Vita di Mosé

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Traversata del mar Rosso

L'esercito delle passioni

Nessuno che senta il racconto di questi fatti potrebbe ignorare il loro riferimento a un mistero.

C'è ancora chi passa attraverso le acque ed è inseguito da un esercito nemico.

Ancora le acque sommergono l'esercito inseguitore ed egli è il solo che ne esce salvo.41

L'esercito egiziano con tutti quei cavalieri, carri, cavalli, lancieri, frombolieri e combattenti schierati a battaglia, rappresenta le molteplici passioni che tiranneggiano l'uomo.42

Troviamo perfetta identità tra l'esercito egiziano e quei sentimenti d'ira, quelle inclinazioni al piacere, alla tristezza, alla superbia che si trovano nella nostra anima.

L'insulto contro il prossimo è ben paragonabile a un sasso lanciato sulla fronte con una fionda e lo scatto dell'ira è veramente come la punta vibrante di una lancia.

Quanto ai cavalli che irresistibilmente trascinano il carro di guerra vi vedo simboleggiati i piaceri sensuali.

Ancora sulle tre parti dell'anima

Sappiamo dalla storia che sul carro di guerra salivano tre uomini chiamati "primi dignitari".

Già nel simbolismo dello stipite e dei due battenti abbiamo scorto le tre dimensioni dell'anima.

Se ora fissiamo la nostra attenzione sui tre combattenti che il carro porta con sé in una corsa impetuosa, non avremo difficoltà a vedervi un richiamo alle tre parti dell'anima: la razionale, l'irascibile, la concupiscibile.

Quei tre precipitano nelle acque insieme ai loro compagni, mentre inseguono Israele a tutta forza.

Efficacia salvifica del battesimo

Coloro che si erano affidati alla virtù della verga ed erano rischiarati dalla nube, scesero in quella stessa acqua e vi trovarono la salvezza, mentre i loro inseguitori vi affogarono.43

Da questi fatti ci viene un ulteriore insegnamento.

Nessuno, una volta passato attraverso l'acqua, deve più trascinarsi dietro i resti dell'esercito nemico.

Se permettiamo che il nostro nemico riemerga dall'acqua insieme con noi, dopo l'immersione, questo significa che rimaniamo nello stato di schiavitù, perché ci ritroviamo vivo e vicino il tiranno, non essendo riusciti ad affogarlo.

Per rendere evidente il significato nascosto di questi fatti, è necessario che ci esprimiamo in termini più chiari.

Questi fatti interessano tutti coloro che passano attraverso le mistiche acque del battesimo.

In esse devono annegare le cattive tendenze dell'anima e le opere che ne derivano, cioè tutto l'esercito del male: avarizia, desideri impuri, furto, vanità, superbia, violenza, ira, rancore, invidia, gelosia e tante altre passioni che la natura porta con sé dalla nascita.44

Impegni del battesimo

Quando la legge parla del mistero della Pasqua cioè della festa destinata a ricordare la preservazione dalla morte, ottenuta per mezzo del sangue, ordina di mangiare pane azzimo, privo del vecchio fermento.

Ci fa capire in tal modo che il convertito non deve continuare sulla strada del male, ma ricominciare da capo la sua vita senza più l'antico fermento del male.45

Essa vuole anche qui che facciamo affogare nelle acque del battesimo, come negli abissi di un mare, ogni egiziano cioè ogni abitudine di peccato.

Vuole essa che da queste acque riemergiamo soli, non più permettendo che elementi estranei si trovino nella nostra vita.

È questo appunto l'insegnamento della Scrittura quando ci mostra le medesime acque dar rovina e morte ai nemici, vita e salvezza agli amici.

Purtroppo molti battezzati, ignorando gli ordini della legge, introducono nella loro vita dopo il battesimo il vecchio lievito del male e trascinano ancora dietro di sé nei loro atti, dopo il passaggio attraverso l'acqua l'esercito egiziano in piena efficienza.

Chi, prima del battesimo, si è arricchito con rapine e ingiustizie, chi è venuto in possesso di un terreno attraverso falsi giuramenti, chi conviveva in adulterio con una donna o aveva commesso altre violazioni della legge, se continua a tenere ciò che ha preso ingiustamente, si illude di essersi liberato con il battesimo dalla schiavitù dei suoi peccati e non s'accorge che in realtà è rimasto sottoposto a padroni tirannici.

Una passione sfrenata domina senza pietà l'anima razionale, flagellandola con i piaceri come fossero delle verghe.

Anche l'ingordigia è un padrone dispotico, che nega ogni riposo a chi lo serve; aggiunga pure costui lavoro a lavoro per procacciare al suo padrone i beni che esige; sempre verrà incalzato a fare ancora di più.

Davvero ogni atto cattivo che compiamo è un debito pagato a padroni dispotici.

Chi li serve dopo aver attraversato il mare è come se non fosse stato neppure sfiorato dalla mistica acqua che abbiamo ricordato e alla quale si deve l'eliminazione di tiranni così crudeli.

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41 La traversata del Mar Rosso è eminente figura del Battesimo, sul fondamento di 1 Cor 10,2.
42 Nel simbolismo della prima catechesi l'armata degli Egiziani rappresenta i demoni ( cf Cirillo di Gerusalemme, Catechesi mistagogiche, PG 33, 1068 A ).
Anche nelle orazioni « De Christi resurrectione » Gregorio le interpreta in questo senso.
Qui invece adotta l'interpretazione di Filone.
43 Abbiamo qui la completa definizione del battesimo i cui elementi sono: l'acqua, il legno ( la fede ), la nube ( lo Spirito Santo ) e che è in pari tempo morte e resurrezione.
44 Il simbolismo è anche nel Commentarium in Canticum ( PG 46, 831 B ).
Qui vien posto l'accento sulla conversione che deve accompagnare il battesimo.
45 Questo simbolismo deriva da san Paolo 1 Cor 5,7-8.