Con Maria Riparatrice

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Il peccato si presenta alla coscienza del cristiano illuminato dalla fede, non soltanto come trasgressione della legge divina, ma anche come disprezzo ed oblio dell'amicizia personale tra Dio e l'uomo.

È necessario, allora, per la piena remissione e riparazione dei peccati, non solo che venga ristabilita l'amicizia con Dio con una sincera conversione della mente ( integrata con la confessione sacramentale ), ma anche che tutti i beni sia personali che sociali, diminuiti o distrutti dal peccato, siano pienamente reintegrati.

Soprattutto il bene sommo, che è la gloria di Dio.

In quest'opera di riparazione, in seno alla Chiesa, che è il Corpo mistico di Cristo, la Madonna « rifulge come modello di virtù dinnanzi a tutta la comunità degli eletti » ( Concilio Vat. 2° - La Chiesa - Cap. VII, n. 65 ).

« Per questo è riconosciuta quale sovraeminente e del tutto singolare membro della Chiesa … » ( Concilio Vat. 2° - La Chiesa - Cap. VIII. n. 53 ).

Il disegno di Dio per la salvezza dell'umanità si svolge sul piano della riparazione.

Iniziata dal serpente, la nostra rovina è stata continuata da una donna Eva, e consumata da un uomo Adamo.

La riparazione dovrà rifare la salvezza dell'umanità con un processo altrettanto logico e concatenato.

Non il demonio, ma l'Angelo di Dio parlerà per primo in nome del Signore; non una donna in preda all'orgoglio, ma una Vergine profondamente umile e nascosta lo ascolterà; non un uomo sedotto e lusingato, ma il nuovo Adamo: Gesù Cristo, frutto benedetto dell'umiltà di Maria e dell'opera dello Spirito Santo, sarà il Restauratore.

Concepire in noi Gesù, rinnovare nell'anima le interne disposizioni di umiltà e di sottomissione della Vergine costituiscono solo la prima parte della spiritualità riparatrice.

La divina Maternità inserisce Maria nella storia umana: la grazia le trabocca dal cuore come un calice ricolmo ed Ella si sente spinta dallo Spirito Santo a portare Gesù ad altre anime ( il primo beneficato è San Giovanni Battista ) per riempirle a sua volta di luce e di santità.

Poi ecco il Natale, mistero di amore e di riparazione.

I pastori ed i Magi hanno cercato Gesù e l'hanno trovato in braccio alla Madre sua.

Così, anche oggi, ogni anima, chiamata da Dio alla vita riparatrice, troverà Gesù insieme con Maria, inseparabili nella gioia e nel dolore, nella vita e nella morte: uniti a Betlemme come lo saranno a Nazareth e sul Calvario; operanti insieme nelle vicende della Chiesa che continua l'opera di salvezza attraverso i secoli.

Quando Gesù Bambino è presentato, secondo la legge del Signore, al Tempio, un santo vegliardo, Simeone, guidato dallo Spirito Santo, lo prende tra le sue braccia ed erompe in un canto d'esultanza.

Nelle sue parole si raccolgono tutte le profezie messianiche dell'Antico Testamento.

Il suo inno ha un'apertura universale: quel Bimbo divino è venuto per la salvezza di tutti i popoli e tutti i popoli sono chiamati a godere la sua Luce.

La riparazione di Gesù è appena incominciata e Maria gli è accanto solidale e fedele.

« Ed erano il padre e la madre sua meravigliati per quanto si diceva di Lui.

E li benedisse Simeone e disse a Maria, la Madre sua: Ecco, questi è posto a caduta e risurrezione di molti in Israele e in segno di contraddizione, ed a te stessa una spada trapasserà l'anima, finché siano svelati i pensieri di molti cuori ». ( Lc 2,33-35 )

Ma è sul Calvario, ai piedi della Croce, che la Madonna raggiunge il vertice supremo di Modello delle anime riparatrici.

La Madre non poteva mancare accanto al Figlio, in quelle ultime ore in cui si compiva l'offerta sacrificale, che era anche la riparazione infinita alla gloria del Padre, diminuita dall'umanità peccatrice.

La Madonna non poteva in quel momento stringersi tra le braccia Gesù morente, come quand'era Egli fanciullo, ma con l'amore partecipava, al massimo grado concesso alla creatura, al dolore dell'Uomo-Dio, perché il dolore è la prova più vera dell'amore: dove si arresta la capacità di soffrire, li è il limite dell'amore.

Quando uno dei soldati si avvicinò con la lancia protesa, Maria seguì il movimento e comprese.

Il soldato vibrò il colpo sul petto del Figlio e Lei lo sentì entrare nel suo cuore, pieno di amore adoratore e riparatore, perché tale era il cuore della Madre quale quello del Figlio.

I membri dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, devono imitare la Vergine dei Dolori, modello e maestra delle anime adoratrici, e riparatrici che, « unita agli Angeli ed al Beati del Cielo », profondamente adora le Sacre Piaghe del Redentore dell'umanità, ricordando ciò che Gesù Crocifisso diceva al Servo di Dio Fra Leopoldo il 20-2-1909: « Prega, fa' riparazione per i tanti peccati che si fanno in questi giorni ».

Il Servo di Dio Fratel Teodoreto, quasi al termine del suo pellegrinaggio terreno, si domandava: « È sufficiente il bene che faccio di fronte al dilagare del male che ci circonda? … »

Ogni cristiano, ma specialmente ogni consacrato dovrebbe far sua questa ansia di bene e di riparazione.

P. B.