8 Giugno 1977

Nella Chiesa si realizza l'unità voluta da Cristo

Noi seguiamo il filo dei pensieri derivati dalla celebrazione del grande mistero della Pentecoste.

Noi dicevamo ch'esso è la continuazione del Vangelo; è l'eredità di Cristo nel mondo.

Diciamo meglio, esso consiste nell'effusione dello Spirito Santo, Dio Amore vivificante, la terza Persona della Santissima Trinità, negli uomini, che diventano così ospiti, in senso passivo, dell'ospite divino, che li santifica e li unisce.

Con « la comunicazione dello Spirito Santo » ( Cfr. 2 Cor 13,13 ) si realizza l'animazione della Chiesa, che acquista così la sua unità vera e soprannaturale « nella ricerca, come c'insegna San Paolo, di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace » ( Ef 4,3 ).

E aggiunge: « un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio Padre di tutti … » ( Ef 4,4-6 ).

Questa conseguenza della presenza di Dio nei credenti, nei fedeli, nell'umanità santificata dalla grazia e organizzata in un corpo sociale, che si chiama la Chiesa, questa unità misteriosa e reale segna il vertice dei desideri di Cristo a riguardo della sua opera di Fratello di tutti gli uomini ( Cfr. Mt 23,8 ), di Maestro universale ( Ibid. ), di Salvatore ( Cfr. Lc 2,11; Gv 4,42; 1 Tm 4,10; etc. ), come Egli afferma nella sua riassuntiva, testamentaria preghiera, nella notte, prima della Passione, e quattro volte lo esclama: « che tutti siano una cosa sola » ( Gv 17,11.20.21.22 ).

Non che questa mistica unità, che attinge il suo modello dall'unità stessa divina, che intercede fra il Padre ed il Figlio, escluda le diverse articolazioni e le diverse funzioni che distinguono gli uomini componenti il Corpo di Cristo, ch'è l'unica Chiesa;

la dottrina apostolica, la quale spiega che, come organi distinti d'uno stesso Corpo « Egli medesimo ( Cristo Signore ) ha costituito alcuni Apostoli, altri poi Profeti, altri Evangelisti, altri Pastori e Dottori: per il perfezionamento dei Santi in opera di ministero, all'edificazione del corpo di Cristo … » ( Ef 4,12; 1 Cor 12,4ss ).

Ma l'unità soprattutto; tanto che Gesù stesso ammette come possibile l'esclusione dalla comunione fraterna di colui che dopo ripetuti richiami se ne fosse dimostrato refrattario ( Mt 18,15-17 ).

Ora questa riflessione sopra l'unità voluta da Cristo per chi da Lui attinge la sua fede, la sua ragion d'essere, deve illuminare la nostra professione religiosa; non possiamo avere rapporto con Dio, ancora Egli ci avverte, se non siamo in pacifico rapporto col fratello ( Mt 5,23-24 ).

È questo uno dei principii dinamici dell'ecumenismo moderno.

È questa una delle esigenze del nostro studio per la pace nel mondo.

È questo uno dei precetti più chiari del vangelo: l'esclusione della vendetta personale e dell'odio tribale e fraterno: « rimetti, diciamo a Dio Padre nella preghiera fondamentale che Cristo stesso ci ha insegnata: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ».

Non sono sulle vie del Signore coloro che provocano fratture, o discordie, nella compagine armonica ed unitaria del corpo mistico di Cristo; ricordiamo sempre l'esortazione dell'Apostolo: « Vi esorto, fratelli, per il nome del Signor nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni ( schismata, scismi ) tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di intenti » ( 1 Cor 1,10 ).

Al suono autorevole di questa lezione noi dovremmo riesaminare il favore che ha assunto nel nostro linguaggio e nel nostro costume la parola « pluralismo », e ciò in omaggio ad un concetto filosoficamente inesatto della libertà, considerata come arbitrio autonomo, avulso dalla norma che la deve nobilitare e dirigere, e cioè la verità ( Gv 8,32 ), e non come personale elezione ed adesione a ciò che la mente giudica buono e vero.

E questa considerazione fuggitiva ci riconduce sul sentiero donde siamo partiti, all'unità che nasce in noi come invito e conseguenza dello Spirito e che rischiara a noi le vie della salute presente e della salvezza eterna.

Ripetiamo con la Chiesa l'invocazione stupenda allo Spirito Santo: O Luce beatissima, riempi le profondità interiori dei tuoi fedeli!

Voto nostro, con la Benedizione Apostolica.