Gli argomenti e gli obiettivi della missione

La missione si svolge essenzialmente nella preparazione e nella attuazione delle convocazioni, cioè degli incontri di piccoli gruppi di persone.

Gli adulti contattati dal dialogo degli operatori vengono convocati all’incontro in cui si tratta l’argomento descritto in una scheda.

Le schede formano il sussidio della missione adulti, fornito dalla diocesi.

Ogni convocazione, quindi, comporta: l’attento approfondimento della scheda da parte degli operatori e la distribuzione della scheda con l’invito alla convocazione (preferibilmente nella forma dell’invito faccia a faccia, ma senza trascurare altri modi di comunicazione quali la posta o la messaggeria telefonica ed elettronica).

L’itinerario essenziale della schede mette in rilievo che di fronte alle domande sul "senso" della esistenza terrena ( cosa vuol dire vivere? ) e sul "frutto" ( vale la pena? ) nelle pagine del Vangelo emergono le testimonianze di chi ha trovato il significato e il valore di tutto.

La missione adulti deve, comunque, inserirsi nella azione pastorale generale della parrocchia e non stravolgere le attività consuete: a questo scopo è necessario un forte coordinamento dei vari gruppi e associazioni.

Nelle parrocchie più piccole probabilmente si tratta di unire le forze per sostenere le iniziative della missione.

Per incoraggiare, anche emotivamente, l’impegno si potranno fissare momenti di condivisione (ad es. giornate di ritiro spirituale o serate di consiglio pastorale aperto).

1. I contenuti delle schede

1. Dio e l’uomo: cosa significa oggi credere in Dio?

La Rivelazione non liquida la ricerca di Dio che possiamo condurre con la nostra ragione.

Infatti è storicamente assodato che in ogni società umana si è approdati, per vie semplicemente razionali, alla esistenza di Dio.

La storia conferma che l’uomo è "capace di Dio".

Il punto è che i nostri ragionamenti non ci danno una certezza piena: il dubbio che Dio finisca con l’essere un’invenzione umana ci attanaglia.

La rivelazione ci aiuta a superare il dubbio perché poggia su un’affermazione storica: Dio ci è venuto incontro con una presenza reale nella nostra storia.

La rivelazione fa saltare tutti i luoghi comuni sul rapporto uomini-Dio: credere a Dio che si è rivelato significa introdurre nelle nostre creature il "gene" della divinità e dell’eternità.

2. Il dono della vita: un processo biologico o qualcosa di più?

Siamo una società che è quasi riuscita a svelare del tutto il processo scientifico della vita, ma siamo anche una società che non è capace di decidere con chiarezza che questa vita valga la pena di essere vissuta.

Quando attraverso la coscienza ci accorgiamo di essere vivi, il desiderio di esserci per sempre cresce e diventa struggente.

Nell’esperienza della fede cristiana la salvezza è trascendente cioè è costituita dal superamento della fase transitoria della vita, implica la vittoria sulla morte al di là della storia, è offerta come vita eterna.

Morire è uscire dal tempo, non dall’essere.

3. Il volto dell’uomo riproduce l’immagine di Dio

Siamo soggetti desideranti ed indigenti: in quanto desideranti viviamo di relazioni e navighiamo nel gran mare dell’essere; in quanto indigenti dobbiamo soddisfare i nostri bisogni mediante il lavoro nel presente.

La nostra personalità è dinamica: siamo quello che possiamo diventare.

In Gesù Cristo, secondo l’apostolo Giovanni, "la vita si è fatta visibile" perché "Dio è amore".

Conoscere Gesù Cristo è decisivo per comprendere noi stessi.

La preghiera è decisiva per vivere.

4. La ricerca della verità e l’affermazione di Gesù Cristo "Io sono la verità"

Nonostante la dichiarazione così esplicita molti non hanno creduto in Gesù.

I discepoli l’ hanno capito solo quando l’ hanno visto risorto: cristiano è colui che liberamente e ragionevolmente decide di prestare fede a Gesù, in quanto riconosce che Egli porta agli uomini la verità di Dio e la risposta al problema del senso della vita.

Il passaggio da questo mondo al Padre, compiuto da Gesù risorto, getta luce che illumina "ogni uomo che viene in questo mondo".

5. Il mistero del dolore e il Vangelo di Gesù Cristo

Una delle motivazioni più forti per negare Dio è la presenza nel mondo del dolore innocente.

Nell’incarnazione del Figlio di Dio c’è la risposta: Gesù è morto come Figlio per dimostrare che il Padre lo avrebbe risuscitato.

Dio fa partecipi anche noi della stessa vita.

Il nucleo della prima predicazione apostolica è l’affermazione di un fatto: Dio ha risuscitato Gesù dai morti!

In questo modo il Vangelo è stato annunciato innanzitutto con la testimonianza e con il martirio.

Poi la tradizione è stata fissata negli scritti, che costituiscono il Nuovo Testamento.

La Bibbia è ritenuta dai cristiani Parola di Dio nel senso che contiene quanto Dio vuole che conosciamo di lui e della nostra chiamata alla vita.

Lo stretto rapporto tra i libri dell’Antico e quelli del Nuovo Testamento.

6. Le regole per costruire la crescita umana: i comandamenti dell’amore

Gesù ha detto di esser venuto non per abolire la legge morale dell’antica alleanza di Dio, ma per completarla perfezionandola.

Questo perfezionamento va inteso come una interiorizzazione della legge.

Il cristiano cerca di imitare Gesù , che ci ha dato il "suo" comandamento: "Amatevi come io vi ho amati".

Per questo motivo la morale cristiana non è osservanza di precetti, ma ubbidienza del cuore, cioè della coscienza che segue Cristo.

7. Lo Spirito Santo e la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica

Dopo la ascensione del Figlio risorto al Padre viene inviato lo Spirito Santo ai credenti.

Essi non vengono lasciati soli.

Dio rinnova in tal modo la sua misteriosa presenza nella storia umana.

Nasce la Chiesa quale segno e strumento di unità.

Vescovi, preti, diaconi, laici, religiosi esprimono con servizi diversi il dono dello spirito nell’unità del Battesimo e della fede.

8. I segni della vita nuova: i sacramenti

Con il dono perenne dello Spirito Santo disponiamo dei "segni", cioè degli "strumenti efficaci" per dare forma alla nostra vita di cristiani.

In altri termini: disponiamo del necessario per considerare il nostro desiderio di eternità non come illusione, ma come possibilità, per cui possiamo sostituire la stanchezza, l’incertezza, la paura presenti nella nostra condizione attuale con la speranza che non delude.

9. La sfida etica ed il rischio della libertà

Ogni persona affronta il conflitto tra bene e male.

Sia che ce ne rendiamo conto, sia che non lo sappiamo, il peccato segna i nostri limiti di creature: è un brutto affronto alla nostra esistenza, una vera e propria negazione della nostra dignità.

I cristiani usano la sconfitta subita con il peccato come punto di partenza di una ripresa chiamata conversione.

Di qui la straordinaria importanza, anche sociale, della conversione: essa significa la decisione di concedere a noi stessi ed agli altri la possibilità di essere migliori.

È la cultura dei cristiani.

Il Signore ci viene incontro con il suo perdono: è la vita nuova, il rinnovamento che dà valore alle nostre scelte e alle nostre azioni.

10. Il bisogno di salvezza e la missione verso tutte le genti

Il Signore dice: "Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo".

Di fatto, però, l’evangelizzazione non è ancora arrivata a tutti gli uomini.

La tradizione ecclesiale precisa che si può aderire a Gesù Cristo anche implicitamente; aderendo alla verità che si fa strada nella coscienza: Gesù Cristo è la Verità, perciò chi vive secondo la verità scoperta in buona fede, aderisce già a Lui e sarà salvo.

Resta l’urgenza che, fin da ora, tutti gli uomini vivano consapevolmente la pienezza della "bella notizia".

Ecco la motivazione della attività missionaria della Chiesa.

11. Il lavoro sostiene la nostra presenza nel mondo, ma non ne esaurisce lo scopo

Una grande sfida del nostro tempo riguarda il senso del lavoro.

Emerge chiaramente che il lavoro non è tutto e che non deve essere sovradimensionato a livello ideologico.

È il valore della persona che lavora ( e della sua famiglia e della società in cui vive ) a dare un significato all’attività lavorativa.

Proprio come l’invito contenuto nella Sacra Scrittura, che ci chiede di non lavorare come forsennati, né come dissipatori: si mangia il pane con giustizia mediante il lavoro, allo stesso modo si stabiliscono forti relazioni con gli altri e con la terra soltanto mediante il lavoro.

12. Dio è il futuro dell’uomo perché Egli farà risorgere i morti

La fede cristiana è un modo di vivere la grande avventura dell’esistenza: come partecipazione al progetto di Dio, che inizia con un atto creativo e che prevede una conclusione creativa nella resurrezione dei morti e nei "cieli nuovi e terra nuova".

Il nostro salvatore nella seconda venuta verrà a giudicare le nostre opere: noi viviamo nell’attesa, quindi nella pace

2. Gli obiettivi da raggiungere come realtà che rimarranno dopo la missione

Sono obiettivi prioritari:

La formazione remota e prossima al matrimonio e l’accompagnamento spirituale delle giovani coppie dopo la celebrazione nuziale con gruppi di giovani genitori dei bambini tra 1 e 6 anni.

In questo modo si supera la concezione dei sacramenti collegati ad una festa di "passaggio" ( il matrimonio, la nascita, la fanciullezza dei figli ) e si prolunga nella vita la celebrazione veramente ecclesiale del matrimonio, non fondato sulla convivenza, ma sul dono di Dio e sul dono di sé.

L’incontro degli adulti con la Sacra Scrittura mediante gruppi biblici ( variamente denominati: gruppi del vangelo, gruppi della parola di Dio, gruppi di Movimento, ecc. ) aperti a vari livelli di interesse, specialmente nei tempi liturgici forti.

In questo modo viene dato il giusto riconoscimento al dialogo tra Dio e l’uomo nella formazione progressiva della coscienza e si contribuisce al superamento della diffusa ignoranza religiosa.

Il dialogo con i battezzati che si sono allontanati dalla comunità cristiana per il fallimento di precedenti vincoli coniugali o per motivi sociali.

In questo modo si recupera il senso della comunità cristiana aperta agli erranti, particolarmente i divorziati risposati.

Allo stesso modo il dialogo fraterno con gli adulti pone anche un argine alla dissociazione tra fede cristiana e vita lavorativa.

Tale dialogo può diventare stabile nei gruppi Famiglia ( variamente denominati, sia parrocchiali che di Movimento ).

Sono obiettivi suggeriti:

Il sostegno permanente dei cattolici impegnati nella presenza sociale e politica sul territorio.

Il progetto zonale di una scuola per genitori e di uno "spazio" aperto in risposta alle difficoltà nel dialogo tra genitori e figli ( difficoltà generazionali, economiche, scolastiche, sanitarie );

Il progetto zonale di un sostegno alle famiglie con figli handicappati.

Il progetto zonale di un Punto di diffusione ( collegato con l’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile e con l’Ufficio diocesano di pastorale familiare ) della cultura della sessualità orientata alla procreazione responsabile.

L’inserimento effettivo dei cattolici extracomunitari nelle parrocchie ed il sostegno alle comunità di cattolici extra comunitari già costituite

Altri obiettivi suggeriti dalle parrocchie

Importante

Gli animatori nella loro preparazione utilizzino il contributo contenuto nella parte di questo quaderno dedicata ai sussidi:

quarto percorso "Cultura e religione: confronti e dialogo"