Laicismo e laicità - Fede fondata sulla rivelazione

28-2-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Storia degli Istituti Secolari
2) Esperienza particolare
3) Forma di appartenenza al Signore, molto esigente
4) La laicità
5) La scolastica e S. Tommaso D'Aquino
6) Teologia = Riflessione razionale sulle verità rivelate
7) L'intelligenza dice che qualcosa ha prodotto tutto ciò che esiste
8) Il nostro Dio non è trascendente, ma provvidente
9) La teologia
10) L'ispirazione del testo sacro
11) Il compito della teologia, indagare sulle verità rivelate
12) I dogmi - l'Immacolata concezione
13) La teologia si serve della filosofia
14) Umanesimo e rinascimento, al centro l'uomo screditando Dio
15) L'illuminismo
16) '700-'800 massoneria e anticlericalismo
17) Laicismo e laicità - correnti di pensiero
18) Psicologia e rivelazione
19) Laicità, mentalità diffusa
20) Fede fondata sulla rivelazione e non sulle fiabe
21) Domande e risposte sul rapporto con i morti
22) Il razionalismo e il cammino cristiano
23) Il purgatorio

1) Storia degli Istituti Secolari

Allora andiamo avanti nell'approfondimento sulla vocazione, affrontando il tema dei gli Istituti secolari.

Nel grande orizzonte della vocazione interno della Chiesa si situa questa esperienza che sotto un certo aspetto risulta essere un po' nuova, un po' atipica; anche se non si può parlare di un'assoluta novità dell'orizzonte della spiritualità cattolica, per quanto riguarda l'esistenza degli istituti secolari.

In realtà sin dai primi secoli, dal primo secolo, c'era una forma di dedizione, di donazione a Dio di se stessi, che veniva chiamata il celibato per il regno di Dio e che tutto sommato preconizzava l'esistenza di questi Istituti secolari.

Con la nascita poi degli ordini religiosi, degli ordini monastici, del monachesimo e di tutto ciò che ruota intorno ad esso, ecco che questa forma di consacrazione, che allora non si chiamava ancora Istituto secolare, ma era qualche cosa che tutto sommato già lo conteneva, è stato assorbito nell'esperienza più vasta e più impegnativa dell'Ordine, oppure della esperienza monastica: i padri del deserto, i primi monasteri, poi tutto quello che fa parte della storia del monachesimo occidentale e orientale.

2) Esperienza particolare

In che cosa sono interessanti gli istituti secolari?

Come dicevamo la volta scorsa sono una esperienza particolare, risorta nella Chiesa, proprio con l'intento da parte dello Spirito Santo dì in qualche modo creare una struttura, un ambiente, che abbia un ossigeno cristiano.

Gli istituti secolari sono, lo dice la parola, sono delle istituzioni, cioè delle aggregazioni stabili nella Chiesa, che però sono secolari ossia vivono nel mondo.

Generalmente i membri degli istituti secolari non portano alcun tipo di riconoscimento visibile, perché è una particolarità, una peculiarità tipica di questa forma di aggregazione il volere essere in tutti i modi partecipi della vita del secolo, senza però essere sottomessi soggiogati dalla mentalità del secolo.

Quindi l'Istituto secolare nasce con questo intento, che se vogliamo può essere considerato un intento di evangelizzazione in quanto i singoli membri sentono forte la necessità di impregnare di cristianesimo ogni struttura delle vita quotidiana sia essa la vita sociale, la vita politica, la vita religiosa, la vita comune.

Dunque gli istituti secolari vivono una forma di religiosità e di comunione, una forma strana di comunità, una comunità vissuta quasi in diaspora.

Cosa significa in diaspora? Vuol dire sparpagliati, sparsi.

3) Forma di appartenenza al Signore, molto esigente

Quindi vedete è una forma particolare però ci terrei subito a sottolineare una cosa.

Si tratta di una vera e autentica vocazione, non è la via più facile, non è una forma di religiosità ibrida, un misto tra la vita comunitaria e vita non comunitaria, nel senso che io vivo nel carisma di questo Istituto, ma tutto sommato mi faccio la mia vita.

È una forma di appartenenza al Signore direi anche molto esigente perché si pretende, implica da parte di ogni singolo membro dell'Istituto secolare una grande maturità umana e cristiana.

Perché, là dove in una comunità vi è un sostegno anche di tipo umano: l'essere insieme, il farsi compagnia, il sorreggersi a vicenda nei cammini spirituali anche nei momenti difficili, risulta essere affidato alla tua propria attenzione, al tuo discernimento, alla tua cura di quella che è la tua vocazione.

Se vogliamo questo stesso tipo di maturità è richiesto anche a tutti i singoli cristiani, che in un certo modo vivono il loro cristianesimo nel loro stato di vita.

Io non credo che un cristiano degno di farsi chiamare in questo nome che voglia vivere bene la propria vocazione cristiana nel matrimonio si disinteressi totalmente della propria spiritualità, perché qualora questo avvenisse sarebbe già sufficienti a testimoniare della immaturità sia umana che cristiana di quella persona.

Quindi voi capite che il camminare soli implica ed esige da te una capacità di discernere, una capacità di decidere, una capacità di volere veramente la meta che vuoi raggiungere; quindi si esige veramente questo tipo di approfondimento.

4) La laicità

In che modo questi istituti secolari si situano come una speranza all'interno della Chiesa?

Soprattutto per contrastare quella che in Occidente viene considerata la laicità.

Sul tema della laicità qualche volta abbiamo già accennato qualche cosa.

In ogni caso vale sempre la pena di approfondire o perlomeno di renderci conto di quanto questo concetto, una volta inteso in senso fuorviante, stia impregnando la cultura, persino la cultura religiosa dei singoli cristiani.

La laicità nasce lontano, all'epoca in cui cominciano a far eco i primi bagliori dell'umanesimo.

Quindi siamo verso la fine del 400, epoca in cui la filosofia piano piano comincia a prendere un distacco dalla teologia.

Fino a tutta la scolastica e il nominalismo, si cominciano ad avvertire le prime tensioni.

5) La scolastica e S. Tommaso D'Aquino

Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse più il periodo della scolastica è un periodo all'interno della storia del pensiero, in cui i pensatori, generalmente teologi, si occupavano grandemente di formare una grande visione cosmologica in cui si vedesse chiara la presenza di Dio nella storia degli uomini.

Il massimo rappresentante degli studiosi, il più alto, il più insigne è san Tommaso d'Aquino che ha scritto la sua opera monumentale: " La summa teologica ".

Non è una teologia, che ha scritto san Tommaso, ma è un'opera ciclopica, che lui ha fatto con una mente illuminata sicuramente, in cui ha accolto tutte quelle che erano le tendenze e gli insegnamenti teologici del tempo.

Ma li ha raccolti in sintonia, cioè creando un corpus solido che desse una sistemazione a tutto il pensiero della teologia di quel tempo.

Ora voi dovete più o meno ricordare questo, che la teologia è la riflessione razionale sulle verità rivelate.

6) Teologia = Riflessione razionale sulle verità rivelate

Questo vale la pena di scriverlo, perché se no non sapete mai cosa significa teologia.

Teologia uguale riflessione razionale sulle verità rivelate.

Bene adesso vi ho dato una definizione molto condensata.

Riuscite a tradurla in parole semplici? Una riflessione razionale sulle verità rivelate.

Cosa vuol dire riflessione razionale? Il ragionamento su che cosa?

Sulle verità di che tipo? Cosa vuol dire verità rivelate?

Solo quelle che Gesù ha detto? La Chiesa si muove solo sulla Rivelazione quindi sulla Bibbia?

Tutta la parola come si chiama? La Bibbia.

La Bibbia contiene le verità rivelate.

Non possiamo scoprire da soli come è fatto Dio, Dio ce l'ha rivelato, quindi tutto ciò che è scritto nella Bibbia è oggetto dello studio della teologia.

La teologia che cosa fa? Usa la ragione e indaga cerca di capire sempre più profondamente il messaggio della Bibbia.

Ci siamo fino a qui? La ragione da sola può scoprire Dio?

Il massimo che può scoprire è dire: un essere superiore ci deve essere, per un principio particolare che si chiama principio della improcedibilità all'indietro, all'infinito.

Tu non vuoi andare indietro all'infinito, a un certo momento deve arrivare al punto di partenza.

Pensate che siamo noi, i nostri genitori, i nonni, gli avi, eccetera eccetera vai indietro per chissà quanti milioni di anni ad un certo momento arriverai all'inizio.

Quindi è impossibile procedere al indietro, l'improcedibilità retrospettiva all'infinito è impossibile.

Ad un certo momento si arriverà alla causa prima.

7) L'intelligenza dice che qualcosa ha prodotto tutto ciò che esiste

Quindi l'intelligenza al massimo arriva a dire: a un certo momento un qualche cosa che ha prodotto tutto ciò che esiste ci deve essere.

Questo qualche cosa, che è al di fuori di tutto quello che io posso constatare perché nulla si crea e nulla si distrugge da solo, allora questo qualche cosa non può che essere che Dio.

È un procedere dell'intelligenza che però si deve arrestare.

Se Dio non avesse rivelato se stesso dicendo: " Io sono il Signore Dio tuo eccetera eccetera se noi non avessimo la Bibbia cosa sapremmo di Dio?

Le nostre invenzioni, le nostre fantasie

 Così per gli egizi Ra era il Dio del sole.

Nut era la dea della notte e poi c'erano tutti gli altri dei e così ce n'erano in tutte le altre popolazioni dell'epoca e delle altre epoche.

E ancora ce ne sono per esempio nell'Induismo.

Loro guardando i fenomeni della natura, per un processo mentale identificano quel processo della natura con una certa divinità.

Tutto questo viene ad accadere quando Dio " lascia la sua potenza infinita ".

8) Il nostro Dio non è trascendente, ma provvidente

Quando Dio il nostro Dio non è assolutamente trascendente ma è provvidente allora si china verso gli uomini e si fa conoscere dagli uomini.

Il nostro Dio non è un Dio che ha creato tutto ciò che esiste per uno sbaglio, per una svista per un disinteresse o per emanazione, come a noi cadono i capelli senza che ce ne accorgiamo, il nostro Dio ha voluto e ha progettato e ha desiderato la creazione così come essa è, che nella fare la creazione ha voluto ed era già nel suo progetto che si facesse conoscere.

Dio non ha fatto esistere gli angeli e poi li ha lasciati in balia di se stessi, ha fatto esistere gli angeli e si è fatto conoscere da loro.

Dio non ha creato l'universo, così perché non sapeva che cosa fare.

Ha creato l'universo perché voleva degli esseri che lo cercassero, degli esseri costituiti di spirito e di materia.

E allora perché la materia potesse sussistere erano necessarie tutte le cose che sono necessarie nell'universo: sono necessarie le stelle, le galassie, i pianeti, i gas e tutto quello che ci comporta.

Perché non gli angeli hanno bisogno di coltivare la terra, per allevare i polli perché loro non li mangiano neppure.

Chi ne aveva bisogno siamo noi, quindi Dio ha fatto esistere tutto questo in vista nostra il suo progetto era quello di farsi conoscere.

9) La teologia

Ora la teologia prende il testo sacro e attraverso gli strumenti dell'intelligenza e della razionalità, della gnoseologia cioè il sistema di conoscere le cose, la logica, le verità, il concetto della verità ecc…ecc..

Noi possiamo indagare ciò che è scritto nella Bibbia per approfondire il messaggio.

Però bisogna stare molto attenti la razionalità è una via che aiuta alla conoscenza di Dio non è l'unica via.

Per conoscere Dio ci vogliono due parti fondamentali come due sono i piedi, che ci permettono di stare in piedi e di muoverci: uno è la Rivelazione, una è intelligenza.

Non c'è solo l'intelligenza e non c'è solo la Rivelazione.

Se ci fosse solo la Rivelazione, noi saremmo dei fondamentalisti non nel senso buono positivo, ma nel senso fanatico: " c'è scritto così ed è così! "

Anima mia, certo che nel Vangelo c'è scritto: " tua madre e i tuoi fratelli ti cercano ", ma l'intelligenza ti fa ricordare che in quei tempi nella lingua aramaica il termine cugino non esisteva, quindi se tu non avessi 'intelligenza, la memoria, la razionalità, la storiografia, lo studio delle scritture, delle lingue antiche eccetera eccetera, se tu non avessi tutto questo, che fa parte del bagaglio dell'intelligenza, non riusciresti neanche ad indagare il messaggio biblico.

E ti confonderesti come fanno i testimoni di Geova che prendono il testo alla lettera e l'unica interpretazione che accettano è l'interpretazione della Watch Tower, la società che si occupa delle pubblicazioni che loro divulgano in giro e che si permette di fare un suo proprio tipo di magistero anche molto maldestro che condiziona molto fortemente le persone che accolgono quello che viene loro detto senza alcun tipo di critica.

La teologia invece è questo studio della Rivelazione con l'aiuto dell'intelligenza e con tutto ciò che ruota attorno all'intelligenza, tutto ciò che è produzione umana ci serve per capire il messaggio divino.

10) L'ispirazione del testo sacro

L'ispirazione del testo sacro è avvenuta sempre da Dio con l'uomo.

Dio ha ispirato lo scrittore sacro.

Se tu fossi Isaia mica io ti appaio e ti dico: " Isaia prendi la penna e scrivi.

Per esempio la lettura di ieri: " grida al mio popolo le sue iniquità i suoi peccati… " Dio non è apparso di fronte a Isaia, ma gli ha messo nel cuore il significato di quello che Isaia doveva scrivere, allora Isaia come ha fatto a scrivere quel testo?

Ha cercato di rivestire di parole quello che aveva capito nel profondo del cuore.

Questo in maniera molto semplice è come dire che cosa sia l'ispirazione.

Questo vuol dire che il significato del messaggio viene direttamente da Dio, mentre lo strumento che è servito per divulgare questo messaggio da dove è stato fornito?

Dall'intelligenza di Isaia il quale di che cosa si è servito?

Lui si è servito della cultura del suo tempo, dei modi di dire del suo tempo, dell'esperienza del suo tempo, quindi quello che c'è scritto nella Bibbia è parola di Dio? Sì.

Le parole usate sono parola di Dio? Sono ispirate da Dio le parole, le ha scelte Isaia, ma il significato è quello di Dio.

11) Il compito della teologia, indagare sulle verità rivelate

Allora il problema della teologia è che dobbiamo essere assolutamente fedeli al messaggio di Dio, non possiamo permetterci di travisare ciò che Dio ci ha insegnato; però possiamo cercare di capire più profondamente quello che ci ha detto.

Se io studio la mentalità di Isaia, la cultura del suo tempo o la lingua del suo tempo, i modi di dire del suo tempo, come vivevano le persone ecc…ecc…

Perché se noi diciamo: " tanto va la gatta al lardo… "sicuramente gli ebrei e questo proverbio non ce l'avevano, perché non mangiavano il maiale.

Però io devo capire se nella cultura del suo tempo c'erano modi di dire, che cosa volevano dire queste espressioni.

E se io riesco a capire questo ecco, che la mia visione del messaggio di Dio appare più chiara, ma non posso smentire il messaggio di Dio.

Il compito della teologia è attraverso l'intelligenza, è quello di indagare le verità rivelate.

12) I dogmi - l'Immacolata concezione

Ora le verità rivelate non si limitano semplicemente al messaggio che c'è scritto, ma hanno molte implicazioni da cui deriva l'insegnamento infallibile della Chiesa.

Per esempio: 8 dicembre solennità dell'Immacolata Concezione.

Dove lo troviamo tutto questo? Il Papa.

Quindi il Papa si è inventato questa teoria teologica.

E i dogmi? Ma il dogma di fede da dove proviene?

Dai mistici che hanno delle visioni? Dallo studio della parola?

Ora certo che la parola può anche essere molto contenuta, però avere in sé la potenza del significato, da cui scaturisce per esempio una verità di fede.

Maria nell'istante stesso del concepimento è stata redenta quindi per lei è stato anticipato il tempo della redenzione.

Da cosa si potrà capire? Ci sarà qualche cosa di biblico che si riferisce a lei, che ha fatto dire nel 1854 al Sommo Pontefice Pio IX: "proclamiamo solennemente questo dogma dell'immacolata concezione, anche se sono secoli che tutta la Chiesa dice: immacolata, Immacolata.

Non esiste ancora il dogma, studiamo, vediamo e appena è possibile proclamiamo".

È possibile tutto questo? Chi sarà qualche momento in cui nel Vangelo si trova espresso in maniera implicita questo concetto?

Per forza che c'è, se no non viene proclamato, però importante domandarsi dove viene tutto questo?

Mica è un'invenzione dei papi perché se no la nostra fede diventa un fideismo.

Per esempio potremmo intuire che il significato lo potremmo trovare nell'annunciazione ( Lc 1 ) l'angelo si presenta a Maria è le dice: "rallegrati "e non le dice "non temere", unico caso in tutta la Scrittura in cui un angelo si presenta a una creatura umana e non le dice: " non temere " ma le dice: "rallegrati " e poi le dice: " Checaritomene, Tu sei la piena di grazia " non le dice: " tu sei la santissima " ma dice: sei la piena di grazia, questo significa che se è riempita di grazia di Dio vuol dire che lei ne ha bisogno.

Ecco il termine Immacolata concezione da cui scaturisce tutto un ragionamento che giunge poi nel 1854 alla proclamazione di questo favoloso dogma.

13) La teologia si serve della filosofia

Così come per tutte quelle che sono le verità rivelate di fede c'è l'indagine dell'intelligenza, la quale intelligenza di fronte a ciò che Dio rivela ad un certo momento si deve arrendere.

"Io e il Padre siamo una cosa sola, chiedete lo Spirito al Padre ed egli ve lo manderà. "

Dunque nelle rivelazioni si dice che Dio è uno e trino?

Certo che si dice, ma l'intelligenza riesce a capirlo?

L'intelligenza riesce a indagare che Gesù ha detto che non è il Padre, ha detto che esiste un Padre, poi ha detto che il Padre e il Figlio avrebbero mandato lo Spirito quindi un dire che ci sono tre: egli è il consolatore.

Quindi è chiaro che l'intelligenza ha indagato sul mistero della Trinità e ne ha dato la teologia, ma la teologia si arresta di fronte alla rivelazione, non può superare la rivelazione.

Di cosa ci serve della teologia per indagare le grandi verità di fede?

Si serve del sistema di ragionamento.

Come si chiama questo sistema di ragionamento? Si chiama filosofia.

Allora per tutto il tempo della Scolastica, questo vuol dire fino a tutto il Medio Evo fino al 1300, 1400 la filosofia e la teologia in ambito cristiano andavano a braccetto, andavano sempre d'accordo tant'è che si diceva: " philosophia ancilla theologiae ", ossia la filosofia è al servizio della teologia.

Guardate che sono cose importanti quello che sto dicendo, non le trovate sulle vostre dispense, quindi mi raccomando cercate di tenerle a mente.

14) Umanesimo e rinascimento, al centro l'uomo screditando Dio

Cosa è successo con l'Umanesimo e il Rinascimento?

È successo che ad un tratto si è messo al centro dell'interesse l'uomo e Dio è stato appannato, finché è stato messo da parte.

Si è valutata la persona umana, perché è una cosa giusta, mentre una cosa sbagliata è stata valutare la persona umana screditando Dio.

È chiaro che l'intento della Scrittura non è quello di essere un libro di scienza è un libro di relazione, non un libro di scienza e neanche un libro di storia.

Se poi Dio nel parlare si serve delle strutture umane, della storia, dell'esperienza ecc. ecc. che i singoli profeti, giudici, libri sapienzali esprimono, questo non vuol poi dire troppo.

Perché noi nella Bibbia che cosa stiamo cercando?

Le prove scientifiche o l'insegnamento divino?

Allora accade proprio questo: che per valutare l'autonomia della persona umana si è pensato di screditare la credibilità di Dio.

E quindi nell'Umanesimo e susseguente Rinascimento non era più Dio al centro dell'universo ma è stato messo l'uomo.

Tutto questo viene simbolizzato dalla rivoluzione copernicana, Galileo ecc. ecc.

Quando si è finalmente riscoperto ciò che già all'epoca dei Tolomei sapevano: che il sole è al centro dell'universo e non la Terra.

Allora con questo simbolo della cosmologia cambiata, in cui la Terra è semplicemente uno dei pianeti che girano intorno al sole si voleva simboleggiare che non è più Dio al centro dell'universo ma diventa l'uomo.

L'uomo ha scoperto questo ecc. ecc.

15) L'illuminismo

Questo ha creato un primo scrollarsi del sistema di pensiero, che è diventato un sistema di pensiero critico nei confronti delle verità rivelate.

Tutto questo sistema, questo ragionamento si è evoluto nel tempo, finché arriviamo nel '700 con l'Illuminismo, gli esperimenti scientifici che indagano gli effetti e gli eventi della natura.

Si fa di Galileo il grande porta vessillo della laicità, dimenticando che Galileo aveva tutto in mente meno che quello, i suoi studi servivano proprio a esaltare la magnificenza di Dio.

Vi esorto a leggere di Antonio Zichichi dove tratta molti di questi argomenti.

I termini sono a volte un pochino complessi, tuttavia dimostra come tutta questa sovrastruttura del laicismo è stata costruita ad arte, per screditare la Chiesa e la sua morale e i suoi insegnamenti.

Fa tutto parte di un movimento che non è quello laico, ma è quello laicista.

Il movimento laicista è un'irritazione della laicità.

Secondo il codice di diritto canonico del 1917 nella Chiesa erano individuati almeno due stati: lo stato ordinato e lo stato non ordinato, in questo modo venivano considerati i laici.

Comunque ritornando a noi: Umanesimo, Rinascimento, personaggi di cui avete sentito parlare, come Giordano Bruno, Galileo Galilei, il Machiavelli creano una struttura.

Sembra essere in contrapposizione a quello che è l'insegnamento della cristianità.

16) '700-'800 massoneria e anticlericalismo

Nel '700 la nascita della massoneria anticlericale, nell'800 l'esplosione, la lotta aperta dell'anticlericalismo che si manifesta in questa sorta di laicità.

Massimo esponente della laicità è la Francia che fa della divisione tra Stato e Chiesa il suo vessillo, ma con una divisione molto spesso polemica e questo è il problema.

Come imporre alle persone di essere schizofreniche: quando vai in chiesa sei un credente e fuori della chiesa devi essere un laico, non è possibile dividere in due le persone.

Allora c'è questo fraintendimento, questo scollamento anche interiore della vita religiosa dalla vita sociale.

Tutto quello che fa parte del bagaglio nella Rivelazione, che un credente assume come sua propria realtà, viene considerato come una ingerenza estranea all'ordinamento e al funzionamento di uno Stato, che deve essere assolutamente laico.

Ma cosa vuol dire laico? Cosa vuol dire uno Stato laico?

Se si intende dire non confessionale va bene, siamo d'accordo, ma che cosa significa laico?

Vuol dire che tutti i valori a cui i semplici abitanti di uno Stato hanno dentro di sé non debbono essere considerati?

Quali sono allora i valori a cui fare riferimento?

Ci sono ancora dei valori a cui fare riferimento o no?

Esiste solo più il bieco individualismo assoluto e il relativismo poiché tutto è relativo?

Allora uno Stato non si regge sul relativismo, ma necessità di un principio unificatore e questo principio unificatore da che cosa viene garantito?

Dalla legge? Ma la legge a che cosa farà riferimento?

17) Laicismo e laicità - correnti di pensiero

Farà riferimento a un concetto di persona? Quale tipo persona?

Allora il laicismo imperante propone una persona a cui bisogna fare riferimento.

Vengono considerati dei bisogni psicologici, non come espressione autentica di una vita interiore e di relazione con il trascendente.

Quindi vedete bene ci sono ovviamente degli scogli, degli scalini che si devono assolutamente percorrere per capire e per introdursi nel retto senso della laicità, che non è mai il laicismo.

Con il termine cultura laica si esprimono correnti di pensiero di tipo razionalistico e immanentista, ecco il problema.

Razionalistico: solo ciò che la mia ragione riesce a intendere e volere, può essere capito e accettato.

Cosa vuol dire immanentistico? Trascendente è Dio, immanente tutto ciò che non ha niente a che fare con l'aldilà, quindi solo tutto ciò che io vedo, tocco, posso capire, tutto ciò che è materiale.

In ogni caso tutto ciò che la scienza può spiegare ora o potrà spiegare in futuro fa sempre parte dell'immanenza, perché la scienza studia gli effetti delle leggi della natura, oppure studia, indaga le leggi della natura.

Se adesso non è in grado di capirle ma fra 100 anni sarà in grado di capirle, in ogni caso anche fra 100 anni sono sempre leggi della natura.

È chiaro che la scienza non riuscirà, non potrà, non deve neanche mettersi in testa di studiare delle realtà che sfuggono alle leggi della natura.

Certe cose non sono misurabili, come ad esempio l'amicizia, queste sono realtà astratte, che sono reali.

18) Psicologia e rivelazione

Qui entra in gioco la scienza psicologica, che è molto variabile, molto fluida proprio perché le persone umane non sono uguali.

E quindi nella scienza psicologica c'è un orientamento di massa, ci sono più di 600 scuole di psicologia, ognuna con proprio modo di concepire l'essere umano.

Quindi volete immaginarvi quante saranno in contrapposizione le une con le altre?

Mentre la Rivelazione ci dice come è fatta la persona umana che è spirito, mente e corpo.

Se tu accetti la Rivelazione sulla persona umana, che è un qualche cosa di atipico in tutta la Creazione, perché dotata di uno spirito immortale.

Allora tu capisci che con gli esseri umani non puoi usare lo stesso metro di giudizio che usi con il gatto.

L'essere umano è una realtà diversa, che è in questo mondo, ma non appartiene a questo mondo.

Quindi vuol dire che ci sono delle leggi che attraversano l'essere umano, che sono leggi naturali, ma ci sono delle leggi che lo superano; infatti l'uomo è destinato all'eternità e questo ce lo dice la Rivelazione, non ce lo dice la psicologia.

La psicologia studierà i desideri della persona umana, il desiderio di esistere per sempre che viene visto dalle scuole di psicologia come il desiderio di farsi ricordare, però sono tutti studi razionalistici, immanentisti.

Il termine "cultura laica" esprime correnti di pensiero di tipo razionalistico e immanentista che fanno perno sulla ragione umana, ecco il punto, in contrasto polemico con qualsiasi verità che non sia deducibile da essa e che non si possa controllare mediante l'appello al pensiero chiaro dell'esperienza."

Quindi il pensiero razionalista immanentista è in polemica con tutto ciò che viene rivelato, perché ciò che viene rivelato non può essere controllato, lo devi accettare e basta.

Se ti viene detto: " Dio uno e trino" tu puoi controllarlo questo?

No, lo devi accettare e basta.

Allora il pensiero razionalista-immanentista è in contrapposizione polemica con questo atteggiamento perché dice: " Come se non vedo non credo, quindi non esiste."

19) Laicità, mentalità diffusa

Comunque questo sarebbe un discorso molto ampio, molto lungo, che si riferisce alla laicità, voi vi rendete conto di come sia diffusa questa mentalità, certamente non su questi fronti così raffinati, dove noi stiamo cercando di approfondire un pochino, ma nel pensiero comune della gente tutto sommato è così, anche coloro che spesso vanno in chiesa molto spesso hanno una forma di appartenenza alla Chiesa molto tradizionale, quindi vuol dire che partecipano ai riti, ma in realtà, tante volte, non credono assolutamente a quello che viene insegnato dalla Chiesa.

Il fatto che ci sia il 25% di praticanti che pensa che ci sia la reincarnazione e che ci sia un'altra grande fetta di praticanti che non crede alla resurrezione della carne.

Vi rendete conto a che livelli siamo

 Poi ci sarebbero da vedere i singoli articoli del Credo, per vedere quale confusione esista all'interno del popolo di Dio.

Tutto perché la fede cristiana è vissuta come una coreografia, come una tradizione, come una consuetudine.

E sono poche le persone come voi, che vogliono ad un certo momento approfondire, perché le verità di fede debbono essere autentiche, noi non vogliamo credere alle chimere.

20) Fede fondata sulla rivelazione e non sulle fiabe

Noi vogliamo che la nostra fede sia fondata, è fondata sulla Rivelazione, non sulle fiabe che ci vengono dette.

Chissà quante persone voi avete sentito dire: "Oh il nonno è morto adesso è diventato un angelo che ti sta sempre vicino.

" Tutte falsità: il nonno è morto, non è certamente diventato un angelo e certamente se ne sta in paradiso se è stato buono evidentemente.

Perché il libro della Sapienza dice: " le anime dei giusti sono nelle mani di Dio " non se ne vanno a svolazzare di qua e di là ".

Mio marito me lo sento tanto vicino da quando è morto ".

E prima no? Brava, magari un senso di colpa, finché era vivo gli tirava le padelle dietro, poi quando è morto è diventato santo, buonanima gli porta i fiori al cimitero.

Sì è la religione dei morti, siamo tornati a essere etruschi.

Interventi: una cosa che mi ha scioccato è stata di andare al cimitero e sentire una musichetta… Io ho perso mio padre ancora giovane.

Questo però non vuol dire che tu creda che lui sia lì, ma tanta gente sì.

I morti ci sono vicini… ci sono vicini in maniera diversa: sento mio padre che aiuta me… sento che prega per me… sento la sua presenza nel senso di aiuto …

Questo è giusto, ma non vicino a te.

Questo è ciò che la Chiesa insegna da sempre, ma la gente non pensa questo, la gente comune pensa che sia fisicamente lì.

Noi sappiamo che nel dogma della comunione dei santi il legame non è spezzato, solo che è vissuto in modo diverso, quindi attenzione a quello che viene insegnato tante volte: " adesso è vicino a te " è vicino a te con la preghiera, non fisicamente.

Il Signore può concedere la sensazione di consolazione a una persona che sente tanto la nostalgia per una persona che è mancata, può concedere nella sua provvidenza questo tipo di consolazione ma questa non è la regola.

21) Domande e risposte sul rapporto con i morti

Intervento: "fanno in modo di farli parlare con i propri figli…

È una crudeltà perché significa costringere una persona a vivere nel passato.

Perché invece di fare questi ragionamenti li portano su strade diverse?

Questo sarà interessante chiederglielo.

Non voglio addentrarmi in questo discorso perché dopo divento "cattivo", quindi è meglio che non dica niente, però è evidente che è una risposta emotiva e non una risposta spiritualizzata o una risposta scritturistica.

Cioè tu rispondi emotivamente e improvvisamente alla persona che incontri, dicendole quello che le fa piacere sentirsi dire.

Così in questo modo tu ti poni subito dalla parte della salvatrice, della persona che è da apprezzare, perché ti sta dicendo qualche cosa che ti gratifica.

Questo è molto grave perché tu stai insegnando una tua verità, che non è la verità di fede, facendola passare come verità di fede: quindi tu stai strumentalizzando la Scrittura, e strumentalizzare la Scrittura significa dare adito alle eresie come "il movimento della speranza" che fa esattamente quello che tu hai annunciato, mettere in comunicazioni i morti con i vivi sta trasgredendo in forma grave a quello che c'è scritto nella Bibbia nel libro del Levitico ( Lv 18 ) dove si dice: "chiunque fa queste cose è in abominio al Signore".

Ora ditemi quanti cristiani voi avete sentito dire che conoscono questo passo della Scrittura?

Attenzione che io ho detto cristiani in senso generico, però si potrebbe dire anche qualche cosa di più.

Quante sono le persone che conoscono presto passo della Scrittura, che non è stato smentito, anzi che Gesù ha sottolineato nella parabola di Lazzaro e di del ricco epulone?

Tra noi e voi è stabilito un grande abisso, nessuno che possa pensare di andare di qua o di là ecc. allora mandalo dai miei fratelli "; " no perché hanno già i profeti, hanno già tutto questo se non credono a loro non crederanno neanche ai morti ".

Perché voi non penserete mica che quelli che vanno al Movimento della Speranza per interrogare i loro parenti morti credano alla Bibbia?

Credono solo ai loro parenti morti, e se i parenti morti dicono che la Madonna ha avuto quindici figli loro credono a loro, non alla Bibbia, vi rendete conto?

22) Il razionalismo e il cammino cristiano

È questo il problema che il razionalismo produce questa divisione: fideismo, ateismo, mentre il cammino cristiano è un cammino in cui tutte le realtà umane entrano e vengono permeate dalla presenza di Dio, perché il nostro Dio è un Dio provvidente.

Ecco dove si situa, intanto la grande particolarità del cristianesimo, che è straordinario proprio per questo fatto, che cioè valorizza tutte le singole potenzialità dell'essere umano, ma molto di più.

È opera misericordia corporale… "certo ma che una cosa è onorare il corpo, che fu il tempio dello Spirito Santo, una cosa è pensare che la persona sia lì.

Ricordatevi bene: nelle opere di misericordia si dice di andare a visitare le tombe dei morti per cosa?

Per andare a consolarsi o per pregare per loro?

Allora voi provate a vedere quante persone che vanno al cimitero vanno a pregare o vanno a chiacchierare, vanno a mettere i fiori lucidare il marmo della tomba, ditemi che cosa se ne fa il morto di tutto quello?

23) Il purgatorio

Se voi pensate che la Madonna nel 1917 si è presentata ai tre pastorelli, è una rivelazione privata ovviamente, quindi noi non la prendiamo come verità di fede, però come motivo per riflettere sì, e ai tre pastorelli, uno dei tre mi pare Giacinto o Melania ha chiesto: " e quella nostra amica che è morta?

" La Madonna ha detto: " si è salvata, però dovrà stare a fare in Purgatorio fino alla fine del mondo.

" Una ragazzina di 16 anni che se ne sta in Purgatorio fino alla fine del mondo.

Ora quante persone si ricordano dell'esistenza del Purgatorio, che è verità di fede e che fa parte della Rivelazione?

Quanti si ricordano di pregare per i propri morti?

Ma se pregano … perché la persona dall'istante che chiude gli occhi è sicuramente, secondo la mentalità di tutti, in Paradiso.

Può essere stata la bestia più bestia del mondo che si è fatto tre o quattro famiglie, che ha continuato a fare la comunione, cinque o sei aborti ecc., quindi stragrave tutto quello che ha fatto ma è, per la gente, sicuramente in Paradiso.

Ma allora la preghiera per i morti dove va a finire? Ha amato molto, ci voleva questa.

Come dicevo prima buonanima.

Ricordatevi bene l'opera di misericordia ci invita non ad andare a visitare la tomba, il pezzo di marmo, ma ci invita a dire: " ecco mi ricordo della tua esistenza, prego perché il Signore non ricordi con la sua misericordia tutte le tue mancanze e voglio prendere esempio dalla tua vita, per tutti gli esempi di bontà, di dedizione ecc. ecc., perché tutto il bene che tu mi hai lasciato ti faccio vedere che io lo faccio fruttare e questo a lode e gloria di Dio Padre, che si riflette nella vita di ciascuno di noi".

Questa è la concezione autentica cristiana, quanti hanno la concezione autentica cristiana?

Quanti sanno che veramente il Purgatorio esiste e che tanto ci passiamo, perché non siamo splendenti come l'Immacolata Concezione.

I salmi dicono 1000 anni sono come il giorno di ieri che è passato.

Anche i sacerdoti come catechesi non ne parlano più.

Io sono amareggiato per questa situazione, quando tu parli dell'inferno …

Vedete cosa sta producendo tutta questa mentalità buonistica, sta producendo questo problema: poiché esiste nell'inconscio collettivo solo il Paradiso, allora vuol dire che tutti sono destinati al Paradiso.

Il Purgatorio e l'Inferno non esistono, allora poiché non esiste il castigo o posso fare qualunque cosa.

Quindi fioriscono le sette sataniche, perché tanto inconsciamente le persone sono convinte che qualunque cosa facciano tanto andranno lo stesso in Paradiso, questo a livello inconscio.

Pensateci.