La Croce e il mondo

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" La Croce è un inestimabile tesoro che il mondo non conosce "1

L'abitudine, la difficoltà di rivivere pienamente espressioni del tempo passato, causa il mutarsi dei punti di vista dell'umanità, e sopratutto il senso pagano della vita espresso in mutile concezioni dell'uomo, hanno, così ci pare, ingenerato una funesta incomprensione della dogmatica cattolica.

Così la vita moderna, che pur deve moltissimo in ciò che ha di meglio, ai capisaldi soprannaturali del cristianesimo, si svolge dimentica, disancorata dal suo fondamento e dalla sua guida.

Di conseguenza i problemi che oggi si dibattono, per esempio, intorno alla libertà ed alla giustizia, riescono a soluzioni sproporzionate, mostruose, nelle quali non è l'equilibrio delle esigenze, né tanto meno una visione completa delle peculiari necessità dell'uomo.

Sì, sono rimasti impulsi cristiani ad operare nella società, ma si vanno rapidamente esaurendo o deformando; manca loro l'alimento e la direzione di una retta concezione naturale della vita, potentemente confermata ed integrata dalle verità soprannaturali della Chiesa.

Ad esempio, come può il marxismo, coi suoi presupposti materialistici, giustificare e rettamente sviluppare la sua esigenza di giustizia?

Ma oggi viviamo in un clima di contraddizioni.

Contemporaneamente alle più pazienti ricerche per alleviare un pò di dolore e di disagio, si assoggettano le popolazioni agli orrori delle guerre; si lamenta la disonestà e si favorisce il mal costume, si elaborano faticosamente le costituzioni, si creano organismi complicati per tutelare la pace tra i popoli e poi, come per gioco, tutto viene annullato e distrutto.

Ma tutto ciò è conseguenza dell'egoismo, di quell'egoismo che è l'antitesi della Croce di Cristo, la quale è invece l'espressione del più puro e più sublime amore.

Nella Croce di Cristo è tutta la soluzione dei problemi umani.

Basta tacere un po', considerando la morte di Gesù, basta non dar peso al torpore iniziale per le cose di Dio, basta un poco umilmente pregare.

A poco a poco si farà la luce, e apparirà, come proprio dalla Croce tutta la vita dell'uomo ritrova il suo senso, il suo riscatto, la sua salvezza.

Ma chi, oggi, pensa alla Croce?

* * *

Non so precisamente la fisionomia dei tempi passati, ma so delle dispute intorno a questioni cristologiche a cui tutto il popolo partecipava.

Che in Gesù, per esempio, si debbano riconoscere due nature e due volontà, erano principi che addirittura influivano direttamente sull'andamento politico dei popoli.

Puerile è spiegare tutto ciò con la favola dei paraventi religiosi dietro ai quali si celano gli eterni contrasti economici.

Era proprio tutto un modo di concepire l'uomo e la vita che si sentiva investito dalle affermazioni dogmatiche.

Erano profonde convinzioni ed antiche tradizioni che si sentivano messe alla prova.

Le cose del Cielo interessavano le cose della terra, e quelle della terra rimandavano a quelle del cielo.

Ma oggi è ancora così?

* * *

Gesù, circa duemila anni fa, ha consumato in croce il suo sacrificio.

Ma per troppi tutto ciò è rimasto nel quadro limitato del Golgota, appena fuori di Gerusalemme.

Gli uomini moderni sentono, della Passione e Morte di Gesù, quasi esclusivamente il fatto.

Vivissimo ne è l'interesse filologico e medico, elaborate ne sono le considerazioni psicologiche ed estetiche, ma grande ne è l'incomprensione mistica e spirituale.

Tante cose si sanno oggi, circa i costumi, gli usi, circa l'ambiente in cui Gesù visse e morì; ma come sono pochi coloro che continuano a scavare nella sostanza profonda della Redenzione!

Quanti sono quelli che comprendono la portata universale del messaggio e dell'opera di Gesù?

Chi, sente ancora la propria personalità coinvolta nel dramma cristiano, ed intende che cosa significa morire con Gesù e con Gesù risuscitare?

Queste constatazioni stringono il cuore.

Per tanti il mistero della Redenzione continua a rimanere nascosto.

Eppure è il più dolce, il più persuasivo invito all'amore; eppure fu stabilito " che per lui ( Gesù ) fossero riconciliate seco tutte le cose, pacificando mediante il sangue della croce di Lui, e le cose della terra e le cose del cielo " ( Col 1,20 ).

Dunque il respiro della Redenzione è possente ed universale.

Specialmente riguarda noi, piccoli uomini, così ciecamente abbrancati al valore del finito, da non vederne la luce che addita e manifesta l'Infinito.

Tanto si è lottato e sofferto per questo mondo terreno, tanto si è faticato per strappare qualcosa al mistero vivente che siamo noi a noi stessi, cercando l'uomo, ma tutto questo senza lo spirito della Croce.

Ebbene, se così grande è il nostro amore per le cose periture, per questa nostra finita esistenza sforziamoci almeno di considerare tutto ciò con occhi sereni, aiutandoci in questa ricerca coll'interrogare l'Amore crocifisso.

Semplici come fanciulli, ascoltiamone l'ammaestramento.

Quanta luce, quanta forza vi troveremo proprio per capire e salvare questo nostro mondo umano, poiché tutto è salvo in Cristo Gesù.

" Dio che non risparmiò nemmeno il proprio Figliuolo, ma lo ha dato a morte per tutti noi, come non ci ha egli donato ancora con esso tutte le cose? " ( Rm 8,32 ).

Tutti i santi hanno affermato che il Crocifìsso è un gran libro, anche fra Leopoldo l'ha detto.2

Ma che cosa s'impara da un gran libro se non il significato della vita, il mistero della morte, la forza immortale dell'amore?

* * *

Il tentativo di comprendere e di far comprendere qualcosa di tutto ciò si è fatto e lo faremo ancora anche in questo bollettino.

E quando qualcosa avremo compreso, ci prostreremo ai piedi dell' "Amabilissimo nostro Signore Gesù Crocifisso " e lo adoreremo e tanto lo ringrazieremo e ci daremo a lui nell'amore.

Fra Leopoldo, mi pare, volesse questo: che il Crocifisso sia compreso, che il Crocifisso sia amato, adorato.

E che cos'altro di più bello possiamo fare!

C. D.


1 Dagli scritti di Fra Leopoldo. Detto dell'8-4-1909.

2 " Il Crocifisso è un gran libro d'istruzioni santissime. Maestro esemplare divino ".