I tre poteri di Cristo estesi a tutto il corpo

20-3-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Specialità della vocazione cristiana
2) Il sacro crisma
3) Olio degli infermi e olio dei catecumeni
4) Il carattere
5) Nell'aldlà si sarà come angeli
6) Il valore del Battesimo
7) Gesù ha in sé il potere regale, profetico e sacerdotale
8) Se il nostro capo è re, noi che siamo parte del suo corpo mistico siamo re in Lui
9) I tre poteri Cristo li ha estesi a tutto il suo corpo
10) La stola
11) Per la Chiesa moltissimi sono i simboli
12) Sacerdozio comune dei fedeli
13) Come ha vissuto Gesù la sua condizione in tutto il tempo in cui era in famiglia?
14) La natura sottratta all'autorità provvidente di Dio
15) Perché Dio si è fatto uomo?

1) Specialità della vocazione cristiana

La volta scorsa abbiamo introdotto il discorso sul sacerdozio comune dei fedeli.

Allora possiamo andare avanti, tenendo presente che parlare degli Istituti Secolari esige la presa di coscienza della vocazione cristiana di ciascuno di noi.

Parlando degli Istituti Secolari non possiamo fare a meno di sottolineare quella che è la specificità della vocazione cristiana.

In realtà è da un po' che stiamo sottolineando quest'aspetto, però vale la pena di ricordarci che il Battesimo costituisce per noi un punto di divisione.

Come ho già detto altre volte con il Battesimo, in parole semplici, s'inserisce in noi una nuova ontologia cioè un nuovo modo di essere non di fare, di essere, che si traduce in quella espressione che dice tutto: diventare figli di Dio.

Ed è un qualche cosa di esorbitante, se noi ci mettiamo a riflettere che la natura umana limitata viene riempita dall'interno dalla sopranatura.

Non per niente il Battesimo è un dono della Grazia, quindi è realmente lo spirito di Dio che viene a portare la vita nuova dentro di noi, la vita di Dio.

Ora noi sappiamo molto bene che con il Battesimo certamente tutto Dio viene ad abitare dentro di noi, ma noi diventiamo o veniamo conformati a Cristo attraverso la consacrazione battesimale.

2) Il sacro crisma

Voi ricorderete che nel rito del Battesimo c'è l'unzione con il Sacro Crisma, cos'è il Sacro Crisma?

L'olio profumato che viene confezionato il Giovedì Santo.

Siete andati qualche volta?

Cominciate un po' a pensarci per quest'anno, di partecipare alla messa crismale in Cattedrale, con il Vescovo.

E così potrete assistere a questa solennissima celebrazione, durante la quale ogni vescovo, in ogni diocesi consacra gli oli, che serviranno per i sacramenti.

Comunque il Sacro Crisma è quell'olio che viene consacrato dal Vescovo nel quale è aggiunto un balsamo, cioè un profumo.

Cosa serve questo profumo?

Serve a indicare in modo sensibile la presenza dello Spirito, che ti consacra come dire il profumo di Cristo, come dicono i Padri della Chiesa.

Il Sacro Crisma indica una forma di consacrazione.

Con il Sacro Crisma si operano i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Ordine Sacro.

3) Olio degli infermi e olio dei catecumeni

In quella stessa celebrazione viene confezionato anche l'Olio degli Infermi e l'Olio dei Catecumeni.

L'olio degli Infermi serve per il sacramento dell'unzione degli infermi, l'olio dei catecumeni viene usato per i battesimi.

Sono tre ampolle diverse.

Voi sapete che c'è un'unzione che precede quella del Sacro Crisma che è l'Unzione Esorcistica, si usa l'olio dei catecumeni con questo olio e una preghiera di forma esorcistica si invoca la potenza di Dio, perché questa creatura sia liberata da qualsiasi influsso del peccato, del male, della cattiveria di Satana tutto sommato.

Voi ricorderete che nelle promesse battesimali c'è il credere e la rinuncia a Satana e a tutte le sue pompe e le sue seduzioni.

Va bene? Quindi ricordate che c'è anche questo aspetto.

4) Il carattere

Crisma vuol dire consacrazione, unzione che consacra, vi ricordo che questi tre sacramenti sono gli unici tre che danno il carattere, che sarebbe il sigillo dello Spirito Santo.

Il carattere dura fino alla nostra morte oppure no? Oltre.

Quindi il carattere rimane anche dopo la nostra morte, quindi questo sigillo dello Spirito Santo c'è dopo la morte per chi l'ha ricevuto?

Sì; se uno è battezzato prima di morire dopo morto nell'aldilà resta battezzato o non più?

Se è cresimato prima, lo resta anche dopo?

Se è sacerdote prima lo resta anche dopo?

Sì; sono gli unici tre sacramenti che restano nell'eternità gli altri no.

Il matrimonio no. È anche logico il matrimonio è figura della Trinità, si rappresenta sulla Terra mediante l'unione delle due persone, quella unità inscindibile che esiste tra Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.

Se il matrimonio sulla Terra è immagine della Trinità; quando tu sei di fronte alla Trinità hai bisogno ancora che ci sia un'immagine?

No, non solo perché c'è già la Trinità di fronte ai tuoi occhi, ma soprattutto perché tu fai parte della Trinità.

5) Nell'aldlà si sarà come angeli

Quando Gesù vorrà annunciare questo mistero dirà semplicemente che nell'aldilà si sarà come angeli nel cielo, perché Dio sarà tutto in tutti.

Quindi il segno sacramentale matrimoniale vale su questa terra e richiama quella unità straordinaria, inscindibile, meravigliosa che è la Trinità, ma nell'aldilà non ha più senso, non solo perché Dio è di fronte ai nostri occhi, ma perché noi facciamo parte di Dio.

A proposito del discorso che facevamo la settimana scorsa quando annunciavamo, come dire, gli angeli in che modo possono partecipare alla vita di Dio, vi ricordate che l'abbiamo enunciato?

Ecco in questa parola di Gesù si può intuire una risposta, quando Gesù parla del matrimonio dice: "Nell'Aldilà non ce ne sarà più bisogno perché tutti saranno come angeli di Dio e Dio sarà tutto in tutti."

Certo, se noi lo pensiamo riferito alle persone umane, Dio sarà tutto in tutti, però Gesù ha detto: "Come gli angeli." quindi significa che anche gli angeli sono tutti in Dio e Dio è tutto in loro, quindi la partecipazione alla Trinità non è in qualche modo annunciata in maniera molto velata?

Noi sappiamo che nella Scrittura tutto quello che è rivelato non è tutto ciò che è, perché Dio è molto più grande del nostro modo di capire.

Ci è rivelato tutto ciò che serve alla nostra salvezza e tutto quello che noi siamo in grado di portare: "Molte cose avrei ancora da dirvi ma non siete capaci di portarne il peso, quando verrà lo Spirito vi annuncerà tutte le cose e vi porterà la verità tutta intera."

Portare alla verità non vuol dire che ci insegna tutto, vuol dire che ci porta verso Dio.

6) Il valore del Battesimo

Chiusa la parentesi.

Il valore del Battesimo produce dentro di noi la presenza di Dio e viene a realizzare dentro di noi quella che è l'immagine di Dio, quindi noi diventiamo visibilmente l'immagine di Dio.

Chi è l'immagine di Dio? È Gesù visibile dell'invisibile Dio.

Allora il battesimo viene a portare dentro di noi, viene a trasformarci fino farci essere come Gesù.

Pensate se lo Spirito Santo riuscisse a fare di noi quello che è nel suo cuore!

Il problema non è dello Spirito Santo, il problema è nostro che non glielo lasciamo fare.

Se noi fossimo così docili allo Spirito Santo chiunque ci vedesse potrebbe dire: ho visto Gesù.

È chiaro che lo Spirito Santo in qualche modo desidera fare di noi un altro Cristo o meglio fare di noi il Cristo visibile.

7) Gesù ha in sé il potere regale, profetico e sacerdotale

Ora Gesù Cristo ha in se stesso tre poteri fondamentali: potere regale, profetico e sacerdotale questo vuol dire che attraverso il Battesimo noi conformati a Gesù Cristo beneficiamo di questi tre poteri da cui si dice che ogni battezzato è re, profeta e sacerdote.

Avete capito da dove viene il sacerdozio comune dei fedeli?

Per il semplice fatto di essere battezzati si è sacerdoti, non sacerdoti ordinati, che vuol dire con il sacramento dell'Ordine, ma sacerdozio comune dei fedeli.

Incorporati a Cristo, unico Sommo Sacerdote, tutti i battezzati sono sacerdoti, come sono re, come sono profeti, perché il capo del corpo che è la Chiesa Gesù Cristo è sacerdote, re e profeta.

Se tu sei una regina, puoi dire che sei regina solo nella testa, perché nella testa porti la corona?

Le tue spalle non sono più regali?

Mi pare evidente se la tua testa è regale lo è anche il resto del tuo corpo.

8) Se il nostro capo è re, noi che siamo parte del suo corpo mistico siamo re in Lui

Se il nostro capo è Re noi che siamo parte del Suo corpo mistico siamo re in Lui, perché Lui lo è, noi lo siamo, ma questo che cosa comporta?

Comporta che Lui ascendendo al cielo ha fatto di noi il suo corpo.

Che cosa succede a una persona la cui testa dice di fare una cosa e le cui mani ne fanno un'altra?

Che va a finire all'ospedale.

Se la tua testa dice: "Adesso metto la freccia e giro a destra" e invece metti la retromarcia e vai da un'altra parte che cosa succede?

Che puoi anche andare al Cimitero.

Allora se il capo del corpo della Chiesa dice: questa è la direzione, il resto del corpo della Chiesa fa quella cosa, se non fa quella cosa, cosa vuol dire?

Uno: non è unito al capo del corpo, due: è malato, se è malato non ha colpa se non fa quello che viene detto, non è in comunione.

Se fa quello che gli viene detto e sbaglia è in peccato, ossia tu vuoi fare quello che il capo del corpo ti dice di fare, però sei condizionato dalla febbre che si chiama egoismo ecc… per cui tu vedi il bene che vorresti e fai il male che non vorresti, proprio come diceva San Paolo, allora che cosa vuol dire?

Che tu vedi il bene e fai il male, come si chiama far il male? Peccare.

Questi sono dei banali esempi che cercano di farci capire che cosa significa questo: ciò che c'è nel capo deve esserci anche nel resto del corpo.

Se il capo è unito a Dio Padre anche il resto del corpo lo è, se il resto del corpo non lo è, allora è unito al capo o no? No.

Da qui derivano tante altre cose.

9) I tre poteri Cristo li ha estesi a tutto il suo corpo

Il potere di Cristo di essere Re, di essere Profeta e di essere Sacerdote è di Cristo, ma Lui senza toglierselo da sé a chi l'ha dato?

L'ha esteso a tutto il suo corpo.

Se io nella mia testa ho l'idea di suonare un brano di musica, ma se poi questo mio comando non arriva alle mie dita, io posso suonare quel brano di musica? No.

Se non arriva alle mie dita, per quale ragione?

Perché le mie dita sono diventate pigre, non hanno voglia di fare quello che ho detto?

Allora sono colpevoli.

Oppure perché il comando da qui non arriva a qui, allora sono malato.

Se il potere è quello di Gesù Cristo e noi siamo uniti a Gesù Cristo con il Battesimo allora dovrebbe essere una cosa normale che tutto ciò che c'è nel capo confluisca nelle membra.

Ora il capo è Re, le membra agiscono da re.

Il capo è profeta le membra agiscono profeticamente, il capo è sacerdote le membra agiscono sacerdotalmente.

Un membro che fa parte del corpo mistico della Chiesa è giusto che dica: ah no, io non esercito in questo ambito?

Perché non è giusto? Faccio domande difficili, però vi porto a ragionare.

Perché quel potere non è mio, mi è stato dato, non esercitare quel potere significa smentire il nostro battesimo.

Non abbiamo mai pensato forse che la presenza visibile, sotto un certo aspetto, anche se misteriosa di Gesù nel nostro tempo e nel nostro spazio è assicurata da chi?

Come? Dai sacramenti? Non dimentichiamo che la Chiesa è sacramento di cosa?

Detto in parole che un bambino potrebbe capire: la Chiesa è Gesù Cristo.

Tu sei Chiesa? Perché? Perché sei battezzato.

Quindi siete Chiesa e dentro di voi vive il Padre e Gesù Cristo.

Quindi se questa è la presenza di Dio io posso impedire a Dio di estendere la sua presenza, rifiutandomi di esercitare ciò che lui ha fatto di me e cioè re, sacerdote e profeta?

Se lo faccio sono a posto davanti a Dio?

Quanti sono i cristiani che sanno di essere dei re, che sanno di essere dei profeti, che sanno di essere dei sacerdoti?

Quanti sono i cristiani che sanno cosa vuol dire essere sacerdoti, profeti, re in virtù del battesimo?

Quanti lo sanno? Allora voi capite che il battesimo non è semplicemente due gocce d'acqua che ti cadono sulla testa, è la vita di Dio che viene dentro di te, l'autorità di Dio che si eserciterà attraverso di te.

10) La stola

Se avete quei fogli lì provate a vedere dove c'è scritto stola e vedete un po' che cosa vi ho scritto vicino.

C'è una stola a portata di mano, mi pare che ci sia?

Molto bene, allora vedete la Stola, adesso è in forma molto stilizzata, questo è il segno sacerdotale del ministero ordinato si appoggia sulle spalle e va a finire sulle mani.

Avete capito che cosa simboleggia?

Simboleggia le mani di Cristo che si appoggiano sull'uomo, le spalle rappresentano, solitamente, la persona umana, su cui si appoggia il potere di Cristo, avete capito?

Il sacerdote che agisce "in persona Christi" è Cristo che agisce nelle mani del sacerdote ordinato, adesso avete capito il simbolo?

In maniera visibile quello è un simbolo, è un indumento sacro, un paramento sacro che ci rappresenta in modo visibile le braccia di Dio, che si posano sulla creatura umana, per simboleggiare in maniera ancora più chiara che è Gesù Cristo che agisce attraverso il sacerdote ordinato.

Solitamente non si parla dei paramenti sacri.

Voi ricorderete nel tempo prima del Concilio che con il Sacro Crisma vengono ordinati o consacrati i sacerdoti e la consacrazione del sacerdote avviene con l'unzione delle palme delle mani ma il sacramento dell'ordine prevede tre livelli: il diaconato, il presbiterato e l'episcopato.

Il vescovado è un'altra cosa, ora anche i vescovi vengono consacrati con il Sacro Crisma sulla testa, per questo si mette lo zucchetto rosso sopra per dire consacrazione e sul dorso delle mani.

Prima del Concilio, se voi ricordate vagamente, vi ricorderete che nelle funzioni più solenni i vescovi indossavano le chiroteche, cioè i guanti liturgici dei colori liturgici, che cosa avevano qui sopra? Due croci.

Non perché erano simpatiche decorative, ma per indicare che qui sono consacrate.

Un vescovo che riceve l'olio santo come viatico non viene unto qui ma qui, perché qui ha la consacrazione che gli permette di consacrare altri al ministero ordinato.

11) Per la Chiesa moltissimi sono i simboli

Quindi tenete presente che per la Chiesa ci sono moltissimi simboli, che richiamano delle realtà profonde, però se noi non conosciamo queste realtà profonde, anche i simboli diventano lontani da noi.

Voi come catechisti dovete saper rendere interessanti anche le funzioni liturgiche, facendo capire i simboli della liturgia.

Come quando vi dissi, tempo fa, che cosa sono i tre segni di croce, che si fanno dopo la proclamazione del canto allelujatico al Vangelo.

Che cosa richiama tutto questo?

Un brano della Scrittura Nuovo Testamento 1 Ts 5,23: "Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione e tutto quello che è vostro spirito, anima e corpo si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo," Signore tutto quello che è mio si conservi irreprensibile per la Tua venuta, spirito, anima e corpo.

Avete capito i tre segni di croce? Non sono dei segni liturgici che piovono così casualmente: spirito viene indicato il cuore, anima viene indicata la mente, il corpo la bocca.

Certo si fa 1,2,3 per fare una cosa ordinata, perché la persona è una realtà unica.

Noi individuiamo i tre livelli diversi o se volete le tre dimensioni, ma la persona umana è una sola realtà, come Dio è una sola realtà, però di tre persone.

Come Dio è un mistero cosa credete che la persona umana non sia un mistero?

È un mistero? Tu pensa che tu sei una persona umana, ma nello stesso tempo sei re, sacerdote e profeta.

Cosa vuol dire essere re, cosa vuol dire essere sacerdoti ed essere profeti?

Adesso parliamo solo del sacerdozio comune dei fedeli.

Il compito del sacerdote, ve l'ho già detto in tante altre occasioni è quello di rendere sacro qualche cosa.

Cosa vuol dire rendere sacro qualche cosa?

Strapparlo dalla temporalità, dalla mondanità e elevarlo a Dio.

Cosa vuol dire temporalità?

Temporalità vuol dire una cosa legata al tempo che finisce con il tempo.

12) Sacerdozio comune dei fedeli

Allora il compito del catechista è quello in qualche modo di consegnare all'eternità ciò che in realtà è legato al tempo.

Quindi nel sacerdozio comune dei fedeli che cosa accade?

Che qualunque cosa il fedele consegni a Dio viene consacrato.

Il compito di ogni battezzato, che è re, sacerdote e profeta, come sacerdozio comune è proprio questo: quello di consegnare, consacrare a Dio le realtà che si vivono, tutte le realtà che si vivono.

Il sacerdote ordinato, cioè quello che ha il sacramento dell'Ordine, ha un compito specifico e una risposta specifica ad una chiamata specifica di Dio, Dio ti chiama e dice: "È troppo poco che tu sia semplicemente sacerdote comune, ho bisogno che tu consacri altre cose, non solo le cose del mondo.

Ho bisogno che tu mi renda presente a tutti gli altri sacerdoti del mondo, perché possano attingere da me l'amore, la forza ecc… ecc…

Quindi a te chiederò di consacrare le cose sante quindi i sacramenti e a te chiederò di elevare le menti ai miei fedeli spezzando la parola ( vuol dire spiegazione, predicazione ecc… ecc… )"

Ma questo è il compito del ministero ordinato.

Il sacerdozio comune invece si riferisce a tutte le realtà del mondo, Dio si aspetta che qualunque realtà noi viviamo la consegniamo a Lui e questo significa consacrare e fa parte del nostro sacerdozio comune.

Fatemi un esempio di ciò che si può consacrare a Dio?

Il lavoro, lo sport, la sofferenza, la vita, le attività quotidiane…

Quali sono le realtà che fanno parte della persona umana, di una giornata di una persona?

Il lavoro, cosa vuol dire consacrare a Dio il lavoro?

Guardate quanti risvolti ci sono.

Consacrare a Dio il lavoro vuol dire: lo faccio per Te, con Te e come Te…, ma come Te!

Gesù fu un lavoratore o visse di rendita?

E se tu fossi un multimiliardario che puoi vivere di rendita cosa devi fare?

Se sei battezzato non sei chiamato allo stesso modo a consacrare a Dio la tua situazione?

Cosa vuol dire essere ricchi come Dio? Dio è ricco?

C'è qualcuno più ricco di Dio? Dio ha tutto.

Come vive il suo essere ricchissimo, infinitamente ricco?

Donando tutto, ma donando tutto si è forse privato di qualcosa?

Cosa vuol dire consacrare a Dio la ricchezza? Farne partecipi gli altri.

Vedete quanti risvolti, cioè sarebbe veramente un'altra umanità se una minima parte di cristiani prendessero sul serio ciò che lo spirito di Dio ha fatto con il Battesimo.

Sarebbe tutto diverso. Il lavoro nelle fabbriche dev'essere consacrato a Dio?

Il lavoro nei Sindacati, i sindacalisti se sono battezzati sono a posto davanti a Dio, quei battezzati che vivono il loro servizio sindacale a prescindere da Cristo? No, non sono a posto.

Il mondo imprenditoriale, quindi gli investitori, gli industriali ecc… ecc… se sono battezzati e non vivono questo battesimo come sacerdozio comune, consacrando a Dio il loro stato, la loro condizione, il loro lavoro sono a posto di fronte a Dio? Non sono a posto.

Per questo molti dicono: è molto meglio non avere niente, perché più hai più sei responsabile di fronte a Dio, dunque tu devi consacrare a Dio, devi consegnare a Dio, cosa vuol dire consegnare a Dio?

Vuol dire: come farebbe Dio, se Lui fosse al posto mio?

13) Come ha vissuto Gesù la sua condizione in tutto il tempo in cui era in famiglia?

Ieri era S. Giuseppe, S. Giuseppe era un artigiano, un piccolo imprenditore, come avrà vissuto la sua condizione professionale?

Se l'ha fatto S. Giuseppe lo possono fare anche gli altri, la Santa Famiglia di Nazareth era in miseria?

Non c'è scritto da nessuna parte che fossero in miseria, anzi si dice che la Madonna aveva comprato a Gesù la tunica inconsutile, che era la più costosa che ci fosse allora in commercio, era la tunica del Sommo Sacerdote.

Quindi noi non dobbiamo essere reazionari stile anni 70' e pensare a un Gesù proletario, perché Gesù non era un proletario.

Come ha vissuto Gesù la sua condizione in tutto il tempo in cui era in famiglia?

Alla presenza di Dio, il Vangelo ci dice che Gesù cresceva in sapienza, età e grazia, vuol dire che tutte le situazioni che Lui viveva le viveva in comunione perfetta con il pensiero, il sogno, il desiderio, il progetto di Dio.

Nella famiglia come sarà stato come figlio? Perfetto.

Però si dice anche che quando Maria e Giuseppe gli dissero: "Noi angosciati ti cercavamo."

Non è che Gesù disse: "Che volete io debbo occuparmi del padre mio, andatevene."

Lui tornò a casa con loro che vuol dire tanto, e restò loro sottomesso.

Questa semplice frase dice tutto: restò loro sottomesso, se resta vuol dire che anche prima lo era.

Quindi sottomissione reciproca: le condizioni che c'erano in quella famiglia erano condizioni perfette.

Il sacerdozio comune dei fedeli era già vissuto lì dentro, consacrare a Dio tutto ciò che si viveva.

14) La natura sottratta all'autorità provvidente di Dio

Perché era necessario tutto questo?

Per la semplice ragione che vi ho spiegato la volta scorsa è cioè: con il peccato originale l'uomo si è tenuto ciò che Dio gli aveva dato cioè tutta la natura.

Ora in qualche modo, per l'atto di ribellione degli uomini la natura è stata sottratta all'autorità provvidente di Dio: non per colpa della natura, ne per colpa di Dio, ma per una decisione libera degli uomini, che vi ho detto la volta scorsa…

Dio provvedeva agli uomini e alla natura, perché Lui è provvidenza.

Ricorderete che vi ho detto questo la volta scorsa: "Hai voluto distaccarti da me allora dovrai gestire la natura da solo, senza la mia provvidenza, con fatica lavorerai, con sudore della fronte potrai procurarti del cibo e partorire non sarà più una cosa gioiosa, ma sarà una cosa dolorosa.

Perché tu hai voluto essere Dio al posto mio, finché io ero il tuo Dio io provvedevo a te attraverso le leggi della natura condizionate dalla mia provvidenza perché io ti amo, io sono sempre amore, sono sempre provvidenza però la natura me l'hai strappata dalle mani, hai voluto dirigere al posto mio e vedrai che cosa significa gestire la natura senza averne l'autorità."

Ora con l'incarnazione Gesù Cristo si è fatto uomo e ha fatto sì che gli uomini partecipassero di nuovo alla comunione con Dio, però questa comunione con Dio, che è stata perfetta in Gesù Cristo verbo di Dio che si fa uomo, deve essere perfezionata in ciascuno di noi cioè completata da ciascuno di noi.

Dov'è il capo è anche il corpo, dov'è il maestro sono anche i discepoli.

Allora il maestro è nella percezione del sacerdozio ossia nell'offerta totale di sé, ecco lo vediamo lì in croce, tutto è nelle tue mani, tutto è compiuto, cosa vuol dire tutto è compiuto?

Vuol dire tutto ti ho riconsegnato.

Nelle tue mani consegno il mio spirito. Quindi tutto e poi spirò.

Quindi al termine dell'epilogo quella croce significa il momento più alto del sacerdozio, tutto ha consacrato, questa consacrazione è cominciata fin dall'istante del concepimento, dall'istante del concepimento quello era l'inizio della consegna a Dio Padre di tutto ciò che è la natura, la redenzione è avvenuta…

È iniziata da lì, perché se la redenzione, che significa il riconsegnare tutto a Dio Padre liberamente e volontariamente con uno stile di comunione, tutto quello che fa parte dell'esperienza del Verbo di Dio che si fa carne è già questo.

Lui ha redento tutto, cioè ha vissuto tutto in Maria, con Maria, nella Santa Famiglia, per riconsegnare a Dio tutto ciò che gli uomini avevano strappato dalle mani di Dio.

Dio poteva chiudere le mani? Dio lascia sempre le mani aperte.

Quando i figli hanno rubato ciò che aveva nelle mani non si è ribellato, perché ama.

Lui dirà: "Va bene l'avete voluto vi costerà cara lavorerete con il sudore ecc… però vi manderò un salvatore il quale riconsegnerà nelle mie mani tutto quello che voi mi avete rubato."

In fondo il cibarsi dell'albero della conoscenza del bene e del male non è stato un furto?

E non rappresenta un furto? Ve l'ho già detto altre volte se Adamo ed Eva fossero andati da Dio e gli avessero detto: "Senti il serpente ci dice questo, questo e quest'altro a pensarci bene ci farebbe comodo conoscere cos'è il bene cos'è il male, cosa ne pensi Signore?

Possiamo cibarcene?" Cosa avrebbe detto Dio? Avrebbe detto sì.

Se gli uomini si fossero rivolti a Dio in quel modo, non avrebbero rubato, avrebbero dimostrato che erano in comunione con Dio e quindi non sarebbero stati in peccato di ribellione e Dio avrebbe dato questo permesso.

Tanto è vero che con la discesa dello Spirito Santo, che ci convince quanto è peccato e ci porta alla verità tutta intera noi abbiamo il dono del discernimento, che non è niente altro che la rivelazione di ciò che è secondo Dio e di ciò che non lo è, cioè di ciò che è vero e di ciò che non lo è, di ciò che è bene e di ciò che non lo è.

Vedete non è niente altro che il dono di Dio alla sostituzione del furto del frutto della conoscenza del bene e del male.

( Intervento: se noi fossimo stati in comunione con Dio… Gesù non sarebbe venuto? )

Siete sicuri? Secondo voi? Sentiamo.

15) Perché Dio si è fatto uomo?

Ricordatevi che nella storia della Teologia sono stati molti i teologi, molti pensatori che si sono fatti questa domanda: perché Dio si è fatto uomo?

Ditemelo: per farci conoscere chi è lui, per perdonarci, darci la prova che Dio esiste…

Quindi tutto sommato Dio è stato costretto a venire per aggiustare i cocci?

Quindi in qualunque modo la giriamo Dio ha dovuto venire qui per aggiustare i cocci rotti.

Non avete voi quel disegno di quel baratro infinito?

Prima del peccato originale chi era morto? Il paradiso era aperto o chiuso?

Come si chiamava quel giardino terrestre? Paradiso terrestre non Paradiso celeste.

Se non ci fosse stata la morte, allora si avrebbe dovuto avere una Terra grandissima per contenere tutti.

Pensate da quanti migliaia di anni esiste il mondo e l'uomo, allora quanto spazio ci voleva per accogliere gli uomini, che non sarebbero mai morti.

Non vi pare che sia un po' troppo farraginoso tutto questo?

Se non ci fosse stato il peccato originale si sarebbe passati da questo stato a un altro stato, non la morte.

Vi ricordo che come è scritto "Dio andava a parlare con i suoi e passeggiava nel giardino con i progenitori" questo indica … che si può parlare di un cambiamento di stato …..certo che noi non lo possiamo intuire, se non in questo modo, perché noi siamo nell'esperienza della caducità e della morte.

Per noi la morte è una situazione terrificante e tutto quello che volete, ma nel Paradiso terrestre ci sarebbe stato il passaggio dal paradiso terrestre al Paradiso eterno celeste, dove in quello terrestre Dio di tanto in tanto veniva a dialogare con i suoi, in quello celeste gli uomini sarebbero stati completamente, totalmente, continuamente in, con e per Dio.

Cerchiamo di distinguere tra la disperazione e la nostalgia.

Io ho visto tante persone disperate e ho visto tante persone piene di nostalgia.

La persona disperata si vede crollare tutto addosso, la persona di fede ha nostalgia, quindi piange, ad esempio Gesù e la Madonna.

Anche Gesù piangeva di nostalgia quando è morto Lazzaro.

È chiaro che quando ti viene a mancare qualche cosa, tu stai così male, che sembra che tutto ti crolli addosso.

Può esserci una tentazione di disperazione, ma il cadere nel baratro della disperazione significa smentire l'azione dello Spirito Santo dentro di noi.