Un nuovo Beato Cesare De Bus

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Il 27 aprile u.s. è stato beatificato in S. Pietro, Cesare de Bus ( 1544 - 1604 ).

Fondatore della Congregazione della Dottrina Cristiana.

Per l'affinità agli ideali catechistici, che ci lega alla famiglia religiosa dei Dottrinari, siamo lieti di offrirne, in sintesi, un profilo di vita e di opere.

Di famiglia di origine italiana.

Cesare nacque in Provenza il 5-2-1544 settimo di tredici figli.

Dapprima condusse un'esistenza spensierata, agevolata dall'agiatezza e da un temperamento socievole, tra balli e liete brigate, che può ravvicinarsi a quella di S. Francesco d'Assisi o di Gabriele dell'Addolorata, prima di vestire l'abito religioso.

Senza essere un grande peccatore, non si era messo certo sulla strada della virtù; ma la grazia di Dio lo aspettava al varco e lo raggiunse nell'Anno Santo 1575.

Fece la confessione generale al gesuita P. Pequet del Collegio di Avignone, si prefisse un programma di preghiera, di mortificazione e di carità ed, infine, si dedicò allo studio necessario per accedere al sacerdozio, che raggiunse nel 1582 all'età di 38 anni.

E fu soprattutto sacerdote catechista.

Insegnò senza mai stancarsi il Catechismo, percorrendo in lungo ed in largo la natia Provenza e le regioni circostanti.

Il suo uditorio preferito erano i bimbi ed i vecchi dei villaggi, seppe trovare modi migliori per insegnare la "buona novella", servendosi largamente di grafici, cartelloni, canti, rappresentazioni.

Al giorno d'oggi - dice il suo biografo - il Beato ci sarebbe maestro nel metodo attivo.

Nella sua predicazione ricorreva a numerosi esempi e paragoni succinti ed efficaci, le citazioni venivano sempre tradotte, ed evitate quelle prolisse.

Osservava: « Molte apostasie sono causate dal cattivo esempio, sia dunque il buon esempio il mezzo per richiamare gli eretici ( il Protestantesimo al suo tempo stava dilagando ) alla Chiesa.

Il Cristianesimo ha da essere "attuato più che predicato, sostanza più che nome, edificio più che facciata" ».

Dopo aver letto la biografia di S. Cario Borromeo, stabilì: « Non mi concederò riposo finché non ne avrò imitato l'esempio ».

L'esempio era soprattutto per il Beato l'insegnamento catechistico ai bambini della città e della campagna e l'organizzazione nelle parrocchie della Compagnia della Dottrina Cristiana.

La necessità di aver un gruppo organizzato per diffondere la dottrina cristiana si faceva sempre più pressante.

Perciò il Beato ed altri sacerdoti si riunirono nel 1592 e diedero origine all'Istituto della Dottrina Cristiana.

In quella circostanza padre Cesare de Bus disse fra l'altro: « La Dottrina Cristiana che con sacro impegno ci proponiamo d'insegnare dice che c'è un solo Dio nella Trinità, una sola Fede nel simbolo, una sola speranza nel Pater, un solo Battesimo nei Sacramenti, e nel Decalogo un solo Comandamento, quello della Carità che racchiude gli altri.

Stringiamoci dunque fra noi e a Dio con vincoli così saldi che niente e nessuno possa spezzarli ne separarci … »

La Congregazione nel 1607, alla morte del Fondatore, contava appena tre case: Avignone, Tolosa e Brive, ma in breve tempo si aprirono case e collegi in 22 Diocesi e si formarono le tre province di Avignone, di Tolosa e di Parigi

Nei primi del 1700 Padri provenienti dalle case di Sospello e di Ivrea nel Ducato di Savoia, giunsero a Roma ed ebbero la parrocchia di S. Nicola degli Incoronati e la direzione del Seminario Pamphili in Piazza Navona.

Altri Padri aprirono case e scuole in paesi dello Stato Pontificio.

In Italia come già in Francia, i Dottrinari si resero utili nell'insegnamento del Catechismo, che facevano nella stessa Basilica di S. Pietro in Roma, nella direzione di scuole, seminari e parrocchie.

Nella casa di S. Maria in Monticeli; in Roma, dov'è custodito il Corpo del Beato, venivano istruiti gratuitamente circa 400 alunni e 200 nella casa di S. Agata in Trastevere.

Oggi la Congregazione in Italia conta una quindicina di case con collegi e parrocchie.

Dal 1947 essa ha trovato un campo di apostolato vasto e promettente anche in Brasile.

Il Beato, con l'aiuto di suo cugino Padre Romillon, diede inizio in Francia anche ad un Istituto femminile, seguendo la regola delle Orsoline di S. Angela Merici.

Le componenti venivano chiamate Figlie della Dottrina Cristiana od anche Orsoline di Francia.

A quel tempo non esistevano suore che non fossero di clausura e le Orsoline di S. Angela vivevano nelle loro famiglie.

Quelle di Francia cominciarono a vivere in comunità, dedicandosi all'assistenza ed istruzione catechistica della gioventù femminile.

Cesare de Bus fu particolarmente devoto alla Madonna Addolorata e a ragion veduta.

Egli soffrì molto, fisicamente e moralmente: nel 1594 cinquantenne, divenne completamente cieco.

Il 1° aprile 1607 ricevette il Viatico, prestò atto di sudditanza al Padre Pietro Sisoine, suo successore nel governo della Congregazione, raccomandò a tutti l'obbedienza.

Alla sera volle ricevere il Sacramento degli Infermi.

A mezzanotte dal 14 al 15 aprile 1607, nel cuore della Veglia Pasquale, Cesare de Bus sofferse l'ultima stretta dell'agonia, un'ora davvero penosa, quindi ritornò la calma.

Era l'albeggiare della Pasqua che ci fa rivivere il trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato, quando Cesare - così dice il suo biografo - che « aveva cantato l'Alleluia nell'esilio, passò a cantarlo nella Patria » ( S. Agostino ).

Il Beato de Bus diceva: « Sarei disposto a lasciarmi tagliare a pezzi, se da questi nascessero altrettanti Catechisti ».

Senza ricorrere a questo paradosso basterebbe ispirarsi alle sue virtù e nutrirsi delle sue istruzioni per ottenere frutti consolanti.

Concludendo, ecco la bella preghiera in onore del novello Beato: « O beato Cesare, che ti sei adoperato con zelo ed amore ardente nell'aiutare i fratelli bisognosi e nell'istruirli nei misteri della religione, fa che anche noi, a tua imitazione, possiamo esercitare nel nostro ambiente la carità e l'istruzione con l'esempio e con la parola per ottenere da Dio la loro e la nostra santificazione.

Amen.

P. Bagna