Segno di contraddizione

B230-A2

Quando Gesù Bambino fu presentato al Tempio, secondo le prescrizioni giudaiche, un venerando vecchio di nome Simeone, mosso dallo Spirito Santo, vi si ritrovò puntualmente e riconobbe in quel bambino il Messia atteso da tanti secoli.

Egli era un uomo di Dio e aveva avuto la promessa che non sarebbe morto senza vedere l'atteso delle genti.

Lo prese tra le braccia ringraziando Dio ed esclamando: « Adesso Signore lascia pure che il tuo servo se ne vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno veduto la tua salvezza che hai preparato davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele ».

E poi rivolto a Maria le disse: « Ecco, questo bambino è posto per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e per segno di contraddizione.

E a tè stessa una spada trapasserà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori ».

Fin da allora fu rivelato che il cristianesimo non si sarebbe propagato pacificamente, ma attraverso a molte difficoltà e tribolazioni ( At 14,21 ) e che Gesù stesso e quindi la sua opera sarebbero stati oggetto di contraddizione.

E questo la storia le ha puntualmente confermato.

I primi tre secoli del cristianesimo sono tempi di persecuzione e di martiri, nel tempi successivi non sono mai mancate le ostilità contro la Chiesa e tutt'oggi degli interi continenti soffrono sotto un regime ateista, dove la fede religiosa è punita con la morte.

E questo, fa notare il Papa, in paesi dove è proclamata e vantata la libertà di pensiero e di coscienza.

Ma vi è una contraddizione che è più intima e profonda e che è la radice di quella politica.

Essa risiede nelle membra di ogni uomo: « sento nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione, che mi tiene prigioniero della legge del peccato esistente nelle mie membra » ( Rm 7,23 ).

Spesso l'uomo vorrebbe fare il bene, ma si sente ostacolato e ha bisogno di molta energia, anzi di grazia attuale per vincersi e seguire la ragione.

Tutta la vita dell'uomo si svolge in questo clima.

Il soccorso che lo fa vincitore è la preghiera, per cui Gesù stesso esorta i suoi seguaci: « Vigilate e pregate per non cadere in tentazione ».

No, la vita cristiana non è una vita facile e non per nulla i cristiani autentici, fedeli alla legge di Dio, non sono numerosissimi.

Eppure non c'è altra via che conduca alla salvezza.

E del resto la legge morale è così logica, così indispensabile, che nessun uomo di buon senso ne dispenserebbe il suo prossimo.

Tanto vale riconoscere che la difficoltà risiede nelle nostre stesse membra, le quali vanno soggiogate e sottomesse alla ragione: non sarà più un ordine pacifico, ma sarà un ordine giusto e meritorio.

Il vincitore di se stesso saprà anche trattare con gli altri e diventerà gradito al prossimo e giustamente stimato.

Se ciascun uomo si sforzasse di vivere così cesserebbero tutti i contrasti e la vita in questo mondo sarebbe davvero l'anticamera del paradiso.

Ma ahimè, quanto siamo lontani!