Destinatari della missione

La missione è la presentazione del Vangelo agli adulti considerati in riferimento all’età ( dai 30 ai 50 anni ), alla condizione familiare, alla professione che svolgono, quindi nel contesto della loro vita.

L’iniziativa della Chiesa coinvolge le persone della "età forte" e, tra loro, anche le giovani coppie: la missione è fatta da adulti, si rivolge agli adulti con un dialogo adulto.

È l’occasione per affrontare questioni vitali; la famiglia è compresa ma non costituisce la destinataria della missione poiché non è un’età dell’esistenza umana, ma è presente in tutte le età, ovviamente con relazioni cangianti.

Il piano pastorale propone l’iniziativa straordinaria della missione per aiutare le comunità cristiane ad uscire dagli schemi abituali e per favorire l’incontro con le persone, non cristiane o già cristiane, che non frequentano la chiesa, perciò occorre lavorare in vista di realizzazioni durature.

Nel tempo lungo la missione dovrà confluire nel modo ordinario con cui la chiesa dialoga con il mondo.

Gli adulti oggi

Nella cultura odierna è in grave difficoltà la sintesi tra le due componenti fondamentali del progetto-uomo: quella individuale, per la quale l’uomo è unico, irripetibile, indivisibile, e quella personale, per la quale l’uomo è relazione, comunicazione, apertura all’altro, amore: l’individuo si è falsamente emancipato dal rapporto con gli altri e con Dio per affermarsi come il prodotto di se stesso: "Mi sono fatto con le mie mani".

Si tratta di un manufatto che rivela in concreto molti difetti: insicurezza, ansia, depressione, arroganza, violenza.

L’individualismo è già stato messo alla prova dai consumi di massa ed ha tentato di difendersi con la cultura dell’eccesso, dominante dagli anni Sessanta agli anni Novanta, secondo cui vale di più chi consuma di più.

Oggi la globalizzazione rilancia l’individualismo come realtà virtuale capace di sfidare persino le istituzioni e, con la prepotenza della nuova economia e delle nuove tecnologie, cerca di imporsi come il nuovo modo di vivere.

Gli effetti di questo modello di vita e di società sono visibili in tutti gli ambiti di vita degli adulti di oggi: l’individualismo radicale cerca di prevalere, la partecipazione e la solidarietà sono assai affaticate, il senso della responsabilità civile si appanna.

Le istituzioni, che guidano gli aspetti sociali delle persone stanno subendo una crisi profonda: non solo lo stato ma anche le famiglie, le scuole, le associazioni sociali e politiche.

Soprattutto quel particolare tipo di relazione interpersonale che è la coppia evidenzia i cambiamenti in atto: essa sta diventando una semplice funzione dei due individui che la compongono, non riconosce alcun mandato ( né dalla società né dalla chiesa ), si considera un affare privato, separato dal matrimonio e dalla famiglia.

Inevitabilmente, però, la coppia partecipa della fragilità degli adulti di oggi, stressati da lavori sempre più assorbenti e sempre più precari, traumatizzati da notizie internazionali drammatiche, vittime di una pubblicità invadente, incerti nell’individuare valori gratificanti e nella assunzione di responsabilità educative.

Certamente gli adulti di oggi, in gran parte, pagano prezzi eccessivi alle proprie illusioni e alle proprie incompetenze, ma continuano a credere, seppure in modi confusi e contraddittori, che si possa andar oltre la solitudine ed oltre lo sfruttamento reciproco.

Per quanto esasperata la cultura dell’individualismo radicale non è riuscita a distruggere completamente il "bisogno dell’altro", che sul piano psicologico e sessuale le persone continuano ad avvertire.

La missione diocesana degli adulti è svolta per accogliere questo appello, che si collega ai valori fondamentali della persona creata "a immagine e somiglianza di Dio".

Accanto agli individualisti vi sono anche adulti generosi e creativi, decisi a realizzare qualcosa di positivo non per volontà di potenza fine a se stessa, ma per un progetto comune.

Quello in cui viviamo è il mondo che ci è stato affidato perché lo facciamo diventare più umano e cristiano.

Limitarsi a denunciare che non è umano serve a poco.

È meglio andare alla ricerca delle possibilità che oggi ci sono per far passare il Vangelo, la buona notizia della liberazione dal male, la via del cambiamento interiore che matura fino al dono di sé.

Gli operatori della missione

I primi operatori sono le persone inviate dai Consigli parrocchiali al corso formativo che si tiene in ogni zona.

Successivamente ogni Consiglio pastorale deve impegnarsi a valorizzare gli animatori dei gruppi adulti e della Associazioni come ulteriori operatori della Missione.

Anche le persone di buona volontà e non facenti parte di nessun gruppo devono essere invitate a lavorare per la missione.

Tutti gli operatori devono essere consapevoli che la missione è anche per loro perché i cristiani devono convertirsi ogni giorno.

I cosiddetti "lontani" sono i destinatari convocati dalla missione, ma l’invito alla conversione vale per tutti, compresi gli operatori.

Per questo motivo il risultato del cammino dei prossimi anni potrà offrire indicazioni capaci di rinnovare la presenza della comunità parrocchiali nel territorio e di Associazioni e Movimenti negli ambienti di vita.

Il coinvolgimento della persone avverrà attraverso una triplice azione:

le iniziative personali di presenza e dialogo degli operatori della missione nei luoghi di vita;

la convocazione degli adulti destinatari a momenti di presentazione del vangelo, non con la preoccupazione di dire tutto, ma con l’attenzione di porgere un annuncio capace di incuriosire, interessare, interpellare;

alcune iniziative di grande partecipazione (due distrettuali e una zonale) che sappiano esprimere la vita della Chiesa e sostenere l’intenzione di chiunque voglia intraprendere percorsi di formazione cristiana (vedi: articolazione della missione).

Importante

Formare gli operatori della missione significa formare dei credenti che siano in grado di aiutare altri adulti nel difficile passaggio dallo smarrimento del cuore alla adesione fiduciosa al Vangelo di Gesù Cristo, dalle attese, tristezze ed angosce umane ai solidi argomenti della speranza cristiana.

In ogni riunione del corso devono coesistere: preghiera, riflessione, biblica, analisi della situazione sociale attuale, testimonianze rese di persona, dialogo tra i partecipanti in vista della missione.

Gli animatori nella loro preparazione utilizzino i contributi contenuti nella parte di questo quaderno dedicata ai sussidi:

primo percorso "Dalla persona alla coppia"

secondo percorso "Dalla famiglia alla società"