Conferenza 20/10/1968
1 - La Sorgente è un atto dell'Unione che stimola lo spirito di fede
2 - L'Unione, nella sua opera di apostolato, deve guardare a San Paolo
3 - Gesù è la "porta" e stabilisce il momento di contatto tra Dio e gli uomini
4 - La Sorgente punto di incontro per tutti
5 - La Sorgente punto di incontro per un dialogo con il clero
6 - Cristo sorgente della Chiesa
7 - La Croce è la sorgente della Riconciliazione, la Resurrezione ne è il trionfo
8 - La Messa celebra il sacrificio di Cristo
9 - Resurrezione e Ascensione sono presenti nel Sacrificio
10 - L'Umanità di Cristo genera rispetto per l'umanità dell'uomo
11 - La negazione di Gesù porta al materialismo
12 - Impegno nel diffondere la Devozione
13 - Gesù sorgente dell'Unione
14 - L'unione sgorga da un carisma
La Sorgente è uno degli atti importanti della vita dell'Unione; è una iniziativa atta a stimolare lo Spirito di Fede e il desiderio di diffondere l'amore per Gesù.
Vorrei sottolineare l'aspetto di apostolato dell'Unione ricordando l'atteggiamento fermo e deciso di San Paolo di fronte alla incredulità e alla decisione degli Ateniesi.
Anche noi, come S. Paolo, dobbiamo prodigarci, con dolcezza e con fermezza a seconda delle circostanze, ma sempre con coraggio, per fare conoscere Gesù Cristo Crocifisso attraverso il quale vi è l'apertura alla salvezza, alla luce, alla conoscenza di Dio, dell'uomo, del mondo.
Il momento di contatto di Gesù con noi non si realizza soltanto nell'Incarnazione, ma anche e soprattutto nel Suo sacrifico, nel Suo immolarsi sulla Croce.
Sulla Croce Gesù si sostituisce a noi, paga per noi, entra in intima comunione con noi; ed attraverso le Sue piaghe, lavati dal Suo sangue versato, noi penetriamo nel profondo significato della Sua Incarnazione, della Sua predicazione, della Sua Resurrezione, della Sua Ascensione al cielo e del Suo stare alla destra del Padre.
Gesù è la "porta" e stabilisce il momento di contatto tra Dio e noi, infatti: "Umiliò se stesso, facendosi servo, fino alla morte, morte di croce". ( Fil 2,8 )
È il massimo punto di discesa di Dio verso di noi ed anche il principio della nostra salita a Dio.
Noi, come catechisti di Gesù Cristo Crocifisso, dobbiamo insegnare, spiegare questi concetti, attribuendo così un più vivo significato alla Divozione ed alla invocazione che la apre: "Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso".
La Sorgente dovrà essere un centro ed offrire a tutti coloro che lo desiderano, a cominciare dai sacerdoti più volenterosi, di qualsiasi Ordine e Congregazione, la possibilità di trovarsi, di incoraggiarsi a vicenda, di passare insieme un certo tempo, preparandosi per la loro vita, per la loro predicazione e per la loro azione apostolica attorno a questo tema.
Dobbiamo infatti sforzarci di aprire un dialogo anche col Clero che offre a volte, con certi atteggiamenti, con certe affermazioni, motivo di perplessità.
Cerchiamo perciò, con tutti e con i Sacerdoti che si offriranno per un lavoro comune, di diffondere l'Amore per Gesù.
Non curiamoci del compatimento di coloro che ci considerano come persone anguste per il fatto di non considerare che Gesù sulla Croce, di non vedere che le Sue Piaghe.
Il male e il disprezzo ricevuti da Gesù dobbiamo sopportarli noi pure.
Ciò che ci deve realmente preoccupare è che gli uomini rifiutino l'amore di Gesù.
Ci sia chiaro il concetto che la Chiesa è sgorgata, come da sorgente, dal Costato di Cristo; questo concetto è affermato dal Concilio Vaticano II, Lumen gentium 3.
La Carne di Cristo che noi riceviamo nell'Eucaristia è una carne immolata, secondo la volontà del Padre, e glorificata.
Quindi non dimentichiamo mai che quel Sangue che riceviamo nell'Eucaristia è sangue versato, come è chiaramente detto nella formula di consacrazione del terzo Canone: "Il Mio Corpo che è dato e il Mio Sangue versato".
L'incontro con Gesù, quindi la salvezza del mondo, l'inizio della risurrezione, avvengono nel momento del massimo dono, sulla Croce; ecco perché Gesù ha detto: "Quando sarò innalzato da terra trarrò tutto a me". ( Gv 12,32 )
S. Paolo dice infatti che il Padre ha voluto pacificare le cose del Cielo e le cose della terra pacificandole nella Croce e nel sangue di Lui. ( Col 1,19-20 )
Se la Risurrezione è infatti il trionfo della Riconciliazione di Dio con l'uomo, la Croce ne è il principio e la sorgente; non si capisce né Risurrezione, né Incarnazione, né ritorno di Gesù alla fine dei tempi se non attraverso la crocifissione; nell'Apocalisse si dice che "tornerà preceduto dal segno suo", ( Ap 1,7 ) cioè la croce; e i santi lo salutano come l'Agnello che è stato sgozzato ( Ap 5,6 )
Nella Messa si rinnova il sacrifico della Croce e in esso sono presenti la Risurrezione e l'Ascensione.
Stiamo attenti a non suddividere la Messa in tre parti, ma a considerarla in modo unitario, riflettendo che nel sacrificio di Cristo sono presenti anche le sue conseguenze: la Risurrezione e l'Ascensione
Quindi c'è un nesso di causalità, non semplicemente di consequenzialità.
L'uno è la radice delle altre, la causa delle altre.
Difatti S. Paolo dice che: "si è umiliato fino a prendere la forma di servo, fatto obbediente fino alla morte di croce, e per questo Dio gli ha dato un nome sopra ogni altro nome". ( Fil 2,8-9 )
Soltanto in presenza di Cristo Crocifisso nasce veramente il rispetto cristiano per l'uomo, il senso del valore della sua carne, del suo sangue, della sua fatica.
Se noi mettiamo nell'ombra il sacrificio di Gesù e lo riduciamo ad uno tra i vari momenti della Sua vita, e non alla Sua ora verso la quale lo portava l'amore ardente verso il Padre e verso gli uomini, si indebolisce il senso della Sua umanità e di conseguenza rischia di venire annullato il rispetto per la nostra umanità.
La posizione contraria, quella che nega la Sua divinità per porre in rilievo solo la Sua umanità, perviene ad un materialismo, un umanismo materialistico.
Ogni uomo che si è accostato alla Umanità crocifissa di Cristo, ha ricavato una luce per comprendere meglio la sua stessa umanità.
Dobbiamo impegnarci a diffondere e a far comprendere a tutti la Divozione, non soltanto alla gente semplice, ma anche alle persone di media ed elevata cultura, che hanno difficoltà a comprenderne certi passaggi, come ad esempio quelli relativi alle piaghe di Cristo.
Il nostro atteggiamento di fronte alla difficoltà non deve essere né di polemica, né di timore, ma misurato e fermo, mirante a suscitare negli altri il desiderio di conoscere Gesù.
Il mondo si trova ad una svolta e noi dobbiamo prendere coscienza che Gesù ha suscitato la fondazione dell'Unione, così come degli altri Ordini e Congregazioni, al momento più opportuno.
Essi sono Opera dello Spirito Santo, doni che Gesù fa al mondo; e noi pure possiamo essere doni al mondo nella misura in cui siamo con Lui.
È una benedizione grande, una grazia che dei Catechisti si diano pienamente e completamente al Signore; il più bel regalo, la migliore solidarietà, la più grande carità che essi possano offrire al mondo è di intensificare, rinnovare la presenza di Gesù tra gli uomini, farlo amare!
Facciamo in modo che l'Unione sia per noi stimolo ed occasione di apostolato nella preghiera e nell'azione.
Diffusione dell'opuscolo "La Sorgente"
Proponiamoci di diffondere l'opuscolo con lo scopo di convertire gli altri a Gesù.
La proprietà dell'opera, semplice ma dignitosa, nella quale sono presenti anche alcune illustrazioni, ci permette di offrirla alla lettura e alla meditazione di tutti.
Il contributo materiale che chiederemo sarà la risposta coerente di coloro che nella lettura dell'opuscolo avranno trovato qualche luce, la spinta ad una vita migliore, un arricchimento interiore, un amore maggiore per Gesù.
Nella misura in cui essi si renderanno conto del bene ricevuto, contribuiranno anche per la concreta diffusione dell'opuscolo.
Suscitare negli altri il desiderio di portare il loro aiuto personale per lo sviluppo dell'Opera fa parte dell'evangelizzazione e significa fare dell'educazione cristiana.
Non preoccupiamoci tuttavia troppo dell'aspetto materiale, che sicuramente verrà se noi sapremo presentare adeguatamente l'Opera che ha il valore di dono, del dono di Gesù.
Si deve guardare all'Unione come ad una grazia particolare concessaci da Gesù, come ad un dono, come ad un carisma, ed in questa convinzione essa deve essere vissuta.