Messa del povero

B211-A10

É un'opera che si propone la catechesi e la evangelizzazione del mondo dei mendicanti, degli emarginati, degli isolati.

Vi unisce una assistenza sociale e materiale.

É sorta nel 1928 per iniziativa di Suor Luisa Montaldo e Suor Luisa Beltramo, e dei Canonici Bernardino Merino e Stefano Bertola con lo scopo di preparare alla Pasqua i mendicanti della Città.

L'iniziativa trovò ampio consenso per cui il numero dei partecipanti aumentò e l'iniziativa si estese durante l'anno per l'assistenza festiva alla S. Messa.

Sorsero problemi per l'assistenza, la catechesi, il servizio.

Nel 1933, il Servo di Dio Fratel Teodoreto, accogliendo l'invito rivoltogli, inviò alcuni Catechisti della ancora giovane Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata a prestarvi la loro opera come catechisti, aiutanti, assistenti.

Nei 50 anni circa che seguirono, la Messa del Povero continuò la sua azione ininterrottamente con innovazioni, sviluppi, iniziative varie secondo le esigenze: è da ricordare tutta l'azione svolta durante la guerra negli ambienti frequentati dai poveri della città, dagli esuli, dagli immigrati.

Situazione:

Nel quadro delle situazioni prospettate dal Convegno, la Messa del Povero si inserisce al punto A: Condivisione della vita di chi soffre e in particolare al primo punto: Mondo degli emarginati.

Il gruppo:

É costituito dalle componenti che attualmente danno il loro servizio nell'Opera e da una rappresentanza degli assistiti.

La presenza di questi ultimi ha consentito una verifica di quanto viene detto, un chiarimento del rapporto che si viene a stabilire, una informazione sulla risposta al servizio prestato.

Sono presenti:

- Catechisti e Gruppo famiglie dell'Unione del SS. Crocifisso

- Fratelli delle Scuole Cristiane

Questi due gruppi sono impegnati nell'azione di catechesi, di animazione spirituale, di assistenza sociale, di problemi economici.

- Sacerdoti Salesiani: più direttamente impegnati nella assistenza spirituale, liturgica, sacramentale.

- Figlie della Carità: per l'accoglienza e la preparazione di quanto occorre.

- Volontari: per servizio, assistenza, collaborazione.

L'Opera si presenta quindi come frutto di collaborazione e di integrazione tra varie componenti ecclesiali, impegnate in un'unica opera, ognuna secondo il proprio carisma, secondo il proprio specifico apporto e in perfetta comunione di azione e di intenti.

Tale specifica azione induce alla riflessione su quanto si da e soprattutto su quanto si riceve dando il proprio servizio in questa Opera:

Per i Religiosi:

- Confronto tra povertà consacrata e povertà forzata e vissuta

- conferma della necessità di prevenire, attraverso la educazione e la evangelizzazione dei giovani, questi stati di emarginazione

- occasione per indurre a sentimenti di amore e di rispetto verso gli emarginati

- verifica della azione sociale che si svolge nella Scuola Cattolica nel confronto dei giovani di famiglie di ceto medio o di ceto borghese

- benefica provocazione, che proviene da situazioni di forte disagio, alla vita talora tranquilla

- aiuto per il superamento di difficoltà, di crisi che pure fanno parte della vita religiosa.

Per i Volontari:

- sollecitazione a considerare ogni uomo mio fratello

- riflessione sulla vita familiare, sulle crisi, sulla educazione dei figli, sui pericoli della società …

- apertura della famiglia alle necessità, in una visuale più conscia e più realistica

- esperienza di umiltà e di riconoscenza a Dio per quanto ci ha dato e continua a darci: sentirsi poveri ma tanto ricchi per quanto si ha

- aiuto ad accettare con maggior disponibilità le inevitabili prove della vita.

Per i Giovani:

- conoscenza più realistica della vita, dei suoi problemi

- riflessione sui motivi che portano alla emarginazione di tante persone

- impegno nelle strutture sociali ed ecclesiali per risolvere, per quanto è possibile, tali motivi

- risveglio del senso di partecipazione con chi soffre in un superamento del proprio egoismo e del proprio talora eccessivo benessere

- accettazione delle proprie carenze di disponibilità economica, che diventano ben piccole se raffrontate con maggiori e più urgenti necessità

- riflessione vissuta e meno parlata del servizio che Gesù chiede sia dato ai poveri.

In generale:

Si constata la indissolubilità tra evangelizzazione e Promozione Umana: la continuità, la costanza nell'essere con loro costituiscono la migliore testimonianza di evangelizzazione, indispensabile per proporre valori evangelici, vivendoli.

Per molti è questa l'unica testimonianza e l'unica evangelizzazione possibile perché espressione della bontà e dell'amore del Padre.

Da una frase detta: « Io non conosco il Cuore di Gesù, ma conosco il vostro ».

E cito ancora: « Non solo riceviamo tutte queste belle e buone cose, ma ancora ci date altra cosa infinitamente più importante, ci date il conforto morale e spirituale.

Noi che credevamo di essere stati abbandonati da tutti, che ci eravamo già rassegnati a vivere a parte, solitari … ».

Ed abbiamo altre testimonianze di questo genere.

La situazione oggi:

La Messa del Povero ha due centri: Via Colombini e Via Saccarelli, ospiti due case delle Figlie della Carità.

Tempi di attività: sabato pomeriggio e domenica mattina presso la sede di Via Colombini - domenica mattina presso la sede di Via Saccarelli.

Da ottobre a giugno presso via Colombini.

Da settembre a maggio presso Via Saccarelli.

Sabato: dalle 14 alle 17,30.

Domenica: dalle 8 alle 11,30.

Interruzione nei mesi di luglio e agosto: tuttavia a metà luglio e il 15 agosto si rinnova l'incontro alla mattina.

Gli Assistiti:

É il mondo dei senzatetto, dei disoccupati, degli isolati, degli immigrati italiani ed esteri, dei pensionati sociali, dei dimessi da carceri, da ospedali, da ospedali psichiatrici, degli inabili al lavoro per motivi vari …

Categorie che riflettono cause diverse tra le quali si possono rilevare le seguenti, desunte dagli incontri fatti e da confidenze avute:

- separazioni coniugali

- famiglie di origine, disastrate

- pensione insufficiente

- immigrazione senza meta fissa

- disoccupazione talvolta irrimediabile

- solitudine, mancanza di ogni parentela

- condizioni psichiche

- malattie croniche

- devastazione da alcoolismo

- asocialità, abulia, …

Partecipano anche alcune donne, in Via Colombini, per lo più persone anziane e prive di mezzi di sussistenza adeguate.

Quadro delle età: In maggioranza sono anziani: questi frequentano con fluttuazione e pochi sono quelli stabili.

In questi ultimi tempi, e in particolari tempi dell'anno, si nota un certo aumento dei giovani che poi scompaiono.

Da colloqui si può avere una indicazione dei motivi per cui frequentano: in buona maggioranza per la Messa e per il pranzo; altri per la Messa soltanto, altri per il pranzo soltanto.

Per la quasi totalità per un'occasione di incontro che spezzi la monotonia e la solitudine a cui si sentono condannati.

Problemi e prospettive:

1) può essere grave problema di questa, come delle altre iniziative del genere, particolarmente di quelle di carattere continuativo giornaliero, il dare esempio, soprattutto ai giovani, che in fondo si può anche vivere senza lavorare: si vive male, è vero, ma si vive.

Inoltre il fatto di trovare un servizio gratuito può indurre anche chi potrebbe avere possibilità, ad adagiarsi in una situazione di apatia.

Si sono avuti alcuni casi in cui una azione di persuasione, unita ad una effettiva possibilità di reinserimento, ha portato a togliere alcuni da questo stato: reinseriti, in qualche modo, nel lavoro, mantengono sempre buoni rapporti e, anche se saltuariamente, continuano a frequentare, pur senza fermarsi al pranzo; alcuni giungono a portare dei contributi in danaro per l'Opera.

2) altro problema è quello della interruzione estiva, periodo in cui anche altre assistenze vengono a mancare.

3) in quanto alle prospettive per il futuro, si sente la necessità di adeguarsi sempre più allo spirito dell'Opera; non pare si presenti la necessità di cambiare: la fedeltà al messaggio pare fondamentale.

4) pare pure auspicabile una forma di collaborazione tra le varie iniziative assistenziali della città, senza tuttavia mortificare lo spirito di ogni iniziativa, ma ognuno contribuendo per quanto gli è specifico.

5) pare ancora tutto da studiare il problema del collegamento con l'autorità civile per l'azione di assistenza che è compito specifico di essa: vedi ricoveri, lavoro, assistenza medica … reinserimento di dimessi da carceri, da ospedali psichiatrici, disintossicazione da alcoolismo …

Assistenza prestata:

a) assistenza religiosa e di catechesi

al sabato pomeriggio a sezioni riunite in via Colombini c'è un incontro di catechesi seguito da un incontro di preghiera: si fa una catechesi sistematica e una catechesi occasionale legata ad avvenimenti, a tempi liturgici …

La catechesi mira ad un incontro con il Padre e con Gesù.

Alla domenica mattina, nelle due Sezioni viene celebrata l'Eucaristia con omelia, preceduta dalla preghiera e con possibilità di confessione.

I momenti forti dell'Anno liturgico sono seguiti con particolari funzioni e con apposita preparazione spirituale: Avvento, Quaresima, Settimana Santa, Feste particolari …

La partecipazione è soddisfacente e l'iniziativa è accolta con piacere nella quasi totalità dei casi.

D'altra parte è lasciata la più ampia libertà.

b) assistenza sociale

per quanto è possibile si danno indicazioni e si presta aiuto per questioni pensionistiche, di documenti, ricoveri, ricerca di lavoro, abitazione …

Tuttavia l'azione diretta in questo settore si fa sempre più difficile: e sentiamo tutta la nostra incapacità di fare un'azione efficace: le barriere sono tante e tanto difficili da superare: si cerca quindi di orientare verso Enti con maggiori possibilità.

c) assistenza fraterna

acquista sempre maggiore sviluppo e consiste nell'ascolto, nel dialogo, nell'accoglienza fraterna, nella disponibilità, nella conoscenza più diretta dei loro problemi.

É un'azione molto richiesta e molto gradita, specialmente da chi frequenta da più tempo e più assiduamente; il legame che si viene a stabilire passa dalla posizione di richiesta di aiuto materiale ad una posizione di amicizia e di spirito di famiglia, per cui chi ha problemi si confida, chi è a conoscenza di particolari situazioni di disagio di altri amici ne da notizia, chi ha dei lutti o delle sofferenze invita alla preghiera, chi raggiunge una certa possibilità di guadagno ritorna per farne parte a tutto il gruppo …

L'azione si concreta nella visita a ricoverati, nella partecipazione a funerali.

Ha un suo significato anche il fatto di offrire, proprio nel fine settimana, che sempre più va acquistando un significato di evasione e di distensione, a questi amici la possibilità di ritrovarsi in un ambiente che per quanto può, offre elementi di distensione, di incontro, di evasione, in un clima che solitamente è disteso e accogliente.

d) assistenza materiale

rientra nel quadro di tutta l'Opera ma non in maniera preminente.

É troppo sentita l'incapacità di trovare rimedi a delle situazioni di grave disagio, per cui si è convinti che non è con un po' di cibo o di altra assistenza materiale che si possa risolvere in modo stabile il problema sovente insolvibile per cause varie.

Essa consiste nella refezione serale del sabato e nella refezione del mezzogiorno della domenica, nella distribuzione di indumenti, nel servizio di pulizia ( barba e capelli ), nel servizio medico ( visite e medicinali ) …

A conclusione della attività, verso la metà di giugno, è effettuata una gita-pellegrinaggio a cui partecipano un centinaio di assistiti, tra i più assidui.

Anche in occasione della Befana e del Carnevale sono realizzati incontri di serenità e di allegria nel pomeriggio, con lotteria in cui tutti vincono qualche effetto utile.

Annualmente è fatta una relazione che informa sulla attività della Messa del Povero, che viene distribuita e inviata a chi dimostra sensibilità all'Opera: in essa viene pure notificato il bilancio annuale di entrate e di uscite.

La Messa del Povero non è Ente giuridico, non ha sovvenzioni o contributi fissi: tutto riceve dalla beneficenza privata: non ha persone a servizio retribuito, ma tutto fonda sul volontariato, in spirito di servizio.