Vita dell'Unione

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Commemorazione a Terruggia

Questo pellegrinaggio ci stava da tempo a cuore.

Bisognava pure manifestare con un atto formale ( di quella formalità non opaca e puramente esteriore, ma espressione trasparente di affetti vivi e profondi ), bisognava pure manifestare con un atto solenne il culto nutrito per la memoria del nostro Fra Leopoldo M. Musso ofm., nel centenario della sua nascita.

Questo pellegrinaggio a Terruggia, suo paese natale, ci voleva proprio.

Ma impegni e difficoltà l'avevano fatto differire, oltre il preciso anno di rito, fino all'ultima domenica dello scorso settembre.

La mattina dunque del 30 settembre, catechisti in buon numero, zelatori e zelatrici convenivano alle sette nella chiesa di San Tommaso, dove ascoltavano la Santa Messa, ricevendo Gesù Eucaristico.

Dopo la funzione, all'uscita, attendeva un capace pullman, che ospitava comodamente i pellegrini, giovani e vecchi e tutti allegri come fanciulli.

Alla testa c'erano il Rev.mo P. Agnello Giobergia ofm., Curato, il Fratel Teodoreto e il Fratel Cecilio delle Scuole Cristiane.

Itinerario: Torino - Santuario di Crea - Terruggia Monferrato - Torino.

Brutta giornata. Svegliandoci pioveva a dirotto. Per via, recandoci in chiesa, piovigginava.

Usciti, non pioveva più. Ma il cielo era sempre coperto.

Qualcuno disse: « A Terruggia avremo il sole! ». E difatti a Terruggia l'avemmo. Per poco, ma l'avemmo.

E neppure sul ritorno la pioggia non ci disturbò più. Ma procediamo con ordine.

In viaggio, il Padre Curato guida il Rosario.

Si prega tutti con fervore, mentre il pullman mangia chilometri su chilometri, senza dimostrare però troppa fame.

La velocità è media, da padri di famiglia. Finché a Serralunga si svolta nella strada di Crea, in coda ad una lunga fila di pullman delle Acli milanesi in vendemmia, e ad altri di S. Dannano d'Asti.

Si raggiunge così a passo d'uomo il colmo del colle e la piazzetta del famoso santuario Regalmariano Monferrino, ricevuti con tanta cordialità dal Rev.mo Padre Guardiano, dei Minori.

Chi indugia in chiesa ad ascoltare la ben condotta schola cantorum di san Damiano; chi segue il padre Curato di San Tommaso per la pia visita alle quindici Cappelle dei Misteri, recitando la seconda parte del Rosario.

Dopo di che, colazione al sacco o in ristorante, e discesa verso Terruggia.

Che si profila finalmente su di un colle. Eccoci al paese di Fra Leopoldo.

Si va subito in parrocchia, dove ci attende il signor Prevosto, il Rev.mo Don Giuseppe Rota.

Tutta la popolazione è in chiesa per la Benedizione.

E tutta, e noi con lei, si riversa compatta, parenti del Servo di Dio in testa, facendo ressa sul luogo dove, oltre cent'anni fa, nacque l'Apostolo di Gesù Crocifisso.

Il signor Prevosto benedice. Il Vice - Presidente dell'Unione Catechisti, in rappresentanza del Presidente ( impedito ad intervenire ), scopre la lapide collocata sul muro esterno della casa sulla via maggiore.

E un'onda di commozione, un fremito corre per tutti i presenti.

Gli occhi umidi leggono l'iscrizione. Il Servo di Dio - Fra Leopoldo M. Musso O. F. M. - Apostolo di Gesù Crocifisso - Nacque in questo luogo - per Divina ispirazione predisse - e con la preghiera sostenne - L'Istituto Secolare dei Catechisti - del SS. Crocifisso - e di Maria SS. Immacolata - fu assertore paziente - della Case di Carità Arti e Mestieri - nel mondo - nel primo centenario della nascita - i Concittadini posero - 1850 - 1950.

Viene quindi data la parola al nostro redattore Gaetano di Sales, il quale tiene il discorso commemorativo su Fra Leopoldo, esordendo con l'affermazione che il Servo di Dio può essere considerato un precursore dei Catechisti del SS. Crocifisso e svolgendo i concetti che sono poi stati scritti per il nostro Bollettino e pubblicati in questo stesso Numero Speciale Lasalliano.

Conclude, inneggiando e ringraziando, il Vice - Presidente dell'Unione Catechisti, avviandoci poi per una sosta di preghiera nella casa dove morì la Mamma del Servo di Dio, ed infine per una visita attenta alle opere di ampliamento e di abbellimento compiute nella chiesa parrocchiale dal Rev.mo Don Giuseppe Rota, con pazienza tenace e con chiaro, acuto, armonioso senso di proporzioni.

Brindisi di rito, ultimi saluti. E si viaggia, di nuovo nel pullman alla volta di Torino, recitando l'ultima parte del Rosario e cantando lodi mariane.

C'era tanto slancio in quel coro e tanto fiato che il pullman avrebbe potuto raggiungere la città senza benzina!

Catechisti nel Giappone

Il Rev.mo Signor Procuratore Generale della Società del Verbo Divino ci scrive da Roma che gli Ecc.mi Vescovi del Giappone vogliono far sorgere nel loro Paese un Istituto Secolare per i Catechisti e ne hanno incaricato un Padre Verbita.

Non siamo dunque stati interessati noi.

Ma siamo stati tuttavia richiesti d'inviare il testo delle nostre Regole " per facilitare … la compilazione delle Costituzioni per il nuovo Istituto ".

Dunque, anche se il nostro testo sarà adeguatamente adattato e trasformato, quel che importa è che la necessità di Istituti Catechistici è pure vivamente sentita in terra di Missioni per il trionfo della Chiesa.

E non occorre dire con quale piacere abbiamo subito aderito alla richiesta e con quale entusiasmo saremo sempre pronti ad assistere il periodo costitutivo del nuovo Istituto Secolare Giapponese, al quale inviarne fin d'ora - per la santificazione sua e delle anime - auguri di cuore.

Viaggio tra Fratelli, in Francia e nel Belgio

Nella prima quindicina del settembre scorso due Catechisti fecero una rapida corsa attraverso la Francia ed il Belgio, per un primo contatto diretto con i Fratelli delle Scuole Cristiane, con speciale riguardo alle loro attività attinenti alle scuole professionali.

Viaggio, dunque, speso per imparare e vedere quel che si fa fuori di casa nostra, nell'intento di perfezionare ed aggiornare i nostri metodi e i nostri mezzi.

Il tempo assai limitato permise poche visite: quelle di Lione, Parigi, Bruxelles, Gand e Bruges.

A Lione.

Fu visitata l'E.C.A.M. ( Ecole Catholique Arts et Métiers ) che mira alle scopo di formare dirigenti di azienda e capi officina.

Agli allievi non idonei è aperta la via ad occupare posti di disegnatore, aiuto - disegnatore, capo squadra e capo operaio.

Scuola con oltre cento insegnanti, la quale fa conseguire un titolo di valore legale ed assai quotato in tutta la Francia.

A Parigi.

Ospiti niente meno che della Segreteria Generale dell'Istituto dei Fratelli.

Visita alla Prima Esposizione Internazionale di Macchine Utensili.

A Bruxelles.

Visite alle Scuole St. Luc e St. Gilles, dove si studia per diventare architetti.

Anche qui, organizzazione assai notevole.

A Gand.

Visita alla Scuola St. Luc, la cui storia è particolarmente interessante e della quale vogliamo segnare qui, in queste note affrettate, almeno il nome del Fondatore: l'insigne Frère Marès S. C. Le Scuole St. Luc impartiscono un'istruzione di livello universitario ed insigniscono del titolo legalmente riconosciuto di architetto.

Per avere un'idea dello sviluppo fìorentissimo raggiunto da queste Scuole dei Fratelli, basti dire che nel Belgio esse sono sei contro altrettante dello Stato.

A Bruges.

E qui, i due Catechisti vollero far punto al viaggio, in bellezza d'arte e in silenzi di raccoglimento.

La Venezia del Nord, tra beghinaggi, campanili e costruzioni goti che, li estasiò in contemplazioni ed una volta tanto le scuole professionali furono dimenticate tra le nebbie d'altri tempi.

I Morti

In questi giorni in cui la vita dell'anno va verso la fine, nella cornice novembrina di rami spogli e di foglie secche accartocciate, il nostro ricordo accomuna in un'onda sola di affetti e in un pio sussurro di preghiere, più spesso e più vivamente, tutti i nostri Defunti: di famiglia dell'Unione ( catechisti, zelatori, ascritti, benefattori ) e dell'Istituto dei Fratelli.

E la tristezza del compianto rievocatore è corretta dalla serenità sicura della Fede.

Per cui possiamo ripetere anche noi, con convinzione ferma, i versi dell'Anonimo Poeta Inglese: La morte non separa.

Non sei visto, ma solo all'altro fianco sei di Cristo.

Se sei con Cristo, ed è Cristo con me, io sono dunque sempre accanto a te.1

Per quella Redentrice Compagnia possiamo fare nostra, con cuore lenito, la leggenda che dal frontone d'un camposanto di Carinzia accoglie i visitatori pietosi:

Quel che amiamo - c'è rimasto.

Quel che guasto - nascondiamo

nella cassa - è soltanto ciò che passa.


1 Da Consolation in sorrow ( Ed. The Cathotic Truth Society, Londra, 1947 ); tra d. G. G. di Sales.