L'Assemblea generale dei Catechisti

B184-A1

Nel prossimo mese di Settembre si riunirà presso la Casa di Carità Arti e Mestieri l'Assemblea Generale Ordinaria della nostra Unione Catechisti che, in conformità alla Regola, si convoca ogni sei anni per la rinnovazione delle cariche, la relazione sull'attività svolta nel sessennio trascorso e la preparazione del programma per quello successivo.

Per l'occasione il Presidente Generale ha diramato una circolare ai catechisti ed ai Fratelli Assessori, dalla quale stralciamo i seguenti brani: « dobbiamo lavorare perché ognuno di noi possegga sino a fare proprio, senza incertezze, il seme originario della Unione, crescendo altresì nella consapevolezza del terreno dal quale tale seme è germogliato e nel quale l'Unione affonda le radici per trame vita e sviluppo.

In secondo luogo dobbiamo stabilire meglio e più solidamente come intendere e vivere le tre dimensioni di ogni istituto secolare, vale a dire: la consacrazione, l'apostolicità, la secolarità.

Dobbiamo cogliere le relazioni vicendevoli tra queste tre dimensioni in ordine al "modo d'essere" che ci contraddistingue, quello appunto di "catechisti", catechisti "del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata", anzi, di "Unione" catechisti.

Negli ultimi anni, è parso sempre più chiaro a un certo numero di noi, che l'apostolicità rappresenta il principio primo, la prima ragione d'essere dell'Istituto secolare in generale, e della nostra Unione in particolare.

Così che, chiamati a svolgere sempre e dovunque un ministero apostolico rispondiamo con la consacrazione di noi stessi.

E perché chiamati ad essere apostoli nel mondo e come per mezzo del mondo, la nostra forma di vita, il nostro stesso modo di realizzare in effetti la nostra consacrazione e di compiere il nostro impegno apostolico si prospettano e si sviluppano appunto come "secolari", vale a dire, nel secolo e come per mezzo di esso.

Così da pervenire a quella perfezione della carità a cui siamo chiamati non in modo generico, ma in modo specifico.

Ancora, dobbiamo approfondire come meglio concepire e realizzare una povertà, una obbedienza, una castità che siano apostolico - catechistiche, apostolico - secolari o, meglio, apostolico - catechistico - secolari.

In terzo luogo, occorre ulteriormente chiarire la nostra partecipazione alla vita della Chiesa e il nostro servizio verso di essa.

Segnatamente, occorre che i catechisti cooperino al rinnovamento della catechesi, per il quale tutte le Chiese si stanno adoperando.

Occorre altresì un particolare impegno di studio e di collaborazione circa il servizio della Chiesa verso il mondo moderno.

Tale servizio lo dobbiamo considerare specialmente, anche se non esclusivamente, attraverso le opere formative ed educative, volte a favore dei giovani, dei lavoratori, dei ceti sociali più bisognosi di aiuto.

In quarto luogo deve consolidarsi la nostra presa di coscienza e il nostro servizio di fronte ai gravi problemi della umanità di cui facciamo parte:

la secolarizzazione;

gli squilibri globali tra i popoli i gruppi e le persone;

l'urbanesimo;

le varie forme di oppressione e di sfruttamento;

l'ateismo;

l'esigenza sempre più diffusa di uno sviluppo integrale e solidale;

l'ecumenismo;

la pace.

Una presa di coscienza e un impegno che non debbono essere generici, ma farsi specifici, operati cioè in forza della nostra particolare vocazione.

Da questo punto di vista è naturale che essendo noi "educatori", in quanto catechisti, l'approccio ai suaccennati problemi dovrà partire dall'esame dei risultati di crescita umana del mondo attuale della società a cui apparteniamo ( Gesù stesso « cresceva in età in sapienza e in grazia davanti a Dio e davanti gli uomini » ), della particolare funzione che i processi formativi ed educativi debbono svolgere per la stabilità e lo sviluppo dei singoli e dei popoli, e della funzione formativa ed educativa che ogni altro processo di sviluppo deve assolvere affinché l'uomo e la comunità tra gli uomini siano davvero i fini della umana e civile convivenza e di ogni suo fattore economico, tecnologico, sociale, politico, ecc.

Poi, dovremo riesaminare i nostri rapporti all'interno della Chiesa, verso la Gerarchia, verso le altre forme di vita consacrata, verso tutti i cristiani.

In particolare, dobbiamo riconfermare e sviluppare i nostri rapporti con l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane dal quale abbiamo preso vita, e con la Scuola Cristiana nella quale siamo stati generati e verso la quale dobbiamo volgerci per comprendere sempre meglio e attuare quei vicendevoli aiuti che il Signore vuole.

Oltre a un supplemento di studio e di riflessione è sopra ogni altra cosa necessario che ci rinnoviamo interiormente, nel nostro modo d'essere e di operare, rispondendo sempre più fedelmente alla nostra vocazione.

È pure necessario che insistiamo nell'orazione.

Il nostro ideale di vita non lo si rinnova a tavolino, ma gli incontri e gli scritti debbono esprimere una realtà di vita, una realtà di vita promossa alimentata fecondata coronata dallo Spirito di Dio al quale sempre più docili dobbiamo corrispondere.

Occorre ancora ribadire che nulla faremo di autenticamente valido se non sapremo partire e rimanere in ogni cosa spiritualmente orientali e radicati nel nucleo primordiale costituito dalla "intimità con l'amabilissimo nostro Signore Gesù Crocifisso", "uniti a Maria Santissima".

Anche la nostra "secolarità" deve delinearsi e fruttificare dalla intimità con il Cristo Crocifisso.

Infatti, è dal Suo costato aperto che è nata la Chiesa, è dalle sue piaghe sanguinanti e glorificanti che è venuta - e viene - la redenzione per tutti gli uomini, il riscatto, la liberazione, la riconciliazione e la pace universali.

Anche il nostro impegno di rinnovamento di fronte ai problemi che travagliano l'umanità dovrà sgorgare dalla nostra dedizione catechistica al Cristo che per tutti è morto, e in Lui e con Lui deve sgorgare anche dalla nostra dedizione per gli uomini, che Egli ha redento a prezzo del Suo sangue.

Ogni cosa dovremo "sapere" in Lui e nulla all'infuori di Lui.

Ogni cosa dovremo operare come partecipazione alla Sua passione e morte salvatrice ».

Gli argomenti che il Presidente Generale propone di trattare nell'Assemblea sono i seguenti:

1) I fondamenti specifici e carismatici dell'Unione;

2) L'intimità con il Signore Gesù Crocifisso, uniti con la Vergine Immacolata: nucleo vitale dell'Unione;

3) Le tre dimensioni della nostra vocazione apostolica, consacrata e secolare;

4) Il catechista associato;

5) Significato e funzione della nostra forma di vita e attività nella Chiesa e a servizio dell'umanità;

6) L'apostolato individuale e comunitario dell'Unione;

7) I nostri rapporti con l'Istituto dei Fratelli e con la scuola cristiana;

8) Aspetti istituzionali dell'Unione;

9) Rinnovamento delle Regole e Costituzioni.

All'assemblea hanno dato la loro adesione i catechisti di Spugna e del Perù e il loro intervento, con l'apporto delle esperienze dell'Unione nei loro paesi darà un prezioso contributo alle discussioni.

Nel clima di generale rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II questa Assemblea assumerà un'importanza eccezionale e perciò raccomandiamo a tutti gli amici dell'Unione di pregare per il suo buon esito.