Summa Teologica - III |
Supra, q. 62, a. 6, ad 3; In 4 Sent., d. 1, q. 2, a. 4, sol. 3; De Verit., q. 28, a. 2, ad 12; In Rom., c. 4, lect. 2
Pare che la circoncisione non conferisse la grazia santificante.
1. L'Apostolo [ Gal 2,21 ] scrive: « Se la giustificazione viene dalla legge, allora Cristo è morto invano », cioè senza motivo.
Ma la circoncisione era un certo impegno a rispettare la legge, secondo l'altra affermazione di S. Paolo [ Gal 5,3 ]: « A chiunque si fa circoncidere dichiaro che è obbligato a osservare tutta quanta la legge ».
Se quindi dalla circoncisione viene la giustizia, allora « Cristo è morto invano », cioè senza motivo.
Ma ciò è inammissibile.
Quindi la circoncisione non conferiva la grazia che purifica dal peccato.
2. Prima della circoncisione la sola fede bastava a giustificare; dice infatti S. Gregorio [ Mor 4,3 ]: « Quello che presso di noi fa l'acqua del battesimo, presso gli antichi lo faceva per i bambini la sola fede ».
Ma l'efficacia della fede non diminuì col precetto della circoncisione.
Perciò la sola fede giustificava i bambini, e non la circoncisione.
3. Nel libro di Giosuè [ Gs 5,5s ] si legge che « il popolo nato nel deserto durante i quarant'anni non fu circonciso ».
Se dunque il peccato originale veniva cancellato dalla circoncisione, tutti coloro che morirono nel deserto, bambini e adulti, si dannarono.
E lo stesso si dica dei bambini che morivano prima dell'ottavo giorno, cioè prima della circoncisione, che non poteva essere anticipata, come si è detto [ a. 3, ad 3 ].
4. Nulla impedisce di entrare nel regno dei cieli all'infuori del peccato.
Ma ai circoncisi prima della passione di Cristo non era permesso di entrare nel regno dei cieli.
Quindi con la circoncisione gli uomini non venivano giustificati dal peccato.
5. Il peccato originale non viene rimesso senza quello attuale, poiché come dice S. Agostino [ De vera et falsa poenit. 9 ] « è empio sperare da Dio un perdono a metà ».
Ma in nessun luogo si legge che la circoncisione rimetteva il peccato attuale.
Quindi essa non cancellava nemmeno quello originale.
S. Agostino [ De nupt. et concup. 2,11.24 ] scrive: « Da quando fu istituita nel popolo di Dio la circoncisione, che è "il segno della giustizia nella fede", essa produsse nei bambini la purificazione dall'antico peccato originale; come il battesimo cominciò a produrre il rinnovamento dell'uomo dall'istante in cui fu istituito ».
Tutti sono d'accordo nell'affermare che nella circoncisione veniva rimesso il peccato originale.
Secondo alcuni però in essa non veniva conferita la grazia, ma veniva soltanto rimesso il peccato.
E questa è l'opinione del Maestro [ Sent. 4,1,9 ] e della Glossa [ ord. su Rm 4,11 ].
- Ma ciò è impossibile, poiché la colpa non viene rimessa se non mediante la grazia, secondo l'affermazione di S. Paolo [ Rm 3,24 ]: « Giustificati gratuitamente per la sua grazia », ecc.
Altri perciò hanno asserito che la circoncisione conferiva la grazia quanto alla rimozione della colpa, ma non quanto agli effetti positivi: e ciò per non essere costretti a dire che la grazia conferita nella circoncisione bastava all'osservanza dei precetti della legge, e che quindi era superflua la venuta di Cristo.
- Ma neppure questa opinione è accettabile.
Primo, perché la circoncisione dava ai bambini la possibilità di giungere al tempo debito alla gloria, che è l'ultimo effetto positivo della grazia.
Secondo, perché nell'ordine delle cause formali gli effetti positivi vengono naturalmente prima degli effetti negativi, sebbene nell'ordine delle cause materiali sia vero il contrario: la forma infatti non esclude la privazione se non informando il soggetto.
Perciò altri hanno detto che nella circoncisione veniva conferita la grazia anche quanto all'effetto positivo di rendere l'uomo degno della vita eterna, ma non quanto a tutti gli effetti: poiché non bastava a reprimere la concupiscenza del fomite, e neppure a osservare le prescrizioni della legge.
E questa fu una volta anche la mia opinione [ In 4 Sent., dist. 1, q. 2, a. 4, sol. 3 ].
- Ma a chi considera diligentemente la cosa appare chiaro che ciò non è vero.
Poiché la più piccola grazia può resistere a qualunque concupiscenza ed evitare ogni peccato mortale, che viene commesso trasgredendo i comandamenti della legge: infatti un minimo di carità basta ad amare Dio più di quanto la cupidigia non ami « mille pezzi d'oro e d'argento » [ Sal 119,72 ].
Perciò si deve concludere che nella circoncisione veniva conferita la grazia quanto a tutti gli effetti di essa, ma in modo diverso che nel battesimo.
Infatti nel battesimo la grazia è concessa in virtù dello stesso sacramento, virtù che il battesimo ha in quanto strumento della passione di Cristo già compiuta.
La circoncisione invece conferiva la grazia in quanto era un simbolo della fede nella passione futura di Cristo, nel senso cioè che l'uomo ricevendo la circoncisione dichiarava di abbracciare tale fede: o direttamente, nel caso degli adulti, o per mezzo di altri, nel caso dei bambini.
Per questo anche l'Apostolo [ Rm 4,11 ] dice che « Abramo ricevette il segno della circoncisione quale segreto della giustizia derivante dalla fede », appunto perché la giustizia veniva dalla fede significata, non dalla circoncisione significante.
Poiché dunque il battesimo, a differenza della circoncisione, opera strumentalmente in virtù della passione di Cristo, il battesimo imprime il carattere, che incorpora l'uomo a Cristo, e conferisce più grazia della circoncisione: l'effetto di una realtà già presente è infatti maggiore di quello della speranza.
1. Il ragionamento sarebbe valido se la giustizia derivasse dalla circoncisione in un modo diverso dalla fede nella passione di Cristo.
2. Sia prima che dopo l'istituzione della circoncisione era la fede nel Cristo futuro a giustificare tanto i bambini quanto gli adulti.
Ma prima non era necessario alcun rito dichiarativo di tale fede, poiché gli uomini non avevano ancora iniziato a riunirsi nel culto dell'unico Dio separandosi dagli infedeli.
È probabile però che i genitori credenti facessero a Dio delle preghiere per i loro bambini, specialmente quando si trovavano in pericolo, o dessero ai figli qualche benedizione, il che era come un « segreto della fede », allo stesso modo in cui gli adulti offrivano per se stessi preghiere e sacrifici.
3. Il popolo era scusato dall'osservare nel deserto il precetto della circoncisione sia perché non sapevano quando dovessero muovere gli accampamenti, sia perché, come dice il Damasceno [ De fide orth. 4,25 ], non occorreva che avessero un segno di distinzione finché rimanevano isolati dagli altri popoli.
Peccavano però di disobbedienza, nota S. Agostino [ Quaest. in Heptat. 6,6 ], quelli che la trascuravano per disprezzo.
Pare tuttavia che nessuno sia morto incirconciso nel deserto, poiché secondo il Salmo [ Sal 105,37 ] « non c'era tra loro alcun infermo », mentre pare che a morire nel deserto siano stati solo quelli che erano stati circoncisi in Egitto.
E anche se poi alcuni morirono non circoncisi, la loro condizione era come quella di coloro che erano morti prima dell'istituzione della circoncisione.
Il che vale anche per i bambini che all'epoca della legge morivano prima dell'ottavo giorno.
4. La circoncisione toglieva il peccato originale quanto alle sue conseguenze personali, ma lasciava l'impedimento a entrare nel regno dei cieli dalla parte della natura comune; impedimento che fu tolto dalla passione di Cristo.
Per cui nemmeno il battesimo, prima della passione di Cristo, apriva quel regno, mentre la circoncisione, se avvenisse ora, dopo la passione di Cristo, permetterebbe di entrarvi.
5. Gli adulti, quando venivano circoncisi, conseguivano la remissione non solo del peccato originale, ma anche dei peccati attuali; non venivano però liberati da ogni debito di pena, come accade invece nel battesimo, in cui viene conferita una grazia più abbondante.
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