Dalla persona alla coppia

1. Contesti

Il successo dell'individuo

Alle origini della nostra cultura sta quella nuova immagine dell'uomo, che il cristianesimo ha disegnato, fondendo creativamente le intuizioni delle culture preesistenti e le innovazioni introdotte dal Vangelo.

Il progetto-uomo proposto dal cristianesimo è una sintesi brillante tra due componenti fondamentali: quella individuale, per cui l'uomo è unico, indivisibile, irripetibile; quella personale, per cui l'uomo è relazione, comunicazione, apertura all'altro, amore.

Il progetto-uomo elaborato dal cristianesimo risolve il conflitto di fondo tra l'Io e il Tu, tra l'individuo e l'altro.

Siamo un Io (individuo) in cammino verso l'altro e, in definitiva, verso il totalmente Altro (persona).

Questo cammino è un processo grazie al quale diventiamo sempre più uomini, immergendoci negli altri.

Processo che Gesù nel Vangelo ci dice essere possibile solo grazie all'amore.

Nella cultura di oggi questa sintesi tra individuo e persona è in difficoltà: l'individuo si è progressivamente emancipato dalla persona ( dal rapporto con gli altri e dal rapporto con Dio ) per affermarsi come prodotto di se stesso: Mi sono fatto con le mie mani!

Si tratta di un manufatto che rivela, in concreto, molti difetti: insicurezza, depressione, ansia, nervosismo, arroganza, violenza.

Questi difetti lo fanno vivere male, ma pare che la cosa non lo disturbi e che sia convinto di vivere nel migliore dei mondi possibili.

L'individualismo ha avuto un primo momento di crisi quando il sistema economico ha prodotto il consumo di massa (boom economico post bellico e periodo della guerra fredda).

Immerso e disperso nella massa, l'individuo si è sentito perso e ha tentato di difendersi con un consumismo esagerato: chi più consuma più vale.

La cultura dell'eccesso ha dominato dagli anni Sessanta agli anni Novanta.

Oggi, grazie alla globalizzazione, l'individualismo ha ripreso nuovo slancio, sfruttando la possibilità di esaltare l'individuo come realtà virtuale: più vera del vero, più potente delle istituzioni e delle imprese.

Si pensi al successo economico di singoli individui (cfr. Bill Gates della Microsoft) che hanno accumulato in pochi anni patrimoni superiori a quelli di interi stati.

L'individualismo-globale si sta imponendo, con la prepotenza della nuova economia e delle nuove tecnologie, come il nuovo modo di vivere da uomini.

La nuova coppia

Gli effetti di questo modello di vita e di società sono visibili in tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana: nel nostro modo di lavorare come nel nostro modo di vivere assieme, in casa come a scuola, nei partiti come nelle imprese.

Ma è soprattutto quel particolare tipo di relazione interpersonale che è la coppia - punto di riferimento di ogni altro tipo di relazione - che evidenzia al meglio i cambiamenti in atto.

Eccone una sintesi.

1. Oggi la coppia non svolge più la tradizionale funzione di cellula della società - è stata sostituita dall'individuo - ma è una semplice ( e non preminente ) funzione degli individui che la compongono.

La coppia si considera titolare di se stessa e non riconosce alcun mandato: né dalla famiglia, né dalla società, né dalla Chiesa.

Si decide di fare coppia per una scelta libera e insindacabile.

2. La coppia è distinta e separata dal matrimonio e dalla famiglia: sono considerate come tre funzioni diverse e tre esperienze distinte che spetta all'individuo collegare.

Per cui si può fare coppia senza sposarsi e si può fare famiglia al di fuori del matrimonio e della coppia (single).

La coppia si combina in maniere diverse - la coppia di fatto ( libera convivenza ), la coppia omosessuale, la coppia divisa, la coppia senza figli, lo scambio delle coppie - e spesso richiede un qualche riconoscimento ufficiale.

Tende, in altre parole, a istituzionalizzare una scelta fatta, a volte, "contro" l'istituto familiare socialmente riconosciuto.

3. La coppia è una funzione dell'individuo.

Nella coppia un individuo investe tutto se stesso e tutte le sue aspettative.

In caso di difficoltà, quindi, non trova alcun valido motivo per mediare.

Se la vita di coppia non rispetta i patti e non soddisfa tutte le aspettative si deve lasciare.

4. La coppia non è un soggetto sociale riconosciuto ufficialmente.

La coppia partecipa inevitabilmente della fragilità dell'individuo: se sa chi è (o presume di saperlo) non sa dov'è.

Il problema di molte coppie è quello di trovare una collocazione, non solo in termini di casa, ma anche in termini di riconoscimento sociale.

Invece è considerata e trattata come un affare privato.

5. La coppia vive fuori dal tempo.

Come non ha un posto (spazio) la coppia di oggi non ha nemmeno tempo.

Vive fuori dal tempo del lavoro, dal tempo del divertimento, dal tempo delle commissioni, dal tempo degli amici.

Non ha mai tempo per se stessa e non lo cerca: avverte il rischio che si tratti di tempo vuoto.

Il tempo della coppia è infatti ciò che avanza del tempo delle persone, le quali impiegano questa risorsa prima di tutto per sé e per la propria realizzazione.

L'individuo non è affatto disposto a ridurre il tempo dedicato a se stesso per regalarlo alla coppia: o la vita di coppia ti assicura tutto il tempo che intendi dedicare al lavoro, agli amici, allo sport, al parrucchiere, ecc. o non se ne fa nulla.

2. Sfide

Limiti e potenzialità della persona

L'individualismo e tutto ciò che l'accompagna è, da sempre, oggetto di critiche dal fronte laico e da quello cattolico.

Eppure non solo non si è ridotto ma sembra crescere in maniera esponenziale.

È esperienza comune: l'individualismo radicale prevale; faticano ad affermarsi la solidarietà, la partecipazione, il senso di responsabilità civile e sociale.

Le istituzioni che governavano gli aspetti sociali di una comunità, sotto i colpi dell'individualismo, sono tutte entrate in crisi: la famiglia, la scuola, il partito, lo Stato.

Sono anni che denunciamo questa situazione, che la analizziamo e ci piangiamo sopra, senza produrre cambiamenti.

Forse è arrivato il momento di cambiare atteggiamento e guardare al mondo in cui viviamo come ad una opportunità .

Lo stesso discorso vale per la coppia.

Il pessimismo con cui si tratta la coppia sia da parte della cultura laica (per scetticismo e materialismo) che da parte della cultura cattolica ( per moralismo o per motivata preoccupazione teologica) non pare abbia la capacità di modificare un bel nulla.

Di fatto la gente continua a tentare l'esperienza della vita di coppia, ricorrendo a innovazioni, a cambiamenti, a soluzioni alternative.

Non è affatto in crisi, come ci si ostina ad affermare, a dispetto della realtà.

Le difficoltà e le sofferenze che esprime sono reali, ma è reale anche la costante ricerca delle persone di trovare una soluzione valida e soddisfacente.

D'altra parte nel nostro modo di vivere, oggi, la coppia è ormai l'unica occasione di reciprocità, di scambio, di relazione di cui una persona dispone.

Per quanto esasperata la cultura dell'individualismo radicale non è riuscita a distruggere completamente il "bisogno dell'altro" che sul piano psicologico e sessuale le persone continuano ad avvertire.

Certo, la coppia, come l'individuo, pagano prezzi eccessivi alla propria incompetenza e alle proprie illusioni, ma credono, sia pure in modi diversi, confusi e contraddittori, che si possa andare oltre la solitudine, da una parte, e lo sfruttamento reciproco dall'altra.

Una accorta strategia pastorale deve saper cogliere le opportunità che ci vengono offerte e che si collegano in qualche modo ai valori fondamentali dell'individuo e del rapporto uomo - donna, io-tu.

1. Per quanto riguarda l'individuo, una possibile strategia è quella di fargli comprendere che ci sono più vantaggi nell'impiegare risorse ed energie per gli altri che per se stesso.

Parlare di vantaggi a un individualista è necessario: non capisce altri discorsi.

Per questa difficile operazione, oltre alla grazia di Dio, possiamo sfruttare creativamente alcuni elementi presenti, in maniera ambigua, nel modello di vita individualistico:

- protagonismo

- creatività

- attivismo

- determinazione

- entusiasmo

- autostima

Ecco quali potrebbero essere i cambiamenti da promuovere per rimettere assieme individuo e persona, l'io e l'altro, l'uomo e Dio.

1) Il protagonismo rivolto verso l'altro diventa leadership e cioè possibilità di superare l'"effetto mandria" per attivare iniziative autonome e ben finalizzate alla soluzione di problemi o alla costruzione di nuove realtà.

2) La creatività per l'altro produce nuove proposte ( individualismo, consumismo, globalizzazione sono proposte vecchie anche dal punto di vista economico e culturale ) e nuove ipotesi.

Diventa soprattutto operativa e dunque verificabile, nei suoi risultati.

Ha successo ed è pratica.

3) La voglia di fare rivolta all'altro riduce la fatica, amplia le possibilità, si esercita su problemi reali ( fame, guerra, salute, ecologia ).

4) La determinazione - intesa come volontà e capacità di prendere decisioni - rivolta verso l'altro non è volontà di potenza fine a se stessa, ma progetto e costruzione.

5) L'entusiasmo rivolto agli altri ti fa superare la noia di dover sempre essere soddisfatto di te stesso.

6) L'autostima ti porta a stimare anche gli altri e a scoprire il loro valore, il che ti assicura il superamento della solitudine: sentirsi bravi per se stessi è la causa della depressione.

Prospettive della coppia

Per quanto riguarda la coppia, possiamo, ad esempio, ricondurre la straordinaria creatività, con cui essa reinventa se stessa, al bisogno di ridisegnare l'uomo e la donna ( il maschile e il femminile, l'io e il tu e dunque la dimensione personale, individuale ) al di là dei luoghi comuni - sessuali, psicologici e sociologici - cui normalmente ci si riferisce.

In questa prospettiva il percorso di riflessione e progettazione potrebbe essere questo:

1. uomo e donna non sono due modelli di persona in conflitto l'uno con l'altro.

La loro diversità è per la fecondità, per la vita.

La differenza sessuale sta alla base del successo degli esseri viventi, in genere, contro virus e batteri e sta alla base del successo dell'umanità nella storia

2. uomo e donna non sono due modelli di persona dipendenti l'uno dall'altra.

La loro autonomia è per l'amore.

L'amore è la massima espressione di libertà dell'uomo e della donna.

Nel rapporto di coppia lui non è il limite di lei, e viceversa, ma entrambi sono occasione, opportunità l'uno per l'altro di diventare quello che sono, in base al progetto di Dio.

Nelle scelte d'amore, l'uomo e la donna, da una parte, riducono la loro libertà; dall'altra parte acquistano maggiore spazio di libertà per completarsi a vicenda: quel po' di Io che si regala all'altro, lo si guadagna nel Noi che si costruisce

3. uomo e donna hanno parità giuridica di diritti e di doveri, ma svolgono compiti e ruoli diversi, perché sono differenti: alla base della coppia sta la diversità, non l'uguaglianza.

La confusione dei ruoli, che oggi caratterizza il rapporto uomo donna - confusione per cui ci sono donne che imitano i maschi e viceversa - non risolve.

Serve un lavoro di approfondimento e di chiarificazione del contributo specifico che la donna e l'uomo devono dare nell'ambito della coppia, della famiglia, del lavoro, della società e della Chiesa .

Quello in cui viviamo è il mondo che ci è stato affidato perché lo facciamo diventare più umano e più cristiano.

Limitarsi a denunciare che non è né umano né cristiano serve a poco.

È meglio andare alla ricerca delle concrete possibilità che ci vengono offerte oggi per far passare il messaggio del Vangelo .

3. Riflessione biblica

Il concetto di persona fonda l'uguaglianza di tutti gli uomini

- Perché il Signore è giudice, e non v'è presso di lui preferenza di persone ( Sir 35,12 )

- Pietro prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto ( At 10,34-35 ).

- Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che per loro come per voi c'è un solo Signore nel cielo, e che non v'è preferenza di persone presso di lui ( Ef 6,9 ).

- Ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori ( Gc 2,9 ).

Le figure bibliche della persona sono: il padre, la madre, il figlio, il fratello, l'amico, lo sposo e la sposa.

Le figure dell'individualismo sono: il padre-padrone, il partner, il concorrente, il nemico, il maschio, la femmina.

La versione originale della persona è la relazione io-tu, uomo-donna

- Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra" ( Gen 1,27 )

- Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.

Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna ( Gen 2,24-25 )

- Questo è il libro della genealogia di Adamo.

Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati ( Gen 5,1-2 )

- Una donna accetterà qualsiasi marito, ma una giovane è migliore di un'altra.

La bellezza di una donna allieta il volto; e sorpassa ogni desiderio dell'uomo; se vi è poi sulla sua lingua bontà e dolcezza, suo marito non è più uno dei comuni mortali.

Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio.

Dove non esiste siepe, la proprietà è saccheggiata, ove non c'è moglie, l'uomo geme randagio.

Chi si fida di un ladro armato che corre di città in città?

Così dell'uomo che non ha un nido e che si corica là dove lo coglie la notte ( Sir 36,21-27 ).

- Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.

Sicché non sono più due, ma una sola carne.

L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto".

Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento.

Ed egli disse: "Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio" ( Mc 10,7-12 ).

- Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna; come infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio ( 1 Cor 11,12 )

Non si dà nulla che non sia uomo o donna.

Di qui nasce ogni relazione uomo-donna.

Maschile e femminile non sono in conflitto, perché la coppia ( non l'individuo ) è immagine di Dio.

La persona ha un unico e unificante obiettivo: l'amore.

- Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" ( Gv 13,35 )

- Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri ( Gv 15,12-17 )

L'individuo diventa persona quando scopre l'altro come valore

- L'amore libera l'uomo e la donna

Oh se tu fossi un mio fratello, allattato al seno di mia madre!

Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi.

Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; m'insegneresti l'arte dell'amore.

Ti farei bere vino aromatico, del succo del mio melograno.

La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

Lo sposo

Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l'amata, finché non lo voglia.

Epilogo

Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto?

Sotto il melo ti ho svegliata; là, dove ti concepì tua madre, là, dove la tua genitrice ti partorì.

La sposa

Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione:

le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!

Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.

Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio ( Ct 8,1-8 )

Il vero limite dell'uomo è la morte e l'amore lo supera.

La coppia è formata da due persone autonome e libere.

L'amore libera la persona che sei, nel senso che la realizza.

4. Figure bibliche

4.1 Zaccheo ( Lc 19,1-10 )

La sintesi ritrovata ( conversione ) tra individuo a persona

Zaccheo è il tipico esponente della società globalizzata di oggi: è diventato ricco con i soldi altrui ( gioca con le tasse, oggi si giocherebbe in borsa ), vive davanti al suo… computer e ai suoi tabulati, ha solo relazioni di lavoro ( sfruttamento legalizzato del prossimo ) e nessuna relazione personale.

Vive blindato in casa e blindato in se stesso.

Attratto dalla fama di un uomo di successo come Gesù, cambia il suo progetto di uomo in tre mosse:

- esce di casa, esce da se stesso, dalle sue sicurezze, a seguito di un impulso, di una vocazione.

Passa dallo stato di persona residente, stanziale, a quello di viandante, di persona in cammino.

Va in missione, alla scoperta di Gesù.

- sale su un albero, cambia punto di vista e cambia orizzonte.

Vista dall'alto la vita e la gente gli appaiono diverse, da come le aveva immaginate.

Si procura una nuova visione del mondo.

- apre la porta a Gesù, dietro al quale entrano tutti gli altri.

E gli appare subito chiaro come la ricchezza accumulata non può essere considerata sua, ma di tutti.

Ha aperto la porta a Cristo.

Pista di ricerca e discussione:

1. Uscire di casa.

Quali sono le false sicurezze di oggi?

La casa come deposito, presso il quale la famiglia si rifornisce e da cui esce per andare altrove. Per andare dove? Rispondendo a quali voci?

Il turismo di massa e internet ci permettono di andare dovunque.

Perché siamo sempre fermi?

Perché Dio ci invita a uscire dalla nostra terra e dalla nostra casa?

Noi ci siamo posti la questione: Chi è l'uomo.

Dio ci pone la questione: Dov'è l'uomo?

E ci chiede: Caino dov'è tuo fratello?

Sappiamo dove sono i nostri fratelli?

2. Salire… sull'albero

Il mondo visto all'altezza dei nostri occhi non ci appare nella sua completezza: non ne vediamo la profondità (il valore e il significato profondo), non ne vediamo l'altezza (il cielo).

Visto dall'alto (punto di vista proprio della religione), il mondo ci appare nella sua completezza.

Il che ci consente di scoprire il posto che occupiamo.

La visione del mondo oggi dominante che punto di vista impiega? Che cos'è che non vede?

Perché la gente ama poco salire sugli alberi?

3. Aprire la porta

Paura, diffidenza, razzismo, violenza, da che cosa sono prodotti?

Il mondo di oggi ci entra in casa senza effrazione, per osmosi, attraverso la TV, internet, la stampa, la moda, il consumismo.

Teniamo la porta sprangata ed entra di tutto.

Siamo al sicuro o ci siamo imprigionati?

La porta chiusa protegge noi stessi e la nostra roba o tiene semplicemente distanti gli altri?

Quali sono i rischi di aprire la porta?

Quali sono in vantaggi di aprire la porta?

4.2 La coppia Elisabetta - Zaccaria ( Lc 1,5-25 )

Quella di Elisabetta e Zaccaria, mamma e papà di Giovanni Battista, è una coppia molto moderna.

- Elisabetta è una donna accogliente, disponibile.

È sterile, ma non per questo pensa di essere esclusa dalla maternità.

La donna non rifiuta la madre.

- Zaccaria è un esponente religioso, crede nella coerenza morale, nella coerenza religiosa e accetta senza illusioni il tempo che passa e la propria condizione di padre mancato, senza rivalsa alcuna sulla moglie.

- Quella di Zaccaria ed Elisabetta è una coppia che ha dei limiti, di età e di cultura, che comunque Dio sceglie per il suo disegno.

Una coppia che scopre una vocazione diversa, che va oltre la scelta personale e appartiene ad un progetto divino.

- Una coppia sotto choc - tra paura e meraviglia - che però riesce a tenere la porta del cuore e della casa aperta.

E da quella porta entrano Maria e la salvezza

Pista di discussione e ricerca

1. Vivevano rettamente di fronte a Dio

Elisabetta e Zaccaria impostano il loro rapporto "sui comandamenti e sulle leggi del Signore".

Una scelta etica, socialmente apprezzata ("nessuno poteva dir niente contro di loro"), ma soprattutto una scelta di valore: sono entrambi di famiglia sacerdotale e si ritrovano nei valori religiosi, in una visione del mondo che lega il loro destino al volere di Dio.

Volere da cui ricavano serenità e forza per affrontare la vita.

La traduzione concreta di questa visione del mondo sta nella preghiera e nella fedeltà.

La coppia di oggi è allergica a certe regole morali, soprattutto in tema di sessualità.

Quali sono i compiti della famiglia e della comunità ecclesiale in tema di educazione affettiva, educazione sessuale, preparazione al matrimonio?

La fragilità della coppia di oggi è solo etica? Quali altre debolezze esprime?

2. Erano senza figli.

Condizione particolarmente dura per Elisabetta, per effetto della mentalità corrente che squalificava la donna sterile.

Condizione però che non riduce la sua disponibilità ad accogliere la vita.

Per Zaccaria invece la paternità mancata è un destino senza ritorno, che lo rende un po' scettico, poco disponibile a credere al miracolo, ad aprirsi alla meraviglia della vita.

Una visione "scientifica" la sua, che crede più nelle regole della biologia che nella fantasia creatrice di Dio.

Il triste primato dell'Italia in fatto di natalità coma va analizzato e valutato?

Egoismo della coppia o oggettiva difficoltà a introdurre nella propria vita la presenza di un figlio?

Tra la ricerca di un figlio ad ogni costo e il rifiuto di aver figli come la comunità ecclesiale può promuovere una nuova cultura della vita, realmente ispirata al Vangelo?

3. Lui mi ha mandato da te a parlarti e a portarti questa bella notizia

La coppia nasce dalla "bella notizia" che uomo e donna si scambiano nel momento in cui scoprono di amarsi e dalla "bella notizia" che il loro amore rientra in un progetto di Dio, che da molto tempo ha orientato le loro vite e le loro strade perché potessero incontrarsi.

La coppia nasce dunque da una vocazione.

Come aiutare una coppia, convinta di essere titolare delle proprie scelte, a scoprire l'appartenenza al progetto di Dio?

L'indifferenza della famiglia per le scelte affettive dei figli o la sua dichiarata impotenza possono essere in qualche modo recuperate?

In che modo i genitori possono insegnare ai figli ad amare?

La gioia dell'innamoramento è una gioia dei sensi, dei sentimenti, della carne, ma è anche la gioia di scoprire di avere un compito, di partecipare ad una grande storia, da protagonisti, di avere un futuro, che si incarnerà nel figlio.

Tutti i figli hanno iscritto nel loro DNA il compito di Giovanni Battista: riconciliare i padri con i figli, ricondurre i ribelli a pensare come i giusti, preparare al Signore un popolo ben disposto.

Non si mettono al mondo che profeti.

Come sono vissuti oggi i figli da parte dei genitori: come investimento o come perdita?

Come onere o come promessa? come problema o come prospettiva?