Carta di lavoro della Casa di Carità Arti e Mestieri |
Siamo in un momento di travaglio organizzativo.
Viviamo una situazione diversa che implica una gestione diversa.
Qualcuno direbbe che l'Ente è perennemente in travaglio. Beh, forse ciò vuole anche dire che siamo sempre gravidi di idee e che il cambiamento non ci spaventa.
Docente
È molto negativo l'arroccamento sul vecchio e la sottolineatura degli aspetti negativi dell'innovazione.
Progettista
Ciò a cui tutti dovremmo tendere è prendere ciò che di buono, ad esempio valori, sentire, spirito, c'è in Casa di Carità e cercare di trasferirlo, travasarlo nelle nuove iniziative.
Per esempio l'impegno a capire e ad andare incontro al disagio.
Docente
Non dobbiamo mai tirarci indietro, senza rinunciare a ciò che siamo.
Direttore
Sempre uguali pur nella diversità: un esempio è l'aver mantenuto la nostra attenzione sui corsi di 1° livello, anche quando tutto e tutti ci inducevano a tagliare in quel settore.
Direttore
Se continuiamo a guardare solo indietro, rischiarne di andare a sbattere contro qualche palo.
Direttore
Avere nei nostri corsi persone di 5 o 6 nazionalità diverse o corsi con il 50% di extracomunitarì implica che valori come il rispetto reciproco e la mediazione diventino fondamentali.
Direttore
Dobbiamo imparare a stare attenti a certe cose: ad esempio il velo per le donne musulmane, la presenza degli uomini nei corsi di cucina, le tensioni tra persone appartenenti ad una stessa religione, ma di etnie diverse.
Direttore
In fatto di sincerità e tenerezza, alle volte sono stata più colpita dagli stranieri che dai connazionali.
Segretaria
Dobbiamo attrezzarci per attualizzare i valori che si devono confrontare con le nuove situazioni.
Direttore
Entrare in Casa di Carità non come ex allievo significa farlo in punta di piedi, perché occorre innestare il tuo mondo su quello dell'Ente.
Docente
La continuità è possibile anche a fronte di un mutato contesto.
Per esempio fare uno sforzo per trovare sempre e ovunque quegli elementi che possono aiutare le persone.
Docente
Ci sono ricchezze, modi di esprimersi, culture diverse che, quando si integrano ed emerge la parte migliore, danno luogo a cose stupende.
Quando invece queste differenze vengono viste come qualcosa di inconciliabile possono esplodere conflitti.
La differenza va vissuta come valore positivo. Anche tra colleghi.
La ricchezza dell'ex allievo da sola non è sufficiente: il collega che viene da altre esperienze può dare un contributo essenziale.
Certi apporti esterni ci hanno aperto gli occhi. Ho imparato tanto da una collega che non era ex allievo ma che aveva una grande sensibilità nel relazionarsi.
Direttore
I rami dell'albero, anche se piegati dal vento, ritornano alla loro posizione originaria.
La capacità dell'albero sia di resistere assumendo una nuova forma, sia di conservare la sua propria forma, si chiama flessibilità.
La flessibilità è l'adattamento di un sistema alle sollecitazioni esterne, ai cambiamenti in una logica di automantenimento e di crescita.
Significa quindi adattarsi alle circostanze, cambiando, mutando, senza però stravolgersi e senza rinunciare alla propria identità.
La fedeltà dell'Ente a se stesso (alla sua storia, ai suoi valori, alla sua tradizione e la necessaria innovazione a fronte dei continui mutamenti di scenario del nostro lavoro, trovano una possibile sintesi nel pensiero flessibile.
Un pensiero che non tradisce mai se stesso pur sapendosi perennemente reinterpretare.
Per essere intelligentemente flessibile l'Ente deve concordemente essere aperto alle sollecitazioni e alle tante differenti culture che incontra e che ospita.
Deve avere la capacità di utilizzare le novità integrandole con l'esistente, in funzione della propria evoluzione.
Deve avere la forza di cogliere e mantenere il nucleo essenziale di ciò che siamo però attualizzandolo, vivificandolo con il nuovo, in un perpetuo dialogo con tutti i suoi interlocutori, fondato sul rispetto reciproco e la voglia autentica di comprendersi.
La Casa di Carità è "cattolica", cioè universale.
"Non c'è più giudeo ne greco; non c'è più schiavo ne libero; non c'è più uomo ne donna, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù." ( Gal 3,28 )
Presidente
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