Ritiro del 8/12/1969
1 - Detti della Madonna
2 - Santità e purezza di Maria
3 - La vita cristiana deve essere una vita nello Spirito
4 - Rapporto tra la maternità di Maria e il suo immacolato concepimento
5 - La maternità di Maria favorisce il contatto dei credenti con Cristo
6 - Maria intercede per la nostra conformazione a Gesù
7 - Maria custode di Gesù Verbo
8 - Propositi: essere degni templi dello Spirito
9 - La custodia del cuore
10 - Maria esempio di conformazione a Cristo
Vorrei proporre oggi, giorno dell'Immacolata, la meditazione di alcuni detti della Madonna che così si espresse a Fra Leopoldo il 7 dicembre 1908: "Figlio, preparati a festeggiare il più bel titolo che mai possa dare il creatore divino alla Figlia, Madre del suo Divin Figlio Gesù Cristo: il nome di Immacolata di cui domani martedì viene il giorno.
Io in questo giorno ti concederò la grazia che tu mi hai chiesto e sappi coltivarlo con diligenza questo fiore di bellezza, la castità, l'innocenza."
E l'indomani: "Se tu sapessi, o mio figlio, quante grazie io spando sopra i miei figli devoti in questo giorno sacro al mio Immacolato Concepimento." 8 dicembre 1908
La Madonna ispiratrice
Le parole dell'Immacolata a Fra Leopoldo assumono un significato particolare se si considerano le opere da esse ispirate: la Divozione a Gesù Crocifisso, l'Unione Catechisti, la Casa di Carità Arti e Mestieri.
Così la Madonna ci rivela la Sua volontà di espandere grazie particolarissime sopra i suoi figli devoti, proprio nel giorno del suo Immacolato Concepimento.
Tale promessa mi sollecita a parlare, fiducioso che i miei pensieri e le mie parole siano suggeriti e guidati da Maria e dallo Spirito Santo.
La "Lumen gentium" pone in luce alcune prerogative di Maria
Nella costituzione dogmatica sulla Chiesa " Lumen gentium" la parte finale è dedicata alla Madonna, Madre della Chiesa.
Il Concilio si propone in questo passo, non di modificare la dottrina sulla Madonna, ma di porre in una luce particolare alcune prerogative di Maria.
Al punto 56 della Costituzione la Madonna è presentata come "tutta santa immune da ogni macchia di peccato" e al punto 59 come: "preservata da ogni macchia di colpa originale" e più ancora si dice che "la Madonna è adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità del tutto particolare, così da meritare di essere salutata dall'angelo "Ave, piena di grazia, tutta santa, …".
Maria è plasmata dallo Spirito
Vorrei sottolineare il passo punto 56 in cui si afferma : "Nessuna meraviglia quindi, se presso i S. Padri invalse l'uso di chiamare la Madre di Dio la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato - ecco il punto - dallo Spirito Santo quasi plasmata e formata come nuova creatura".
La immacolatezza della Madonna, cioè la sua esenzione da ogni macchia di peccato e da ogni colpa originale, dovrebbe indurci a considerare immediatamente un'altra realtà: Maria, plasmata, inabitata, formata dallo Spirito Santo e da Lui ripiena.
Tutte le operazioni di Dio "ab extra", cioè dirette verso le creature, sono considerate soprattutto come azioni dello Spirito Santo, che è amore sostanziale del Padre e del Figlio.
Azioni che sono espressioni di amore, a cominciare dalla creazione, dalla vita spirituale fino alle grazie "gratis date", ai carismi, alla grazia stessa santificante, alle virtù infuse e infine al grande dono che Dio ci fa del Suo Spirito.
Tutto è una preparazione perché lo Spirito promesso da Gesù alla vigilia della Sua Passione possa abitare in noi;
Tutta la vita cristiana deve essere una vita nello Spirito, il cui compito è di conformarci a Gesù, non solo come singoli, ma come comunità, come chiesa.
S. Paolo nella 1 Cor 12,13 dice: "In un solo spirito noi tutti fummo battezzati per formare un solo corpo e tutti bevemmo di un unico spirito".
Con tali parole l'Apostolo mette in rilievo come sia l'azione dello Spirito di Gesù a suscitarci, a vivificarci, a plasmarci, a formarci, a renderci membri della Chiesa.
Gesù aveva detto: "chi mangia la mia carne e beve il mio sangue". ( Gv 6,54 )
Infatti proprio con la Sua carne e il Suo sangue noi assumiamo quell'unico spirito che sempre ci è dato, perché sia in noi principio di vita spirituale.
S. Paolo dice ancora ai Romani ( Rm 8,11 ); "E se lo Spirito di colui che resuscitò Gesù da morte abita in voi, colui che risuscitò Cristo da morte vivificherà - ecco 1'azione vivificatrice dello Spirito Santo - anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito",
L'azione vivificatrice di Gesù avviene nello Spirito: in effetti noi siamo battezzati nello Spirito Santo, con l'Eucaristia riceviamo anche lo Spirito Santo, il quale ci cresce nella santità individuale e nella nostra appartenenza alla Chiesa.
Accettiamo perciò l'invito del Concilio che ci sollecita a considerare l'Immacolata come "plasmate e formata" dallo Spirito Santo.
Alla luce di tali riflessioni, consideriamo l'Immacolato concepimento della Madonna in rapporto alla Sua maternità.
Maria madre della Chiesa
Maternità che, principiatasi nel Suo immacolato concepimento, predispone Maria ad essere Madre dell'Uomo - Dio, quindi Madre nostra, Madre della Chiesa.
Tutto si compie sempre nello Spirito.
Maria diventa la madre del Salvatore per opera dello Spirito Santo: "Lo Spirito Santo di adombrerà" Riporta S. Luca nel suo Vangelo ( Lc 17,35 )
La maternità di Maria si opera nello Spirito
S. Paolo, nella epistola ai Romani, pone in luce come la nostra adozione a figli di Dio dipenda dallo Spirito; quindi, poiché la maternità della Madonna si esprime proprio nel renderci figli di Dio, è evidente che anche tale maternità si produce indisgiungibilmente dall'azione e nell'azione dello Spirito Santo.
Difatti S. Paolo dice: "Sono infatti quanti vengono mossi dallo Spirito di Dio i veri figli di Dio, giacché non riceveste uno spirito da schiavi per ricadere nel timore, riceveste quello Spirito da figli adottivi che vi fa esclamare Abba.
Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli e se figli eredi e coeredi di Cristo.
Dacché soffriamo insieme con Lui per essere altresì da Lui glorificati." ( Rm 8,15-17 )
Più avanti si dice: "E similmente anche lo Spirito viene in soccorso alla nostra debolezza poiché noi non sappiamo ne che cosa abbiano da chiedere nella preghiera, ne come convenga chiederlo, ma lo Spirito in persona intercede per noi con gemiti inesprimibili e colui che scruta i cuori sa qual'è il desiderio dello spirito, sa che Egli intercede a favore dei santi secondo gli intendimenti di Dio." ( Rm 8,26-27 )
L'azione materna della Madonna è indissolubilmente congiunta a quella dello Spirito Santo; Maria viene in soccorso della nostra debolezza perché noi non sappiamo né che cosa è bene chiedere nella preghiera né come convenga chiederlo.
La maternità della Madonna ( Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium 60 ) non impedisce minimamente l'immediato contatto del credenti con Cristo, anzi lo favorisce.
Un malinteso uso della espressione "a Gesù per Maria" può forse indurre a pensare che la Madonna eserciti una funzione mediatrice preliminare a sé stante per riguardo alla funzione mediatrice di Gesù; in realtà la mediazione della Madonna deriva completamente dalla mediazione di Gesù.
È Gesù infatti che ci dà Maria come Madre e che ci dà a Maria come figli; quindi l'espressione " a Gesù per Maria" significa che Gesù è nella maternità di Maria, la cui azione mediatrice si svolge all'interno dell'azione di Gesù.
Ricordiamo le parole di S. Giovanni: "Avendo amato i suoi, li amò fino alla fine": ( Gv 13,1 ) Gesù infatti, sulla croce, dopo aver dato Maria come madre, ci dono lo Spirito Santo.
Unione di Gesù e Maria
Gesù e Maria sono indissolubilmente uniti: il cuore di Maria nel cuore di Gesù ( cuore come interiorità profonda ).
Tale unione è attestata anche dai detti di Maria a Fra Leopoldo, di cui riportiamo i più significativi:
( 24 ottobre 1908 ) "Ora appunto come dici tu sei peccatore, sarai in prigione per sempre nel cuore di Gesù e di Marla".
( 23 novembre 1908 ) "Prendi figli mio il mio cuore e il cuore del mio divin Figlio e per tè sono tutto";
( 27 aprile 1909 ) "Figlio mio, tu mi fai piangere di consolazione nel vedermi da tè tanto amato, come pure ami il mio Divin Figlio, ma quante anime puntano la spada del dolore, un'unica spada, contro di me e contro mio Figlio, tuo Gesù".
Una unica spada l'offesa contro Gesù e l'offesa contro Maria e viceversa indissolubilmente uniti.
E poi ancora: "Svincolati dal tuoi parenti affinché sia compiuto il tuo e mio desiderio di rendere strettamente e doppiamente sacra l'unione tra me il mio divin Figlio e tè". ( 5 aprile 1909 )
Abbiamo più volte meditato sulla nostra conformazione a Gesù Crocifisso.
Ai fini di tale conformazione Maria intercede per noi.
Maria, attraverso le Sue intercessioni, mira a generare in noi il Figlio Suo Crocifisso, per renderci poi partecipi della risurrezione.
I figli hanno qualche similitudine con la madre.
La nostra similitudine con Maria si manifesta nella nostra intima adesione al Suo "si", detto al momento dell'annuncio dell'angelo, e poi ancora, fino ai piedi della Croce.
Maria SS. Immacolata, è plasmata e formata dallo Spirito Santo di cui è la sposa e l'ancella.
Dallo Spirito Santo è resa madre di Dio, Madre della Chiesa.
Lo Spirito ci viene dato per i meriti di Gesù Crocifisso che, come uomo, ne diventa il Signore sulla Croce.
Sempre nello Spirito Santo consideriamo il rapporto di Gesù e di Maria.
Gesù è il figlio di Maria: Maria,a sua volta, è il capolavoro e la figlia di Gesù.
Dante dirà di lei: "figlia del Tuo Figlio" ( Par. XXXIII ); i meriti di Gesù hanno meritato la purezza della Vergine.
Se consideriamo Gesù come Verbo, come parola, non potremo non considerare la Madonna la Sua più sublime auditrice e custode; il Vangelo ci insegna come Maria sia colei che ascolta più attentamente e devotamente la parola di Gesù, parola di cui Essa è la testimone più alta.
L'unione di Gesù e Maria rifulge in Gesù Eucaristia
In Gesù Eucaristia, cioè in Gesù carne immolata e sangue versato, Gesù sacerdote e vittima, cibo spirituale, l'unione di Gesù e Maria rifulge nello Spirito.
La carne e il sangue di Gesù sono la carne e il sangue di Maria e la presenza della Madonna ai piedi della croce è il più alto e sublime esercizio di sacerdozio spirituale.
Il gesto con cui Gesù immola se stesso, immola al tempo stesso Maria, che ai piedi della croce si offre con il Figlio.
La Chiesa è nata dal costato trafitto di Cristo e da Maria; il cuore di Maria, come fu predetto da Simeone, sarebbe stato trapassato da una spada, per cui Essa è Madre della Chiesa, di cui è anche il membro più alto e più degno.
Alla luce di tali considerazioni, cerchiamo perciò di approfondire il rapporto Madonna - Spirito Santo e Madonna - Gesù, sempre nello Spirito Santo.
L'immagine della Vergine Immacolata evoca immediatamente lo Spirito Santo, che alita dentro di noi; considerazione che deve indurci a formulare proponimenti precisi: innanzitutto il proposito di essere dei degni templi dello Spirito.
Troppe volta guardiamo alla nostra perfezione in vista unicamente di noi stessi, dispiacendoci e compiacendoci secondo il minore o maggiore livello in essa raggiunto.
La nostra attenzione deve essere rivolta unicamente allo Spirito, profondamente addolorato per la nostra scarsa santificazione.
Disponibilità all'azione dello Spirito
Crescere nello Spirito perché tutto è operato dallo Spirito; alla cui azione dobbiamo renderci disponibili.
Lallemann è l'autore che più ha trattato questo argomento ed ha fatto della purificazione del cuore e dell'azione dello Spirito i capisaldi della sua dottrina spirituale; si tratta di un autore di rilievo, che deriva il suo insegnamento da S. Tommaso, almeno nella parte teologica.
All'art. 2° Lallemann dice che sono poche le anime perfette perché sono poche quelle che seguono la guida dello Spirito Santo: "Il seguire quasi in tutto la natura e i criteri umani, impedisce di raggiungere la perfezione o vi è la causa di arrivarvi troppo tardi.
ci si lascia guidare troppo poco o per niente dallo Spirito Santo, la cui proprietà è di portare luce, di dirigere, di infervorare", ed io aggiungerei di plasmare, di fortificare.
La maggior parte dei religiosi, quindi anche dei catechisti, non seguono nella loro condotta personale e nella direzione degli altri che la ragione e il buon senso, in cui eccedono a volte.
Tale criterio per il raggiungimento della perfezione cristiana è insufficiente; tali persone infatti si regolano ordinariamente sul sentimento comune di quelli con cui vivono, i quali, per quanto la loro vita non sia sregolata, vivono tuttavia lontani dalla perfezione; essi perciò, conformandosi alla massa, non riescono mai a raggiungere le sublimi altezze della vita spirituale; imperfetta e impura è perciò la loro maniera di dirigere gli altri.
Se essi abusano del tempo e del favore concesso dallo Spirito, di cui rifiutano il richiamo, saranno abbandonati in quella oscurità e ignoranza delle proprie condizioni interiori, ignoranza di cui si resero colpevoli e in cui vivranno a gran rischio della loro salvezza.
Poche sono le anime che hanno costanza nel seguire le vie di Dio; molte infatti deviano costantemente.
Sono anime indocili, attaccate ai propri sentimenti, inorgoglite dal proprio senno; esse non si lasciano guidare con docilità e non accettano che raramente la via tracciata da Dio; e quando la accettano, la abbandonano presto per tornare alle primitive idee, causa di errore.
Queste anime sono così sorprese dalla morte, senza essersi inoltrate sul sentiero della perfezione.
Le persone invece di cuore puro e di perfetta docilità, si lasciano guidare dallo Spirito e camminano nelle vie della grazia.
S. Paolo dell'epistola ai Romani dice: "Sono infatti quelli che sono mossi dallo Spirito di Dio i veri figli di Dio". ( Rm 8,14 )
Nella misura in cui noi, sia pure in stato di grazia, non cercheremo la guida dello Spirito, verremo a trovarci in una condizione di estrema pericolosità.
Sono infatti quanti vengono mossi dallo Spirito di Dio i veri figli di Dio.
La docilità allo Spirito deve essere preparata da una vita di obbedienza, di cui la più grande difficoltà è costituita dall'amor proprio; è perciò necessario intraprendere un'azione di purificazione del cuore, purificazione nella quale dobbiamo persistere.
Di questa azione di purificazione parla il Lallemann, chiamandola "custodia del cuore".
Che cos'è la custodia del cuore? e in che cosa essa differisce dall'esame di coscienza?
La custodia non è altro che l'attenzione che si deve prestare ad ogni moto del cuore, a tutto ciò che avviene all'interno di noi affinché la nostra condotta sia regolata dallo Spirito di Dio, in armonia con i doveri e gli obblighi del nostro stato; armonia di cui la Madonna ci dà un esempio irraggiungibile.
L'esame di coscienza
L'esame di coscienza si fa in certi tempi fissi, mentre la vigilanza del cuore si deve praticare in ogni ora, senza limitazione di tempo, ogni volta che stiamo per decidere, per operare qualche cosa.
L'esame si esercita intorno alle azioni già compiute, intorno all'insieme di diversi atti e di solito intorno ad una parte della giornata; la custodia del cuore consiste invece nello scrutare le azioni e le intenzioni che le muovono nel corso del loro svolgimento.
L'esame è uno sguardo non troppo minuzioso e piuttosto superficiale; la custodia del cuore fissa gli oggetti in una visione più distinta e intima.
L'esame affatica la memoria, mentre la vigilanza del cuore non stanca affatto questa facoltà; essa non esige affatto uno sforzo violento che obblighi il nostro spirito a concentrarsi, ma soltanto un'applicazione moderata di mente, sorgente di una intima pace interiore.
Vorrei ora sottoporre alla vostra riflessione un passo che sottolinea l'importanza della custodia del cuore: "Per comprendere quanto importi vegliare incessantemente la custodia del cuore basta fare una breve riflessione sulla corruzione della nostra natura causata dal peccato, sulla guerra continua da sostenere contro i nemici della salute a cui ci troviamo esposti ogni momento, poiché è una cosa certa che il nostro cuore, a meno di avere saputo fare notevoli progressi nella grazia, non è mai senza un qualche disordine, non operando di solito che nell'agitazione e nell'impurità dell'amor proprio e opponendosi incessantemente allo Spirito di Dio."
Proponiamoci di fare in questo giorno dell'Immacolata un esame di coscienza davanti al Signore, davanti alla Madonna di cui dobbiamo essere figli e imitatori.
Siamo noi realmente docili all'azione dello Spirito?
Operiamo, coll'aiuto di Dio, alla purificazione del nostro cuore?
Lo Spirito di Gesù Crocifisso, effuso essenzialmente al colpo della lancia, ci conduce alla Croce.
Difatti la Chiesa, la cui arma è lo Spirito, nasce dal costato trafitto di Cristo.
Lo Spirito vuole che si realizzi in questa vita la partecipazione e la conformazione a Gesù Crocifisso.
Nella misura in cui saremo conformi a Cristo Crocifisso, saremo conformi a Cristo Risorto nella vita eterna.
Guardiamo a Maria, talmente conforme a Cristo Crocifisso per azione dello Spirito, da essere la più conforme a Cristo Risorto, di cui condivide le prerogative.
E a Maria, regina universale, rivolgiamoci affinché Essa, "formata e plasmata" dallo Spirito, sposa dello Spirito, resa dallo Spirito, interceda per noi.
A pag. 110 de "Il Segretario del Crocifisso" vi è l'esortazione della Madonna: "Le anime sappiano che esiste una Madre che s'interessa alla loro salvezza: le prestino fede, confidenza, amore !" ( 6 gennaio 1912 )
Con fiducia e confidenza verso la Madonna, proponiamoci di essere veramente docili all'azione dello Spirito, per essere da Lui resi conformi a Cristo Crocifisso in questa vita, ed a Cristo Risorto nell'altra.