Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949 |
Lo spirito di conquista, il desiderio di occuparsi degli altri assorbe tutta l'attenzione, l'attività interiore ed esteriore secondo la formula in corso "Santificare gli altri e se stesso per soprappiù" ciò che può portare a tutto sacrificare per l'apostolato, compresa la vocazione, riconoscendo in un valore trascendente e un'efficacia apostolica straordinaria della vita religiosa nella donazione totale di se stessi a Dio.
Si è allora in pericolo di cedere al fascino dei mezzi umani, di cercare i risultati attuali, apparenti, naturali, a danno del bene profondo della vera santificazione delle anime.
Nostro Signore ha detto: "Io, santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati" ( Gv 17,19 )
"Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli" ( Mt 5,48 ).
Perciò la Chiesa ha stabilito la necessità "d'unire in profonda armonia il primo ed essenziale dovere della santificazione personale e l'attività apostolica" ( Enciclica Summi Pontificatus, 1939, Pio XII )
"Un uomo interiore farà molta impressione sui cuori anche con una sola parola animata dallo spirito di Dio" ( P. Lallemand Dott. sp. ).
San Tommaso dà con precisione l'ordine della carità:
1º Preferire in ogni cosa il bene di Dio ad ogni bene personale;
2º Preferire il bene spirituale personale al bene spirituale degli altri, perché il procurare il proprio bene spirituale personale è un mezzo di glorificare Dio direttamente in se e per sé;
procurare il bene spirituale degli altri, è glorificare Dio indirettamente.
3º Preferire il bene spirituale del prossimo al proprio bene temporale.
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