L'animo umano si lasci guidare dallo Spirito Santo

29-5-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il matrimonio e la sensibilità verso gli altri
2) La convivenza e il tempo di fidanzamento
3) Se l'animo si lascia guidare dallo Spirito Santo
4) Vivere con lo sguardo verso l'alto nella conversione continua
5) Perché ti arrabbi?
6) Fa paura la persona arrabbiata che non dice niente

1) Il matrimonio e la sensibilità verso gli altri

Il sacramento del matrimonio che crea una comunità stabile tra due persone, per certe persone viene considerata una comunità esclusiva, esistono solo loro e la loro famiglia.

Gli impegni sono notevoli e sono esigenti, ma se il matrimonio diventa un sommergibile, ossia impermeabile a tutto ciò che c'è fuori, ha fallito, perché il compito della famiglia è quello di dimostrare l'amore per es. che c'è nella Trinità e l'amore della Trinità non è un amore egoista, è un amore diffusivo di sé, cioè che esce all'esterno di sé.

Ora una famiglia che non è in grado di dimostrare l'amore per il prossimo, ha fallito il suo progetto di fronte a Dio di famiglia.

Perché il vivere nell'amore non significa vivere tra di noi, ma significa che noi viviamo talmente immersi nell'amore che il nostro amore trabocca fuori e diventiamo sensibili anche agli altri.

Se non si diventa sensibili agli altri vuol dire che questo tipo di amore è malato, quindi il progetto secondo Dio di quella che è la vocazione matrimoniale, quindi famigliare, è menomato, direi che è fallito.

2) La convivenza e il tempo di fidanzamento

Qualcuno pensa che il matrimonio sia la via comune; sarà forse la via più seguita, ma non è detto che sia la più facile da seguire; la maggior parte delle persone non l'ha ancora capito questo.

Il matrimonio sarà una cosa splendida, una comunità di vita, però vi ricordo che è molto esigente.

Per vivere un matrimonio autentico, bisogna proprio avere tanto coraggio.

Le convivenze sono una scimmiottatura del matrimonio e sono fatte per i vili, perché non hanno il coraggio di mettersi in gioco veramente; la paura è talmente grande che non si mettono in gioco.

La paura si vince con l'amore non solo con le prove: proviamo a stare insieme!

Non si risolvono i problemi.

E tutti sanno molto bene che il tempo del fidanzamento è una cosa e il matrimonio è tutta un'altra cosa. Ma chiaro!

Nel tempo del fidanzamento ognuno cerca di dare il meglio di sé: vuole o non vuole dare una buona impressione di sé? Certo.

Dopo dice: ormai è fatta non ho più niente da perdere e non sei più in tensione per mostrare il bene che c'è dentro di te, lo dai per scontato e quindi dandolo per scontato non lo fai uscire fuori ed esce fuori poi solo il tuo egoismo.

3) Se l'animo si lascia guidare dallo Spirito Santo

Com'è complesso l'animo umano! e come invece diventa molto più semplice se l'animo umano si lascia guidare dallo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio che conosce bene come è fatto il cuore dell'uomo, lo sa valutare, lo sa incrementare, lo sa frenare dove deve essere frenato.

Quindi non spaventatevi mai sulle cose che scoprite su voi stesso, il Signore le sapeva prima ancora che noi le sapessimo.

Quando scopriamo qualcosa di noi stessi, non terrifichiamoci, non scandalizziamoci: hai scoperto un'altra verità su te stesso.

Beh! Il Signore lo sapeva già, tu hai impiegato 40 anni per scoprirla, ma il Signore lo sapeva già.

Lui non si è spaventato di te, non si è allontanato da te, invece vuole camminare con te, anche conoscendo questa difficoltà.

A un certo momento della tua vita hai un incidente, perdi una gamba, tu sei terrificato, ma il Signore lo sapeva già.

Però Lui non smette di stare al tuo fianco.

Quella persona che ti ama non smetterà di amarti solo perché tu hai una gamba in meno.

Certo, quello che non ti ama si allontanerà da te, ma quello che ti ama no.

4) Vivere con lo sguardo verso l'alto nella conversione continua

Siate con lo sguardo verso l'alto.

Non fissiamo il nostro sguardo sulle cose che passano, saranno transitoriamente importanti, transitoriamente fondamentali, ma sono solo transitoriamente tutto questo.

Noi non siamo fatti per stare qui per sempre, per questo è importante vivere i segni sacramentali con una certa interiorità.

Il segno sacramentale della riconciliazione è il cammino di conversione; la riconciliazione senza conversione mi domando se sia autentica. La conversione significa voler far convergere tutto in Gesù Cristo e la conversione è un cammino; la vittoria sulla conversione ce l'ha Gesù, è Lui il vittorioso; tutti noi siamo in cammino.

La conversione nostra è continua e conversione vuol dire: mi sforzo di far convergere in Gesù tutto quello che sono, tutto quello che faccio, tutto quello che penso; qualunque esperienza io abbia, la faccio convergere in Gesù, Gesù è il centro di tutto quello che io sto facendo.

Allora questa è conversione, perché quando ti accorgi che c'è qualche cosa che sfugge da questo centro, allora tu dici ecco ho scoperto una verità, devo fare in modo di farla convergere; in parole povere voglio mettere questa cosa sotto l'autorità di Gesù Cristo.

Prima non me ne accorgevo, adesso me ne sono accorto, la conversione è far tornare al suo posto ciò che stava per sfuggire.

Bisogna stare sottomessi a Gesù Cristo e non sfuggire.

La nostra vita è proprio questo: guidati dallo Spirito Santo, un cammino di continua conversione, far convergere tutto su un fine unico, il fine è Gesù Cristo.

5) Perché ti arrabbi?

Qualcuno chiede a don Mauro cosa ne pensa del fatto che gridiamo quando siamo arrabbiati.

Può darsi che ci sia anche questo aspetto, ossia perché ti arrabbi?

Non, perché gridi quando ti arrabbi, ma perché ti arrabbi?

Le motivazioni possono essere molte; puoi sentirti svalutato, non riconosciuto nella tua dignità; potrebbe esserci anche un senso di non sentirsi adeguati, un senso di affermare una verità e poi, non lo so, perché uno si arrabbia?

Hai paura di perdere qualche cosa, la faccia, la dignità, il tuo valore e quindi difendi la tua individualità, il tuo io; lo difendi con una certa irruenza, per questo motivo.

La rabbia può nascere da tutto questo; può anche nascere da un non sentirsi amati, può essere un grido di aiuto; molteplici sono i motivi della rabbia.

Quando uno grida è molto meno pericolosa di una persona che arrabbiata non dice niente.

6) Fa paura la persona arrabbiata che non dice niente

Mi fa molto più paura una persona arrabbiata che non dice niente, perché o colpevolizza se stessa o sta tramando una vendetta.

Allora se colpevolizza se stessa, può darsi che questa persona possa cadere anche in uno stato di prostrazione, di frustrazione, di depressione, che può portare anche al suicidio.

Se invece medita vendetta, allora la vendetta può essere di livello anche violenta e molto pericolosa.

Tutto sommato, io consiglio sempre di prendere a calci un cuscino.

Non si può difendere, però tu intanto hai scaricato tutta l'emozione di quel momento, dopo di che, scaricata l'emozione, la reattività emotiva, allora poi è più facile parlare.

Se il volume del discorso si alza, può essere che i due cuori si sono allontanati, o perché le orecchie si sono chiuse.

Quindi uno grida all'altro perché l'altro senta, però se uno non vuol sentire, non sente.