L'ideale cristiano e religioso |
2 Ci occupiamo solo di quest'ultima che consiste in una influenza soprannaturale comunicata all'anima in modo transitorio.
Prima di tutto tale soccorso attuale di Dio previene la nostra intelligenza, infondendole un lume, e la nostra volontà, imprimendole una propensione verso l'atto da compiere.
Così considerata la si chiama grazia preveniente o eccitante.
Poi la stessa grazia attuale, continuando l'opera sua, concorre con la volontà libera, se questa lo vuole, a compiere l'atto virtuoso.
Così diventa grazia adiuvante.
Nella distribuzione di questo soccorso attuale lo Spirito Santo si riserba una intera libertà.
Talora lascia l'anima padrona principale della sua azione; la incarica di decidere, di concludere, di determinarsi essa stessa all'azione.
Egli si accontenta di adattare il suo soccorso a questo procedimento umano.
La grazia così concessa si chiama sufficiente o comune.
Talora Dio prende Lui stesso il compito principale.
L'anima è spinta così fortemente ad agire che non pensa neppure a resistere e così soavemente che la sua libera volontà si rivolge verso l'atto con tutta la sua energia.
Così la grazia attuale di cui Dio si è servito in modo sovrano, efficace, ha così potentemente conquistato la volontà libera con la sua attrattiva che essa spontaneamente si è data del tutto alla sua azione.
Essa è perciò, di natura sua, una grazia efficace, una grazia speciale che proviene da una benevolenza più spiccata della divina Provvidenza.
Qualche cosa di simile avviene nella ispirazione degli scrittori sacri per cui Dio illumina l'intelligenza perché non erri e spinge la volontà a scrivere, senza però ridurre lo scrittore a un automa.
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