Esultanza

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Ormai a Torino tutti lo sanno, tutti ne parlano … molti con gioia … alcuni con stupore misto a un senso di viva attesa.

L'umile frate laico, cuoco del Convento di S. Tommaso, l'araldo di Gesù Crocifisso, sta per avviarsi al giorno della sua glorificazione, avendo S. E. il Card. Maurilio Fossati Arciv. di Torino il 24 gennaio del corrente anno ordinato l'apertura del Processo Diocesano e Canonizzazione del Servo di Dio.

La Chiesa darà il suo giudizio infallibile su Fra Leopoldo Maria Musso che, passato umilmente fra i figli degli uomini, ha lasciato dietro di sé una scia luminosa di virtù amabile.

Figlio dell'ubertoso Monferrato, amò la sua Terruggia non meno che i suoi virtuosi genitori, che poveri contadini lo avviarono all'esercizio di una modesta carriera: il cuoco.

Anzi a ciò fu costretto dalla necessità della madre rimasta vedova e bisognosa del suo aiutò.

È commovente leggere una delle sue lettere alla pia genitrice, che fortunatamente conserviamo, testimonio della sua pietà filiale:

Carissima Mamma,

Oggi domenica ricevetti la tua lettera.

Mi fa piacere che tu stia bene; io pure sto benissimo …

Ti spedisco la somma di Lire 60, tutto quello che io posseggo te lo mando.

Ti auguro buone feste e buon capo d'anno.

Ho tanto lavoro che non posso neanche dilungarmi nello scrivere …

Mi professo tuo figlio

Luigi

Compiti così i suoi doveri famigliari, dopo la morte della Mamma, ritornò a Torino per attendere solo al suo Dio Crocifisso che tanta gioconda intimità gli suscitava nel cuore.

Si fa umile frate laico e cambia il nome di Luigi con quello di Leopoldo Maria.

Felice del nuovo suo stato egli si esercitò con fervore nell'osservanza della S. Regola ed il 1° Aprile 1905 iniziò il suo Noviziato che, per dispensa speciale della Santa Sede, poté compiere nello stesso Convento di S. Tommaso.

I Religiosi degli altri conventi andando a S. Tommaso, correvano subito a salutare Fra Leopoldo.

Non già che si fosse scoperto in lui il Religioso Santo come avvenne molto più tardi, ma perché egli dimostrava una affabilità tutta sua nell'accogliere i forestieri.

Aveva per tutti una parola buona condita con un costante e simpatico sorriso, che attirava.

Traspariva in lui una distinzione di tratto acquisita in tanti anni di convivenza con persone di nobile casato, presso cui era rimasto al servizio, ed elevata a virtù dalla grazia di Dio che si manifestava in ogni parola ed atto.

Durante la grande guerra ( 1915-18 ) quando aveva occasione di avvicinare soldati, li accoglieva affabilmente e suggeriva loro la « Divozione a Gesù Crocifisso » e alla Madonna.

Se ne trovava qualcuno refrattario, ne soffriva molto e si raccomandava alle preghiere di altri, cercando nei contempo aiuti per istruirlo nelle verità della fede.

La fama di santità di Fra Leopoldo andò aumentando di giorno in giorno con lo sviluppo delle opere che furono o iniziate da lui, come la propaganda della « Divozione a Gesù Crocifisso », o incoraggiate con i suoi consigli, con le sue preghiere e penitenze, come l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, l'Istituto Arti e Mestieri dei Fratelli delle Scuole Cristiane e la Casa di Carità Arti Mestieri.

Ed ora tralasciamo di parlare delle grazie di predilezione concessegli da Dio, per doveroso riguardo al Ven.do Tribunale Diocesano che ha iniziato l'interrogatorio dei testi e l'esame degli scritti che sono un diario religioso di altissimo pregio.

Però dall'intimo del nostro cuore salga a Dio un'esultante preghiera che assomma il nostro desiderio più ardente, quello cioè di veder riconosciute dalla Chiesa le virtù eroiche del Servo di Dio.