Arte  

B81-A8

Archimede diceva: Datemi un punto d'appoggio, e solleverò il cielo e la terra: Die ubi consistam, coelum terramque movebo.

Quello che Archimede non poteva fare, se il paragone non è profano, lo fece Gesù Cristo, che salito sulla Croce, attrasse a sé l'Universo, Secondo la sua profezia: Ego si exaltatus fuero a terra, omnia traham ad me Ipsum.

Quando sia levato da terra, trarrò tutto a me. ( Gv 12,32 ).

Quale punto d'appoggio, una croce! una croce strumento di morte e di ignominia, eppure Regnavit a ligno Deus: colla Croce Gesù Cristo conquise il mondo, perché Gesù Cristo è Dio.

Non consideriamo ora il trionfo di Gesù Cristo sulla civile società, come Re dei popoli, ma diamo uno sguardo al trionfo di Gesù Cristo nelle Arti belle, che hanno tanto predominio sul cuore dell'uomo.

La prima osservazione è che le Arti belle sono arti brutte e molto brutte quando o non rappresentano Cristo, o non servono alla causa di Cristo, o peggio si rivoltano contro di Cristo e si può quindi affermare che senza Cristo le Arti veramente degne
del nome di Arti belle non esistono.

Scultura

La Chiesa uscita, come scrivono i Santi Padri, dal seno squarciato di Gesù Crocifisso, fra le varie maniere di rappresentare il Divino suo Sposo, preferì ritrarlo quale Uomo di dolori.

Quindi l'immagine del Crocifisso in ogni tempio e ad ogni altare, dove si celebra l'augusto Sacrifizio della Messa.

Quest'uso diede origine a molte belle opere d'arte: a Genova sono celebri i Cristi del Maragliano.

I Misteri della Via Crucis rappresentati con statue e i gruppi rappresentanti il Calvario diedero origine ad insigni sculture in marmo ed in legno.

Pittura

Raffaello, Reni, Rubens empirono le Chiese e i Palazzi d'Italia e le gallerie straniere; coi loro quadri sacri e nel dipingere le scene della Passione i pittori moderni si sonò segnalati non meno degli antichi; quali cercando di ritrarre al vivo l'espressione del dolore e del patimento nel volto e negli atteggiamenti dei personaggi, quali mettendo nella sua piena luce il Dogma della Redenzione, e quali tentando di riprodurre la scena della Passione nel colorito storico del suo tempo.

Drammatica

È celebre in tutto il mondo la rappresentazione della Passione che ogni dieci anni si fa ad Oberammergau villaggio della Baviera, come adempimento di un voto fatto a Dio, per la liberazione da un'epidemia; note sono le processioni del Venerdì Santo, cogli strumenti della Passione e col Cristo morto, che tanto spirito di Fede e di compunzione risvegliano; ma qui farò un cenno del Passion Play o Dramma della Passione, che per munificenza di pio donatore, ogni tre anni, si celebra nel Collegio di Santa Clara, in S. Clara di California.

Lo rappresentano gli studenti del Collegio e la nota caratteristica di esso e che il dramma ossia la parte recitativa è condotta così bene che ad ogni momento sembra che la persona di Gesù debba comparire sul palco eppure non vi comparisce mai, per un senso di rispetto verso di essa.

Per es. Nel pretorio Pilato chiama Gesù, dopo sentito tutto il dibattito degli accusatori: Gesù di Nazaret, fatti innanzi.

In quel mentre un raggio di luce si avanza sul palco e gli spettatori si accorgono che Gesù si avvicina, ne attendono la comparsa, ma a poco a poco cala il sipario. Così nel viaggio al Calvario si vede là Croce che passa sollevata fra la turba, dietro le mura di Gerusalemme, ora si alza, ora cade, volano pietre, rimbombano le urla dei piazzaiuoli; ma tutto è condotto con arte tale che Cristo è sempre presente e mai si vede.

L'entusiasmo che suscita in mezzo agli Americani dimostra che i soggetti sacri non hanno perduto nulla dell'antica potenza sui cuori.

Poesia

Tutti i fatti della Passione di Cristo, l'Agonia nell'Orto, la Flagellazione, la Coronazione di Spine, la Crocifissione, gli strumenti della Passione hanno inspirato soavissime composizioni ai Poeti sacri e ai profani come può vedersi nel Breviario della Chiesa e nelle raccolte di buona letteratura.

Le strofette della Via Crucis di S. Leonardo da Porto Maurizio e quelle della Filotea del Riva sono di una semplicità e insieme di una grazia inimitabile.

Queste ultime sono opera di Don Luigi Locatelli da Genova e il Metastasio, a cui erano state attribuite per errore, dichiarò all'Autore che un simile errore gli era d'onore.

Fra le Arti belle è la sola Poesia quella di cui possiamo offrire qualche saggio.

Onofrio Minzoni descrive con grande vivacità la causa della Passione e Morte di Cristo, che è il peccato di Adamo:

Quando Gesù con l'ultimo lamento

Schiuse le tombe e la montagna scosse,

Adamo rabbuffato e sonnolento

Levo la testa e sovra i pie rizzosse.

Le torbide pupille intorno mosse

Piene di meraviglia e di spavento

E palpitando addimandò, chi fosse

Lui che pendeva insanguinato e spento.

Come lo seppe … Si volse lagrimando alla consorte

E gridò … Io per te diedi al mio Signor la morte.

Andrea Maffei, descrivendo l'Ecce Homo dipinto da Francesco Hayez, indica le le lezioni morali che dobbiamo trarre dalla Passione e Morte di Gesù.

Figlio, i solchi dell'onta e del dolore

Che sul volto mi vedi, Amor m'aprio,

Amor mi circondò divino amore,

Del serto che trafigge il capo mio …

Ora a tanto patir, d'un basso affetto

D'un piacer fuggitivo e menzognero

Non negar, figlio mio, la l'ieve offerta.

Lo Zanella con un'Ode sul Venerdì Santo canta il trionfo di Cristo sulla civile società:

O di rosso color risibil vesta!

O vii scettro di canna! O d'irte spine

Rinterzata corona! O avulso crine

E sul petto cadente esangue testa,

Da Voi, da Voi, quando più nulla aita

Ebbe l'uom contro la ragion del forte,

Da voi segnali d'ignominia e morte,

Uscì l'aura che sana, uscì la vita.

Il traditore Giuda si ebbe alcuni tremendi sonetti del Monti e i versi dell'inno del Manzoni sulla Passione:

Oh spavento! l'orribile amplesso

D'un amico spergiuro soffrì.

Clotilde Patrizi risponde con una splendida lirica di protesta e di riparazione onorevole a un così detto Poeta moderno, che aveva osato insultare il Crocifisso e la Vergine Addolorata.

Ecco alcune strofe:

A Te, Maria, che ogni anima

Consolatrice implora,

Nel tuo dolor di martire

Egli blasfema ancora!

Mai più nefando obbrobrio

La fronte all'uom segnò,

Labbro giammai di demone

Tanta vergogna osò.

Di Dio lo sdegno vindice

Sperda l'indegna follia!

Croce, segnale ai popoli

Tu regnerai, tu sola!

Ed alla Croce accanto

Sovrana di pietà,

Sempre una Madre in pianto

Il mondo adorerà.

Ed or, che sogna l'empio

Nell'egra fantasia?

Arder l'incenso a Venere

Sull'ara di Maria …

Sogna la Croce abbattere,

Chiudere il Ciel ancor,

Far della terra un baratro

Di colpa e di dolor.

Madre, t'invoca il misero

Che dolorando spera,

A Te l'onor dei cantici,

A Te la pia preghiera;

Ed ei che il dardo lurido

Contro di te lanciò,

Forse negli anni ingenui

Il nome tuo chiamò …

Guardalo, o Pia, rammentagli

Ch'hai pur di madre il cuore;

Segna quel nome ai candidi

Trionfi dell'amore;

La casta luce irraggia

Su lui che ti tradì,

E il labbro che ti oltraggia

Ti benedica un dì.


La Redazione de « L'Amore a Gesù Crocifisso » riceverà con riconoscenza e pubblicherà fotografie e cronistorie di Santuari o Cappelle celebri dedicate a Gesù Crocifisso.