A Sua Santità il Papa Giovanni Paolo I

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L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata esprime l'omaggio più vivo di ubbidienza, devozione e fedeltà auspicando un pontificato ricco di consolazioni da Dio e dagli uomini.

Dal discorso programmatico del S. Padre Giovanni Paolo I

Diletti Figli e Figlie dell'intero orbe cattolico!

Chiamati dalla misteriosa e paterna bontà di Dio alla gravissima responsabilità del Supremo Pontificato, inviamo a voi il Nostro saluto; e subito lo estendiamo a tutti gli uomini del mondo, che in questo momento ci ascoltano, e nei quali, secondo gli insegnamenti del Vangelo, amiamo vedere unicamente degli amici, dei fratelli.

A voi tutti, salute, pace, misericordia, amore: « Gratia Domini nostri Jesu Christi et caritas Dei et communicatio Sancii Spiritus sit cum omnibus vobis » …

Tenendo la Nostra mano in quella di Cristo, appoggiandoci a Lui, siamo saliti anche Noi al timone di questa nave, che è la Chiesa; essa è stabile e sicura, pur in mezzo alle tempeste, perché ha con sé la presenza confortatrice e dominatrice del Figlio di Dio.

Secondo le parole di S. Agostino, che riprende un'immagine cara all'antica Patristica, la nave della Chiesa non deve temere, perché è guidata da Cristo.

Solo in essa v'è salvezza: sine illa peritur!

Con questa fede Noi procederemo.

L'aiuto di Dio non Ci mancherà secondo la promessa indefettibile: « Ecce ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi ».

La vostra rispondenza unanime e la collaborazione volonterosa di tutti Ci renderà più leggero il peso del quotidiano dovere.

Ci accingiamo a questo terribile compito nella coscienza della insostituibilità della Chiesa Cattolica, la cui immensa forza spirituale è garanzia di pace e di ordine, e come tale è presente nel mondo.

L'eco che la sua vita solleva ogni giorno è la testimonianza che essa, nonostante tutto, è viva nel cuore degli uomini, anche di quelli che non condividono la sua verità e non accettano il suo messaggio.

Come ha detto il Concilio Vaticano II, « dovendosi estendere a tutta la terra, la Chiesa entra nella storia degli uomini, e insieme però trascende i tempi e i confini dei popoli ».

Tra le tentazioni e le tribolazioni del suo cammino, la Chiesa è sostenuta dalla forza della grazia di Dio, a lei promessa dal Signore.

Secondo il piano di Dio, che « ha convocato tutti coloro che guardano con fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace », la Chiesa è stata da Lui voluta « perché sia per tutti e per i singoli sacramento visibile di questa unità salvifica ».

In questa luce, Noi Ci poniamo interamente, con tutte le Nostre forze fisiche è spirituali, al servizio della missione universale della Chiesa, che è quanto dire al servizio del mondo: cioè al servizio della verità, della giustizia, della pace, della concordia, della collaborazione all'interno delle Nazioni come nei rapporti tra i popoli.

Chiamiamo anzitutto i figli della Chiesa a prendere coscienza sempre maggiore della loro responsabilità: « Vos estis sai terrae, vos estis lux mundi ».

Superando le tensioni interne, che qua e là si sono potute creare, vincendo le tentazioni dell'uniformarsi ai gusti e ai costumi del mondo, come del facile applauso, uniti nell'unico vincolo dell'amore che deve informare la vita intima della Chiesa come anche le forme esterne della sua disciplina, i fedeli devono essere pronti a dare testimonianza della propria fede davanti al mondo.

La Chiesa, in questo sforzo comune di responsabilizzazione e di risposta ai problemi lancinanti del momento, è chiamata a dare al mondo quel « supplemento d'anima » che da tante parti si invoca e che solo può assicurare la salvezza.

Questo si attende oggi il mondo: esso sa bene che la sublime perfezione a cui è pervenuto con le sue ricerche e con le sue tecniche ha raggiunto un crinale oltre cui c'è la vertigine dell'abisso; la tentazione di sostituirsi a Dio con l'autonoma decisione che prescinde dalle leggi morali, porta l'uomo moderno al rischio di ridurre la terra a un deserto, la persona a un automa, la convivenza fraterna a una collettivizzazione pianificata, introducendo non di rado la morte là dove invece Dio vuole la vita.

La Chiesa, piena di ammirazione e amorevolmente protesa verso le umane conquiste, intende peraltro salvaguardare il mondo, assetato di vita e d'amore, dalle minacce che lo sovrastano; il Vangelo chiama tutti i suoi figli a porre le proprie forze, e la stessa vita, al servizio dei fratelli, nel nome della carità di Cristo.

In questo momento solenne, Noi intendiamo consacrare tutto quello che siamo e che possiamo a questo scopo supremo, fino all'estremo respiro, consapevoli dell'incarico che Cristo adesso ci ha affidato: « Confirma fratres tuos ».

… Il Nostro programma sarà quello di continuare nella scia già segnata con tanti consensi dal grande cuore di Giovanni XXIII:

- vogliamo cioè continuare nella prosecuzione dell'eredità del Concilio Vaticano II, le cui norme sapienti devono tuttora essere guidate a compimento, vegliando a che una spinta, generosa forse, ma improvvida, non ne travisi i contenuti e i significati, e altrettanto che forze frenanti e timide non ne rallentino il magnifico impulso di rinnovamento e di vita;

- vogliamo conservare intatta la grande disciplina della Chiesa, nella vita dei sacerdoti e dei fedeli, quale la collaudata ricchezza della sua storia ha assicurato nei secoli con esempi di santità e di eroismo, sia nell'esercizio delle virtù evangeliche sia nel servizio dei poveri, degli umili, degli indifesi; e a questo proposito porteremo innanzi la revisione del Codice di Diritto Canonico, sia della tradizione orientale sia di quella latina, per assicurare, alla linfa interiore della santa libertà del figli di Dio, la solidità e la saldezza delle strutture giuridiche;

- vogliamo ricordare alla Chiesa intera che il suo primo dovere resta quello dell'evangelizzazione, le cui linee maestre il Nostro Predecessore Paolo VI ha condensato in un memorabile documento: animata dalla fede, nutrita dalla Parola di Dio, e sonetto dal celeste alimento dell'Eucaristia, essa deve studiare ogni via, cercare ogni mezzo, « opportune importune », per seminare il Verbo, per proclamare il messaggio, per annunciare la salvezza che pone nelle anime l'inquietudine della ricerca del vero e in questa le sorregge con l'aiuto dall'alto; se tutti i figli della Chiesa sapranno essere instancabili missionari del Vangelo, una nuova fioritura di santità e di rinnovamento sorgerà nel mondo, assetato di amore e di verità;

- vogliamo continuare lo sforzo ecumenico, che consideriamo l'estrema consegna dei Nostri immediati Predecessori, vegliando con fede immutata, con speranza invitta e con amore indeclinabile alla realizzazione del grande comando di Cristo: « Ut omnes unum sint », nel quale vibra l'ansia del suo Cuore alla vigilia dell'immolazione del Calvario; le mutue relazioni fra le Chiese di varia denominazione hanno compiuto progressi costanti e straordinari, che sono davanti agli occhi di tutti; ma la divisione non cessa peraltro di essere occasione di perplessità, di contraddizione e di scandalo agli occhi dei non cristiani e dei non credenti: e per questo intendiamo dedicare la Nostra meditata attenzione a tutto ciò che può favorire l'unione, senza cedimenti dottrinali ma anche senza esitazioni;

- vogliamo proseguire con pazienza e fermezza in quel dialogo sereno e costruttivo, che il mai abbastanza compianto Paolo VI ha posto a fondamento e programma della sua azione pastorale, dandone le linee maestre nella grande Enciclica « Ecclesiam Suam », per la reciproca conoscenza, da uomini a uomini, anche con coloro che non condividono la nostra fede, sempre disposti a dar loro testimonianza della fede che è in noi, e della missione che il Cristo Ci ha affidata, « ut credat mundus »;

- vogliamo infine favorire tutte le iniziative lodevoli e buone che possano tutelare e incrementare la pace nel mondo turbato: chiamando alla collaborazione tutti i buoni, i giusti, gli onesti, i retti di cuore, per fare argine, all'interno delle nazioni, alla violenza cieca che solo distrugge e semina rovine e lutti, e, nella vita internazionale, per portare gli uomini alla mutua comprensione, alla congiunzione degli sforzi che favoriscano il progresso sociale, debellino la fame del corpo e l'ignoranza dello spirito, promuovano l'elevazione dei popoli meno dotati di beni di fortuna eppur ricchi di energie e di volontà.

Fratelli e figli carissimi,

In quest'ora trepida per Noi, ma confortata dalle divine promesse.

Noi rivolgiamo il Nostro saluto a tutti i Nostri figli: li vorremmo qui tutti presenti per guardarli negli occhi, e per abbracciarli, infondendo loro coraggio e confidenza, e chiedendo per Noi comprensione e preghiera.

A tutti il Nostro saluto …

Uomini fratelli di tutto il mondo!

Tutti siamo impegnati nell'opera di elevare il mondo ad una sempre maggiore giustizia, ad una più stabile pace, a una più sincera cooperazione e perciò tutti invitiamo e scongiuriamo, dai più umili ordini sociali che formano il tessuto connettivo delle nazioni, fino ai Capi responsabili dei singoli popoli, a farsi strumenti efficaci e responsabili di un ordine nuovo, più giusto e più sincero.

Un'alba di speranza aleggia sul mondo, anche se una fitta coltre di tenebra, dai sinistri bagliori di odio, di sangue e di guerra, minaccia talora di oscurarla: l'umile Vicario di Cristo, che inizia trepido e fiducioso la sua missione, si pone a disposizione totale della Chiesa e della società civile, senza distinzione di razze o di ideologie, per assicurare al mondo il sorgere di un giorno più sereno e più dolce.

Solo Cristo potrà far sorgere la luce che non tramonta, perché Egli è il « sole di giustizia »: ma Egli pure attende l'opera di tutti.

La Nostra non mancherà.

Chiediamo a tutti i Nostri figli l'aiuto della preghiera, perché solo su questa contiamo; e Ci abbandoniamo fiduciosi all'aiuto del Signore, che, come Ci ha chiamati al compito di suo rappresentante in terra, così non Ci lascerà mancare la sua grazia onnipotente.

Maria Santissima, Regina degli Apostoli, sarà la stella fulgida del Nostro pontificato …