Relazione morale dell'Istituto
Al termine del mio mandato come Presidente Generale dell'Unione Catechisti, affidatomi nel gennaio del 2004 dall'Assemblea Generale per il sessennio 2004 – 2009, e in occasione della prossima Assemblea che avrà luogo dal 28/12/2009 al 6/01/2010, presento a tutti i Catechisti, Consacrati e Associati, una relazione sullo stato del nostro istituto secolare.
Inizio richiamando a grandi linee l'origine del nostro istituto del quale metterò in risalto il carisma e la missione.
Passerò poi a descrivere quanto è stato fatto in questo periodo, in collaborazione con il Consiglio Generale con il lavoro delle singole fraternità e con il sostegno di alcuni catechisti in particolare.
Infine cercherò di dare un'interpretazione della medesima realtà e di intuirne le prospettive per il futuro.
La relazione è articolata nei seguenti punti:
1. Origine
2. Carisma
3. Missione
4. Diritto proprio dell'istituto
8. Apostolato
9. Le opere
11. Formazione
L'unione Catechisti è stata fondata da Fr. Teodoreto, che incoraggiato dai superiori, volle fondare una associazione composta da giovani veramente buoni e zelanti allo scopo di aiutarli a condurre una vita intensamente cristiana e animarli all'apostolato catechistico.
Si è così costituita un'associazione, che sarebbe successivamente confluita negli Istituti Secolari, denominata "Pia Unione del SS. Crocifisso" che successivamente sarà uno dei primi 10 istituti secolari riconosciuti canonicamente dalla Chiesa.
L'Unione nasce e si sviluppa ai piedi di Gesù Crocifisso, "Amabilissimo" e "Signore", nella adorazione alle sue Piaghe sanguinanti e gloriose.
Fin dagli inizi i fanciulli e i giovani, riuniti periodicamente da fr. Teodoreto, sono impegnati a coltivare la pietà giovanile e popolare, mediante la pratica e la diffusione della Adorazione a Gesù Crocifisso, insieme ad un'ardente devozione mariana.
Poco dopo, e precisamente il 9 maggio 1914, la nuova associazione viene canonicamente eretta dall'Arcivescovo Card. Agostino Richelmy, con il titolo di "Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata".
Tale giorno è da considerare quello della fondazione del nostro Istituto.
Il carisma dell'Unione è incentrato sulla contemplazione amorosa delle piaghe sanguinanti e gloriose di Gesù Crocifisso, accompagnata da un tenerissimo amore a Maria Immacolata, che Gesù dall'alto della croce ci ha indicato come nostra madre.
I membri dell'Unione, come recita l'art. 3 delle nostre Costituzioni, operano affinché la Croce di Cristo si manifesti come trono di gloria, sorgente di perdono e di vita, di riconciliazione e di rinnovamento universali, suprema manifestazione della regalità del Signore.
I concetti biblici di questo nostro carisma, a cui Fratel Teodoreto fa riferimento, si possono concentrare nei seguenti versetti biblici:
- "Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me" ( Gv 12,32 );
- "Quando avrete innalzato il Figlio dell'Uomo allora saprete che Io Sono" ( Gv 8,28 );
- "Io ritenni … di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi Crocifisso" ( 1 Cor 2,2 ).
La missione dell'Unione Catechisti è quella di rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore, animando e intessendo di esso tutte le attività umane.
Nella preghiera di Adorazione al Crocifisso, risiede il fondamento della spiritualità dell'Unione, perché in essa si contempla Cristo nella sua totalità:
- obbedienza al Padre, nell'accettare volontariamente la sofferenza;
- vita eucaristica, nella trafittura del Costato;
- risurrezione, nel rivelarsi Dio;
- corpo mistico, nelle invocazioni per la Chiesa e l'umanità.
Rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore, e testimoniare la sua Passione, Morte e Risurrezione, animando e intessendo di esso tutte le attività umane, è la specifica missione dell'Unione Catechisti, che deriva dal suo carisma.
L'Adorazione a Gesù Crocifisso non è pertanto solo uno strumento di contemplazione e di ascesi, ma è anche un mezzo di apostolato, di catechesi e di annuncio evangelico.
L'Istituto Secolare: Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata è un Istituto Secolare maschile di Diritto Diocesano.
Da quali membri è formato l'Istituto?
In base alle precisazioni fatteci pervenire il 13 maggio 2009 dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, viene ribadito che membri dell'Istituto Secolare, in senso stretto, sono i Catechisti consacrati, mentre sono membri dell'Istituto in senso largo i Catechisti e le Catechiste associati.
Da questo richiamo è scaturito in modo più chiaro ed inequivocabile chi siano i membri dell'Istituto secolare, quali noi vogliamo essere, e chi vi aderisce in senso largo come associati.
Gli associati, come sopra già precisato sono coloro che pur non essendo membri in senso stretto dell'Istituto ne condividono il carisma e la missione.
Circa gli associati al nostro istituto secolare, una particolare attenzione va rivolta alle Catechiste Associate Consacrate e agli Sposi Catechisti.
Questi gruppi soprattutto a Torino, si trovano a percorrere i primi passi del loro cammino, dopo la loro formazione avvenuta in questi ultimi anni.
Le Catechiste associate consacrate sono orientate, come sappiamo, alla costituzione di un Istituto secolare femminile, separato da quello maschile, da fondarsi sul carisma, sulla spiritualità e sulla missione dell'Unione Catechisti.
Pur rimanendo in un rapporto di reciproca collaborazione con i Catechisti, esse stanno percorrendo i primi passi del loro cammino tendente ad assumere gradatamente una autonomia gestionale ed economica.
In questa fase transitoria, le Catechiste associate Consacrate vengono sollecitate dai Responsabili dell'Istituto secolare maschile ad assumersi gradualmente lo specifico ruolo che loro compete.
Detta azione viene svolta in modo particolare nei confronti della coordinatrice pro tempore allo scopo di incoraggiarla ad assumersi i propri compiti in seno al Gruppo, secondo quanto previsto dallo Statuto che le riguarda.
Anche gli Sposi Catechisti si trovano a percorrere i primi passi, come Gruppo, dopo la loro costituzione.
Vengono sostenuti nel loro cammino attraverso la guida di un sacerdote e di un Catechista e, in questi ultimi due anni, anche attraverso una coppia coordinatrice referente, alla quale spetta procedere alle nomine per lo svolgimento dei vari servizi e di coordinare l'attività apostolica secondo lo specifico Statuto.
Anche questo Gruppo sta gradatamente prendendo coscienza di essere chiamato alla santità nell'ambito della coppia, di essere associato ad un Istituto secolare e dell'insostituibile compito di evangelizzazione segnatamente nell'ambito della famiglie.
Attualmente essi sono così suddivisi:
• Catechisti / Catechiste associati
• Catechiste Associate Consacrate
• Sposi Catechisti
• Associazione – Fondazione - Casa di Carità Arti e Mestieri
• Associazione personale della Casa di Carità A. e M.
• Opera Messa del Povero
Sono aggregati all'Unione Catechisti quanti si impegnano a praticare e diffondere l'Adorazione a Gesù Crocifisso e a collaborare alle sue iniziative, e gli aderenti al gruppo: "Il Coraggio della Sofferenza".
Sia gli aderenti al Movimento Adoratori, sia gli iscritti a "Il Coraggio della Sofferenza", sono centinaia e forse migliaia, dei quali tuttavia non possiamo indicarne il numero esatto, in quanto non disponiamo attualmente di elenchi aggiornati.
I membri dell'Unione da sempre hanno apprezzato e tuttora apprezzano la chiamata alla santità nello stato di vita secolare nel quale il Signore li ha posti.
I momenti di preghiera, suggeriti dalle Costituzioni, che ho cercato di proporre con regolarità in questi anni sono stati i seguenti
a. Adunanza settimanale
b. Ritiro spirituale mensile
c. Esercizi spirituali annuali, di alcuni giorni
d. Adunanza mensile per Catechisti Consacrati
e. Colloquio o Rendiconto mensile
A tali momenti fondamentali ho aggiunto altre importanti proposte facoltative quali:
• L'adorazione eucaristica il primo giovedì del mese
• Il pellegrinaggio a "La Sorgente" nel pomeriggio della quarta domenica del mese
• Il pellegrinaggio alla Consolata il primo sabato del mese
• Il pellegrinaggio annuale al Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore presso la Parrocchia di S. Tommaso di Torino
• Il pellegrinaggio annuale a Vinchio d'Asti, presso la casa natale di fr. Teodoreto.
• La partecipazione alla scuola di catechismo per adulti del sabato mattina
Ho cercato in questi anni di unire i membri dell'Unione in un contesto di carità fraterna, fermamente convinto della sua essenzialità.
Pur essendo stati fatti in questo senso molti tentativi, debbo onestamente riconoscere che siamo ancora lontani dal sentirci un cuor solo ed un'anima sola come dovremmo essere.
Della necessità di realizzare autentiche fraternità cristiane costituite da laici consacrati che vivono nel secolo si è parlato molto in questi ultimi tempi ma, a mio avviso essa non potrà realizzarsi qualora manchino i seguenti requisiti fondamentali:
1. Sentirsi amati
2. la volontà di gareggiare nella stima vicendevole
3. Il senso di appartenenza allo stesso Istituto
Circa la sensibilità e l'urgenza di annunciare l'amore misericordioso del Signore, in conformità con la nostra missione, ho cercato di approfondire l'essenza del nostro carisma attraverso una serie di circolari e con le riflessioni proposte nell'adunanza settimanale, nei Ritiri spirituali mensili, negli Esercizi spirituali annuali, come pure ed in modo particolare, negli incontri di formazione degli aspiranti all'Unione Catechisti.
Tra le principali iniziative intraprese segnalo: la catechesi parrocchiale, il Crocifisso e la Madonna pellegrini e in modo particolare la diffusione dei foglietti dell'Adorazione attraverso una presentazione della stessa più capillare.
Ciò ha permesso di favorirne la conoscenza e l'accoglienza vive da parte dei comuni fedeli e degli stessi parroci alcuni dei quali si sono resi disponibili per la sua diffusione nelle loro parrocchie.
Altra attività collegata alla nostra missione è stata l'animazione pastorale nelle diverse sedi della Casa di Carità Arti e Mestieri sia in Italia che in Perù dove oltre l'azione diretta di catechesi agli allievi vennero utilizzati gli stessi locali, nei giorni e nelle ore non utilizzate dalla scuola per catechesi ed iniziative pastorali.
Occorre segnalare anche la partecipazione all'Opera Messa del Povero, il sostegno e la conduzione della Colonia Climatica di Camanà in Perù, le missioni annuali in alcune località più isolate del Perù e precisamente nelle zone andine e della selva che videro coinvolte le Fraternità e i gruppi delle nostre sedi locali.
È da segnalare inoltre l'avvio e il consolidamento di alcuni gruppi AMI in Perù e il tentativi di avvio della stessa fatti i in Italia.
▪ Fondata dai Catechisti, animati dal Fondatore nel 1925.
▪ È un'opera di formazione professionale gratuita, per l'educazione cristiana e sociale dei giovani lavoratori.
È "Casa di Carità" perché si fonda sull'amore di Gesù Crocifisso, Maestro e Salvatore, e realizza l'attività educativa nella solidarietà.
Attualmente ha 18 sedi, di cui due in Perù.
È situato nella collina torinese e promuove incontri e riunioni secondo la spiritualità dell'Unione, incentrati sull'Adorazione al Crocifisso e sulla fraterna accoglienza.
Incontri mensili di formazione che si propongono di aiutare a vivere il sacramento del matrimonio, per la difesa e la santificazione della famiglia.
Periodico di formazione-informazione dell'attività dell'Unione.
- Collaborazione Caratterizzata dalla messa domenicale cui segue un pranzo gratuito
Fraternità di Arequipa
Fraternità di Lima – Ñaña
Attività: La Scuola di Catechesi a livello Diocesano
▪ Catechesi parrocchiale
▪ Missioni nei villaggi più poveri
▪ Colonia marina Pio XII - Camanà
La Paz: El Alto si sta consolidando un gruppetto di Catechisti Associati ed allievi catechisti.
Fraternità di Asmara Progetto "Charity Center" di accoglienza e promozione
Vasto gruppo del Movimento Adoratori e Adoratrici di Gesù Crocifisso.
La pastorale vocazionale è stata uno dei principali temi tenuti presenti nella formazione e conduzione dei gruppi e delle iniziative dell'Unione.
Detto orientamento non è stato esclusivamente rivolto alle vocazioni nell'ambito dell'Unione Catechisti ma aperto ad ogni possibile vocazione, cercando di discernere la volontà di Dio su ogni persona.
A tale riguardo sono stati fatti dei corsi per giovani del Perù e della Bolivia, direttamente finalizzati al discernimento vocazionale.
Detti corsi che videro coinvolti una decina di giovani, diedero buoni risultati.
A Torino non fu possibile avviare analoghi corsi, sia per l'indisponibilità dei giovani, ed anche per l'incertezza di alcuni di noi circa la loro efficacia, per cui non ci si attivò per la loro attuazione.
Una efficace Pastorale Vocazionale per giovani, da avviare con urgenza è, a mio avviso, la costituzione di gruppi AMI ( Associazione Maria Immacolata ) per la pastorale giovanile per discernere e coltivare le vocazioni.
A tale riguardo occorre eventualmente tralasciare altre attività non essenziali.
Sostenuti dalla preghiera e mossi da ardente zelo occorre costituire vivai di vocazioni per aiutare i piccoli, non ancora contaminati dal male di una società indifferente a Dio, ad udire l'invito di Gesù e aiutarli a rispondergli "SI" con prontezza, nello stato di vita scelto da Dio.
Gesù e l'Immacolata hanno fatto grandi promesse sia ai Catechisti che ai Fratelli delle Scuole Cristiane.
Ci crediamo davvero ai loro detti?
O fino a che punto ci crediamo?
La loro lenta attuazione non potrà forse dipendere anche da noi?
Questi interrogativi possono apparire delle provocazioni, ma in realtà vogliono solo essere un invito alla riflessione per scoprire il progetto che Dio ha su ogni persona.
Qualora l'aspetto vocazionale della nostra pastorale non ci sia ancora chiaro, preghiamo molto e studiamo per chiarircelo, e poi, una volta chiarito, non indugiamo in attesa di ulteriori conferme.
Affrettiamoci dunque perché il tempo è breve e quello che noi oggi possiamo fare, forse nessun altro lo potrà fare per noi.
Non perdiamo del tempo prezioso, perché gli anni passano presto, e noi con loro.
Invito dunque tutti i membri dell'Unione ad esaminare la possibilità e l'opportunità di costituire, dove essi operano, uno o più gruppi AMI.
L'ideale parrebbe essere che ogni membro e ogni Catechista dell'Unione, in accordo con il responsabile competente, si faccia promotore di tali gruppi.
Che ce ne faremmo, carissimi Catechisti, di sedi perfettamente organizzate o di attività meravigliose se venisse a mancare la forza di condurle, perché privi di altri Catechisti che le continuino?
Cosa ce ne faremmo delle nostre sedi, se fossero vuote?
Viviamo in un tempo caratterizzato da una grande indifferenza circa il senso vocazionale da dare alla vita.
Da chi dipende tale freddezza?
Indubbiamente dipende da un contesto materialistico nel quale viviamo, ma forse dipende un po' anche da noi.
A mio avviso il 50% di quanti il Signore chiama non ode più la sua voce, immerso com'è in una visione della vita puramente volta a interessi terreni.
Il 25% ode la chiamata, ma resta indifferente a tale richiamo, o rifiuta l'invito.
Il 25% è ben disposto a rispondere SI alla chiamata di Dio ma forse noi non siamo capaci di accoglierli e accompagnarli come li accoglierebbe e li accompagnerebbe Gesù, o non siamo verso di loro un riflesso del suo amore.
A conclusione di queste riflessioni sulla Pastorale Vocazionale, riporto un brano del discorso dell'allora Cardinal Ratzinger, ora Papa, fatte al Convegno dei Catechisti e dei docenti di Religione.
In quel discorso veniva indicato con quale spirito accostarci ai giovani per incidere nel loro cuore e attirarli a Dio con una azione efficace: "Solo quando nella nostra anima brucerà il desiderio appassionato di portare gli uomini a Cristo, incontreremo coloro che avranno bisogno del nostro aiuto e lo accetteranno.
Solo le azioni e le parole che sgorgano dalla passione ardente di aiutare gli uomini, trovano delle occasioni per influenzare delle vite.
Lo Spirito Santo lavora solo in collaborazione con i cristiani che hanno tale desiderio nel loro cuore.
E senza di lui siamo impotenti sia a trovare coloro che sono pronti, sia, dopo averli trovati, ad aiutarli.
Non ci resta che chiedere nella preghiera che la passione delle anime nasca in noi."
La formazione di quanti aspirano, o che già sono inseriti nell'Unione Catechisti consiste nell'accogliere e accompagnare quanti si avvicinano a noi.
In questi anni ci si è dovuto occupare prevalentemente dell'accoglienza e dell'accompagnamento degli associati, non abbiamo avuto candidati desiderosi di darsi totalmente al Signore anche con la professione dei consigli evangelici, praticati con voto.
Il compito di andare fino ai confini della terra ad annunciare il Vangelo e a battezzare che Gesù Cristo ha affidato ai suoi discepoli, dobbiamo realizzarlo con un accurato insegnamento che sia autentica evangelizzazione.
Oggi più che mai si impone la necessità urgente di evangelizzare i battezzati che si avvicinano a noi o che incontriamo nel nostro cammino.
Di fronte a questo compito e a questa missione così complessa, tutti vorremmo trovare una pastorale semplice ma efficace.
Questa pastorale ce la insegna Gesù, che si è scelto degli apostoli e li ha formati vivendo con loro.
Occorre dunque formare gli evangelizzatori.
Ci vorrà del tempo, ma questa è la via da seguire, verso tutti, ma in modo particolare verso le persone che si avvicinano a noi per essere aiutate a rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore.
Il compito principale di tutti coloro che hanno una responsabilità pastorale all'interno della Chiesa di Gesù è, come è stato detto, quello di formare gli evangelizzatori.
Occorre che aiutiamo i nostri membri e i cristiani che contattiamo a riscoprire il battesimo che infonde in noi il dono della regalità, del sacerdozio e della profezia.
Dobbiamo impregnarci del "soave odore di Cristo", per far comprendere a tutti, quanto è grande l'amore del Signore.
Su queste linee sì è mossa la pastorale vocazionale di fr. Teodoreto, anche se possono e devono cambiare le metodologie, in una società divenuta secolarizzata, multietnica, e in cui è cambiato il tenore di vita.
Per realizzare i necessari contatti con le singole fraternità, volti al sostegno dei Responsabili e al rendersi direttamente conto della reale situazione locale, mi sono avvalso di visite annuali nei singoli gruppi e fraternità, compresi quelli all'estero, e di contatti telefonici, di lettere, di e_mail, e di periodiche circolari.
In tali visite mi sono reso conto che ovunque siano presenti dei membri dell'Unione, compresi quelli facenti parte della delegazione del Perù, che è la più grande nostra presenza all'estero, delle difficoltà di gestire le nostre attività come si dovrebbe a motivo dello scarso numero dei membri e dell'età avanzata della maggior parte di essi.
Alla secolarizzazione che avanza rapida un po' ovunque, dobbiamo rispondere con un supplemento di preghiera e con una più intensa formazione dottrinale e ascetica dei nostri membri, che si traduca in un riflesso sempre più trasparente dell'amore misericordioso del Signore.
Il promettente Gruppo del Brasile, paragonabile ai costituendi gruppi Ami, si è chiuso per la mancanza in loco di almeno un Catechista che fosse per quei giovani il punto di riferimento e li guidasse nella loro formazione.
I Fratelli locali, dopo un entusiasmo iniziale che giunse alla traduzione in portoghese, delle nostre Costituzioni abbandonarono ogni interesse per l'Unione, soprattutto dopo la morte del locale assessore dell'Unione, il compianto fr. Benno Baches.
Dopo la sua morte il locale Visitatore non ritenne di assegnare un altro fratello assessore del gruppo dell'Unione, per cui esso privo di sostegno si sciolse alle prime difficoltà.
Altri gruppi dell'Unione operano a Requena ( Perù ), a Nana ( Lima ) e a La Paz-El Alto ( Bolivia ) dove si prevedono ampie possibilità di sviluppo.
In più posti è desiderata e sollecitata la presenza dell'Unione Catechisti da persone disposte ad aiutarci.
Saremmo ben accolti in queste località, ma ci viene richiesta la presenza di Catechisti formati e che possibilmente parlino la lingua locale.
Le relazioni del nostro Istituto con la Chiesa si svolsero in armonica collaborazione, seguendo i normali canali con il Vescovo e con il Vicario per la vita consacrata per quanto riguardava gli aspetti giuridici e – costituzionali.
Presentandosi la necessità di avere dei chiarimenti e delle precisazioni circa l'interpretazione di alcuni articoli della nostre Costituzioni mi sono rivolto a due canonisti: il salesiano don Marchis e il prof. Bertolino, un laico ex docente di diritto canonico nella nostra città, e quindi alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Per quanto è riguardato i programmi e l'impostazione dei corsi di catechismo per adulti e per la formazione di Catechisti mi sono rivolto all'Ufficio catechistico.
L'attività catechistica, nei luoghi ove operano i nostri membri, è stata concordata dagli interessati direttamente con i rispettivi parroci.
L'Unione è inoltre collegata con la CIIS locale ( Conferenza Italiana Istituti Secolari ) dove in un recente passato ha anche svolto con un suo membro il servizio di coordinatore.
Le risorse economiche dell'Unione derivano da libere offerte dei membri e benefattori e dal ricavato degli affitti di alcune nostre proprietà a noi donate delle quali abbiamo beneficiato parte dell'usufrutto.
Tali apporti economici, talvolta incerti per la crisi economica nella quale ci troviamo, si sono rivelati sempre inadeguati rispetto alla necessità di attendere alla formazione dei membri, al sostegno delle nostre sedi e al mantenimento dei nostri edifici, che sono:
1. La sede centrale di Torino
2. I locali dell'ex convitto di via Campiglia
3. Il Centro di spiritualità "La Sorgente"
4. La casa di fr. Teodoreto a Vinchio
5. L'erigendo Centro Catechistico di Asmara
6. La sede di Arequipa
7. La sede di Nana
8. La sede di Requena
9. La sede di El Alto
10. La colonia Climatica di Camanà
Ultimamente alcune offerte pervenuteci ci hanno permesso di attendere ad alcuni lavori di manutenzione, da tempo programmati ma sospesi per mancanza di fondi.
La prospettiva di poter fruire, dopo aver espletato le necessarie pratiche, della donazione dai fratelli Fonti al'Unione Catechisti, ci fa pensare ad un più sereno avvenire in questo senso.
Nonostante le accennate difficoltà, la Provvidenza è sempre intervenuta per permetterci di far fronte ai nostri impegni anche nei momenti più difficili.