L'ottavo comandamento

Scheda N° 18

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo ( Es 20,6 )

Fu detto agli antichi: "Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti ( Mt 5,33 ).

L'ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri.

Questa norma morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone del suo Dio il quale è e vuole la verità.

Le offese alla verità esprimono, con parole o azioni, un rifiuto ad impegnarsi nella rettitudine morale:

sono profonde infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le basi, dell'Alleanza ( CCC 2464 ).

Vivere nella verità

L'Antico Testamento lo attesta: Dio è sorgente di ogni verità.

La sua Parola è Verità. La sua legge è Verità.

La sua " fedeltà dura per ogni generazione " ( Sal 119,90 ).

Poiché Dio è il "Verace " ( Rm 3,4 ), i membri del suo popolo sono chiamati a vivere nella verità ( CCC 2465 ).

In Gesù Cristo la verità di Dio si è manifestata interamente.

" Pieno di grazia e di verità " ( Gv 1,14 ),

egli è la " luce del mondo " ( Gv 8,12 ), egli è la Verità .

" Chiunque crede " in lui non rimane " nelle tenebre " ( Gv 12,46 ).

Il discepolo di Gesù rimane fedele alla sua parola, per conoscere la verità che fa liberi e che santifica. Seguire Gesù, è vivere dello " Spirito di verità " ( Gv 14,17 ) che il Padre manda nel suo nome e che guida alla verità tutta intera " ( Gv 16,13 ).

Ai suoi discepoli Gesù insegna l'amore incondizionato della verità:

" Sia il vostro parlare sì, sì; no, no " ( Mt 5,37 ) ( CCC 2466 ).

Rendere testimonianza alla verità

Davanti a Pilato Cristo proclama di essere " venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità " ( Gv 18,37 ).

Il cristiano non deve vergognarsi " della testimonianza da rendere al Signore " ( 2 Tm 1,8 ).

Nelle situazioni in cui si richiede che si testimoni la fede, il cristiano ha il dovere di professarla senza equivoci, come ha fatto san Paolo davanti ai suoi giudici.

Il credente deve " conservare una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini" ( At 24,16 ) ( CCC 2471 ).

Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano.

Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere.

La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità. ( CCC 2472 ).

Le offese alla verità ( cfr. CCC 2475 - 2482 )

Falsa testimonianza e spergiuro.

Si ha una falsa testimonianza quando una affermazione contraria alla verità viene fatta davanti ad un tribunale; quando la si fa sotto giuramento, è uno spergiuro.

La carità e la giustizia esigono il rispetto della reputazione delle persone.

Pertanto occorre evitare:

Il giudizio temerario, cioè ammettere come vera senza fondamento una colpa morale del prossimo.

La maldicenza, cioè rivelare i difetti e le mancanze di altri alle persone che li ignorano.

La calunnia, cioè fare delle affermazioni contrarie alla verità per nuocere alla reputazione e all'onore del prossimo.

La lusinga, cioè incoraggiare e confermare altri nella malizia dei loro atti.

L'adulazione, cioè farsi complici di vizi e peccati altrui.

La iattanza o millanteria e l'ironia che tendono ad intaccare l'apprezzamento di qualcuno, caricaturando in maniera malevola qualche aspetto del suo comportamento.

La menzogna che consiste nel dire il falso, con l'intenzione di ingannare.

La violazione dei segreti, cioè comunicare notizie riservate.

Il segreto sacramentale è assolutamente inviolabile.

È peccato non solo rivelare i segreti altrui, ma anche carpirli con mezzi ignobili o illeciti.

Esercizio

- È lecito secondo te nascondere la gravità della malattia ad un congiunto che sta per morire?

- Secondo te si possono verificare dei casi in cui sia doveroso mentire?

Un Catechista , testimone di Dio, il verace, ha il culto della verità e aborrisce da ogni forma di errore e di menzogna.