Appunti sulla figura morale di Fr. Teodoreto |
Però, durante una sepoltura a cui erano presenti parecchi di questi zelatori, il Fr. Teodoreto sentì uno che diceva agli altri: "Sono stato a S. Tommaso, ma Fra Leopoldo non ha potuto venire" e mangiò la foglia.
"L'autore della devozione dev'essere questo Fra Leopoldo che sta a S. Tommaso" disse tra sé, e gli venne il desiderio di andarlo a trovare.
Ma c'era il divieto dei frati a Fra Leopoldo di ricevere tanta gente, e temette di essere indiscreto.
Per risolvere l'incertezza entrò nella vicina chiesa di S. Francesco d'Assisi, e davanti a un gran Crocifisso ivi esposto recitò la "devozione".
Alla fine della preghiera ogni esitazione era scomparsa e Fr. Teodoreto andò decisamente a suonare alla porta del convento di S. Tommaso.
Gli venne ad aprire lo stesso Fr. Leopoldo, che lo accolse con molta gentilezza, ma che essendo allora occupato lo pregò di ritornare e gli fissò un appuntamento.
Nella notte seguente chiese al Signore come dovrebbe comportarsi con Fr. Teodoreto e ne ebbe in risposta: "Sii umile e abbi confidenza".
Naturalmente Fr. Teodoreto ritornò: i due Servi di Dio avevano fatto l'uno all'altro un'ottima impressione.
"La conversazione di Fra Leopoldo" scrive il Fr. Teodoreto nella sua biografia,2 "ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi spirituali ben fatti".
E di esercizi spirituali il Fr. Teodoreto se ne intendeva.
Naturalmente gli incontri dei due Servi di Dio si ripeterono molte volte e Fr. Teodoreto ne approfittò per chiedere consiglio: "I caratteri di onestà del Servo di Dio e un insieme di circostanze provvidenziali mi fecero ritenere essere volontà di Dio che dovessi tener conto di quanto mi sarebbe notificato da Fra Leopoldo".
Indice |
2 | Fr. Teodoreto, "Nell'intimità del Crocifisso", Cap 14.3. |