L'Adorazione a Gesù Crocifisso

B208-A5

L'estensione della Sacra Sindone in Torino, dal 26 agosto all'8 ottobre 1978, è « felice circostanza, come scrive Paolo VI, di V.M., all'Arciv. Mons. A. Ballestrero in data 29 giugno, per trarre nuovi stimoli di meditazione e di adorazione dell'inesauribile fonte di vita nascosta nei patimenti di Cristo Gesù: di essi tanto i primi scritti apostolici quanto i Vangeli ci danno già con chiarezza non solo la descrizione, ma soprattutto la profonda dimensione salvifica, scorgendovi il contenuto più originale e prezioso del nuovo annuncio da offrire al mondo.

É lo stesso « uomo dei dolori » che oggi come allora, viene riproposto alla fede cristiana: colui che, pur essendo risorto il terzo giorno, non vanificò, bensì glorificò le proprie piaghe, rimanendo per sempre esperto in patire e mostrandone i segni … ».

Nell'omelia del 26 agosto, pronunciata durante la Concelebrazione eucaristica inaugurale dell'ostensione, commentando la lettura evangelica, Mons. Anastasio Ballestrero, rifacendosi alle prime manifestazioni descritte « dai Vangeli », commentava:

« La pagina evangelica vede raccolto, intorno al Signore morto e al suo sepolcro, il sentimento di pietà dei buoni: Giuseppe d'Arimatea che avvolge il corpo benedetto in un « lenzuolo », lo depone in un sepolcro nuovo; le prime e sollecite visitatrici del sepolcro che intendono continuare la devozione verso il loro maestro che è stato ucciso.

Questa pietà e questa attenzione profondamente umana, intorno alla morte e allo strazio del corpo del Signore, hanno il loro premio.

Infatti le creature che furono perseveranti nella pietà, furono anche le prime ad avere l'annuncio della risurrezione, ad essere sconvolte dall'avvenimento glorioso, ad essere mandate ad annunziare che il Signore era risorto.

Ricordiamo questa pagina evangelica, perché abbiamo bisogno che la nostra fede nella risurrezione del Signore si faccia sempre più viva ed incisiva nella nostra vita di credenti e nella nostra coerenza di cristiani ».

Non è nostro intento ripercorrere nei secoli la storia della adorazione a Gesù Crocifisso contemplato nelle sue piaghe, che appaiono sulla Sindone.

Per i lettori che lo desiderassero rimandiamo al documentato volume di Josè Luis Carreno Exteandìa: La Sindone - ultimo reporter - Ed. Paoline - pag. 87 e seguenti.

Vi si potrà notare come ovunque la Sindone passò, risvegliò l'attenzione sulle Piaghe di Gesù e, nel senso di devozione e di adorazione, una più profonda fede in Gesù Crocifisso e risorto.

Questo accadde a Costantinopoli, nella Chiesa dedicata a Santa Maria di Blachernae dove « La Sindone in cui fu avvolto il Signore, ogni venerdì si esponeva pendente diritta, sicché si poteva vedere bene la figura di Nostro Signore ».

Accadde a Chambéry nella cappella costruita appositamente per accoglierla e, dal 1578, a Torino dove « riaccese intensa la devozione popolare, che si manifestava soprattutto nelle annuali ostensioni del 4 maggio ».

Tali ostensioni si fecero in seguito più rare.

La devozione alle Piaghe di Gesù

La devozione alle Piaghe di Gesù, che si incentra nella contemplazione di questi « segni » ha avuto espressioni, manifestazioni, approfondimenti vari.

« I "segni" hanno bisogno di essere presenti in mezzo a noi, dove si moltiplicano i messaggi: proprio per questo non è giusto che i segni evocatori e stimolatori della fede e della speranza vengano fatti tacere ». ( Mons. A. Ballestrero )

In questa nostra esposizione ci limitiamo a considerare la forma di adorazione alle 5 Piaghe del Signore, manifestatasi attraverso a formule di preghiera in epoche diverse, e di cui siamo potuti venire a conoscenza, ben lieti se qualche lettore potrà segnalarci altre formule a noi sconosciute.

Concluderemo con qualche riflessione sulla formula ispirata a Fra Leopoldo e affidata a Fr. Teodoreto e ai Fratelli delle Scuole Cristiane che se ne fecero propagatori, tramite l'Unione Catechisti.

La pratica e l'approfondimento di tale formula fu messa da Fr. Teodoreto a base delle Opere di apostolato che ne fiorirono.

In essa il Santo Fratello ritrovò i fondamenti della divozione a Gesù Crocifisso quali appaiono nella spiritualità del suo Fondatore, S. Giovanni Battista de La Salle, così evidenti anche attraverso all'uso degli stessi vocaboli:

« Adoro, prostrato, Amabissimo … ».

Naturalmente la formulazione in preghiera richiede un approfondimento della spiritualità che la sostiene per riscoprirne le dimensioni apostoliche, ecumeniche, liturgiche, insite nei termini usati.

La prima formula è quella del Ven. Luigi di Blois.

Adorazione delle cinque Piaghe del Ven. Luigi di Blois

Francesco Luigi di Blois - detto il « Blosio » - visse nelle Fiandre dal 1506 al 1566.

Giovane paggio di colui che divenne Carlo V Imperatore, e ferito in un torneo, lasciò la Corte per recarsi nell'Abbazia di S. Lamberto di Liesses, della quale venne eletto Abate a soli 24 anni.

Lavorò con grande tenacia al restauro materiale e morale dell'Abbazia stessa, che portò a grande splendore e fervore.

Scrisse notevoli opere spirituali, di non grande originalità, ma calorose di affetto.

Pio XI l'avrebbe desiderato santo e dottore della Chiesa.

Gli è riconosciuto universalmente il titolo di Venerabile per la fama acquisita con le sue virtù.

Nei suoi scritti insiste molto sulla devozione alla Passione del Signore.

Ecco qui una « Adorazione delle Cinque Piaghe » che ci ha lasciato.

« Umilmente prostrato bacio, con tutta la forza del mio cuore, la ferita del piede destro di Gesù, e con le labbra posate su questa ferita sanguinante lo prego di concedermi la remissione dei peccati.

Bacio umilmente e con tutta la forza del mio cuore la ferita del piede sinistro di Gesù e, le labbra posate su questa ferita sanguinante, lo supplico di concedermi, per piacere a lui, una vera e perfetta innocenza.

Bacio umilmente e con tutta la forza del mio cuore la ferita della mano destra di Gesù, e, le labbra posate su questa ferita sanguinante, lo supplico di concedermi, per piacere a lui, l'ornamento delle più elette virtù.

Bacio umilmente e con tutta la forza del mio cuore la ferita della mano sinistra di Gesù e, posate le labbra su questa ferita sanguinante, lo supplico di concedermi, per piacere a lui, la luce del cuore.

Bacio umilmente e con tutta la forza del mio amore, la ferita del sacro costato di Gesù, busso a questa porta del cielo, mi rinchiudo in questo ritiro profumato dai profumi soavi, m'immergo in questa sorgente di ogni più casta delizia, benedico e venero questa piaga divina, vi depongo le mie labbra e prego il Signore di concedermi, per piacere a lui, i puri, inestinguibili ardori della carità.

Possa l'amatissimo Gesù imprimere nel mio cuore il segno di queste ferite tre volte sante, purificare la mia anima col sangue e con l'acqua che ne sgorgarono, accenderlo del purissimo amore che lo consumava nel momento doloroso in cui le riceveva.

Possa egli permettermi di abitare nell'intimo di questa santa dimora, e di cercarvi un rifugio contro lo spirito maligno. Così sia ».

La formula risente della spiritualità dell'epoca.

Vi sono già diversi elementi che ricorreranno anche nelle formule seguenti e che sono propri di una devozione fondata su adorazione, contemplazione, amore.

Coroncina delle cinque Piaghe di N. S. G. Cristo di S. Alfonso M. de' Liguori

La seconda formula la traggo da « Massime Eterne » di S. Alfonso M. de' Liguori - Ristampa Giugno 1954 - Casa Editoriale Luigi Favero - Vicenza - pag. 186-188.

Proviene da « Le Riflessioni sulla Passione di Gesù » - S. Alfonso Maria de' Liguori - Napoli 1773.

Coroncina delle cinque Piaghe di N. S. G. Cristo

« Deus, in adiutorium meum intende.

Domine, ad adiuvandum me festina.

Gloria Patri, etc.

Santa Madre, deh! voi fate

Che le piaghe del Signore

Siano impresse nel mio cuore.

Prima piaga - Crocifisso mio Gesù, adoro divotamente la dolorosa Piaga del vostro piede sinistro.

Deh! per quel dolore che in esso sentiste, e per il sangue che da quel piede versaste, concedetemi grazia di fuggire l'occasione del peccato, e di non camminare per la via dell'iniquità che conduce alla perdizione.

Cinque Gloria Patri, un'Ave Maria, Santa Madre, ecc.

Seconda piaga - Crocifisso mio Gesù, adoro divotamente la dolorosa Piaga del vostro piede destro.

Deh! per quel dolore che in esso sentiste e per il sangue che da quel piede versaste, concedetemi grazia di camminare costantemente per la via delle virtù cristiane fino all'ingresso del Paradiso.

Cinque Gloria Patri, un'Ave Maria, Santa Madre, ecc.

Terza piaga - Crocifisso mio Gesù, adoro divotamente la dolorosa Piaga della vostra mano sinistra.

Deh! per quel dolore che in essa sentiste, e per il sangue che da essa versaste, non permettete ch'io mi trovi alla sinistra coi reprobi nel finale giudizio.

Cinque Gloria Patri, un'Ave Maria, Santa Madre, ecc.

Quarta piaga - Crocifisso mio Gesù, adoro divotamente la Piaga della vostra mano destra.

Deh! per quel dolore che in essa sentiste, e per il sangue che da essa versaste, benedite l'anima mia e conducetela al vostro Regno.

Cingue Gloria Patri, un'Ave Maria, Santa Madre, ecc.

Quinta piaga - Crocifisso mio Gesù, adoro divotamente la Piaga del vostro costato.

Deh! per il sangue che da essa versaste, accendete nel mio cuore il fuoco dell'amor vostro e datemi grazia di proseguire ad amarvi per tutta l'eternità.

Cinque Gloria Patri, un'Ave Maria, Santa Madre, ecc.

A Maria SS. Addolorata

Afflitta Madre! O cuore verginale tutto immerso nelle piaghe del vostro Figlio, gradite questa breve memoria delle sue pene in unione del vostro dolore.

Presentate a Gesù questo piccolo ossequio, ed avvolorate le nostre preghiere con la vostra materna intercessione.

Tre Ave Maria ».

Tra le altre osservazioni che è possibile fare nel confronto, a me preme rilevarne una: viene ricordata e unita nell'adorazione Maria SS. Addolorata, sia nel versetto ripetuto: « Santa Madre … » sia nella conclusione: « Afflitta Madre! ».

Coronella delle S. Piaghe di Gesù Crocifisso

La formula che mi pare più caratteristica e più legata all'ambiente torinese è questa « Coronella ».

La traggo da un libretto intitolato: « Divota Corona che si recita nella Chiesa Metropolitana di Torino ogni venerdì dell'anno alle ore ventidue ad onore della Vita, Passione e Morte di Gesù Crocifisso; aggiuntovi Alcune Orazioni a Gesù Crocifisso ed in suffragio delle anime del Purgatorio con varie altre Preghiere, ed infine i Regolamenti della Compagnia del SS. Crocifisso e Suffragio eretta nell'anzidetta Chiesa Metropolitana.

- Torino 1816 e 1824, dalla Tipografia di Carlo Fontana » di cui furono stampate 1000 copie: « n. 46 copie ligate in carta marocchinata; n. 4 copie ligate in carta marocchinata col rodino, e dorati sui fogli, più n. 555 ligate in semplice cartone ».

Il libretto è edito a cura della Compagnia del SS. Crocifisso e del Suffragio canonicamente eretta nella Metropolitana di Torino e aggregata all'Arciconfraternita di Santa Maria del SS. Suffragio di Roma, come consta da Bolle dell'Eminentissimo sig. Cardinale Barberini in data del 6 luglio 1653 … ».

La prima parte ( pag. 5-63 ) comprende diverse preghiere incentrate sulla Passione e morte di Gesù; la seconda ( pag. 1-36, con nuova numerazione ) comprende i « Capitoli da osservarsi dagli Ufficiali, Fratelli e sorelle ascritti nella Compagnia del SS. Crocifisso e Suffragio canonicamente eretta … ».

Tra le preghiere, ecco la « Coronella delle S. Piaghe di Gesù Crocifisso »: ( pag. 31-34 ).

« Signor mio Gesù Cristo, io adoro la piaga del vostro piede sinistro.

Vi ringrazio di averla per me sofferta con tanto dolore, e con tanto amore.

Compatisco la pena vostra e della vostra afflitta Madre; e per i meriti di questa Santa piaga vi prego a concedermi il perdono dei peccati miei, dei quali con tutto il cuore mi pento sopra ogni male, e per essere state offese della vostra infinita bontà.

Maria Addolorata pregate Gesù per me. Pater, Ave et Gloria.

Per le piaghe, che soffristi,

Gesù mio con tanto amore,

E con tanto tuo dolore

Abbi pur di me pietà.

Signor mio Gesù Cristo, io adoro la piaga del vostro piede destro.

Vi ringrazio di averla per me sofferta con tanto dolore, e con tanto amore.

Compatisco la pena vostra, e dell'afflitta vostra Madre; e per li meriti di questa Santa piaga vi prego a darmi fortezza di non cadere per l'avvenire in peccato mortale, ma di perseverare in grazia vostra sino alla morte.

Maria Addolorata pregate Gesù per me. Pater, Ave et Gloria. Per le piaghe ecc.

Signor mio Gesù Cristo, io adoro la piaga della vostra mano sinistra.

Vi ringrazio di averla per me sofferta con tanto dolore, e con tanto amore.

Compatisco la pena vostra, e della vostra afflitta Madre; e per li meriti di questa Santa piaga, vi prego a liberarmi dall'inferno tante volte da me meritato, dove non potrei amarvi più.

Maria Addolorata pregate Gesù per me. Pater, Ave et Gloria. Per le piaghe ecc.

Signor mio Gesù Cristo, io adoro la piaga della vostra mano destra.

Vi ringrazio di averla per me sofferta con tanto dolore, e con tanto amore.

Compatisco la pena vostra, e della vostra afflitta Madre; e per li meriti di questa Santa piaga vi prego a donarmi la gloria del Paradiso, dove vi amerò perfettamente, e con tutte le mie forze.

Maria Addolorata pregate Gesù per me. Pater, Ave et Gloria. Per le piaghe ecc.

Signor mio Gesù Cristo, io adoro la piaga del vostro costato.

Vi ringrazio di aver voluto, anche dopo la morte, soffrire quest'altra ingiuria senza dolore sì, ma con sommo amore.

Compatisco l'afflitta vostra Madre, che fu sola a sentire tutta la pena; e per li meriti di questa Sacra piaga vi prego a concedermi il dono del vostro Santo amore, acciocché io v'ami sempre in questa vita, per venire poi nell'altra ad amarvi alla svelata eternamente in Paradiso.

Maria Addolorata pregate Gesù per me. Pater, Ave et Gloria. Per le piaghe ecc.

L'adorazione alle Piaghe di Gesù Crocifisso di Fra Leopoldo Maria Musso

A questo punto è lecito chiedersi se Fra Leopoldo fu a conoscenza di qualcuna di queste formule.

Non ci è dato di sapere, anche se non possiamo escluderlo.

É tuttavia da notare che, se anche ne conobbe qualcuna, si nota in lui uno sviluppo e una maturazione che ne presentano una impostazione caratteristica.

E d'altronde le grandi linee della spiritualità, come anche le semplici manifestazioni, hanno, nel corso della storia, un loro cammino provvidenziale e personale che Dio sa suscitare secondo la necessità della sua Chiesa.

Un esame, tuttavia, delle diverse e successive formulazioni della Divozione che possediamo, sia manoscritte sia a stampa ci inducono a pensare che realmente Fra Leopoldo maturò nella sua adorazione personale e sotto l'ispirazione dello Spirito questa formula.

Così Fr. Teodoreto ci presenta questa maturazione: « Alternando le preghiere vocali con l'orazione mentale più affettuosa, Fra Leopoldo quasi senza accorgersene, venne a comporre, sotto la guida di Gesù Crocifisso, una nuova formula di preghiera che egli stesso scrisse e propagò fra le persone di sua conoscenza » ( Il Segretario del Crocifisso - pag. 48 ).

Possiamo trovare conferma di questo anche solo dall'esame dei termini usati dalla prima all'ultima stesura.

Nella prima stesura ( agosto 1906 ) manoscritta, leggiamo: « Santissimo nostro Signore Gesù Cristo ».

In essa l'adorazione non è ancora in forma di preghiera ma di esortazione: « Per la sacra piaga della mano destra si prega per il padre Sommo Pontefice che il Signore lo santifichi … ».

Poi, fino al 1908, manoscritta, ma non di suo pugno, la formula si presenta già in forma di preghiera e si rivolge al Signore col termine: « Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso … ».

Nella stesura del 1908, a stampa, compare per una sola volta il termine « Amabilissimo mio Signor Gesù Crocifisso » ( nell'adorazione della piaga della mano sinistra ).

Nel 1912 ( le edizioni saranno d'ora in poi sempre a stampa ) il termine « Amabilissimo » compare due volte: nell'adorazione della piaga della Mano destra e della Mano sinistra.

E in una riedizione, sempre del 1912, compare l'espressione « con Maria SS. » prima di « tutti gli angeli e Beati del Cielo ».

L'edizione del 1915 si presenta in forma quasi definitiva con l'approvazione e l'indulgenza accordata da Sua Santità Papa Benedetto XV, la benedizione del Card. Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino, e circa due pagine dedicate alla presentazione dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, eretta in Torino presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, con Decreto Arcivescovile del 9 maggio 1914.

L'ultima « lieve modifica », così si esprime Fr. Teodoreto, venne apportata quando l'Adorazione venne inserita nel volume Preces et pia Opera della Sacra Penitenzieria Apostolica nell'edizione del 1938, al n. 170.

Un'analisi approfondita e meditata potrà essere fatta sulle varie formule presentate e sul loro confronto con la formula di Fra Leopoldo.

Ci preme solo, per ora, far rilevare una considerazione.

Le prime formule hanno carattere devozionale molto personale con una serie di domande per la propria vita spirituale.

La formula di Fra Leopoldo ha carattere ecclesiale e, solo nella conclusione, chiede per sé quanto ha chiesto per la Chiesa di Dio.

Tale carattere ecclesiale fu certamente il motivo propulsore perché dalla forma di devozione pura e semplice si passasse all'azione apostolica e quindi perché dalla Adorazione nascessero le opere.

Per questa vitalità, per questa apertura alle necessità della Chiesa e del mondo, penso, Fr. Teodoreto l'accettò: vi vide un punto di partenza solido e sicuro: la Roccia su cui costruire, ad imitazione del suo Santo Fondatore, che invitava i suoi Fratelli a contemplare il Cristo nella sua vita e nei suoi misteri della Pasqua, della Passione e della Risurrezione per trarre motivo e coraggio per la loro missione apostolica.

Fr. Gustavo Luigi Furfaro