Discernimento sulla vocazione rinnovata

8-5-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il Catechista inserito nella vita della Chiesa
2) La dimensione comunitaria ecclesiale
3) Cosa rende unica e irripetibile una persona?
4) La Chiesa è Gesù Cristo
5) Abbiamo acquisito il dono di vivere nello spirito di Dio?
6) Lo Spirito ci trasforma in Lui
7) Se in noi o nel corpo di Cristo delle "cellule" impazziscono?
8) Cosa vuol dire vivere nello Spirito di Dio?
9) Giusta visione di appartenenza e di identità
10) Il catechista e la liturgia
11) Esperienza liturgico-sacramentale
12) Cos'è il triregno? e i tre cerchi?
13) Compito della liturgia
14) Il catechista e la liturgia
15) Crescere nel gusto della gloria di Dio
16) Siate pedagoghi
17) Cos'è una persona?
18) L'ambiente è importante
19) Le chiese pluriuso
20) Preparare una piccola liturgia per i ragazzi
21) Gli oggetti principali della liturgia
22) Cos'è il conopeo?
23) Valorizzare i singoli luoghi di una cappella
24) I paramenti liturgici
25) Gli atteggiamenti da tenere durante la celebrazione eucaristica
26) Nulla è per caso, perché è guidato dallo Spirito

1) Il Catechista inserito nella vita della Chiesa

Il catechista, a maggior ragione del semplice cristiano è inserito nella vita della Chiesa in un modo del tutto singolare, che non vuol dire atipico, ma vuol dire importante, vuol dire molto legato alla vita intima della Chiesa.

Ora molti sono gli aspetti da considerare sul mistero Chiesa.

Cerchiamo di enuclearne qualcuno in maniera sintetica, perché abbiamo bisogno di acquistare una dimensione ecclesiale del nostro cristianesimo.

Sappiamo tutti che nella mentalità di oggi è molto più facile crearsi una spiritualità individualista ed è invece molto difficile trovare delle persone che abbiano una visione ecclesiale della propria spiritualità, del proprio essere battezzati.

Tanto per intenderci è molto più facile gestirsi individualmente, personalmente la propria vita anche spirituale, piuttosto che sentirsi inseriti nella vita e nel cammino della Chiesa.

2) La dimensione comunitaria ecclesiale

Forse c'è, togliamo pure il forse, la dimensione comunitaria ecclesiale da recuperare.

Sono parole che risuonano con una certa frequenza da molti anni nell'uditorio dei fedeli e che rischiano di essere dimenticate facilmente.

Esperienza comunitaria ecclesiale, parole che riempiono tanto la bocca, ma che hanno un significato teologico molto profondo.

Forse noi dimentichiamo che quando diciamo Chiesa o quando diciamo comunità stiamo dicendo uno sviluppo ulteriore di quel concetto che è alla base della Chiesa e che è il corpo mistico.

Probabilmente abbiamo bisogno di recuperare il valore di quello che è rappresentato nella teologia di San Paolo come il corpo mistico della Chiesa.

Quando diciamo la parola Chiesa individuiamo le strutture della Chiesa, la parrocchia, il gruppo dei catechisti, il capo dei catechisti, il parroco ecc… ecc… oppure l'insieme delle parrocchie, la Vicaria, la Diocesi ecc… ecc… è come se noi vedendo una persona noi dicessimo: "Ecco quello scheletro è la persona."

3) Cosa rende unica e irripetibile una persona?

Ma la persona non è costituita dallo scheletro e non è neanche costituita dallo scheletro più la carne, la persona non è il corpo, la persona non è neanche solo il corpo e la mente, la persona è il corpo, la mente e lo spirito, è tutto un'insieme.

Che cos'è che rende unica e irripetibile quella persona? Il corpo? La mente? Lo spirito.

Quindi quello che non si vede è ciò che da senso alla persona.

Quello che non si vede con gli occhi della carne è in realtà l'anima, il senso, il significato profondo di tutto ciò che noi chiamiamo Chiesa.

Allora il primo aspetto da verificare nel nostro inconscio è questo.

4) La Chiesa è Gesù Cristo

Noi quando pensiamo Chiesa a cosa pensiamo?

Perché mi sta molto bene pensare alla Chiesa nelle sue espressioni gerarchiche ecc… ma la Chiesa è Gesù Cristo.

Abbiamo bisogno di ripetercelo molte volte a noi stessi, per essere confortati e per essere inseriti veramente in un cammino di Chiesa.

Ciò che noi siamo e ciò che noi facciamo è Gesù Cristo che lo fa in noi, per la potenza dello Spirito.

Gesù Cristo è asceso al Cielo e siede alla destra del Padre, ma ha dato a noi il suo stesso Spirito.

Avendo noi ricevuto lo spirito di Dio, lo spirito di Gesù Cristo, vuol dire che noi, lo dice anche la parola, non abbiamo più il nostro spirito e basta.

5) Abbiamo acquisito il dono di vivere nello spirito di Dio?

Abbiamo acquisito come dono lo Spirito di Cristo, quindi lo Spirito di Gesù, le sue idee, i suoi desideri, il suo amore ecc… che non è solo una cosa, ma una persona che abita dentro di noi.

Perché mai Gesù Cristo secondo la volontà del Padre ha inviato su di noi il suo Spirito?

Perché avevamo bisogno di forza? Perché avevamo bisogno di luce?

Lo sappiamo tutti che lo Spirito Santo è la forza, è la luce, è la guarigione, è tutto questo ed è molto di più perché è Dio infinito ed eterno, ma perché Gesù ha voluto donare hai suoi discepoli il suo Spirito secondo voi?

Interventi: per guidarci, per santificarci, redimerci, completarci.

Comperate un quadro perché la cornice è bella o perché il quadro è bello?

Però adesso mi state parlando della cornice, la cornice potrà essere preziosa però… vi state avvicinando.

Perché Gesù ha voluto donarci il suo Spirito in fondo ci aveva già redenti che bisogno c'era che ci donasse anche il suo Spirito?

Si, però Gesù lo aveva già promesso: "Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli."

Ma perché Gesù ha voluto dare non solamente il pane e il vino, ma a noi il suo Spirito?

Pensateci bene a quello che vi ho detto: lo Spirito di Dio scende per l'invocazione delle stesse parole di Gesù Cristo sul pane e sul vino:

6) Lo Spirito ci trasforma in Lui

Allora lo Spirito scende su quelle realtà e le trasforma in Gesù Cristo, lo Spirito scende su di noi e ci trasforma in Lui.

Gesù ha voluto che noi ricevessimo come dono lo Spirito Santo si per essere fortificati, santificati, illuminati, guidati, guariti, tutto quello che volete, tutto giusto ma il motivo è un altro, quelle sono conseguenze.

Certo se c'è Dio, se Dio è qui presente nessuno si stupisce di vedere dei miracoli, giusto?

Ma Gesù Cristo ci ha donato il suo Spirito perché vuole trasformarci in Lui.

Se noi abbiamo solo il nostro spirito dentro di noi, ciò che emerge siamo noi stessi, le nostre idee, i nostri gusti, i nostri ragionamenti ecc… ecc…

Possono essere buoni, mica dico di no, ma se Gesù dice la Chiesa sono io, vuol dire che tutti i membri della Chiesa, avendo ricevuto il medesimo spirito fanno parte del medesimo corpo.

Cioè una cellula del nostro corpo è noi stessi, è vero o non è vero?

Non è un insieme di cellule che si aggregano così liberamente.

Ogni cellula è viva perché è me stesso.

7) Se in noi o nel corpo di Cristo delle "cellule" impazziscono?

Se una cellula impazzisce la debbo estirpare perché diventa un tumore.

Cosa fa la cellula impazzita? Crede di essere lei stessa un organismo, un individuo, e si comporta da individuo, quindi si ciba di tutto ciò che ha intorno a sé.

Non dona più ma ruba, e quindi si accresce, ruba energie, salute al corpo e quindi che cosa succede?

Che si forma il tumore, il tumore non ha la forma di una persona ma è deforme, è brutto, è aggressivo, è vero o non è vero?

Ecco la stessa cosa nel corpo di Cristo, quando le cellule del corpo di Cristo invece di essere legate e dipendere e collaborare con il corpo di Cristo decidono di farsi una Chiesa a propria immagine e somiglianza.

Che cosa succede in quel caso? Che tu diventi il cancro della Chiesa, il cancro di Gesù Cristo, perché tu sei una cellula impazzita, una cellula impazzita che a un certo momento invece di ricevere vita dal cuore di Cristo, dallo spirito di Dio, rubi la vita e la rubi per te.

Quindi proliferi, ma non in un modo organico, armonioso, ordinato, ma in un modo disordinato e, come dire, violento.

Dove trovi una cellula che si allea a te ecco che tu aumenti, ma quello che ne viene fuori è una forma informe, brutta, un tumore, una massa. Visibilmente avete in mente che cos'è?

8) Cosa vuol dire vivere nello Spirito di Dio?

La stessa cosa nella Chiesa quando il battezzato invece di vivere nello spirito di Dio vive nel proprio spirito.

Cosa vuol dire vivere nello Spirito di Dio? Vuol dire avere i medesimi pensieri di Dio, i medesimi desideri di Dio, i medesimi sentimenti di Dio.

Certo queste parole che io uso sono parole umane, quindi sono molto deboli, non riescono ad esprimere la profondità di quello che significa ricevere lo Spirito di Dio.

Ricevere lo Spirito di Dio significa diventare parte della Trinità, cioè non è che tu ti adegui e dici: "Ah Dio la pensa così, anch'io voglio pensarla così." No.

Tu senti che il pensiero di Dio è diventato il tuo pensiero, ma non violentemente perché tu l'hai accolto, tu l'hai desiderato, quindi tutto quello che è il sogno di Dio è diventato ciò che tu sogni, sono due libertà, due volontà libere che si incontrano e che si fondono.

Dio vuole una cosa, tu vuoi la stessa cosa e quindi c'è una fusione molto prolifica, molto benedetta.

Allora essere il corpo di Cristo che è la Chiesa deve essere nel profondo della nostra immaginazione un itinerario di questo genere.

La Chiesa è Gesù Cristo e io per lo Spirito Santo che ho ricevuto sono trasformato in Gesù Cristo ogni giorno, ci siamo fino a qui? Tutto questo è meraviglioso.

Però noi sappiamo che l'opera della grazia, cioè l'opera dello Spirito Santo in azione, può essere bloccata dalla nostra libertà.

Se io mi oppongo al lavoro dello Spirito Santo dentro di me, lo Spirito Santo ha le idee molto chiare.

I desideri molto chiari, i progetti molto chiari sulla Chiesa e su me che sono parte della Chiesa.

Ma se io non collaboro con lo Spirito Santo il Regno di Dio, cioè Dio che regna in me, Dio che regna attraverso di me, Gesù Cristo che si vede nella mia vita, per gli altri sarà visibile? No.

9) Giusta visione di appartenenza e di identità

Ecco perché è veramente importante acquisire la giusta visione di appartenenza e di identità.

L'essere in una comunità parrocchiale è sicuramente fondamentale e importante, ma non è l'essenziale.

Tant'è vero che nell'aldilà la Chiesa ci sarà ancora, ma non ci saranno le strutture, perché Dio sarà tutto in tutti.

Il corpo di Cristo che è la Chiesa, è Gesù Cristo che è trionfante ed a quelli che con Lui, in Lui e per Lui sono una cosa sola.

Allora la Chiesa è un mistero perché? Perché si tratta di ripetere qui sulla terra ciò che è già realizzato nella gloria del Paradiso.

Per questo la Chiesa è mistero ed è un mistero, come possiamo dire, da Esodo, cioè continuamente in cammino dalla schiavitù alla liberazione.

Perché, finché noi facciamo parte di questa terra, noi sappiamo quanta fatica facciamo a lasciare che Gesù Cristo sia trasparente e visibile nella nostra vita.

Immaginiamo che cosa significhi per un miliardo di cattolici nel mondo se tutti quanti lasciassero trasparire la vita, il volto, le opere di Gesù Cristo.

Lo so anch'io che la Storia non si fa con i se e i ma, tuttavia possiamo lo stesso immaginare. Vi rendete conto che cosa sarebbe l'universo intero se i battezzati si ricordassero che cosa vuol dire essere Chiesa, cioè a dire Gesù Cristo che vive in te, che agisce attraverso di te per la potenza dello Spirito Santo.

Quel Gesù Cristo che ti fa essere Chiesa, che ti fa essere la manifestazione di Dio qui e adesso.

Ora questo è un mistero grande, ma essere mistero non significa dire una cosa impossibile, significa dire una cosa gloriosa e maestosa, alla quale noi tendiamo e ci sforziamo di raggiungere, ma che tuttavia ci impegna sapendo quanta fatica abbiamo da fare, prima di tutto con noi stessi, e poi con il nostro prossimo.

10) Il catechista e la liturgia

Nella vita della Chiesa ci sono degli eventi che sono simbolo e significano la realtà ultraterrena della Chiesa e l'evento principale, in cui la Chiesa si manifesta come mistero splendido, è esattamente la Liturgia.

Questo che si dice del catechista, voi lo sapete, lo si dice di ogni cristiano, però dico a maggior ragione per il catechista, è vero?

L'esperienza liturgico sacramentale.

Potrei limitarmi nel dire: "Ecco il catechista è una persona che partecipa alla liturgia e beneficia dei sacramenti."

Avrei detto una cosa giusta? Certo, una cosa giusta scontata probabilmente.

Forse vi rendete conto e conoscete anche voi molte persone per cui ciò che per noi è scontato per loro non lo è affatto è vero?

Però noi stiamo facendo un cammino da tre anni, quindi reputo che molte cose siano entrate già nel vissuto.

11) Esperienza liturgico-sacramentale

La liturgia è anch'essa parte del mistero della Chiesa perché significa attraverso simboli ecc… delle realtà ultraterrene, la realtà della salvezza, la realtà della gloria, la realtà della provvidenza, la realtà dell'intercessione, la realtà della Comunione dei santi, la realtà della presenza di Dio accanto al suo popolo, la realtà della misericordia di Dio ecc.

Voi capite che dire liturgia significa dire tutte queste cose e molte altre in più.

La liturgia è un qualche cosa che non può essere improvvisata?

Che cos'è la liturgia allora, se abbiamo detto che il mistero della Chiesa è veramente un mistero; e noi sappiamo che quando diciamo Chiesa diciamo qualche cosa di straordinario.

12) Cos'è il triregno? e i tre cerchi?

Adesso vi faccio la domanda per vedere se avete guardati quei fogli: che cosa significa il Triregno che i Sommi Pontefici possono indossare nei momenti più solenni della vita della Chiesa?

Che cos'è il Triregno, prima di tutto? Io non ho mai visto un Triregno descrivetemelo.

Ma che cosa sono quei tre cerchi? Guardateli bene, tre corone, potevano essere tre patate?

Perché sono tre corone? Cosa significa la corona? Regalità.

La regalità di chi? Di Cristo non la regalità del Papa.

Di chi è la Chiesa? È di Cristo, quindi chi è il vicario di Gesù Cristo sulla Terra? Il Papa.

La Chiesa è in questi tre ordini cioè: militante, purgante, trionfante.

Militante che cosa vuol dire? int.: qui sulla Terra… è Chiesa?

Purgatorio, perché è Chiesa? È Chiesa perché ci sono delle persone; e poi trionfante.

Voi capite che tutte le volte che diciamo Chiesa, noi diciamo: militante, purgante, trionfante, non fate l'errore di dire Chiesa solo militante, è molto più numerosa la Chiesa trionfante e quella purgante di quella militante.

Quindi la più grande parte del corpo di Cristo è già nella gloria.

13) Compito della liturgia

Noi siamo lì che stiamo passando per arrivare anche noi alla gloria, allora che cosa vuol dire?

La liturgia trasporta sulla Terra cioè nella parte di Chiesa che si chiama militante lo splendore e il mistero glorioso di ciò che è già.

Perché la Chiesa è già trionfante? Perché Gesù Cristo è già risorto e asceso al cielo e siede alla destra di Dio Padre onnipotente.

La liturgia che cosa fa? Vuol dare un bagliore, un'idea di quello che è: vittoriosa.

Gesù Cristo ha vinto, è il re, è il Signore Lui ha vinto.

Allora attraverso la liturgia noi esprimiamo il mistero della Chiesa che pur essendo in cammino su questa terra è già gloriosa e trionfante in Gesù Cristo, ecco perché la liturgia non può essere vissuta da noi semplicemente con la partecipazione alle funzioni religiose.

14) Il catechista e la liturgia

A maggior ragione voi catechisti siete chiamati a far gustare la profondità e lo splendore delle liturgie.

Ci sono le difficoltà oggettive, che non ci nascondiamo, Persone che hanno una sensibilità liturgica più accentuata, meno accentuata, il senso mistico e del mistero più vissuto, meno vissuto, tuttavia nella situazione in cui voi vi trovate a operare siete chiamati a rendere visibile, percepibile la gloria di Dio.

Dovete organizzare un momento di preghiera con i vostri ragazzi allora ricordatevi che tutto fa parte della possibilità di far riflettere lo splendore di Dio in quello che state facendo.

Ringraziando il Signore la ventata anticonformista e ribelle piano, piano si sta spegnendo e molte persone stanno riacquisendo il gusto liturgico, capendo che la liturgia è un riflesso dello splendore di Dio.

La liturgia in qualche modo tenta di ripetere sulla terra l'adorazione, la lode, la gloria, la maestà, la bellezza di quello che si vive in Paradiso.

La liturgia è fatta per innamorare le persone al mistero di Dio.

Siamo d'accordo che possiamo pregare anche in cima a una montagna, probabilmente proprio il fatto di essere sulla vetta di un monte rende quella liturgia particolare, perché per esempio, se tu vai a pregare sulla cima di una montagna e vedi tutto intorno a te il mondo, perché dici: ho fatto una preghiera speciale?

Che cos'è che la rende speciale? La fatica che hai fatto per andare fino a lassù?

Che cos'è che rende speciale quella liturgia?

15) Crescere nel gusto della gloria di Dio

Però dovete essere molto sensibili, cioè cercate di crescere anche in questo aspetto del gusto della gloria di Dio.

Perché mi sta bene essere immersi nella natura, però questo non può essere il fine, questo è il mezzo; cioè io vedo lo splendore della natura e a cosa giungo? A Dio.

Ricordatevi di essere sempre molto pedagoghi, non date mai niente per scontato, perché voi potete avere fatto un cammino e in questi anni l'avete fatto, all'inizio un po' faticosamente ora non ve ne accorgete neanche più di tutto ciò che state ricevendo, perché avete conformato la vostra mente secondo gli insegnamenti che vi sono stati dati è vero o non è vero?

16) Siate pedagoghi

Però se voi non appena vi trovate a parlare con altre persone che non stanno facendo il vostro cammino vi rendete conto di quanta fatica essi facciano nel passare dalle cose del mondo alle cose divine.

Quindi io lo so che per voi non è una fatica vedere un cielo meraviglioso e subito pensare a Dio.

Quindi subito vi viene il pensiero verso Dio, la sua bellezza, la sua grandiosità, la sua maestà, tutto quello che ha creato, con sapienza… vi porta naturalmente verso Dio, ma perché voi state facendo un cammino.

Non dimenticatevi che dovete essere dei pedagoghi cioè aiutare le persone, che non ci pensano mai, a pensare a queste cose.

La liturgia si muove sullo stesso piano, voi come catechisti siete chiamati a far assaporare la bellezza del mistero della gloria di Dio, che è presente nella Chiesa, attraverso i simboli e anche i riti della liturgia.

Apriamo una parentesi che poi chiudiamo, non vuol essere polemica, però è una constatazione.

Ricordatevi che l'ambiente ha una estrema importanza.

Chiesa di mattoni no, chiesa di persone sì, mi sa tanto di slogan.

17) Cos'è una persona?

Che cos'è una persona? È puro spirito?

La persona è spirito, c'è l'anima che è la psiche e c'è anche il corpo.

Se c'è il corpo, il corpo e la psiche hanno delle loro leggi?

Il corpo per trovarsi bene come deve essere? A proprio agio.

La mente per trovarsi bene di cosa ha bisogno?

Quindi cerchiamo di smetterla con queste idee che non stanno né in cielo né in terra, che sono più giansenistiche di quello che si può immaginare, sono proprio reazionarie queste idee.

La persona umana non è spirito, la persona umana è spirito, ma è anche mente e anche corpo, la mente e il corpo li ha creati Dio con delle sue leggi, delle sue prerogative.

Non si può prescindere da quello che è la persona umana, avendo ipoteticamente nella mente un'idea di persona umana che non esiste, una persona umana che è solo spirito.

18) L'ambiente è importante

Quindi l'ambiente è estremamente importante.

In casa propria uno fa di tutto per trovarsi a proprio agio, non è che uno in casa propria metta i materiali più scadenti, più grezzi, i colori più freddi, i mobili più essenziali.

Qui ci vivo io, quindi ci devo stare bene.

Allora la chiesa come deve essere?

A me è capitato di andare in qualche chiesa, di cui non vi dico il nome perché non mi piace, costruita ovviamente negli anni 70', dentro la quale, voi sapete qual era la mentalità di quegli anni, sembra di entrare in una fabbrica.

Ci sono i klinker per terra, ci sono le colonne di cemento armato a vista, ci sono le strutture del tetto fatte con gli stessi stampi che si usano per fare le officine, perché era la chiesa proletaria.

Così il povero operaio, che tutta la settimana lavora in un capannone, alla domenica che va a trovarsi con il suo Dio si ritrova in un capannone.

Voi capite molto bene la liturgia deve rispettare l'uomo e deve rispettare Dio.

L'ambiente è fondamentale perché noi siamo fatti di psiche, se la nostra psiche si trova a disagio come farà a trovare l'energia per incontrarsi con Dio?

19) Le chiese pluriuso

Le chiese pluriuso sono una aberrazione liturgica.

Cioè apri una sipariette e dietro c'è l'altare, chiudi e fai il salone delle feste, ma siamo diventati matti?

Ci sono in Torino e per di più in una zona anche ricca di Torino.

Però dobbiamo anche fare una riflessione a monte.

Se la liturgia è fare di tutto per far rivedere sulla terra lo splendore di Dio è davvero così giusto cedere facilmente all'utilitarismo, alla pragmatica, cioè faccio solo ciò che è utile, senza pensare a tutto ciò che magari è meno utile, ma è importante?

Allora vi dico questa esperienza, forse qualcuno di voi è stato a Roma, qualcuno di voi è salito sulla cupola di Michelangelo.

Vi dico: fate questa esperienza non è impressionante come dicono.

Si ci sono le due cupole ma si cammina tranquillamente, si cammina senza nessun problema.

Quando voi entrerete all'interno della cupola resterete stupefatti e anche spaesati per l'enormità, è una cosa incredibile non soltanto per la vastità.

Ma non appena voi vi affacciate sotto, per vedere l'interno della basilica, la prima idea che vi viene in mente è questa: questa costruzione non è stata fatta per gli uomini è stata fatta per Dio, per dire agli uomini non serve una cosa grande così, allora ha un significato per Dio.

L'imponenza ci parla della maestà, ci parla del culto dato a Dio, ci parla di un qualche cosa in cui si dice: "ecco questo è il luogo in cui io mi incontro con Dio."

Certo che questo non è il fine, ho detto forse che è il fine? Ho detto che è il mezzo non il fine.

20) Preparare una piccola liturgia per i ragazzi

Voi dovete preparare una piccola liturgia per i vostri ragazzi.

Prima cosa fate attenzione all'ambiente.

L'ambiente è importante, ogni cosa che preparerete servirà ed aiuterà le persone che voi inviterete a quella piccola liturgia.

Sarà un momento di preghiera mariana, sarà un momento di preparazione alla prima confessione, oppure le confessioni mensili.

Mi raccomando continuate ad accompagnare i vostri ragazzi di mese in mese, finché non diventano autonomi.

Sarà un momento di educazione all'Adorazione Eucaristica, alla via crucis.

Non moltiplicate le cose, ma quello che fate fatelo con estrema cura.

Prima cosa vedranno che quello che si sta facendo è importante, perché voi ci tenete, perché voi state preparando ogni cosa con cura, niente a caso.

Secondo aspetto: non inventate una nuova liturgia.

La Chiesa ne ha già di liturgie approvate, ricchissime, importantissime, sconosciute.

Invece dovete essere nella preghiera capaci di trovare il significato di quello che si fa.

21) Gli oggetti principali della liturgia

Per quale motivo ho voluto che voi tutti aveste quei fogli, dove sono rappresentati gli oggetti principali della liturgia?

Perché ve li ho dati? Per curiosità? Non è solo curiosità.

Certo sono cose che dovete sapere, ma perché sapendo che esistono queste cose, su questi oggetti potrete preparare delle liturgie, potete dare delle spiegazioni, potete far entrare le persone nella comprensione del mistero liturgico.

Voi parlate della Tenda del Convegno.

Nel tempo dell'esodo Dio dà le tavole della legge e Mosè prepara la Tenda del Convegno.

Guardate che fino a Salomone, Israele non ha avuto il tempio.

Re Davide ha cominciato ad ammassare il materiale, per la costruzione del tempio, ma il tempio è stato finito all'epoca di Salomone.

Prima di questa epoca l'Arca dell'Alleanza è il luogo in cui si celebravano le liturgie israelitiche, era la Tenda del Convegno.

Allora voi entrate in una chiesa dopo che avete spiegato la Tenda del Convegno, avete spiegato il tempio, avete spiegato com'era il Santo dei Santi ricoperto da un drappo ecc… ecc…

22) Cos'è il conopeo?

Entrate nella Chiesa e vedete che c'è il tabernacolo con il conopeo davanti, che cos'è?

Cos'è quella tenda che c'è lì davanti?

Allora voi dite: "Vi ricordate quando Mosè aveva costruito la Tenda…" ecco per dire che Dio è sempre in mezzo al suo popolo, Mosè aveva fatto questa tenda, dove Dio manifestava la sua presenza".

In ricordo di tutto questo, nelle chiese antiche si conserva nel tabernacolo dove c'è Gesù, quindi la presenza vera di Dio, si conserva il conopeo che ci ricorda la Tenda del Convegno, ma non ci ricorda solo quello.

Ci ricorda anche il luogo più sacro del tempio di Gerusalemme, che si chiamava il Santo dei Santi, il quale aveva una tenda che lo ricopriva, per indicare che lì dietro c'è la presenza di Dio.

Ricordando questi due simboli, ecco vedete quello che succedeva ai tempi di Mosè, quello che succedeva al tempo di Salomone e tutto dopo fino al tempo di Gesù.

Ecco vedete è ripreso, per ricordare a tutti noi: qui c'è Dio.

Voi potrete stare tranquilli che i bambini si ricorderanno questa cosa per sempre.

Sono sicuro che ve ne ricorderete anche voi, perché non ci avete mai pensato prima.

23) Valorizzare i singoli luoghi di una cappella

Quindi voi tenete presente che se il vostro parroco, per esempio, vi dà l'incarico di pensare alla cappella della vostra parrocchia, magari è una cappella moderna, va bene, non potete fare diversamente, però avete possibilità di valorizzare i singoli luoghi importanti di quella cappella, avete la possibilità?

Allora ricordatevi l'ambiente è molto importante, la luce è molto importante, gli oggetti liturgici che userete sono molto importanti.

Ci sono oggetti liturgici che parlano solo alla psiche, ci sono oggetti liturgici che parlano allo spirito, alla psiche e al corpo, ci sono oggetti liturgici che parlano solo al corpo, sappiate avere un discernimento.

Io ricordo di essere stato in una casa di esercizi dove mi hanno messo il Santissimo Sacramento in un ostensorio da incubo, un pezzo di vetro tutto storto, sbeccato da tutte le parti, che tutto mi faceva pensare meno che alla presenza gloriosa di Gesù Cristo.

Dopo il primo giorno ho detto: "Senta sorella mi dia un altro ostensorio tradizionale."

Tutte le persone che erano a quel corso di esercizi mi hanno detto. "Ah, meno male."

24) I paramenti liturgici

Quindi attenzione la liturgia non segue le mode, la moda deve essere al servizio della liturgia.

La scelta di un paramento liturgico è importante, esso mi manifesta non la comunità, ma la presenza di Dio.

La moda dei paramenti brasiliani, dove ci sono tutti i colori del mondo non ha senso, perché quello che stiamo facendo non è la festa del popolo di Dio ma è Dio in festa con il suo popolo, è tutta un'altra cosa.

Non è dal basso verso l'alto, ma è dall'alto verso il basso, infatti la liturgia non è dal basso verso l'alto ma dall'alto verso il basso.

Immagine: come faccio a capire che cos'è la liturgia?

Uno specchio adagiato sul terreno, su questo specchio si vede che cosa c'è sopra.

Quindi avete capito? Il catechista sia molto attento alla liturgia.

25) Gli atteggiamenti da tenere durante la celebrazione eucaristica

La volta prossima affronteremo il secondo aspetto.

Voi riflettete su quanto vi ho detto.

Voi capite che la liturgia è fondamentale.

Per esempio: gli atteggiamenti da tenere durante la celebrazione eucaristica, i gesti che si compiono, perché si compiono, con quale spirito si compiono ecc… ecc…

Ricordo una volta di aver fatto una catechesi celebrando un'Eucaristia spiegandone ogni aspetto dell'Eucaristia, ma l'Eucaristia è durata due ore e mezza.

Però molte persone al termine hanno detto: "Io non avevo mai vissuto l'Eucaristia in questo modo."

La liturgia della Chiesa è stupefacentemente bella, ma bisogna viverla in modo bello, bisogna viverla nella presenza viva di Dio, perché Gesù è risorto, non è morto.

Quindi attenzione guardate lì, c'è un crocifisso, è morto o è vivo?

Un oggetto liturgico mi deve presentare la morte o la vita?

Capite il gusto liturgico, come dire, il senso liturgico.

Non è importante rappresentare la realtà, è importante rappresentare il mistero.

Quella croce è la croce della salvezza o è la croce della morte?

Allora se io devo arredare una cappella devo scegliere una croce con un Cristo morto o con un Cristo vivo e risorto?

Una croce che mi rappresenti la sofferenza o che mi rappresenti la redenzione?

Una croce in cui non sono i chiodi che tengono Gesù sulla croce ma il suo amore?

Vi rendete conto di quanti significati si devono stratificare.

26) Nulla è per caso, perché è guidato dallo Spirito

Non c'è assolutamente nulla che deve accadere per caso perché tutto è guidato dallo Spirito, per coloro che si lasciano guidare dallo Spirito.

Poi se ci sono delle persone che hanno delle responsabilità liturgiche e non si lasciano guidare dallo Spirito vengono fuori le aberrazioni peggiori, come in Francia negli anni susseguenti al Concilio dove certi sacerdoti dicevano: "Oh, l'Eucaristia è la festa del popolo di Dio, al banchetto di Dio, quindi cari bambini portate la vostra torta di prima comunione che consacriamo quella, e fate la comunione con la torta."

A sapere delle cose di questo genere lo credo bene che in Francia ha avuto molto seguito Lefevre, perché la gente diceva: "ma qui sono diventati tutti pazzi, e meglio ritornare come eravamo una volta almeno si era cattolici."

Quindi giustamente il Santo Padre ha voluto esprimere questo documento sulla celebrazione eucaristica vi invito ad acquistarlo: "Redemptionis Sacramentum", proprio per puntualizzare il significato della celebrazione.

Però, voi capite, non si tratta di eseguire delle norme, le norme ci indicano la pista entro cui si muove, ma poi è spiritualità.

Fate anche attenzione al modo con cui partecipate all'eucaristia, come vengono proposti i sacri misteri, come viene vissuta nelle vostre parrocchie la celebrazione, la liturgia, curata non curata.

Cosa avete notato? Che cosa vi manca, che cosa pensate sarebbe meglio sottolineare ecc… non per, come dire, entrare in polemica, ma per crearvi una sensibilità liturgica. Va bene?