Vita dell'Unione

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- Un altro compleanno

In febbraio fu la volta del nostro venerando Fondatore: ottant'anni!

Ora è quella dell'Ecc. Mons. Angelo Bartolomasi, Arcivescovo titolare di Petra e già Ordinario Militare: ottantadue!

E noi avemmo la gioia di porgere nella nostra nuova sede l'augurio più riverente e fervido all'eminente personaggio, il quale ci è particolarmente caro per essere, fin dal 1914 e su designazione dell'Em.mo Card. Richelmy, nostro patrono.

In occasione dunque della fausta ricorrenza genetriaca, Mons. Bartolomasi fu tra noi a celebrare una messa propiziatrice, durante la quale rivolse a catechisti, insegnanti ed allievi parole di affetto, di bontà, di esortazione, con quella eloquenza che gli è propria e che questa volta quasi stentava a fluire ordinatamente, tale era la piena del benevolo cuore commosso, tanta era la somma dei pensieri che urgevano alla mente, abbracciando con uno sguardo i quarant'anni della nostra storia.

Grazie, Eccellenza, dell'onore e della gioia.

Dalle pagine di questo nostro Bollettino, eco fedele della nostra vita, Le rinnoviamo devotamente il più vibrante augurio: Le conservi a lungo Iddio quella vitalità ed entusiasmo giovanili, di cui Ella ci ha rallegrati durante la breve ora del suo soggiorno.

- La cappella della nostra scuola

Per chi conosca appena un po' le origini, il significato, lo scopo della Casa di Carità Arti e Mestieri, è inconcepibile pensarla senza il luogo dove si adora Gesù Crocifisso sorgente di Carità; è inammissibile immaginarla cioè senza una cappella, capace di ospitare la massa degli allievi.

E tale lacuna si fa sentire ancora più notevole, quando si rifletta poi che la zona dove sorge la nostra scuola, è come tagliata fuori dalla chiesa parrocchiale della Salute per via del tronco della Ciriè - Lanzo corrente lungo la via Stradella, ed è quindi praticamente senza comodità di culto per la popolazione, che abita attorno alla nostra sede.

Donde la nostra decisione di adibire a cappella il salone, che dovrà servire d'ingresso principale all'edificio, secondo il progetto generale di costruzione.

Tale decisione è confortata dal favore degli stessi Rev. Padri Giuseppini ( della Chiesa della Salute ), i quali vedono con soddisfazione che in date ore dei giorni feriali e delle feste la cappella della Casa di Carità Arti e Mestieri sia aperta ai fedeli come un'appendice della parrocchia da essi curata.

È stata dunque iniziata la costruzione, nella fiducia che i lavori possano essere conclusi entro qualche mese.

E ci affrettiamo a darne notizia ai nostri lettori, anche perché si facciano ancora una volta sostenitori nostri, per un'impresa necessaria, concorrendo nella misura del possibile, sia pure per il valore d'un mattone, d'una piastrella, d'un metro quadro di vetro cemento, d'una unità oraria di mercede di mano d'opera.

La nostra riconoscenza più viva e sentita a chiunque ci tenda la mano.

- La Messa del povero

Giorno dell'Ascensione. Oltre un centinaio d'uomini è presente a celebrare solennemente la festa nell'osservanza del precetto pasquale.

Si comincia con la lezione di canto, con piena rispondenza di risultati per impegno esemplare, ai cenni d'un catechista improvvisatesi maestro.

Segue poi la messa, detta dal Rev. Don Formica, interrotta al Vangelo da un suo avvincente fervorino e coronata alla Comunione dal divoto accostarsi alla balaustra d'una bella ressa di presenti.

Al termine della funzione edificante si distribuisce un po' di denaro ai favoriti dalla sorte e si passa alla colazione: una buona e abbondante pasta asciutta, pane, salame e vino.

È poco, ma i mezzi sono scarsi. Qui, chi dà e chi riceve, siamo tutti poveri.

Ci vogliamo bene, ecco tutto, e siamo contenti. Se sapeste com'è bello sentirsi così!

- A Poirino

Il 17 giugno, domenica, ci fu riunione quasi improvvisata di zelatori, in grande prevalenza, e di zelatrici, con l'assistenza di catechisti.

Riunione di affettuosa simpatia per l'Unione: la prima dopo la guerra recente.

Fu come un abbraccio tra amici che non si vedono da tempo.

Si fece, come si suol dire, il punto della situazione, con particolare sottolineatura di alcune esigenze, si stabilì con rinnovato fervore che i contatti debbono essere regolari e frequenti e si procedette ipso facto alla nomina del segretario del gruppo, che risultò per chiamata unanime il signor Francesco Pavarino.

Ci ripromettiamo prossime visite ad altri centri viciniori.

E ci auguriamo di essere dovunque accolti con lo slancio, con l'entusiasmo, con l'affetto dei Poirinesi.