L'ideale cristiano e religioso |
4 - La partecipazione a questa vita, che Dio vuol comunicarci, costituisce la nostra santità.
E siccome per noi ci sono gradi in questa partecipazione, più tale partecipazione è estesa, più elevata la nostra santità.
Non dimentichiamo che è soltanto per amore che Dio ha stabilito, " proposuit sibi Deus ", di donarsi in questo modo.
In Dio esistono necessariamente soltanto le ineffabili comunicazioni delle persone divine tra loro; queste relazioni mutue appartengono all'essenza stessa di Dio, sono la vita di Dio.
Ogni altra comunicazione, che Dio fa di se stesso, è il frutto di un amore sovranamente libero.
Ma siccome questo amore è divino, divino è anche il dono che Egli fa.
Dio ama divinamente; Egli dà se stesso.
Noi siamo chiamati a ricevere, in una misura ineffabile, questa comunicazione divina; Dio intende darsi a noi non soltanto come bellezza suprema, oggetto di contemplazione; ma unirsi a noi, per essere, per quanto è possibile, una cosa sola con noi.
" Padre, diceva Gesù Cristo nell'ultima cena, che i miei discepoli siano anch'essi una cosa sola in noi, come tu sei in me e io in te, affinché essi trovino, in questa unione, il godimento senza fine della nostra beatitudine" ( Gv 17 ).
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