Pensieri sulla famiglia

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Pensieri di S. Giov. Batt. La Salle sulla famiglia

I genitori devono dare ai loro figli non solo il nutrimento necessario, ma anche l'istruzione, il buon esempio e le opportune correzioni.

Devono nutrirli, vestirli, allevarli, secondo la loro condizione.

Devono pure avviarli a una professione o procurare loro un impiego conveniente.

Essi stessi, o persone da loro delegate, devono insegnare ai figli le principali verità della fede, i comandamenti di Dio e le preghiere quotidiane.

Quando i figli stanno per impegnarsi in un nuovo genere di vita, i genitori devono consultare Dio ed esaminare bene se i figli ne sono idonei.

In particolare devono fare loro conoscere gli obblighi di tale stato e i peccati nei quali possono facilmente incorrere. ( Devoirs d'uri chrétien 2,6 )

I genitori devono continuamente vigilare sulla propria condotta affinché siano sempre di buon esempio per i propri figli.

In particolare, non devono compiere nulla di sconveniente alla loro presenza.

Si ricordino che molti genitori corrono il rischio di andare dannati per essere stati causa di peccato per i loro figli, per non averli educati bene, o per aver dato loro cattivo esempio. ( D.C. 2,6 )

I genitori devono correggere i loro figli, quando questi commettono qualche mancanza.

Occorre però che lo facciano con molto garbo e con tanta dolcezza e carità.

Soprattutto devono evitare di lasciarsi trascinare dalla collera e di proferire parole ingiuriose. ( D.C. 2,6 )

I figli devono assistere i loro genitori, sollevarli dalle loro fatiche, aiutarli nella povertà e nella vecchiaia, nelle malattie, nelle pene e sofferenze della vita.

In particolare devono fare di tutto per disporli a ricevere i sacramenti, quando sono in pericolo di morte.

Non appena sono mancati, devono subito mettere in esecuzione le loro ultime volontà.

Infine, pregare e far pregare per il riposo eterno delle loro anime. ( D.C. 2,6 )

Vi sono dei ragazzi completamente trascurati dai genitori.

Per questo essi, da mattino a sera, non fanno altro che i loro capricci, senza alcun rispetto per i genitori: sono disubbidienti, brontolano per la più piccola cosa, si infuriano facilmente.

Questi difetti derivano non tanto da spirito e da cuore mal disposto, ma dall'essere lasciati in balia di loro stessi.

Tali ragazzi devono essere guidati con tanta dolcezza e bontà e quando fanno apparire alcuni di questi difetti nella scuola, conviene correggerli e renderli sottomessi.

È opportuno correggerli mentre sono teneri, perché non continuino in tale condotta. ( D.C. 2,10 )

Vi sono dei ragazzi a cui i genitori hanno sempre concesso ogni cosa: altri poi non sono mai stati corretti dai genitori nei loro difetti e non hanno mai ricevuto alcun rifiuto.

Si direbbe che i genitori abbiano avuto timore di cagionare loro il minimo disagio e la più piccola sofferenza o contraddizione.

È tanto difficile educare questi ragazzi che in genere sono dolci e tranquilli.

Ordinariamente è meglio non correggerli e rimediare ai loro difetti con altri mezzi, quali il prevenire le loro mancanze.

Se i mezzi di cui si fa uso per prevenire le mancanze non giovano, è opportuno rimetterli nelle mani dei genitori. ( D.C. 2,12 )

Pensieri di Fra Leopoldo Maria Musso o.f.m. sulla famiglia

1 - Maria Santissima mi disse di dire al Santo Padre il Papa di stabilire in tutte le famiglie cristiane cattoliche la divozione al Suo Divin Figlio Crocifisso, che per mezzo di questa pia pratica avrebbe portato in seno alle famiglie pace e fede: fosse anche uno solo in famiglia a fare la santa divozione, il Signore avrebbe fatto germogliare l'amore, la pace, la virtù nei loro cuori. ( 15 novembre 1908 )

2 - Gesù mi disse: « In tutte le famiglie deve regnare il Crocifisso, segno del cristiano affinché si possa guardare e meditare la bontà dolcissima del SS. Crocifisso.

Anche alle persone che sentono tedio a questa pia devozione basta uno sguardo a quello, che io farò germogliare nei loro cuori sentimenti di pietà e le farò molto fervorose e darò loro molta pace ». ( 15 novembre 1908 )

3 - Maria Santissima mi disse: « Leopoldo, la tua missione è quella di far penetrare la divozione in tutte le famiglie del mondo, sotto il comando del Santo Padre, il Papa ». ( 15 novembre 1908 )

4 - Gesù mi disse: « In verità saranno benedette quelle case dove regna questa Divozione: abbiano fede ». ( 29 gennaio 1909 )

5 - Gesù mi disse: « Quando il mio Vicario, il Papa, avrà comandato che in tutte le famiglie cristiane si deve tenere la mia effige al posto d'onore e venerarla adorando Gesù Crocifisso, come più volte ti dissi, se non si emenderanno dopo tanti favori e avvisi, se non sarò ascoltato, sarò costretto a punire, affinché il mondo si ravveda ». ( 24 marzo 1909 )

6 - Avevo il desiderio, mentre pregavo Gesù Crocifisso, di sapere che cosa sarebbe avvenuto della Pia Unione, ma temevo di fare una domanda curiosa; il buon Gesù nella sua bontà volle soddisfarmi dicendo: « Dalla Pia Unione verranno santi padri di famiglia e molte vocazioni.

Voglio che i Religiosi ci aiutino, con la parola e con l'esempio, a purgare la società dal male e a salvare le anime ». ( 17 marzo 1915 )

7 - Maria Santissima mi disse: « Felici quei genitori che hanno fatto l'offerta a Dio dei propri figli aiutandoli nella loro vocazione a renderli Religiosi e che, abbracciato lo stato religioso, non diventino frati mosca, ma bensì di vita santa; essi glorificano il Signore e sollevano di molto le anime dei loro parenti e benefattori che sono stati di aiuto alla loro vocazione e che si trovano in Purgatorio ». ( 7 dicembre 1914 )

Dagli scritti di Fratel Teodoreto f.s.c. ( principi di vita familiare )

1 - In occasione del fidanzamento i catechisti devono seguire le regole della saggezza cristiana ed evitare tutto ciò che risente di leggerezza e di spirito mondano.

2 - I catechisti anziani devono aiutare quanto più possono le opere e le iniziative promosse dall'Istituto, in unità di spirito e di intenti con i catechisti congregati.

I catechisti anziani che hanno contratto matrimonio, devono inoltre:

a) osservare le leggi della Santa Chiesa sul matrimonio cristiano;

b) vigilare perché i componenti la loro famiglia compiano le pratiche del buon cristiano, procurando che in famiglia non manchi la preghiera in comune, e possibilmente la recita della « Divozione a Gesù Crocifisso »;

c) procurare a costo di qualunque sacrificio, che i loro figli ricevano un'educazione cristiana, non solo in famiglia, ma anche nella scuola;

d) studiarsi di progredire nella conoscenza della Religione e curare, per quanto possibile, l'istruzione religiosa dei propri dipendenti;

e) vigilare per non lasciar entrare nella propria famiglia giornali, periodici e libri contenenti qualche pericolo per la fede e la morale;

f) consacrare al Cuore Sacratissimo di Gesù la propria famiglia;

g) esercitare l'apostolato della propria condizione, seguendo i consigli dei superiori.

La lettura del Vangelo, il farlo conoscere e vivere, il diffonderlo è oggetto della propaganda delle anime scelte.

Quale vantaggio religioso si ricaverebbe dal fare penetrare il Vangelo e le vite dei Santi nelle famiglie!

Gli sposi procurino … di amare i figli nel Signore, ricordandosi che essi sono più di Dio che non dei genitori ai quali Egli li ha affidati perché ne avessero cura.

Essi non devono trascurare le necessità del corpo, ma vegliare molto più a quelle dell'anima.

Tutto, in essi, esempio, autorità, tenerezza ecc. deve portare i figli a rendere a Dio ciò che Gli devono, e che la carità divina corregga ciò che l'amore naturale per i figli può avere di difettoso e di imperfetto.

Così dicasi, con la dovuta proporzione, per le relazioni di altri gradi di parentela.

Il rispetto, l'obbedienza, la pietà filiale sono i principali doveri che i figli devono compiere verso i genitori.

Non vi saranno mai ragioni che possano dispensarli da tali doveri, quando vedessimo in essi dei difetti e dei vizi gravi, quando non avessero per noi i sentimenti che dovrebbero avere, e non avessero che modi duri e irritanti, che esigessero da noi dei servizi penosi; tutto ciò non deve alterare in noi a loro riguardo i nostri sentimenti di rispetto ma deve anzi essere un motivo di più per penetrarcene profondamente e per darne loro in ogni occasione delle prove sincere.

Noi dobbiamo vedere in essi quelli dei quali Dio si è servito per darci l'essere e tutti gli altri beni che provengono da tale primo beneficio; che ci rappresentano Lui, avendoli rivestiti della sua autorità su di noi nell'ordine naturale, e perciò vuole che siano i primi verso i quali dobbiamo compiere il debito della riconoscenza che abbiamo verso Lui stesso.

Dobbiamo assisterli in tutte le loro necessità, prevenirli in tutto, sopportare le loro infermità.

L'età nostra non ci dispensa da tali obblighi e la carità deve fortificare in noi i diritti della natura senza lasciarcene le debolezze.

Riflessioni del gruppo familiare U.C. sulla famiglia

1 - Gli sposi cristiani sono consapevoli che la santificazione del loro matrimonio è scaturita dalle piaghe di Gesù Crocifisso che con la sua passione e morte ha redento gli uomini e ha meritato la grazia.

Essi pertanto ispirano e riferiscono il loro amore al Crocifisso, animati in ciò da sentimenti di generosa gratitudine e da spirito di riparazione, tenendosi in atteggiamento di adorazione permanente del Verbo di Dio fatto uomo e immolato anche per essi sposi.

2 - In Gesù Crocifisso è riposta l'unica scienza ed Egli è la gloria del cristiano.

Gli sposi ravvisano quindi in Lui l'esemplare, la ragione d'essere ed il termine finale del loro amore.

3 - Il Crocifisso è la misura dell'amore del Padre per gli uomini, poiché per essi il Suo Figlio unigenito si è offerto a Lui.

Da questo vertice va quindi attinta l'intensità del reciproco amore oblativo degli sposi.

4 - Sulla Croce Gesù ci ha donato il suo Spirito.

Gli sposi, adorando il Crocifisso, ripongono il loro amore nello Spirito di Dio, che è l'Amore del Padre e del Figlio.

5 - Gli sposi riferiscono la loro fecondità al costato di Gesù Crocifisso da cui è scaturita la Chiesa, sicché la fecondità non avvenga solo secondo la carne, ma altresì nella redenzione dei figli di Dio.

6 - Gesù con l'effusione di tutto il suo Sangue ha purificato e santificato l'uomo.

Così l'amore degli sposi trae la sua perenne freschezza e novità dal Sangue di Cristo.

7 - Gesù è morto in croce fissato con le braccia aperte, quasi in un abbraccio perenne a tutti gli uomini.

Gli sposi trovano in questo divino atteggiamento di Gesù, mistico sposo, la valorizzazione di ogni espressione d'amore, che se orientato in Gesù è altresì rivolto a Dio ed aperto a tutti gli uomini.