ), come non dovrete credere che meriti un castigo più severo colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e considerato immondo il sangue del testamento con cui è stato santificato?
Inoltre egli ha oltraggiato lo Spirito della grazia! Conosciamo infatti colui che dice: A me la vendetta; e inoltre: Io darò la ricompensa ( Dt 32,35 ); e ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo ( Dt 32,36 ).
È spaventoso cadere nelle mani del Dio vivente.
Ricordate viceversa i giorni dei vostri inizi quando, appena illuminati, sopportaste una grande lotta e molte sofferenze, ora esposti pubblicamente a oltraggi e maltrattamenti ora divenuti partecipi di coloro che subirono cose come queste.
Avete infatti partecipato alle sofferenze dei carcerati e avete con gioia subito la rapina dei vostri averi, consapevoli di avere un capitale più prezioso e più stabile.
Non perdete dunque la vostra fiducia alla quale è riservata una grande ricompensa.
Vi è solo necessaria la pazienza, affinché compiendo la volontà di Dio, otteniate la promessa.
Infatti ancora un poco, solo un pochino, e colui che deve venire verrà e non tarderà ( Is 26,20 ).
Per questo il mio giusto vivrà mediante la fede, ma se si tirerà indietro l'anima mia non troverà in lui la compiacenza ( Ab 2,3-4 ) [ Eb 10,32-38 ].
Dopo un po': Avendo sopra di noi un così grande nugolo di testimoni, sbarazziamoci anche noi di ogni peso, cioè del peccato che ci assedia, e armati di pazienza corriamo nella gara che ci viene posta dinanzi.
Guardiamo a Gesù, autore e termine ultimo della fede: egli a posto del godimento che gli era profferto si caricò della croce, non curando il disonore che gliene derivava, e in questo modo si è assiso alla destra di Dio.
Considerate attentamente colui che sopportò contro di sé una così grande ostilità da parte dei peccatori e non vi perderete di coraggio né vi abbatterete.
Non avete infatti ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato e già vi siete dimenticati della parola consolante che rivolge a voi come a suoi figli quando dice: Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore e non ti scoraggiare quando sei da lui ripreso.
Il Signore infatti castiga colui che ama e colpisce ogni figlio che gli è accetto ( Pr 3,11-12 ).
Perseverate nella disciplina! In essa Dio si presenta a voi come a figli; e qual è quel figlio che non è trattato con severità dal padre?
Se foste privati delle riprensioni delle quali tutti hanno avuto parte, sareste dei bastardi e non dei figli.
Inoltre noi abbiamo avuto come educatori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati.
Non dovremo quindi a maggior ragione obbedire al Padre degli spiriti per ottenere la vita?
In effetti essi ci ammaestravano secondo la loro volontà e per la durata di pochi giorni, mentre Dio lo fa per cose [ veramente ] utili, cioè perché conseguiamo la sua santità.
È vero che ogni pedagogia sul momento sembra apportare non gioia ma afflizione, in seguito tuttavia arreca a chi viene da lei irrobustito un frutto abbondantissimo di pace e di giustizia.
A tal fine procurate che siano tenute in alto le braccia cadenti e le ginocchia vacillanti, e raddrizzate i passi dei vostri piedi, affinché nessuno che zoppichi finisca fuori strada ma piuttosto guarisca.
Con tutti cercate di vivere in pace e santità, senza le quali nessuno vedrà mai Dio.
Proponetevi sinceramente che nessuno [ per causa vostra ] venga meno alla grazia di Dio, che nessuna radice amara spunti di nuovo da terra e vi crei ostacoli e per essa molti vengano contaminati.
Non ci sia [ fra voi ] nessun fornicatore e nessuno sia schiavo di cose profane, come Esaù, che per una mangiata vendette la sua dignità di primogenito ( Gen 25,33 ) [ Eb 12,1-16 ].
In un altro passo: Sia stabile fra voi l'amore fraterno e non dimenticate l'ospitalità.
Per essa alcuni piacquero [ a Dio ] e ricevettero come ospiti gli stessi angeli.
Ricordatevi dei carcerati, considerandovi anche voi in carcere come loro, e dei sofferenti, essendo anche voi rivestiti di un corpo [ mortale ].
Da tutti sia onorato il matrimonio, e il talamo non venga macchiato da colpe: Dio infatti giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.
Nei vostri costumi non entri l'avarizia, ma siate contenti di quanto possedete, avendo detto Dio stesso: Non ti lascerò solo né ti abbandonerò ( Gs 1,5 ), sicché noi possiamo ripetere con fiducia: Dio è il mio aiuto; non temerò quel che potrà farmi l'uomo ( Sal 118,6 ).
Ricordatevi dei vostri dirigenti, cioè di coloro che vi hanno predicato la parola di Dio.
Considerando la conclusione della loro vita imitatene la fede.
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre.
Non lasciatevi fuorviare da insegnamenti speciosi e peregrini, poiché è un gran bene che il cuore sia consolidato nella grazia e non attratto da cibi [ carnali ], che in nulla giovarono a quei tali che li ricercarono.
Abbiamo un altare da cui non possono cibarsi coloro che prestano servizio nella tenda.
Quando infatti il sangue di un animale viene dal pontefice introdotto nel santuario per [ l'espiazione del ] peccato ( Lv 16,27 ), il suo corpo viene bruciato fuori dell'accampamento.
Per questo anche Gesù, per santificare il popolo con il suo sangue, fu ucciso fuori della porta.
Usciamo quindi anche noi incontro a lui fuori dall'accampamento portando in noi il suo disonore.
Non abbiamo infatti quaggiù una città permanente ma siamo in cerca di quella futura.
Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente a Dio il sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Né dimenticate la beneficenza e la condivisione, poiché con tali offerte si raggiunge Dio.
Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi: essi vigilano su di voi come gente che dovrà rendere conto delle vostre anime.
Che essi adempiano il loro ufficio con gioia e non rammaricandosi: questo non vi gioverebbe in alcun modo.
Pregate per noi, benché siamo convinti di avere una buona coscienza essendo decisi a comportarci bene in ogni cosa [ Eb 13,1-18 ].
Indice |