Saggia previdenza

B122-A2

In un precedente numero del Bollettino si riportavano alcuni passi del discorso di S. Santità Pio XII al Convegno delle A. C. L. I. a Roma il 29 giugno u. s.

Riprendiamo l'argomento, citando altri passi che trattano in modo particolare i concetti di risparmio, previdenza, associazioni, sindacati, allo scopo di istruire l'operaio, dandogli un'illuminata conoscenza di tali problemi che lo interessano.

Dice il Santo Padre: " Le ardue condizioni economiche del tempo di guerra fecero perdere fin le possibilità dei risparmio, ma anche oggidì non se ne ha più il senso e l'idea.

E in tali condizioni di spirito, come si potrebbe avere la chiara e retta coscienza della responsabilità nell'uso e nell'amministrazione del denaro pubblico destinato alle case popolari, alle assicurazioni sociali, ai servizi di sanità?

E come si potrebbe assumere quella corresponsabilità nella direzione della intera economia del paese cui aspira la classe lavoratrice?

Sopratutto ora che la grave piaga della disoccupazione non può essere sanata con la demagogia, ma con la ragionevolezza e la disciplina, non con fa profusione d'ingenti somme per rimediare soltanto agli innumerevoli bisogni del momento, ma con saggi e lungimiranti provvedimenti? "

E continua affermando la necessita che si alimenti nei singoli individui lo spirito della parsimonia cristiana, della coscienziosa delicatezza in tutte le cose che riguardano il bene comune.

Passando, quindi, alla parte riguardante le associazioni dei lavoratori e il problema sindacale, indica quali ne siano i veri fini e pone in guardia contro le eventuali pericolose deviazioni: " L'avvenire degli stessi Sindacati dipende dalla fedeltà o meno nel tendere a quella mèta ( senso di giustizia e sincero proposito di collaborare con le altri classi sociali al rinnovamento della vita sociale ) qualora infatti essi mirassero alla esclusiva dominazione nello stato e nella società, se volessero esercitare un assoluto potere sull'operaio, se respingessero Io stretto senso di giustizia e la sincera volontà di collaborare con le altri classi sociali, fallirebbero all'aspettazione e alle speranze che ogni onesto e cosciente lavoratore ripone in loro ".

" Si tratta invero oggi di importanti risoluzioni e riforme nella economia nazionale, di fronte alle quali una lotta di classe fondata sull'inimicizia e sull'odio rischierebbe di compromettere l'idea sindacale, se non di condurla addirittura alla rovina.

Perciò voi dovete far sì che i principi cristiani prevalgano definitivamente nel sindacato: allora esso prospererà a vantaggio dei lavoratori di lutto il popolo italiano ".

Abbiamo già dovuto constatare le penose conseguenza di avvenimenti, che confermano con quanta ragione il Padre comune ci avesse prevenuti nella sua lungimirante sapienza.

Tali fatti hanno dimostrato l'urgente necessità di adire alla formazione di sindacati liberi, ( e ne sono sorti ormai parecchi ) orientandoli verso quegli ideali cristiano-sociali indicati dal Vicario di Cristo sempre sollecito del vero bene, non soltanto eterno, ma anche di quello concesso all'uomo su questa terra, nel suo faticare quotidiano, quando egli lavora con buona volontà in concordia fraterna coi propri simili, nobilitandosi ed elevandosi cristianamente.

P. S.