Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso |
B56-A4
Per concessione speciale del Rev. Padre Provinciale di Torino
( Vietata ogni riproduzione )
( Continuazione vedi numero precedente )
… sacrificare un po' di sonno, e tante altre piccole cose facili a compiere.
Oh, fatte per amore di Gesù, quanto sono accette: ho conosciuto anime che facevano questo santo esercizio; Gesù le compensava con gaudi inenarrabili.
- Mio amato Gesù Crocifisso, dammi da portare la croce che tu vuoi.
- « Io ti guarderò sempre con occhio benigno ».
- Oh, Gesù dolcissimo, la tua misericordia è al colmo, l'amor tuo verso gli uomini, è infinito, ma io non voglio altro che amarti, adorarti, pensare continuamente come poter fare per piacerti.
Oh Signore santissimo, la mia volontà d'amarti è immensa, ma sono troppo misero; mio Gesù, tu lo sai, aiutami!
Il mio dolce Gesù mi, fece intendere che Egli ama chi fa questo santo esercizio d'adorazione; fosse pure il più gran peccatore del mondo, se prometterà di servirlo sinceramente per tutto il tempo della vita, non solo Egli ne dimenticherà le iniquità e i peccati commessi, ma ne renderà l'anima bella, innocente, come non avesse mai, disgustato Lui, il caro Gesù.
- « Per questa santa divozione, disse Gesù, mi servo di te, e desidero che essa esca dall'Ordine di S. Francesco; guardati di non venir meno ».
- Dio di bontà e di misericordia, concedimi che il mio sguardo, la mia mente sempre sia rivolta a te in qualunque luogo mi trovi.
Soggiunge il mio Gesù:
- « In questi momenti di silenzio, di solitudine, io posso parlarti più liberamente che non nel tumulto; tu temi che alcuno ti tolga il mio amore e implori il mio soccorso? confida in me, e io ti prometto, come già ti dissi, che sarò sempre con teè in tutte le tue azioni ».
Mi prostro riverentemente a fare la santa adorazione e mi appresso alla croce; e Gasù mi dice:
- « Figlio mio, fa' tesoro del tempo che ti resta: ti basta anche quel poco per farti santo coll'amarmi, colla perseveranza nella santa devozione.
Esorto le anime divote, par rimanere sempre più vicine a me, Gesù Crocifisso, a serbare sempre un contegno dignitoso, cattolicamente cristiano, perché niente di più pericoloso che travarsi in mezzo al mondo: può venir meno la divozione se non c'è la grazia di Dio; i Religiosi siano amanti del ritiro, della solitudine, della preghiera; per tutto il tempo della vita non si stanchino mai né giorno nè notte ».
Questo è il vero e certissimo segreto per strappare all'amorevole Cuore trafitto di Gesù la Grazia della nostra salvezza.
L'amore che Iddio dona alle anime, che ben di cuore l'amano, è impossibile descriverlo; si è costretti a dirgli: mio caro Gesù Crocifisso, io vorrei sempre averti amato; Gesù, ti adoro, ti ringrazio, ti benedico ora e sempre e per tutta l'eternità, colla tua grazia.
Il mio Gesù disse:
- « Figlio, vuoi avanzarti presto in santità? parla poco, e quando parli, procura che le tue parole siano d'esempio agli altri ».
Oh, Gesù dolcissimo, in questo aiutami Tu; io sono troppo misero da essere di edificazione agli altri.
- « Non ti trattenere inutilmente a parlare con chiunque; se non per incoraggiare alla virtù, all'orazione, ad amare Me, servire Dio solo.
Nelle tue occupazioni sovente ricordati dei tuo Crocifisso Gesù, della sua passione; ricordatene in ogni momento della tua vita ».
Nel tempo dell'adorazione Gesù ci, da tanta dolcezza, con tanta benignità ci incoraggia a soffrire volentieri in questo breve tempo della vita!
Si passano ore e ore della notte in adorazione, e non ci si accorge del tempo che va velocemente: si starebbe notte e giorno; l'anima amante non è mai sazia: troppo breve trova il tempo di preghiera, di star con Te, o Gesù.
- « Se tu avessi da saziarti nel pregare, mi faresti meno adorazione - così mi fece intendere il mio Crocifisso - io, tuo Gesù, non sono mai sazio di vedermi amato ».
- « L'uomo - disse Gesù - non arriverà mai a risvegliare un buon pensiero se non c'è il soccorso dall'alto, cioè da me Dio onnipotente ».
Il mio dolcissimo Gesù è assai mesto per la moltitudine di peccati oggi commessi e mi disse che pregassi, che colla preghiera l'avrei consolato.
Oh! Signore, questo giova a me per tenermi fermo nell'umiltà; ma Tu, che sei "Dio potente, sapiente, che sei il mio Crocifisso Gesù, vero Dio vivo, padrone del mondo, dire a me che ti consolo! oh dolce Gesù SS., usami misericordia: sono troppo peccatore!
Tu hai i tuoi angeli santi, i beati; i giusti che vivono su questa terra: essi sono in grado di poterti consolare con servigi e preghiere in cambio di tante iniquità, che si commettono giornalmente, ed io, povero miserabile, ultimo, dei tuoi servi, mi unisco ad essi per amarti, benedirti, ringraziarti, adorarti.
Gesù ama immensamente le sue creature che lo temono e che si guardano minutamente dalle cose, anche più piccole che possono offenderlo.
La grazia più bella, che il mio buon Gesù mi concede, è di permettere che gli faccia compagnia parte della notte: la dolcezza della preghiera m'avvicina sempre più a Dio, tanto che passerei anche le notti intiere!
A me, desideroso di prepararmi per festeggiare, domani 16 settembre, il giorno dedicato .a Maria. SS. Addolorata colla S. Comunione in suo onore, la Vergine Santa disse che avessi grande fede nello scrivere, e mi lasciò nella più alta consolazione.
Continuo ora a fare la santa adorazione; è presto la mezzanotte; il mio buon Gesù Crocifisso mi tiene spesso vicino a Lui, mi accarezza, mi consola per incoraggiarmi a sostenere tutte le miserie che ancora mi aspettano.
Mi soggiunge: « Il tempo che spendi presso di Me, lo troverai come tesoro in punto di morte tua ».
Questa mattina feci la Santa Comunione, come era mio vivissimo desiderio, in. onore dei sette dolori di Maria SS.
Oggi, una grazia di più, ci sono state le sacre Quarantore: mi porto ad adorare il mio buon Gesù .Sacramentato; alle ore tre, mentre ero in adorazione si fece intendere chiaramente, dicendomi: « Se tu mi dai tanto amore nell'adorarmi e me ne fai promessa per tutto il tempo della tua vita, io ti do tanta grazia ».
Subito in quel momento m'infuse tanta gioia e soavità nell'anima, che mi tolse ogni potere di pregare, potendo solo piangere di. santa commozione.
Di più mi disse che se io compirò il desiderio del mio buon Gesù coll'amarlo tanto tanto, se, quando mi concede le lacrime, non penserò ai miei torti, perché Egli mi ha cancellato perfino le reliquie, in cambio, le lacrime, che spargerò, saranno di santa letizia e di conforto.
In questo momento coll'animo ardentissimo d'amore per il mio amato Bene, il mio Dio, domandai la bella grazia della preghiera continua e gli dissi:
- Mio buon Gesù, o fammi morirei o concedimi questa bella virtù.
L'amore di Gesù quanti proponimenti suggerisce, che spingono a fare il bene!
Nell'eccesso d'amore chiamai Maria SS. a testimone della mia promessa, e Le dissi confidenzialmente:
- Mamma dolcissima, sii pietosa, da' ascolto a questo povero tuo servo, fraticello figlio di S. Francesco, che implora il tuo aiuto, la tua pietà, la tua misericordia; lo sai anche tu quanto è fragile l'uomo mortale!
Tu sai la mia promessa fatta al tuo Divin Figlio, mio Gesù Crocifisso, che in ogni momento della mia vita non mi allontanerò mai col pensiero da Lui, che amerò e benedirò continuamente, finch'io sia morto.
Vergine Santa, aiuto dei Cristiani, avvocata dei peccatori, proteggimi, soccorrimi in tutti i miei bisogni, affinché non venga mai meno alla mia promessa, che tanto amo e desidero mantenere.
Il mio Gesù è molto mesto, non dice sillaba, se non ché disse: « Prega! ».
Il mio dolce Gesù Crocifisso mi fece intendere le pene che sente nel vedere tanti cristiani così indifferenti alle grazie, che loro va spargendo; e me ne diede la seguente prova affinché non dubitassi di quanto m'aveva detto.
Io vado ogni giorno da me solo a fare il ringraziamento dopo il cibo, non potendo andare cogli altri fratelli; come di solito, quel giorno, andai nella cappella - santuario di N. S. del Sacro Cuore di Gesù; mentre facevo orazione, sento un calpestio, volgo lo sguardo all'inferriata; vedo uno stuolo di gente, uomini, donne che guardavano a destra e sinistra: in quel giorno vi era il .SS. esposto in forma di quarantore; non vidi anima fare un segno di croce o un atto di ossequio, a Gesù Sacramentato; dato così uno sguardo, se ne andarono come erano venuti, ossia come fossero entrati in piazza.
Io vorrei esortare non solo i secolari, ma tutto l'Ordine Serafico e i Terziari secolari ad avere una gran divozione a Gesù Sacramentato e alla Vergine SS. Addolorata, e ad avere una gran fiducia e colla preghiera e mortificazione otterremo da Dio ben presto un alto grado di virtù.
( Continua )
Ogni volta che nel nostro Bollettino, si trovi parole, espressioni o il menomo accenno a santità, intendiamo darvi solo fede puramente umana, sottoponendoci totalmente ai decreti di Sua Santità Urbano VIII e dei Suoi Successori.
N. d. R.