Perchè un Dio uomo?
Prefazione | |
Libro primo |
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I | Questione fondamentale di tutta l'opera |
II | Valore da attribuire a quanto verrà affermato |
III | Obiezione degli infedeli e risposte dei fedeli |
IV | Queste risposte sembrano agli infedeli poco probative |
V | La redenzione dell'uomo non poté essere attuata che personalmente da Dio |
VI | Critiche degli infedeli alla nostra affermazione: Dio ci ha redento con la sua morte così ha mostrato il suo amore per noi ed è venuto a sconfiggere il diavolo in vece nostra |
VII | Il diavolo non aveva alcun diritto sull'uomo; potrebbe parere, invece, che egli esigesse da Dio questo particolare modo di salvezza dell'umanità |
VIII | Benché le umiliazioni del Cristo non riguardino la divinità tuttavia agli infedeli sembra sconveniente attribuirle a lui in quanto uomo |
IX | Egli è morto spontaneamente |
X | Altro modo di interpretare quei medesimi testi |
XI | Che cosa significa peccare e soddisfare per il peccato? |
XII | É conveniente che Dio rimetta il peccato per pura misericordia, senza la minima soddisfazione del debito? |
XIII | Nell'ordine dell'universo è intollerabile il fatto che la creatura tolga al creatore il debito onore e non restituisca quello che gli ha tolto |
XIV | Come la punizione del peccatore onora Dio? |
XV | Può Dio sopportare anche per poco, che il suo onore sia violato? |
XVI | Al numero degli angeli decaduti devono essere sostituiti altrettanti uomini |
XVII | Gli angeli caduti non possono essere sostituiti da altri angeli |
XVIII | Gli uomini santi saranno più degli angeli cattivi? |
XIX | L'uomo non può essere salvato senza soddisfazione per il peccato |
XX | La soddisfazione deve essere commisurata al peccato e l'uomo non può darla da sé |
XXI | Qual'è la gravità del peccato? |
XXII | L'uomo offese gravemente Dio quando si lasciò vincere dal diavolo e ora non può soddisfare |
XXIII | Quando l'uomo peccò, che cosa rubò a Dio che ora non può restituirgli? |
XXIV | Fino a quando l'uomo non restituisce a Dio ciò che gli deve, non può essere beato e la sua incapacità non gli è di scusa |
XXV | È necessario che l'uomo sia salvato dal Cristo |
Libro secondo |
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I | L'uomo fu creato giusto perché fosse beato |
II | L'uomo non sarebbe morto se non avesse peccato |
III | L'uomo risorgerà col medesimo corpo col quale visse |
IV | Dio completerà quello che ha iniziato nella natura umana |
V | Benché questo debba necessariamente avvenire, Dio non lo farà costretto dalla necessità |
VI | Soltanto un Dio-Uomo può compiere questa soddisfazione che salva l'uomo |
VII | È necessario che costui sia perfetto Dio e perfetto uomo |
VIII | Bisogna che Dio assuma l'uomo dalla discendenza di Adamo e da una donna vergine |
IX | È necessario che solamente il Verbo e l'uomo si uniscano in una sola persona |
X | Quest'uomo non muore in conseguenza di un debito |
XI | Egli muore liberamente |
XII | Egli non è misero, pur partecipando alle nostra prove |
XIII | Egli non ha assunto l'ignoranza insieme alle altre nostre miserie |
XIV | La sua morte supera la grandezza e il numero di tutti i peccati |
XV | La sua morte cancella anche i peccai di coloro che l'uccisero |
XVI | Dalla massa peccatrice Dio assume una natura umana senza peccato |
XVII | In Dio non c'è necessità o impossibilità |
XVIII | La morte di Cristo dà soddisfazione a Dio per i peccati degli uomini |
XIX | Quanto ragionevolmente dalla sua morte sgorghi la salvezza umana |
XX | Grandezza e giustizia della misericordia di Dio |
XXI | È impossibile che il diavolo si riconcili con Dio |
XXII | La verità del vecchio e del nuovo testamento è provata da ciò che è stato detto |